Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-02: differenze tra le versioni

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===Portaerei in Mediterraneo, 1994 <ref>(P&D Ottobre 1994: Amaritaggio, Marco: ''L'Ark Royal in Adriatico'' pagg. 25-29)</ref>===
Con la guerra civile nell'Ex-Yugoslavia il Mar Adriatico ha cambiato faccia. Era il mare più tranquillo del Mediterraneo (che notare bene, a sua volta è considerato un mare: prima o poi qualcuno dovrà risolvere questa sorta di contraddizione in termini geografici), lo è rimasto abbastanza anche durante la drammatica, ultima guerra mondiale. Traghetti per i Balcani, motoscafi di contrabbandieri e pescherecci erano le presenze più assidue. Ma con l'embargo dell'ONU contro i belligeranti balcanici, una vera e propria flotta, persino le portaerei, è stata schierata in Adriatico per far rispettare l'embargo, e anche per eseguire missioni belliche più chiaramente offensive. Guardiamo al proposito quello che veniva riportato al riguardo della Royal Navy, per ottenere una fotografia non priva di valore storico di quell'epoca oramai passata (anche se non c'éè stata una totale pacificazione, i Balcani continuano ad essere una regione considerata come altamente vulnerabile e instabile). Ecco come le navi di Sua Maestà erano impegnate nell'occasione, nell'ambito sopratutto della 'Deny Flight' chiaramente in funzione anti-serba (visto che questi ultimi avevano la quasi totalità delle risorse aeree dell'area). Erano presenti, in una lunghissima missione operativa dal gennaio all'ottobre 1994, la portaerei HMS Ark Royal e alcune navi di scorta, che verso la fine del periodo erano rappresentate dalla fregata Type 22 'Brave', dal rifornitore rapido 'Fort Austin' classe 'Fort', e la petroliera ''Orange Leaf''. Vi era un ufficio di supporto all'aeroporto di Bari Palese, dove arrivavano i pezzi di ricambio e i generi di conforto, sia dalla Gran Bretagna che dalla stessa Italia. Per le consegne 'a bordo' la Royal Navy non aveva un aereo ad ala fissa tipo il C-2 Greyhound americano, e così doveva usare gli elicotteri pesanti Sea King. La formazione di 4 navi inglesi non era poderosa, ma nemmeno trascurabile. La 'Brave' è una Type 22 lotto 2, la prima che, oltre al sonar rimorchiabile Type 2031(z) ha anche predisposizioni per ospitare un Sea King o un EH-101. La componente aerea era importante, non meno quella logistica. Le navi di questa componente, qui la metà della flotta spiegata, si sono dimostrate indispensabili per la Royal Navy durante la guerra dell'82, e così si è continuato ad usarle inquadrate in un'organizzazione particolare: le RFA, Royal Fleet Auxiliary, ele STUFT, Ships Taken Up From Trade: ovvero navi noleggiate o addirittura requisite ad operatori civili in caso di necessità (per esempio, l'Atlantic Conveyor, affondato con 10 elicotteri il 25 maggio '82, era un porta-container requisito e trasformato in trasporto elicotteri e aerei V/STOL). Le 'Fort' sono petroliere importanti, con capacità di 12.800 m3 di materiali in 4 stive per materiali vari, 5 gru, due sistemi a tensione ('teleferiche') per il trasferimento laterale, e anche l'uso di elicotteri Sea King operanti da poppa, dove vi sono hangar e ponte di volo. La RFA 'Orange Leaf' invece è una petroliera, in origine una nave civile (noleggiata dalla Tamoil) noleggiata all'occorrenza. Con una formula del genere (le STUFT) vennero usate con successo oltre 50 navi per la guerra delle Falklands, dalla Queen Elizabeth II all'Atlantic Conveyor, il che consente di non stare a sobbarcarsi l'onere di una flotta logistica surdimensionata in tempo di pace: è un servizio 'on call', sostanzialmente.
 
Quanto alla Ark Royal, questa nave si stagliava imponente con lo sky-jump preceduto dalla 'sentinella', il Vulcan Phalanx dalla caratteristica cupolina bianca per il radar (il sistema, a tutti gli effetti, può essere considerato un vero 'robot da combattimento', anche se ovviamente non possiede la mobilità, poco importante a bordo di una nave), la grossa plancia (preceduta da una delle cupole del radar guidamissili Type 909) e dai due massicci fumaioli per i gruppi di turbine a gas.
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Nel 1994 l'America imbarcava invece il CVW-1, con 8 squadroni: VF-102 'Diamonds' su 14 F-14, VFA-82 'Marauders' e VFA-86 'Sidewinders' su 22 F-18 (11 per ciascuno); VA-85 'Black Falcons', su 14 A-6; VAQ-137 'Rooks' su 4(?) EA-6B; VAW-123 'Screwtops', su 4(?) E-2C; VS-32 'Maulers' su 10(?) S-3, HS-11 'Dragonslayers' su 6(?) SH-3, e qualche C-2 'Greyhound'. Da notare che la parabola degli F-14 stava già imboccando la fase discendente: nei tardi anni '70, 2 squadroni su 12 aerei l'uno, tutti da caccia, era la norma (anche se non tutte le navi erano ancora riequipaggiate con l'F-14); nei primi anni '80 ancora 2 squadroni con 24 aerei, ma 3-4 di questi nella configurazione caccia-ricognitore con il TARPS, che toglieva metà dei missili AAM di bordo; nei tardi anni '80 erano 2 squadroni con 10 aerei l'uno, per un totale di 20, ma solo 16-17 da caccia 'puri'; nei tardi anni '90 sarebbero diventati 10-12 in un unico squadrone, ma qui, attorno alla metà anni '90, i Tomcat erano in carico ad un unico, grosso squadrone, con 14 apparecchi, di cui ben 5 caccia-ricognitori TARPS, ma già equipaggiati per gli attacchi al suolo, sia pure con bombe non guidate: infatti, la Guerra fredda era finita e così la minaccia dei bombardieri sovietici, quindi i Tomcat erano largamente 'disoccupati', cosicché la loro capacità teoricamente multiruolo, prevista come tale in sede progettuale, venne sperimentata nei fatti ed estesa nella pratica dopo il 1991. La fase finale, con un unico piccolo squadrone di aerei configurati per attacchi al suolo, caccia, ricognizione, non era ancora stata raggiunta. Le 60 ore di lavoro per ciascuna ora di volo dell'F-14 lo rendeva una piattaforma obsoleta e dispendiosa nonostante le grandi capacità, che lo hanno fatto radiare con malicuore un paio d'anni fa, in leggero anticipo sui tempi previsti (2008).
 
La USS America aveva 50 aerei da combattimento (14 F-14, 22 F-18, 14 A-6) come richiesto dalla 'missione' affidata all'US Navy, più oltre 20 tra aerei ed elicotteri di supporto (anche armati), ma non solo questo: i 70-75 apparecchi complessivi a bordo erano circa 10 in meno del massimo, così c'era il posto per aerei come i 4 CH-46 di una piccola unità di Marines, forte di 220 soldati. Certo che questa 'commistione' con la portaerei dotata di un reparto da sbarco in proprio non era esattamente ottimale, e poi, dopo l'emanazione della dottrina 'From the sea', con i Joint Task Forces (in pratica la fusione delle flottiglie da sbarco con quelle delle portaerei, alla cui corte le prime venivano aggiunte) questa funzione della portaerei diventava decisamente illogica; per cui non c'éè stata molta sorpresa quando questa attività ha avuto fine.
 
A bordo piuttosto sono rimasti i SEAL, che da giugno 1992 sono a bordo di tutte le portaerei americane e sono usati sia per la difesa della nave (che oltre ai sistemi d'arma normali ha anche una decina di mitragliatrici leggere e pesanti), sia per missioni offensive, dal controllo di mercantili con abbordaggio tramite gommoni o elicotteri, a missioni in profondità di tipo SAR o HUMINT, magari infliltrati con elicotteri o con il normalmente pacifico C-2 per il servizio COD di trasporto. Hanno anche installato il SOCRATES che è un sistema di gestione ed elaborazione specifico per le 'operazioni speciali'.
 
== Note ==
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