Farmacologia/Analgesici oppioidi: differenze tra le versioni

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Gli oppioidi, sia endogeni che esogeni hanno una forte influenza sulle funzioni cardiovascolari, ma queste sono molto variabili e non facili da determinare. Numerosi sono i centri coinvolti che hanno una forte componente oppioide, il midollo ventrolaterale, il NTS, l’ipotalamo laterale, il nucleo paraventricolare, l’ippocampo dorsale, ed altre parti del [[w:sistema limbico|sistema limbico]]. Alcuni esperimenti indicano che la stimolazione dei recettori μ e δ riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, effetti reversibili con Naloxone. Tuttavia i meccanismi responsabili non sono chiari, ad esempio hanno un ruolo importante i recettori oppioidi periferici, come quelli sulle vie sia afferenti che efferenti vagali. L’EM-2 agisce anche sui barocettori diminuendo la loro risposta ed il segnale afferente, impedendo lo sviluppo del feedback e l’innalzamento della p.a.
 
La [[w:Tolleranza_(fisiologia)|tolleranza]] e la [[w:dipendenza|dipendenza]] terapeutica sono due fenomeni collegati tra di loro, il prolungarsi della terapia produce una diminuzione dell'effetto terapeutico col mantenimento della stessa dose, '''quindi per ottenere lo stesso effetto c'è la necessità di aumentarla''': questa si definisce tolleranza al farmaco che è bene sottolineare '''è reversibile con l'interruzione della terapia'''. Dall'altra parte si instaura un nuovo set point, in quanto il tono del sistema oppioide endogeno è stato diminuito dall'azione degli agonisti esogeni, quindi la mancata somministrazione di questi lascia l'organismo in uno stato di deficit che si manifesta con sintomi e segni contrari a quelli degli oppioidi ascrivibili ad una iperattivazione cellulare e constano in: agitazione, iperalgesia, diarrea, ipertensione, dilatazione pupillare e rilascio incontrollato di ormoni ipofisarie surrenali (Vaccarino 1999). <small>Tali effetti è stato dimostrato che sono in buona parte mediati dai rec. μ (Shen 2000). Sono molti, complessi e non ancora chiariti i meccanismi biologici alla base di questi fenomeni che per la loro importanza limitano l’uso degli oppioidi. Ciò che è chiaro è che si tratta di fenomeni intercorrenti all’interno della cellula, probabilmente mediati dal sottotipo recettoriale μ2 con qualche contributo di forme modificate del rec. μ1 ed è implicata l'internalizzazione dei recettori. UnaIl cosameccanismo molecolare alla base di questo effetto è stato dimostrato da McConalogue nel 1999, e consiste nell’endocitosi dei recettori e nella modulazione del trafficking di membrana. Da sottolineare è che la tolleranza non si instaura contemporaneamente o dello stesso grado per tutti gli effetti degli oppioidi, secondo alcuni in parte dovuta alla non intenalizzazione dei rec κ in seguito al legame con l'agonista (Chu 1997), così come non avviene quella dei rec μinμ in seguito al legame con la morfina nonstante una uguale attivazione della cascata dela segnalazione cellulare (Keith 1996).</small> maAlcuni nonpunti conpratici altrida agonisti.tenere L'astinenzaa comportamente sintomidurante la terapia è che il tempo di tipoinstaurazionedella fisicotolleranza comprendenon sintomiè qualiuguale diarreaper ipotermiatutti egli cambiamentieffetti nellacitati pressionene sanguignacone (Vaccarinointensità 1999).ne Ilcome meccanismocinetica, molecolarein allaparticolare basela disforia in senso euforico, avvertita subito dal paziente in quanto culturalmente aociata ai narcotici, tende rapidamente a ridursi, mentre al contrario la miosi, anchessa causa di questofastidio, effettomostra tempi molto lunghi per sviluppare tolleranza; gli effetti principali dal punto di vista medico citati all'inizio del paragrafo invece hanno tempi medii. La tolleranza agli oppioidi è statodi dimostratotipo dacrociato McConaloguetra neli 1999vari principii attivi, ema consistenon nell’endocitosicompletamente, deiquindi recettoripotrà eessere nellautile modulazionecambiare delfarmaco traffickingper tentare di membranaottenere un profilo terapeutico migliore e più tollerabile per il paziente.
 
Anche i fenomeni di [[w:addiction|addiction]] agli oppioidi sono mediati dai recettori e ligandi μ, secondo alcuni studi preliminari la stimolazione del sottotipo 2 di questi induce i meccanismi di ricompensa, mentre quella del sottotipo 1 avversione come con gli agonisti κ, misurati mediante il test di place preference (Cooper 1991) , secondo alcuni mediante il rilascio secondario di κ-agonisti specifici. Non sono ancora perfettamente note le interazioni col sistema dopaminergico alla base della dipendenza da altre sostanze (Tokuyama 2000). Ancora allo stato iniziale sono anche gli studi sul sistema oppioide e la risposta allo stress, e a disturbi psichiatrici come ansia e depressione.