Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-3: differenze tra le versioni

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Come si è già accennato, il 30 marzo 1972, il Vietnam del Nord era partito all'attacco del Sud con 12 divisioni, per guadagnare posizioni utili per trattare con forza maggiore ai tavoli della pace su cui giocarsi il futuro. Dal 6 aprile gli Americani lanciarono una serie di azioni di bombardamento strategici, cercando di demolire tra l'altro gli obiettivi logistici più appariscenti, i ponti. Ma non erano facili da raggiungere e distruggere, perché anche i Nordisti sapevano che erano bersagli importanti. I due ponti più importanti erano a Thanh Hoa o Ham Rong, che significa 'Le fauci del Drago'; e il meno noto Paul Doumer. Dopo la fine dei bombardamenti del tipo 'Rolling Thunder', vennero riparati dai danni subiti. Il Than Hoa era stato attaccato fin dal 16 febbraio 1964, quando fu la volta di un C-123 Provider abbattuto, ma non dalla contraerea, ma da un T-28 Trojan Nordista (ex-laotiano), che fu la prima vittoria aerea degli aerei di Hanoi, e da notare che l'unico superstite dell'apparecchio distrutto era un sudvietnamita. Il 2 aprile 1965 i Nordisti stabilirono di accettare il confronto con gli Americani anche nei cieli, e il giorno dopo vi fu già una prima sfida. Aerei americani attaccarono Tao, Do Len e Ham Rong una forza totale di 45 F-105 con bombe M117 da 340 kg e missili AGM-12 Bullpup, e proprio sopra quest'ultimo ponte venne dichiarata la vittoria su due F-8 di scorta, peraltro mai ammessa dagli americani. I vincitori erano due piloti, Pham Ngoc Lan e Phan Van Tuc del 921° Reggimento, che si batterono contro aerei della USS Hancock e della Coral Sea. E da allora il 3 aprile 1965 è diventato la Giornata dell'Aeronautica Militare. Gli F-105 avevano colpito il ponte, ma senza causargli danni. Il 4 attaccarono ancora, con 8 aerei del 35th TFW, attaccati a loro volta da 4 MiG-17 del 921°. Stavolta vi fu una doppietta ammessa anche dagli americani, con due Thunderchief abbattuti, pilotati da Magnusson e Bennett. Ma stranamente, benché gli americani non facciano alcun accenno a ciò, questo 2-0 sarebbe stato in realtà un 2-3, perché gli altri F-105 sarebbero andati alla caccia dei MiG abbattendone 3, di Nam, Giay e Huan. In effetti la caccia americana ottenne le prime vittorie solo il 10 luglio 1965, con due F-4C del 45th TFS.
 
A parte quest'ennesima discrepanza tra dichiarazioni e ammissioni, non c'éè stato invece dubbio che Than Hoa si domostrò un bersaglio invincibile. Con una lunghezza di 165 metri, largo 15, con piloni di 13 metri di diametro, era una costruzione robustissima e difficile da colpire. Vennero eseguiti oltre 100 attacchi con 873 sortite: una vera guerra privata tra il ponte e gli aviatori americani, che si concluse con la perdita di ben 95 aerei statunitensi senza alcun risultato definitivo. Gli Israeliani persero meno della metà di questo totale per vincere la Guerra dei Sei giorni, così si capisce meglio che livello di perdite venne subito, per giunta con una percentuale di oltre il 10%. C'era chiaramente bisogno di qualcos'altro, ma eccetto le armi nucleari tattiche, all'inizio c'era poco da fare. Eppure, già nella II G.M. erano state messe a punto superbombe e missili-bombe guidate capaci di distruggere anche dei viadotti in cemento armato, con un certo seguito anche durante la guerra di Corea.
 
C'era bisogno di armi precise, oltre che potenti; ma quando la guerra aerea ricominciò sopra il Nord della DMZ, e il ponte venne rimesso tra gli obiettivi da colpire, gli aviatori americani avrebbero avuto delle nuove risorse. Una era la bomba EOGB (Elettro-Optical Guided Bomb) e l'altra era la LGB (Laser Guided Bomb) del tipo Paveway. La prima era un ordigno autoguidato con una telecamera frontale. Gli americani avevano già provato a realizzarle fin dalla II Guerra mondiale, avevano anche introdotto le Walleye nel 1967, per l'USN (di cui esisteva anche la versione nucleare), ma adesso c'erano armi di nuovo tipo anche per l'USAF. L'ordigno aveva l'acquisizione dell'immagine con lo schermo del WSO del Phantom II, e veniva poi lanciata per poi planare e autoguidarsi verso il bersaglio. Il problema era che in caso di cattiva visibilità o foschia era facile non acquisire l'obiettivo o perderlo. Il vantaggio era che l'arma era 'lancia e dimentica', ma non ancora con la visione IR che gli assicurava una maggiore utilizzabilità in situazioni critiche. I Nordisti non pare che avessero in zona dei generatori di cortine fumogene, sennò avrebbero evitato alle armi di questo tipo di trovare un qualunque obiettivo. Sarebbe stato difficile anche per le LGB, che sono armi a guida semiattiva che seguono il punto riflesso del fascio laser di un designatore, che non era necessariamente lo stesso aereo, ma che doveva trovarsi in zona entro alcuni km di distanza. Per usare le armi di questo tipo, venne prescelto l'8th TFW, già noto come 'Wolfpack' contro i MiG, basato ad Ubon, in Thailandia. Era accreditato del maggior numero di caccia nemici abbattuti di qualunque altro stormo, ma presto sarebbe diventato il principe degli attacchi ai ponti. L'obiettivo principale, con cui c'era da regolare il conto per gli anni precedenti, era Than Hoa, che era a 112 km a Sud della capitale nordista e che era sia una ferrovia che una strada di vitale importanza.