Dati utili per wargamers/Cannoni controcarri: differenze tra le versioni

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Le corazze inclinate, insomma, possono fare brutti scherzi. Se sono monolitiche, però, sono ancora prevedibili nel loro comportamento. Ma se si tratta di corazze laminate il discorso cambia, come s'é visto. Se poi si tratta di corazze distanziate è ancora peggio. Un modo pratico per annullare le HESH? una corazza a 'doppia pelle' non consente la propagazione dell'onda d'urto fino a dentro il mezzo, in pratica annullandone l'effetto. Una corazza di questo tipo tende poi a negare (sopratutto con le vecchie ogive, ma molto meno con le nuove, che alle volte se ne possono persino avvantaggiare!) la distanza di scoppio ottimale (diversi calibri) alle ogive HEAT, che per questo sono provviste di vistose sonde per la spoletta e-o sono sistemate (nei missili) a metà dell'arma. Per l'RPG-7 con la granata originale, per esempio, spesso si dice che perforasse 320 mm d'acciaio, ma questo non risulta dai test fatti dagli americani sui sistemi catturati: i dati riguardano 220-330 mm con una media di circa 250-260 mm. Già questo fa capire l'aleatorietà delle prestazioni puramente teoriche. In ogni caso questa ogiva, per quanto primitiva, perforava a 60 mm dall'esplosione 150 mm d'acciaio, 100 mm a 90 cm, e ancora a 3,6 m la blindatura di un M113. Le corazze a intercapedine hanno anche la possibilità di dare un certo disturbo alle munizioni perforanti, ma meno che nei tipi esplosivi. Sono comode anche per ridurre i rumori interni e il calore o il freddo che vengono dall'esterno (in genere il secondo non è un problema dentro un mezzo corazzato).
 
Le corazze composite sono anche più difficili da valutare. I sovietici sono stati dei precursori in questo campo, ma quelle più note sono le 'Chobbam' inglesi. In pratica sono un sandwich di concezione segreta, fatto di piastre ceramiche, kevlar, spazi vuoti etc. tra due muri d'acciaio. Anche se hanno maggior volume a parità di peso, il loro vantaggio è che, a parità di massa, resistono di più alla penetrazione. Per esempio, la nostra piastra da 100 mm d'acciaio a 60 gradi (tipo quella di un T-62) offre 200 mm di LOS (spessore equivalente), di più se è di tipo laminato o spaziato, mentre per la Chobbam arriverebbe, con massa equivalente a 100 m, a 280 mm contro proiettili perforanti. Ma non solo questo: a complicare i calcoli c'éè anche il fatto che qeusta corazza era stata pensata sopratutto contro le HEAT, visto che i proiettili perforanti degli anni '60-70 erano affrontabili con una certa sicurezza dai carri armati britannici (pesanti 55 t, bella forza..). Contro queste il miglioramento non è di 1,4 ma di 2+, quindi sarebbero 400 mm. Le Chobbam più recenti sono state ottimizzate anche per i proiettili perforanti, specie con piastre di ceramica o di uranio impoverito. In tutto si arriva anche a 600-800 mm per la protezione dello scafo, 1000-1500 mm per la torretta!
 
I carri sovietici hanno avuto uno sviluppo più economico, con piastre d'acciaio alternate a vari tipi di materiali sintetici. Un T-72 per esempio, ha una piastra anteriore tipicamente inclinata di ben 67 gradi, costituita da 80 mm d'acciaio, 2 strati da 50 mm l'uno di un materiale simile al ferodo dei freni, e poi altri 20 mm d'acciaio. Talvolta sono stati aggiunti (per proteggere dai proiettili M111 israeliani da 105 mm, che hanno aumentato la perforazione dei precedenti APDS da 100 a 150 mm, a 60 gradi e a 2 km) strati di 16 mm d'acciaio sopra questa struttura, raggiungendo spessori equivalenti vs perforanti ed HEAT di 400 e 500 mm circa: niente male per un carro da 40 t. Le corazze ERA, sviluppate dagli israeliani su idea tedesca, e copiate dai sovietici, sono capaci di proteggere i carri ma non senza controindicazioni: le ERA K-1 erano indirizzate a bloccare sopratutto le HEAT. Una ERA è un mattoncino con uno strato d'esplosivo senza spoletta, tra due o (spesso) più piastre metalliche, pronte ad essere proiettate via se l'esplosivo è fatto detonare. Potendo disturbare le HEAT (protezione in più sui 200 mm, contro perforanti 50-80 mm), è stato pensato anche a contrastare i proiettili APDSFS. Condizione necessaria e sufficiente sono piastre di maggior spessore e più pesanti: se si riesce a colpire con sufficiente forza un moderno proiettile perforante, che è fatto di materiale durissimo e con un rapporto l/d di oltre 20:1, è facile spezzarlo in almeno due parti. Inoltre maggiori spessori, per quanto rendano le ERA più pesanti, consentono di fornire protezione dai colpi di arma leggera e schegge (rischio di esplosioni premature) e di evitare che le ERA, una volta che esplodono, distruggano anche altre ERA vicine come spesso capita. In ogni caso è pericoloso per la fanteria trovarsi attorno a carri muniti di ERA, rendendo più difficile la cooperazione tra carri e fanti e quindi, indirettamente, più vulnerabili i carri stessi senza opportune tattiche di cooperazione. Le NERA sono simili: corazze reattive senza però cariche esplosive. Tra l'altro hanno il vantaggio di essere capaci di sopportare più colpi invece di esplodere al primo, anche se hanno un rapporto peso-efficacia minore. È facile realizzarle: basta mettere strati alternati di acciaio e gomma, che reagiscono alla penetrazione muovendosi come una ghigliottina. Inoltre sono sicure per la fanteria. Le corazze BDD sovietiche, per i carri meno recenti, sono fatte in questo modo. I tedeschi non hanno adottato le corazze chobbam: a parte quelle ad intercapedine o aggiuntive distanziate (a seconda se si tratta dei Leopard 1 più recenti o di quelli ammodernati tipo l'A5), hanno adottato per i primi Leopard 2 le corazze 'forate'. Sembra un controsenso, ma si tratta di piastre che, con la presenza di fori al loro interno, danno moltissimi problemi pratici ai proiettili perforanti e alle HEAT, deviando la traiettoria d'attacco.