Storia della letteratura italiana/Francesco Petrarca: differenze tra le versioni

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===Secretum===
Maggiore adesione al reale si può invece trovare nel '''Secretum''' (''De secreto conflictu curarum mearum''), una sorta di diario personale e segreto, appunto, in latino al quale Petrarca affida la sua fragilità ed i suoi più intimi tormenti sotto forma di dialogo tra lui e S. Agostino, autore delle ''Confessioni'' ispiratrici del libello. Traspare comunque l'almeno parziale riluttanza del poeta a considerarsi unico destinatario dell'opera, ad esempio per il fatto che l'autore opera anche nel ''Secretum'' una delle sue frequenti correzioni cronologiche datandolo al 1342-43 a fronte di una stesura postuma di cinque anni.
Scritta tra il 1347 ed il 1353, ed in seguito riveduta, è un dialogo immaginario in tre libri tra il poeta stesso e Sant'Agostino, alla presenza di una donna che simboleggia la Verità. Quale esame di coscienza personale esso affronta temi intimi del poeta e per questo non era stato concepito per la divulgazione (da cui il titolo Secretum)
 
Il primo libro tratta del male in generale e conclude, secondo il pensiero appunto agostiniano, che esso non esiste, ma è causato da un'insufficiente volontà di bene, causata dalle passioni terrene che intorpidiscono lo spirito.
 
Nel secondo libro vengono analizzati i sette peccati capitali e Sant'Agostino si sofferma proprio sull'accidia, il male che più tormenta il poeta. Il santo capisce che per eliminare questo male bisognerebbe strapparlo alla radice, ma inizialmente non riesce a trovare una soluzione effettiva al problema.
 
Nel terzo si esaminano altre due passioni del poeta, in particolare l'amore per Laura e l'amore per la gloria, considerate le due più gravi indoli di Petrarca: per quanto il poeta dia ragione a Sant'Agostino che gli consiglia di rinunciarvi egli però non sa come poter farne a meno.
 
Per quanto riguarda la figura di Sant'Agostino c'è da fare una precisazione: egli costituisce la controparte critica della mente petrarchesca, scava ed indaga dentro la mente del poeta mettendo in luce le sue debolezze e spronandolo a superarle. Per questo verso il lavoro di Sant'Agostino può essere paragonato all uso della maieutica di Socrate per il fatto che comunque egli porti alla luce la verità (in questo caso le debolezze dell'animo del Petrarca) tramite un dialogo con costui. Ed è ciò che anche Socrate faceva: egli, tramite opportune domande, spingeva l'interlocutore a giungere al concetto richiesto senza che ci girasse attorno o cercasse di sviare in altri argomenti. C'è infine da puntualizzare una differenza che intercorre tra Socrate e Sant'Agostino: per il primo la verità è frutto di una ricerca continua, associata con gli uomini, mentre per Sant'Agostino esiste una verità suprema ed indiscutibile che non si guadagna tramite un confronto tra due persone: la verità di Dio.
 
===Il Canzoniere===