Elettrotecnica/Comportamento dei materiali immersi in un campo magnetico: differenze tra le versioni

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*3°) - Il coefficiente di mutua induzione è misurato dalla forza elettromotrice che si desta in uno dei circuiti, quando la corrente varia nell'altro in ragione di ''un ampere al secondo''. ''M'' risulta > 0 se una ''i > 0'' genera un ''flusso > 0'' che si concatena con l'altro circuito.<br />
Il coefficiente di mutua induzione tra due circuiti è sempre misurabile con i ben noti metyodi trattati dalle ''misure elettriche'';<br />
esso può, peraltyro, essere calcolato nel caso in cui i circuiti abbiano forma e posizione relativa peerticolarmente semplice.<br />
E' ora facile introdurre il concetto di ''induzione propria'' di un circuito.<br />
Si è visto che, nel processo di induzione mutua, si manifesta una forza elettromotrice in un circuito che indicammo con''2'' quando variava la corrente ''i<sub>1</sub>'' in un circuito che indicammo con ''1''; e ciò perchè veniva a concatenarsi col circuito ''2'' un flusso variabile al variare della corrente ''i<sub>1</sub>''. Ora è evidente che il flusso variabile generato dalla corrente variabile ''i<sub>1</sub>'' oltre a concatenersi col circuito ''2'' e con ogni altro circuito posto nelle vicinanze del circuito ''1'', si concatena anche con lo stesso circuito inducente. Così che in questo stesso si desta una ''f.e.m.'' che per la ''[[:w:legge di Lenz|legge di Lenz]]'' è tale da opporsi alla variazione del flusso.
 
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