Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/EAU: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: sintassi dei link
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti
Riga 40:
Gli EAU hanno avuto la cura di standardizzare il loro equipaggiamento in base alle specifiche NATO, almeno per quanto possibile. Ma non hanno avuto timore di accordare il successo ad un altro sistema diverso, tranne che per il calibro, a tutto quello che aveva la NATO: il semovente sudafricano G6, un possente veicolo 6x6 da circa 40 t e armato con un pezzo da 155/45 mm, capace di oltre 30 km di gittata. Esso superò la concorrenza e anche qui, si è trattato di un successo rimasto 'cattedrale nel deserto'. In ogni caso, il Sudafrica poté accreditarsi al mercato internazionale per la qualità dei suoi prodotti, in un'epoca in cui l'Apartheid non era nemmeno finito, con una commessa molto sostanziosa per 78 veicoli, di cui circa 50 già consegnati al 1991. Ma non così per le munizioni, dato che è stata aperta una gara per 500.000 munizioni ERFB-BB a lungo raggio, sia di tipo HE, che fumogeno, ICM e illuminante, con una lunga lista di pretendenti tra cui anche la Snia-BPD. Il prezzo di ciascun colpo del tipo basico HE, quindi certo non i più sofisticati tipi ICM a submunizioni, era stimato di ben 1.500 dollari. Nel frattempo si stava pensando a creare due nuove brigate e magari anche a passare ad una vera e propria divisione d'artiglieria. Gli Emirati, già negli anni '80, furono anche clienti, tra i pochissimi, dei lanciarazzi FIROS, qui del tipo FIROS 25, che in seguito hanno causato delle frizioni (negli anni '80) con il cliente, che li ha accusati di essere inaffidabili per via del calore tipico della regione.
 
Per migliorare anche la situazione del personale, chiaramente insufficiente per tutti questi sistemi d'arma, è stato anche impostato un Quantitative Manpower Expansion and Emiratisation program per costruire forze più robuste e autosufficienti (l'esperienza saudita era stata senz'altro significativa, con un gran numero di sistemi d'arma che semplicemente non si riusciva di usare durante la crisi con l'Irak per carenza di personale). Inoltre sono stati anche impostati programmi per migliorare la professionalità dei tecnici, non meno importante per mantenere in servizio sistemi così complessi come quelli moderni. Per tutto questo c'éè stato bisogno dell'aiuto di consiglieri provenienti dal mondo, e facilmente reperiti per via delle paghe offerte. Ma c'é anche il programma di potenziamento industriale, per rendere gli EAU maggiormente indipendenti dal resto del mondo anche come sistemi. Per esempio, la Abu Dhabi Shipbuilding company - ADSB è capace di produrre navi e partecipare al programma 'Baynunah', oltre a munizioni, mezzi da trasporto militari e persino UAV.
 
Nel 2007 è stata anche presentata la pistola Caracal, la prima arma mai prodotta negli UAE nel settore. Essa è stata presentata all'IDEX, ed è divetnata rapidamente l'arma ufficiale delle F.A. locali, per poi essere adottata anche dalla NG del Baharain; alla SOFEX 2008, la Special Force Exhibition che si tiene in Giordania, la nazione ospitante ha ordinato un certo numero di pistole. Gli EAU hanno anche collabroato con l'Algeria istitutendo nel novembre dello stess oanno un comitato congiunto per testare quest'arma, eventualmente da adottare in Algeria. Un successo che sta diventando qualcosa di concreto, insomma. VI sono anche altre realtà, come la join-venture tra Tawazum Holding LLC, Al Jaber Trading Establishment e Rheinmetall Munition Systems.
Riga 197:
La crisi economica ha colpito duro anche negli EAU, ma non tanto da infliggere danni ai loro programmi militari. Nell'IDEX 09 sono stati annunciati numerosi programmi militari. La manifestazione è stata un successo con oltre 100 mila m2 di estensione e oltre 40 mila visitatori professinali. Dubai è in sofferenza sopratutto perché non ha praticamente petrolio, non più almeno, e la sua ricchezza è la sua condizione di piazza finanziaria e paradiso fiscale. Ma la bolla speculativa è esplosa, rallentando lo sviluppo dell'Emirato, che si è ritrovato per la prima volta pure vari cantieri bloccati. Abu Dhabi è più solido, dato che ha il 9,15% delle riserve di petrolio mondiale, e il 3,35% di quelle di gas.
 
Tra le novità di questa manifestazione vi sono gli ordini assegnati per un valore senza paragoni al mondo: oltre 5 miliardi di dollari di contratti, nonostante l'aria di crisi economica sia già riuscita a colpire anche gli Emirati. I BMP-3 presto potrebbero essere radiati e le loro torri (a quanto pare si tratta di un sistema d'arma valido, per quanto piuttosto bizzarro) recuperate e sistemate sui blindati Patria 8x8 filnandesi. I Russi offrono prodotti di medio valore rispetto a quelli cinesi e occidentali; i primi sono estremamente economici, ma anche il loro valore non era dei migliori in termini di efficienza. Nondimeno si sono presentati in forze e hanno occupato con un gran numero di progetti e prodotti vari padiglioni della mostra, tanto da oscurare anche la massiccia presenza russa. Questa era stata rinfrancata dalla scelta del Pantsir (sistema a.a.) mentre gli Ucraini avevano avuto ordini per 90 blindati Guardian ruotati. Molto presenti anche i fabbricanti arabi e Turchi (che hanno prodotto gli M113 per gli EAU), tra questi i blindati leggeri Al Shibl 1 e 2 sauditi. Innumerevoli le novità presentate, dal Sudafrica alla Svezia, alla Corea del Sud. Gli EAU dal canto loro hanno realizzato l'unica industria cantieristica della regione e hanno una realtà industriale solida con una buona tecnologia. La Caracal ha presentato in questa occasione la pistola SC , ma anche gli UAV erano presenti: la ATS era stata prima implicata nella produzione di proiettili leggeri e poi di aerobersagli, e il passo è stato rapido per produrre poi dei veri velivoli senza pilota. La loro ultima creazione è lo Smart Eye. Quest'ultimo è un velivolo di cui si sentirà probabilmente parlare nei prossimi anni. Questo grosso aereo, simile ad un Predator, con elica spingente e set di sensori nella solita 'testa di balena' anteriore, è un velivolo fuori dal comune anche per i tempi moderni, così ricchi di UAV. La sua apertura alare è di 21 metri, ha 150 litri di carburante e pesa malgrado questo solo 1.300 kg. La sua autonomia, di conseguenza, è straordinaria. Il motore a benzina consente 5 giorni di funzionamento. Inoltre è presente un mini-turbogetto, che consente quando azionato di alzare la tangenza da 6 mila a 8.000 m. Sarebbe già in costruzione in un lotto di 20 esemplari, ma per ora non ha ancora volato anche se ne sono in costruzione 3 esemplari. Inoltre la stessa compagnia ha presentato anche l'elicottero Yahbohn Noble, pesante 630 kg e capace di 140 kmh. I mezzi terrestri hanno visto il successo dei blindati Nimr prodotti dalla Bin Jabr, con oltre 500 mezzi prodotti per l'esercito e una commessa per 120 mezzi anche per la Libia. Un altro oggetto interessante è l'Agrab, che è in sostanza l'RG-31 della BAe, con una torretta con mortaio da 120 mm automatico, di cui 48 sono stati ordinati dagli EAU. Sempre nella IDEX di quest'anno sono stati ordinati 4 C-17 e 12 C-130J, tutti finanzati da Al Waha Capital; il Qatar ha già ordinato vari C-130J e 2 C-17 poco tempo fa, è davvero bizzarro ma questi mini-Stati si troveranno con aerei che nemmeno le potenze europee si sono potute permettere. In trattativa vi sono anche i missili Patriot PAC-3 e addirittura il THAAD anti-missile esoatmosferico, per i quali il Congresso americano ha già dato l'assenso; la conversione di due DASH-8 in pattugliatori ASW, 3 radar di controbatteria Cobra, mezzi antimina RG-31, mitragliere da 27 mm, fucili sniper DRS-7 e M7. Non è tutto, perché nel settore aereo sono anche stati prescelti in linea di massima 4 E-2C di seconda mano per il settore AEW, e due A-320 per compiti SIGINT, che da soli valgono un mld di euro, con set avionico Elettronica (autoprotezione), Selex, Thales, Rhode&Schwarz; confermata la nuova commessa per 14 UH-60M da trasformare, come i 26 già in servizio, in macchine di supporto al combattimento. In termini di sistemi a reazione, vi è la produzione su licenza del razzo RGW da 60 mm controcarri, lo sviluppo dei razzi leggeri 'intelligenti' Talon-LGR per gli Apache, la realizzazione di un impianto per produrre blindati e corazzati 4x4 e 6x6 di progettazione locale nonché gli Eagle IV della Mowag. Infine la Patria finlandese ha ricevuto un ordine per 8 mezzi portamortai (Amos svedesi?) da 120 mm. Naturalmente c'éè stato anche il successo dell'M-346, mentre l'oramai invecchiato Hawk, che non ha avuto un successore in tutti questi anni, è stato scartato nella pur evoluta versione Mk128; poi è toccato al T-50, supportato dalla Lockheed-Martin. Una vittoria che ha fatto la differenza, dato il rischio nelle prospettive future dell'Alenia-Aermacchi. Si parla di 48 aerei e di consegne quanto più rapide possibile, magari dal 2011; questi dovrebbero essere 28 aerei in versione d'addestramento e 20 in versione specifica d'attacco, con un'esigenza iniziale manifestata per 60 aerei in tutto; il tipo d'attacco ha un radar Selex Vixen 500E e un pod da ricognizione-attacco, più 8 piloni per 3 t di carico. È ancora aperta la questione dell'addestratore per sostituire il PC-7, in questo campo viene proposto l'M-311 (ovvero il vecchio S.211 aggiornato di recente, nonostante che non avesse avuto a suo tempo molto successo), contro il PC-21 della Pilatus.
 
Per il resto vi è il programma Al Yas, per nuove navi ASW: prima si trattava di aggiornare le due 'Kortenaer' ex-Olandesi, ora in servizio come classe 'Abu Dhabi', comprate nel 1997-98; ma queste hanno un'esigenza di equipaggio e di manutenzione eccessiva per le possibilità locali e sarebbero in vendita al Pakistan o addirittura in smilitarizzazione, per convertirle in ristoranti galleggianti. Data la nuova base di sottomarini 'Kilo' iraniani, alla fine si è scelto un progetto rapidamente realizzabile, da 1.650 t e 90 m, derivato dai pattugliatori 'Fulgosi' della MM; essi saranno costruiti con un primo scafo per 91,5 mln di euro, con motori MTU da 6 MW per 26 nodi, sistema IPN-S, forse lo stesso delle corvette ' Baynunah' e delle due corvette da 63 m 'Maruy Jub'; radar Sea Giraffe, sistemi di tiro NA-25XM, più sistemi ECM (al solito per gli EAU, di Elettronica Spa, che ha anche fornito le ECM per i Mirage 2009), sistema ASW C2 della WASS, sonar Thales Kingclip, 2 sistemi C-310 antisiluro, due lanciasiluri tripli da 324 mm, cannone SR da 76 mm, 4 MM.40 Block 3, 2 cannoni singoli da 30 mm Marlin e due da 12,7 mm, equipaggio 70 effettivi. Forse non casualmente era presente il C.Bettini, una delle unità 'Fulgosi' della MM. L'aggiornamento delle 12 navi da 25 metri svedesi per il trasporto truppe, del tipo C-90 ma realizzate localmente, è un altro obiettivo, in uno con la compera di altre 12 navi analoghe in configurazione lanciamissili. 6 delle navi avrebbero ancora la capacità di portare 25 soldati, le altre sei unità aggiornate la capacità di imbarcare un mortaio Patria da 120 mm del tipo Nemo, di produzione finlandese. Le nuove 12 navi avranno forse un sistema optronico Medusa, armi da 27 e 12,7 mm telecomandate, e 4 missili Marte Mk-2N, in versione superficie-superficie, il primo ordine export per quest'arma, cosa che non si era verificata dall'epoca dei missili Sea Killer per gli Iraniani. Insomma, tra aerei, navi e missili antinave, si tratta di un ritorno, per i contratti delle industrie nazionali, a 20-30 anni addietro, quando era normale piazzare commesse del genere. Altri programmi vedono la realizzazione di 22 battelli veloci da 16 m MTRP-16, più dodici analoghi da realizzare in Turchia. Vengono avanti anche altri programmi, persino spaziali. Verrà realizzato un centro satellitare con almeno 4 satelli di osservazione derivati dai Cosmo e due di comunicazione,realizzati con tecnologie anche qui in buona parte italiane. Il solo costo del centro di elaborazione dati spaziali è di 1 mld di euro.