Greco antico/Perfetto e piuccheperfetto: differenze tra le versioni

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Il Perfetto

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Il perfetto è uno dei quattro tempi principali del verbo greco che concorre a formare la voce del paradigma verbale. A differenza del perfetto latino, il perfetto greco è considerato un tempo principale e si deduce dal fatto che nella sua formazione, all'indicativo, vengano utilizzate le desinenze principali. La caratteristica precipua del tema del perfetto è il raddoppiamento, ovvero una sillaba preposta al tema verbale. Es.: TV -λυ- tema del perfetto -λελυ-.

Aspetto verbale del perfetto

Dal punto di vista aspettuale, il perfetto eprime un'azione resultativa, ovvero colta nel suo risultato; questo tipo di perfetto si dice perfetto logico. Dunque traduce un'azione iniziata nel passato, ma i cui effetti permangono nel presente; per cui, generalmente, si traduce in italiano con il passato prossimo. Es.: Presente Perfetto

λύω "sciolgo" λέλυκα "ho sciolto"

Tuttavia, bisogna operare una distinzione tra due valori del perfetto:

- Valore stativo: è proprio dei perfetti di formazione più antica, che sono intransitivi e si traducono col presente, dal momento che rimarcano una situazione permanente nel presente come conseguenza di un'azione compiuta. Es.: Presente Perfetto

ὁράω "vedo" οἶδα "so" (perché ho visto)

Esiste una certa quantità di verbi che si rendono in italiano così, e i più comuni sono riportati, in ordine alfabetico, qui sotto.

δέδια(pf. debole e atematico), "temo", da δείδω

ἔγνωκα, "so", da γιγνώσκω

ἐγρήγορα, "sono sveglio", da ἐγείρω "sveglio"(trans.)

εἴωθα, "sono solito", da ἔθω(cfr. ἦθος, "costume, abitudine", equiv. al latino mos)

ἔοικα, "sono simile", privo di presente

κέκτημαι, "possiedo", da κτάομαι "acquisto"

μέμνημαι, "ricordo", da μιμνήσκω

οἶδα, "so", da ὁράω "vedo"

πέποιθα, "confido", da πείθω(cfr. aoristo forte ἔπιθον con lo stesso significato)

πέφυκα, "sono per natura, per indole", da φύω "genero"

τέθηλα, "sono fiorito(adesso)", da θάλλω "fiorire"

- Valore resultativo: è proprio dei perfetti di formazione recente, che hanno valore transitivo e si traducono con il passato prossimo, dal momento che rimarcano il risultato in sè di un'azione compiuta. Es:: Presente Perfetto

γράφω "scrivo" γέγραφα "ho scritto"

Infine, come l'aoristo, distinguiamo:

- Perfetto debole o primo: è proprio di tutti i verbi in vocale o dittongo, di quasi tutti i verbi in dentale e di molti verbi in liquida o nasale. La caratteristica principale di queto tipo di perfetto è la presenza del suffisso -κ- nella sua formazione

- Perfetto forte o secondo: è proprio di tutti i verbi in labiale e gutturale, di alcuni verbi in liquida o nasale, di pochissimi verbi in dentale. a differenza del perfetto debole, il perfetto forte non presenta il suffisso -κ- nella sua formazione. Esiste anche un perfetto forte aspirato, caratterizzato appunto dall'aspirazione della consonante finale del tema verbale.

- Perfetto fortissimo o terzo o atematico: è il tipo di perfetto più antico ed aggiunge le desinenze principali direttamete al tema verbale (con o senza raddoppiamento). Soltanto il perfetto οἶδα "so" presenta una flessione completa. Gli altri perfetti fortissimi appartengono a voci verbali isolate o sporadiche, oppure hanno coniugazione mista (voci proprie del perfetto debole e altre del perfetto forte).

Il raddoppiamento

Poiché il raddoppiamento è la caratteristica principale del perfetto, ciò che conferisce un'idea di compiutezza all'azione, occorre soffermarsi sulle sue particolarità. Innannzitutto, il raddoppiamento al perfetto segue la stessa logica di quello visto in alcuni verbi del presente(come μι-μνήσκω), ossia la ripetizione della consonante inziale del tema con l'aggiunta di una vocale, ma in questo caso si tratterà di ε.

Temi in consonante

I temi in consonante hanno tutti il raddoppiamento normale salvo:

  • temi inizianti in consonante doppia(ζ, ξ, ψ) e quelli inizianti con due consonanti, o più. A quest'ultimo gruppo fanno eccezione i temi che presentano il gruppo muta più liquida(κρίνω > κέ-κρικα), κτάομαι (> κέ-κτηκα) e πίπτω(> πέ-πτωκα).
  • temi in ῥ, che presentano lo stesso fenomeno osservato nell'aumento, ossia aggiunta di ἐρ- al tema del perfetto(ῥίπτω > ἔρ-ριφα)

I temi che cominciano per aspirata formano il raddoppiamento con il valore sordo del loro gruppo; sarà quindi φ -> π, χ -> κ, θ -> τ.

Alcuni verbi che cominciano per α, ε, ο hanno forme di raddoppiamento attico. Queste, che come si può dedurre dalla denominazione sono tipiche del dialetto attico, benché sporadicamente presenti anche in Omero, consistono nella ripetizione delle prime due lettere del tema e allungamento della vocale iniziale ES.: ὀρύσσω -> ὀρ-ωρυχα; ἀλείφω -> ἀλήλιφα (t.v. ἀλιφ-).

Temi in vocale

I temi che cominciano per vocale, non potendo avere un vero raddoppiamento, ricorrono all'aumento, con le stesse regole viste con imperfetto e aoristo.

  • attenzione al verbo ἐγείρω, che ha un perfetto forte ἐγρήγορα accanto a quello debole ἐγηγερκα, con raddoppiamento attico.. Il tema è apofonico e presenta al perfetto il grado forte con l'aumento(ήγορ < ἐγορ) e la premissione ad esso del grado zero dell'apofonia(ἐγρ-).

Il Participio

A differenza dei participi di altri tempi, che derivano tutti da temi in -οντ- come con presente, aoristi attivi e medi e il futuro, oppure in -εντ- come gli aoristi passivi e i verbi in -μι, il perfetto forma il participio sulla base di un tema in dentale semplice τ. Possiamo vedere che la forma del maschile è λελυκώς, che deriva da: *λελυκο[τ]ς > λελυκώς per caduta di τ e allungamento organico(non di compenso come succede con gli altri participi) di ο in ω.

Attenzione: anche se sono molto rare, e tipiche soprattutto delle terze persone, può capitare di trovare delle forme perifrastiche di perfetto, cioè più simili al nostro passato prossimo italiano. Questo perfetto perifrastico è composto dal participio + verbo essere.

ES.: "ho sciolto" = λέλυκα, ma anche λελυκώς ἐιμι, come anche λελυκώς εἶ, piuttosto che λελυκότές εἰσιν ecc.

Il Piuccheperfetto avrà participio + verbo "essere" all'imperfetto.

Si trova qualcosa di analogo nel latino parlato e scritto nel Medioevo, durante il regresso culturale che corruppe il latino e fece nascere l'italiano; accadde che alle forme di perfetto canoniche se ne accostò una composta da participio perfetto + avere, che non esisteva nel latino classico. Così "io ho detto" veniva anche espresso con dictum habeo, nel senso di "ho qualcosa di detto(dictum)". Da qui si può capire la derivazione del nostro passato prossimo.

Coniugazione del Perfetto attivo

Coniugazione del Perfetto primo o debole: λύω, "sciogliere".

Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo
1º singolare λέλυκα λελύκω λελύκοιμι -
2º singolare λέλυκας λελύκῃς λελύκοις λέλυκε
3º singolare λέλυκε(ν) λελύκῃ λελύκοι λελυκέτω
1º plurale λελύκαμεν λελύκωμεν λελύκοιμεν -
2º plurale λελύκατε λελύκητε λελύκοιτε λελύκετε
3º plurale λελύκασι(ν) λελύκωσι λελύκοιεν λελυκόντων (λελυκέτωσαν)
2º duale λελύκατον λελύκητον λελύκοιτον λελύκετον
3º duale λελύκατον λελύκητον λελυκοίτην λελυκέτων
Infinito Participio
λελυκέναι λελυκώς, λελυκυῖα, λελυκός
  • la forma dell'Imperativo λελυκέτωσαν è attica.

Coniugazione del Perfetto forte o secondo: φαίνω, "mostrare"

Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo
1º singolare πέφηνα πεφήνω πεφήνοιμι -
2º singolare πέφηνας πεφήνῃς πεφήνοις πέφηνε
3º singolare πέφηνε πεφήνῃ πεφήνοι πεφηνέτω
1º plurale πεφήναμεν πεφήνωμεν πεφήνοιμεν -
2º plurale πεφήνατε πεφήνητε πεφήνοιτε πεφήνετε
3º plurale πεφήνασι(v) πεφήνωσι πεφήνοιεν πεφηνόντων(πεφηνέτωσαν)
2º duale πεφήνατον πεφήνητον πεφήνοιτον πεφήνετον
3º duale πεφήνατον πεφήνητον πεφηνοίτην πεφηνέτων
Infinito Participio
πεφηνέναι πεφηνώς, πεφηνυῖα, πεφηνός
  • anche il Perfetto forte ha la forma attica, piuttosto rara, πεφηνέτωσαν.
  • l'Infinito ha la vocale tematica -ε-.
  • il solo tema in vocale che segue la coniugazione del Perfetto forte è ἀκούω "ascolto" che fa ἀκήκοα(con raddoppiamento attico); questo perché originariamente il tema finiva in digamma che si è vocalizzato: *ἀκοwω > ἀκούω.

Forme attestate del Perfetto fortissimo atematico

Coniugazione del Perfetto fortissimo o terzo atematico οἶδα, "so"
Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo
1º singolare οἶδα εἰδῶ εἰδείην -
2º singolare οἶσθα εἰδῇς εἰδείης ἴσθι
3º singolare οἶδε(ν) εἰδῇ εἰδείη ἴστω
1º plurale ἴσμεν εἰδῶμεν εἰδεῖμεν -
2º plurale ἴστε εἰδῆτε εἰδεῖτε ἴστε
3º plurale ἴσασι εἰδῶσι(ν) εἰδεῖεν ἴστων
2º duale ἴστον εἰδῆτον εἰδεῖτον ἴστον
3º duale ἴστον εἰδῆτον εἰδείτην ἴστων
Infinito Participio
εἰδέναι εἰδώς, εἰδυῖα, εἰδός
  • nella coniugazione si alternano i gradi del tema apofonico wιδ-/wειδ-/wοιδ-(cfr. latino videor, tedesco wissen, inglese wise) di ὁράω. Il Congiuntivo e l'Ottativo usano il debole, mentre il l'Imperativo e il plurale e il duale dell'Indicativo il grado zero. Il grado forte è utilizzato solo dal singolare dell'Indicativo.
  • a dimostrazione di quanto sia arcaica questa formazione di Perfetto, la 2º singolare dell'Indicativo ha la desinenza -θα, in comune con l'Imperfetto di εἰμί, e quella dell'Imperativo la desinenza -θι, come quella dell'Aoristo terzo e del verbo "essere", a cui è perfettamente identica.
  • la 2º persona sing. e plur. dell'Indicativo mutano la δ del tema in σ davanti alle dentali delle rispettive desinenze.
  • la 3º plur. dell'Indicativo muta per analogia alle altre persone la δ in σ(*wιδτι > *ἰδατι > ἴσασι per assibilazione).
Coniugazione del Perfetto fortissimo o terzo atematico δέδια, "temo"
Indicativo Congiuntivo Imperativo
1º singolare δέδια δεδίω -
2º singolare δέδιας δεδίῃς δέδιθι
3º singolare δέδιε δεδίῃ δεδίτω
1º plurale δέδιμεν δεδίωμεν -
2º plurale δέδιτε δεδίητε -
3º plurale δεδίασι(ν) δεδίωσι(ν) δεδίντων
2º duale δέδιτον δεδίητον δεδίτον
3º duale δέδιτον δεδίητον δεδίτων
Infinito Participio
δεδιέναι δεδιώς, δεδιυῖα, δεδιός
  • δέδια deriva dal verbo δείδω(il quale anticamente era anch'esso un perfetto) che ha il tema apofonico δwιδ-/δwειδ-/δwοιδ-, in cui il digamma cade senza lasciare traccia. Dal grado debole si formano il presente, il futuro e l'aoristo mentre dai gradi zero e forte si formano rispettivamente i perfetti δέδια e δέδοικα, regolare perfetto debole.
  • a differenza di οἶδα, δέδια usa soltanto il grado zero δwιδ- nel corso della coniugazione.
  • esiste un'unica forma attestata di Ottativo, ed è la 3º pers. sing. che fa δεδιείη.
  • una forma attica alternativa all 3º pers. plur. dell'Imperativo è δεδίτωσαν.

Perfetto misto

Esiste un tipo di Perfetto le cui forme oscillano tra quelle del perfetto debole, caratterizzate dal suffisso -κ-, e quelle del perfetto atematico. I due verbi che hanno questo tipo di perfetto sono βαίνω e θνῄσκω, i quali perfetti fanno βέβηκα e τέθνηκα; tuttavia soltanto il modo Indicativo, Participio e Infinito hanno una coniugazione completa di tutte le forme, mentre gli altri modi hanno voci sparse e isolate.

Ecco la coniugazione di βαίνω:

Singolare Plurale Duale
1º persona βέβηκα βέβαμεν -
2º persona βέβηκας βέβατε βέβατον
3º persona βέβηκε(ν) βέβασι(ν) βέβατον
Infinito Participio
βεβάναι βεβώς, βεβῶσα, βεβηκός
  • come si può notare, le forme dell'Indicativo usano al singolare il grado βη- dell'apofonia e sono di perfetto debole, mentre al plurale ed al duale si usa il grado βα- ed è un tipo di perfetto atematico.
  • esiste un' unica forma accertata di Congiuntivo ed è la 3º pers. plur. βεβῶσι(ν); Ottativo e Imperativo non hanno forme attestate.
  • anche il Participio usa il grado βα-. Il femminile è modellato sui participi dei verbi contratti in -άω, e il neutro è un perfetto debole.

Ed ecco la coniugazione di θνῄσκω.

Visto che in questo caso le forme attestate sono di più, converrà fare un elenco dei modi diversi da Indicativo, Congiuntivo e Participio:

  • 1º pers. sing. Congiuntivo: τεθνήκω.
  • 1º pers. sing. Ottativo: τεθναίην.
  • Imperativo: 2º pers. sing. τέθναθι e 3º pers. sing. τεθνάτω.
Singolare Plurale Duale
1º persona τέθνηκα τέθναμεν -
2º persona τέθνηκας τέθνατε τέθνατον
3º persona τέθνηκε(ν) τέθνασι τέθνατον
Infinito Participio
τεθνάναι(τεθνηκέναι) τεθνεώς, τεθνεῶσα, τεθνεός
  • per la distribuzione delle forme deboli e atematiche valgono le stesse osservazioni fatte prima.
  • il Participio deriva sempre dal tema θνη- che subisce abbreviamento in quanto primo elemento del dittongo ηω seguito da consonante(ς).
  • del Participio esiste anche la forma debole con suffisso -κ-: τεθνηκώς, -υῖα, -ός.

Perfetto medio-passivo

Il perfetto medio-passivo si ottiene prendendo il tema del perfetto e attaccandoci le normali desinenze della diatesi medio-passiva del presente(-μαι, -σαι, -ται etc.). In esso sono contenuti sia il valore passivo che quello riflessivo del verbo. Ciò che cambia a livello di flessione del verbo è che in questo caso è assente la vocale tematica del presente e le desinenze seguono direttamente il tema verbale. Come conseguenza i temi in consonante presenteranno fenomeni fonetici con le desinenze che hanno per prima lettera μ, σ, τ, σθ. Questi sono illustrati nella seguente tabella.

Tema verbale in: μ σ τ σθ
π, β, φ μμ ψ πτ φθ
κ, γ, χ γμ ξ κτ χθ
τ, δ, θ σμ cade στ σθ
ν σμ o μμ invariata invariata invariata

I temi in vocale e in dittongo rimangono invariati, così come pure i temi in liquida(λ, ρ) e nasale(μ, ν).

Perfetto medio-passivo indicativo, imperativo, infinito e participio di θύω, βλάπτω, πράσσω e ἠλπίζω

Indicativo
1º singolare τέθυμαι βέβλαμμαι πέπραγμαι ἤλπισμαι
2º singolare τέθυσαι βέβλαψαι πέπραξαι ἥλπισαι
3º singolare τέθυται βέβλαπται πέπρακται ἤλπισται
1º plurale τεθύμεθα βεβλάμμεθα πεπράγμεθα ἠλπίσμεθα
2º plurale τέθυσθε βέβλαφθε πεπράχθε ἤλπισθε
3º plurale τέθυνται βεβλαμμένοι, -αι, -α εἰσί(ν) πεπραγμένοι, -αι, -α εἰσί(ν) ἠλπισμένοι, -αι, -α εἰσί(ν)
2º duale τέθυσθον βέβλαφθον πέπραχθον ἤλπισθον
3º duale τέθυσθον βέβλαφθον πέπραχθον ἤλπισθον
Imperativo
2º singolare τέθυσο βέβλαψο πέπραξο ἤλπισο
3º singolare τεθύσθω βεβλάφθω πεπράχθω ἠλπίσθω
2º plurale τέθυσθε βέβλαφθε πέπραχθε ἤλπισθε
3º plurale τεθύσθων βεβλάφθων πεπράχθων ἠλπίσθων
2º duale τέθυσθον βέβλαφθον πέπραχθον ἤλπισθον
3º duale τεθύσθων βεβλάφθων πεπράχθων ἠλπίσθων
Infinito
τεθύσθαι βεβλάφθαι πεπράχθαι ἠλπίσθαι
Participio
τεθύμενος, -η, -ον βεβλάμμενος, -η, -ον πεπράγμενος, -η, -ον ἠλπίσμενος, -η, -ον
  • la formazione perifrastica (participio + verbo "essere") delle terze persone plurali dell'indicativo è un recente atticismo; nella forma più antica e nel dialetto ionico, come anche quello omerico, la desinenza regolare era -αται ES.: πεπράγαται.

Si è preferito trattare congiuntivo e ottativo separatamente, poiché si formano per mezzo di perifrasi participio + verbo "essere" al congiuntivo e all'ottativo, analogamente alle terze persone plurali dell'indicativo dei temi in consonante. Sono tuttavia attestate anche forme non perifrastiche.

Congiuntivo Ottativo
Singolare τεθύμενος, -η, -ον

βεβλάμμενος, -η, -ον

πεπράγμενος, -η, -ον

ἠλπίμενος, -η, -ον

ὦ, ᾖς, ᾖ εἴην, εἴης, εἴη
Plurale τεθυμένοι, -αι, α

βεβλαμμένοι, -αι, -α

πεπραγμένοι, -αι, -α

ἠλπισμένοι, -αι, -α

ὦμεν, ἦτε, ὦσι(v) εἶμεν, εἶτε, εἶεν
Duale τεθυμένω, -α, -ω

βεβλαμμένω, -α, -ω

πεπραγμένω, -α, -ω

ἠλπισμένω, -α, -ω

ἦτον, ἦτον εἶτον, εἴτην
  • la desinenza -α del femminile duale è lunga.
  • il Perfetto medio-passivo non fa alcuna distinzione tra debole, forte o atematico.

Piuccheperfetto

Dallo stesso tema del perfetto, anteponendo al raddoppiamento la vocale ε, si ottiene il piuccheperfetto, che, come l'imperfetto, esiste al solo modo indicativo. Per quanto riguarda l'aspetto verbale esso indica sempre un'azione compiuta svoltasi nel passato. E sempre analogamente al perfetto, ha la distinzione tra attivo e medio-passivo. È costruito con l'ampliamento -εσ- analogo al piuccheperfetto latino arcaico(*amavesam > amaveram), che al singolare, trovandosi in posizione intervocalica, cade provocando contrazioni. Questo non succede al plurale e al duale in quanto l'ampliamento si riduce alla sola -ε-.

Anche il Piuccheperfetto si distingue in debole, forte e fortissimo, con gli stessi criteri del Perfetto. Del Perfetto fortissimo, tuttavia, fanno parte soltanto le coniugazioni di ᾔδη(da οἶδα, con valore di imperfetto "sapevo") e ἐδεδίειν, δέδια.

Coniugazione del Piuccheperfetto debole
Forma base Forma alternativa
1º singolare ἐλελύκη ἐλελύκειν
2º singolare ἐλελύκης ἐλελύκεις
3º singolare ἐλελύκει ἐλελύκει
1º plurale ἐλελύκεμεν ἐλελύκειμεν
2º plurale ἐλελύκετε ἐλελύκειτε
3º plurale ἐλελύκεσαν ἐλελύκεισαν
2º duale ἐλελύκετον ἐλελύκειτον
3º duale ἐλελυκέτην ἐλελυκείτην
  • le forme alternative derivano dall'Attico più recente del IV secolo a.C.
  • per il singolare: 1º pers.: *ἐλελυκ-ε[σ]-α > ἐλελύκη; il processo si ripete identico nelle altre persone avendo come differenza le desinenza -ας e -ε rispettivamente della 2º e 3º persona.
  • esistono anche forme perifrastiche composte con il participio perfetto + verbo "essere" all'Imperfetto con la stessa traduzione.
Coniugazione del Piuccheperfetto forte

Il Piuccheperfetto forte si coniuga esattamente come quello debole, solo senza il suffisso -κ- e ce l'hanno le stesse categorie di verbi del Perfetto forte(vedi); continua a essere presente il caratteristico suffisso -εσ- che si riduce a -ε- nel Plurale. Elenchiamo qui di seguito delle forme alternative sempre derivate dall'Attico recente.

1º singolare ἐπεφήνειν
2º singolare ἐπεφήνεις
3º singolare -
1º plurale ἐπεφήνειμεν
2º plurale ἐπεφήνειτε
3º plurale ἐπεφήνεισαν
2º duale ἐπεφήνειτον
3º duale ἐπεφηνείτην
I Piuccheperfetti fortissimi ᾔδη e ἐδεδίειν

Piuccheperfetto medio-passivo

Per questa coniugazione del Piuccheperfetto valgono le stesse regole fonetiche citate per il Perfetto medio-passivo. Si usano però le desinenze dei tempi storici(-μην, -σο, -το etc.).

Futuro con raddoppiamento (o futuro perfetto)

Template:S sezione

Il futuro perfetto in origine possedeva senso desiderativo(sost. dall'ottativo),ma successivamente a causa delle forti affinità con il futuro e con il perfetto si suole dire che il futuro perfetto, denota il valore aspettuale del perfetto ma lo inserisce in un contesto futuro. Si può equiparare al nostro futuro anteriore.

Si forma semplicemente prendendo il tema del Perfetto di un verbo e aggiungendoci il suffisso -σο- del Futuro, con le stesse regole; la coniugazione è identica a quella del Futuro. In realtà i verbi che utilizzano questa forma sono pochissimi, e tutti gli altri ricorrono a participio perfetto+futuro del verbo "essere".