Linux multimedia/Introduzione: differenze tra le versioni

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Nimrod (discussione | contributi)
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Pertanto i valori dei campioni non possono essere i ''veri'' valori del segnale agli istanti stabiliti, perché molti di essi, in teoria, sono ingestibili con una aritmetica finita come quella del computer. La soluzione è approssimare i valori ''reali'' con numeri interi, magari a meno di un fattore di scala opportuno: questa è la ''quantizzazione''.
 
[[Immagine:Quant.jpeg|325px|right|thumb| Esemplificazione dei processi di campionamento e quantizzazione. Una sinusoide moltiplicata per 16 (in rosso) è prima campionata a intervalli di ampiezza 0.5 (scalini in verde), poi quantizzata (in celeste). Gli scalini verdi passano per la sinusoide, per cui le loro altezze hanno valori sono per lo più irrazionali. Gli scalini celesti, invece, hanno altezze intere, facilmente memorizzabili, ma non interpolano la sinusoide, limitandosi ad approssimarla. In questo esempio la risoluzione è di 4 bit (16 possibili valori).]]
 
Sempre rimanendo sul caso esemplificativo del suono, si pensi ad una nota purissima, prodotta da un sinusoide con frequenza di 440 Hz (dovrebbe trattarsi di un ''LA''). La funzione seno ha praticamente sempre valori ''irrazionali'' salvo alcuni valori particolari, e in più varia da -1 a 1: quantizzarla prendendo solo la parte intera dei suoi valori significa annullare il suono di partenza. Ma moltiplicando il segnale originale per un fattore intero opportuno, diciamo 256, i campioni del suono così amplificato si potrebbero approssimare con numeri interi. L'importante è tener presente che è stato usato un fattore di scala da rimuovere in fase di riproduzione.