Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone-2: differenze tra le versioni

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*'''Pesi''': 2.440 (2.500)-3.650(3.754)kg
*'''Prestazioni''': v.max 552 kmh a 4.700 m (574/6.000), crociera 426 (333) kmh, salita a 3.000 m a 5,25 min, tangenza 9-900 (10.500) m, autonomia 1.575/3.892 km (1.520/2.892)
*'''Armamento''': 3 mtg e 560 kg di bombe <ref> Gibertini Giorgio: ''D4Y Judy'',Aerei nella Storia apr mag 2004</ref>
 
[[Immagine:D4Y_Yoshinori_Yamaguchi_col.jpg|350px|left|thumb|Con il prosieguo della guerra, i 'Judy' trovarono impiego come kamikaze, come quello ritratto in quest'immagine drammatica, prima appena di schiantarsi su di una nave americana]]
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Un aereo rimasto senza seguito è stato il '''Yokosuka R2Y1 Keiun''', un velivolo da ricognizione strategica biposto, che aveva un motore Aichi Ha.70 da 3.400 hp al decollo, che avrebbe dovoto consentire una velocità stimata di 700 kmh a 10.000 m, e un'autonomia di 3.610 km. Si trattava inizialmente di un velivolo da ricognizione strategica simile al P1Y Ginga, che doveva ottemperare alla specifica 16 Shi (del '42) per un ricognitore capace di 667 kmh; troppi per i motori e la configurazione previsti; ma siccome i Giapponesi avevano ottenuto un paio di He.119 nel '40, li studiarono e poi decisero di realizzare il motore da 3.400 hp unendo due Atsuta, i DB-605 prodotti su licenza, ulteriormente potenziati. In tale veste il velivolo, pesante 6-9,4 t, apertura alare 14 m, lunghezza 13,05 m, decollò nel maggio 1945 ma ebbe presto un problema di surriscaldamento. Mentre era in attesa di una riparazione, venne distrutto dai soliti B-29. Il secodo prototipo, sempre con le due eliche controranti caratteristiche di questo progetto (rispetto all'He.119) non venne nemmeno completato. Ma a parte questo, c'é da dire che rispetto all'He.119 il velivolo giapponese aveva un abitacolo convenzionale, per consentire una visibilità anche alle spalle. Non sembrava tanto diverso da, diciamo, un Piaggio P.119, o dal Me.509, caccia tedesco progettato in linea di massima con un motore centrale, derivato dal Me.309 ma presto cancellato, tanto che non tutti ne riconoscono l'esistenza.
 
Del Keiun c'era anche in costruzione la versione Kai con due Mitsubishi Ne-330, turbogetti da 1.300 kgs, che lo avrebbero fatto volare a 795 kmh a 10.000 m. Questi nuovi turbogetti non vennero mai realizzati e l'aereo, per il resto previsto come con apertura alare sempre di 14 m ma con 9,5 m di lunghezza e 5.700-8850 kg di peso, rimase irrealizzato. Avrebbe potuto essere un ricognitore o un bombardiere e le varie configurazioni che lo ritraggono sono sia con motori subalari che dentro la fusoliera, alimentati con un'unica presa d'aria frontale. <ref>Pizzo N :''Yokosuka R2Y Keiun'' Aerei nella Storia giu-lu 2004</ref>
 
===I bombardieri basati a terra===
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Ora parliamo dei bombardieri di base a terra. I Giapponesi avevano sopratutto aerei Mitsubishi, molto più che nel settore della caccia dove almeno l'esercito aveva i Nakajima e i Kawasaki.
 
I primi bombardieri moderni furono i Mitsubishi '''G3M''', aerei a lungo raggio e ben armati, ma piuttosto lenti e vulnerabili. Nondimeno i 'Nell' (nome in codice Alleato) rimasero in servizio abbastanza a lungo, in versioni migliorate (fino a 415 kmh) per contribuire assieme ai successori 'Betty' ad affondare le corazzate inglesi Repulse e P. of Wales il 10 dicembre 1941. Poco prima avevano attaccato le basi nelle Filippine con azioni di bombardamento micidiali anche quando fatte da 6.000 m di quota. Non subirono perdite, mentre lo stesso non si potèpoté dire dell'incontro con i caccia cinesi nel '37, quando alcuni G3M dei primi tipi vennero abbattuti dai loro obsoleti caccia, come i P-26 di fornitura americana. Da lì la necessità di mandare gli A5M di scorta e di sviluppare versioni meglio armate dei G3M. Ma questi aerei avevano sopratutto una grande autonomia, indispensabile per il Pacifico, cosa possibile solo rinunciando ai serbatoi autostagnanti. L'autonomia arrivava anche a 6.300 km, ma il carico bellico non superava gli 800 kg.
 
I successori erano i 'Betty', ovvero i '''G4M''' dalla sagoma molto più tozza. Erano davvero bombardieri di grosse dimensioni, dalla fusoliera addirittura più spaziosa di quella di un bombardiere B-17. Ebbero subito motori di grande potenza, prima da 1500, poi con i G4M2 da 1.850 hp. L'armamento era pure considerevole, tanto che gli ultimi tipi ebbero ben 4 cannoni da 20 mm e 2 da 7,7 mm. Il carburante era aumentato da 4.800 a 6.400 l, in parte c'erano serbatoi autostagnanti; ma il Betty rimase vulnerabile e tra i suoi stessi equipaggi fu noto sia come 'Hamaki' (sigaro) che come 'accendino' per la facilità con cui prendeva fuoco quando colpito dai proiettili incendiari da 12,7 mm americani. Quindi o era pesantemente scortato oppure doveva attaccare bersagli gabbandone la difesa aerea. Quando ebbe condizioni abbastanza favorevoli, colpì molto duramente, come le Filippine e poi anche l'Australia, dove grazie alla scorta degli A6M3 del 202 Kokutai resistette bene alla difesa posta dagli Spitfire Mk V. L'armamento come si diceva era massiccio, con una torretta e una postazione caudale armate di cannoni da 20 mm: era difficile trovare altri bombardieri medi altrettanto armati in tutto il mondo, specie per la presenza della torretta caudale. Se non ci fosse stata l'esigenza categorica di un'autonomia elevatissima, il velivolo avrebbe potuto sopravvivere meglio agli scontri con i caccia nemici. In ogni caso apparve in quasi tutti i punti del Pacifico, con prestazioni d'autonomia che eccedevano largamente quelle dei bombardieri medi (peso qui: 8-15 t) del mondo e in effetti si trattava di una macchina strategica, capace di raggiungere obiettivi impossibili per uno Ju-88 o un B-25. Alla fine della guerra venne usata come kamikaze o come vettore di missili Okha.
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Ora però, se il Ki-67 aveva preso molto della filosofia occidentale in termini di potenza, protezione ecc, anche i responsabili dell'Esercito, pressati dalla superiorità che gli Alleati stavano dimostrando, presero la stessa piega: come il Ki-67 somiglia al Z.1018 italiano nelle caratteristiche generali (ma con maggiore autonomia e velocità), così venne intralciato da continue richieste di modifiche, che si aggiungevano a quelle già fatte durante la messa a punto. Tanto che il velivolo accumulò vari mesi di ritardo e solo dal '44 venne posto in produzione con la Ki-67-Ia e poi il Mod.1B definitivo. La produzione era complessa, con le fabbriche N.5 di Oe Machi, la N.9 di Kumamoto, quella di Chita e poi l'assemblaggio era parzialmente interessante anche altri stabilimenti, anche sotterranei.Al dunque le catastrofi che gli Americani e persino la Natura mandarono al Giappone compromisero lo sforzo: la fabbrica N. 5 venne colpita dai B-29 e poi dal terremoto del '45, risultando distrutta dopo avere completato solo 474 aerei, più 99 della Kawasaki e altri 30 di fornitori minori. Totale variamente indicato in 605-727.
 
Le versioni, a parte la preserie e il Ki.67-1a, erano la Ki.67-1b con varie modifiche, come nel caso della Kai con siluro. Ma più interessante e inquietante era il Ki-61 modificato per attacchi suicidi, con equipaggio ridotto a 3 uomini, e pannelli di compensato al posto delle postazioni d'armamento difensivo, lunga sonda anteriore per la spoletta, 800 kg di esplosivo interno e 800 esternamente al vano portabombe (ma c'éè anche la fonte che l'intero muso fosse occupato da esplosivo, forse fino a oltre 2t ). Vennero modificati a Tachikawa. La versione -Ib-Kay aveva il missile I-Go-1A, da 800 kg, radiocomandabile fino da 10 km. Finalmente un'alternativa agli attacchi kamikaze, ma solo dieci prototipi vennero realizzati prima della fine della guerra. Un Ki-67 venne poi modificato per i nuovi turbocompressori Ha.104Ru che diedero 555 kmh a 6.000 m e 490 a 8.500 m. Il derivato Ki-67-II con gli Ha.214 da 2.500 hp avrebbe avuto prestazioni impressionanti, ma il prototipo non venne completato. Due Ki.104 erano i Peggy modificati con cannone da 75 mm nel muso, per compiti d'intercettore d'alta quota, ovvero di cacciatore di B-29. Diedero origine al Ki.109 con questo cannone (15 colpi), motori Ha.104Eu, ma i turbocompressori non risultarono disponibili e allora vennero usati i normali motori con i compressori meccanici, che non erano all'altezza del compito. 22 da conversione di Ki-67 e 22 nuovi, avrebbero dovuto avere quale seguito il Ki.112, di cui nemmeno il prototipo venne realizzato.
 
'''Ki-67-I'''