Elettrotecnica/Comportamento dei materiali immersi in un campo magnetico: differenze tra le versioni

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*''Corpi ferromagnetici'': per essi la permeabilità non è una costante del materiale: dipende con legge complessadal valore della induzione e dalla storia magnetica del materiale.<br />
Il valore della permeabilità relativa è sempre di alcune migliaia o di alcune decine di migliaia di unità. Esso dipende, inoltre, dalla temperatura diminuendo al crescere di questa. Esiste anzi per ogni materiale un valorecritico della temperatura, che assume il nome di [[:w:punto di Curie|punto di Curie]], e che è quasi sempre nella gamma di temperature al disopra di 800°, per il quale il materiale ferromagnetico assume un comportamento paramagnetico.<br />
L'appartenenzaΦappartenenza o meno di un determinato corpo ad una delle tre categorie su enunciate è denunciata dal suo comportamento, quando viene immerso in un campo magnetico.<br />
*Corpi diamagnetici vengono respinti verso le zone più deboli del campo;<br />
*Corpi paramagnetici vengono debolmente attratti verso le zone più intense;<br />
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La più usata è la formiula di ''Steinmetz.'' Essa risulta da una lunga serie di esperienze condotte sui ferri industriali ed è rappresentabile con la seguente relazione:<br />
::::::::<math>\ W = \eta\ B_m^{1.6} {joule \over m^3}</math><br />
ove ''η'' è un coefficiente caratteristico del materiale usato e sta a rappresentare il lavoro di isteresi per unità di volume eper ciclo, quando l'induzione varia entro i limiti di ''+1 weber/m<sup>2</sup>.''<br />
Trattiamo ora dei circuiti magnetici e delle principali leggi che al loro studio presiedono. Il punto di partenza è la constatazione che ai circuiti magnetici è applicabile il prtincipio della continuità; intendendosi per circuito magnetico la porzione di spazio attraverso la quale si chiude un certo numero di linee di forza. L'applicabilità del principio deriva dal fatto che le linee di forza di un campo magnetico debbono in ogni caso considerarsi chiuse. Infatti ciò è ovvio per il caso in cui a generare il campo magnetico sia una corrente elettrica od un movimento qualsiasi di cariche elettriche: meno evidente risulta il caso in cui la fonte generatrice del campo sia un magnete permanente. In questo caso però è sufficiente porre mente a quanto a suo tempo avemmo occasione di dire circa la teoria della generazione di un campo magnetico da parte di un magnete permanente, perchè l'affermazione acquisti un carattere di piena generalità.<br />
La applicabilità del principio di continuità consente allora di affermare che se in una regione dello spazio converge un fascio di linee di forza cui corrisponde un fluso magnetico totale Φ e se dalla nominata regione si dipartono un certo numero di fasci di linee di forza cui corrispondono flussi Φ<sub>1</sub>, Φ<sub>2</sub>, Φ<sub>3</sub> ecc., è certamente<br />
::::::::<math>\ \Phi = \Phi_1+\Phi_2+\Phi_3+.....</math><br />
ossia<br />
::::::::<math>\ \Sigma Φ = 0</math>
 
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