Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-5: differenze tra le versioni

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La De Gaulle è una nave da 20 miliardi di franchi (originariamente ne erano previsti 16) ovvero circa 6000 miliardi di lire. Una delle ragioni del suo costo è il motore nucleare, non particolarmente potente (27 nodi massima ) ma capace di arrivare a Gibuti in 8 giorni a 18 nodi di crociera, e 15 a Città del Capo. Data la radiazione della Clemenceau nel '97, ad un certo punto la PAN ha condiviso solo con la FOCH la componente della marina francese, ma non per molto, visto che subito dopo la FOCH è stata venduta al Brasile. Eppure, l'attività della marina francese in termini di operazioni oltremare è sempre stata ottima. A parte gli anni precedenti, come nel caso della infelice Campagna di Suez, ha visto, per esempio, la marina entrare in azione per l'attacco a posizioni di guerriglieri in Libano, nell'83. La marina francese ha fatto altre operazioni di guerra, fino all'attacco alla Serbia nel '99 in cui i Super Etendard vennero impegnati per lanciare ben 268 bombe GBU-12 laser, con il 73% dei centri che addirittura sono stati il miglior risultato di tutti gli aerei alleati della campagna Allied Force. La seconda portaerei francese nucleare sarebbe costata solo 12-14 miliardi di franchi, magari anche meno per una nave convenzionale. Però non l'hanno realizzata, handicappando notevolmente il potenziale deterrente della MN.
 
===Le portaelicotteri d'assalto anfibio <ref>Maugeri, Claudio: ''La portaelicotteri Tonnere'' Aerei Maggio-Giugno 08 p.19-25</ref>===
I Francesi non si sono persi l'occasione di integrare la loro portaerei media DE GAULLE con una coppia di portaelicotteri d'assalto anfibio, definite LHD, a similitudine della JUAN CARLOS I spagnola. Questo significa, grazie all'abbondanza di ponti intercomunicanti, la possibilità di trasformare queste navi in trasporti veicoli per impieghi terrestri anche se la loro normale attività è quella di nave supporto elicotteri. Queste due navi sono la Classe Mistral, costituita da MISTRAL e TONNERRE. Quest'ultima ha distintivo ottico L 9014 e stazza 21.600 t. Entrata in servizio da circa un anno, le sue capacità di combattimento sono non tanto inferiori a quelle delle grandi navi americane come le 'Wasp', anche se dislocano la metà: 199 m di lunghezza e 32 di larghezza contro 257, ma ancora solo 32 metri per la nave americana. Le portaelicotteri francesi sono dunque molto più tozze e nei loro ampi volumi interni imbarcano fo a 16 elicotteri medi contro i 24 delle 'Wasp', mentre esistono come su queste due elevatori per collegare l'hangar al ponte di volo, uno a poppa estrema, l'altro vicino all'isola, quest'ultima caratterizzata da una plancia con un doppio ponte ampiamente vetrato e due corti alberi, che peraltro sono privi della completa elettronica delle navi americane. Esiste la capacità di far operare contemporaneamente fino a 6 elicotteri (contro 9), di cui uno pesante e 5 leggeri. Essa ha capacità di comando e controllo e nave di supporto alle popolazioni civili. A parte 1-2 Alouette III per il soccorso aereo, ancora in uso dopo tanti anni, della Flotille 35F.
 
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A questo punto c'é da ricordare gli altri 'ex'. Uno è l'Italia, che dopo gli ottimi (anche se limitati) 'Toti', è cascata un po' male con i 'Sauro', che hanno avuto vari problemi iniziali; per lo studio successivo, noto come S-90, si pensava ad una nave tanto capace (con le solite, astronomiche specifiche degli ammiragli della Marina) che alla fine ascese a 3.000 t; normale per gli SSK giapponesi e forse anche russi, ma non accettabile per la Marina italiana e le finanze del Paese; così si è messo da parte l'orgoglio nazionale e le tradizioni cantieristiche, adottando invece i Type 212/U-212 tedeschi. Gli Olandesi hanno costruito da tempo immemorabile (le più antiche tradizioni arrivano a secoli addietro) dei sottomarini, anche di tipo recente, come gli eccellenti 'Zwaardis', ma oramai non sono più nel mercato; gli Svedesi con i 'Gotland' sono stati autori di un valido battello, l'ultimo di tanti altri, ma oramai è un tipo un po' superato (ma ci sarebbe sempre tempo, se la volontà politica esistesse ancora); i russi hanno i 'Kilo', che sono stati sviluppati in maniera estesa, ma oramai sono anche mezzi tutto sommato vecchiotti e con sistemi (batterie e siluri in primis) non molto efficienti (almeno nel caso della marina indiana risultano numerosi problemi); quando aggiornati con tecnologie recenti, non sempre funzionano bene (vedi la marina indiana e i suoi problemi con i 'Klub'), e comunque costano di più del normale. Con l'Italia, di recente, è venuto fuori un progetto in comune per un sottomarino di media grandezza, chiamato S-1000, vedremo quali saranno gli sviluppi in un mercato che comunque, dopo la Guerra fredda, ha conosciuto un crollo impressionante; i sottomarini cinesi sono per molti versi simili a quelli russi, non sono prodotti 'al top' e non hanno ottenuto recentemente grossi successi di vendita. I britannici hanno chiuso in bellezza (o in bruttezza, dipende dal punto di vista) la loro rispettabile tradizione di sottomarini con i quattro 'Upholder', poi ceduti per una sterlina (e l'uso dei poligoni per un certo numero di anni) ai canadesi, si tratta di unità valide, ma dopo di queste non c'éè stato altro, la RN è diventata 'nucleare'. Gli USA hanno 'stoltamente' abbandonato gli SSK da decenni per buttarsi interamente sul nucleare, con unità molto più grandi di quelle convenzionali e non facili da 'trasformare' (i francesi e i cinesi hanno fatto l'inverso, senza grossi risultati, 'nuclearizzando' un progetto convenzionale); tant'é che i taiwanesi, anche quando hanno avuto l'OK per l'export di sottomarini, non hanno trovato nessuno che osasse sfidare le ire della Cina (gli olandesi ne sanno qualcosa, dopo la fornitura di due SSK negli anni '80), e loro, che potevano e volevano farlo, si sono trovati a pensare di produrre su licenza i Type 209 tedeschi, perché il 'know-how' non si improvvisa in questi campi, né sarebbe stato accettabile vendere direttamente gli SSN ai cinesi. Così al dunque, gli unici due costruttori 'di prima importanza' sono oramai diventati i tedeschi e i francesi. I giapponesi, che paradossalmente, costruiscono un SSK all'anno, più dei francesi, non ne esportano alcuno e quindi, malgrado le loro avanzate unità navali, non sono una realtà nell'export per via delle loro normative estremamente limitanti nella vendita di armi.
 
Quanto alle caratteristiche degli O'Higgins: