Elettrotecnica/Correnti costanti nei circuiti: differenze tra le versioni

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===Correnti costanti nei conduttori ===
 
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Passiamo ora a parlare derlla legge di '''Ohm'''. Affinchè le cariche (gli elettroni) entro un conduttore si muovano è necessario che siano sottoposti ad un campo elettrico '''E''' non nullo.Ciò equivale a dire che tra due punti qualsiasi del conduttore deve venir mantenuta una differenza di potenziale.
 
La legge di '''Ohm''' fissa la dipendenza tra corrente '''i''' che scorre in un conduttore e differenza di potenziale che è necessario applicare ai suoi estremi:
 
::::<math>\ U_2-U_1=R\ i</math>
dove '''R''' è una costante chiamata resistenza del conduttore che si può esprimere in funzione delle caratteristiche fisiche del conduttore:
 
::::<math>\ R=ro\ {l \over S}</math>
 
Con '''ρ''' si è indicata una costate che dipende unicamente dal materiale da cui è costituito il conduttore e dalla sua temperatura. L'unità di resistenza è l' '''Ohm(Ω)'''=1 Volt/1 Ampere.
 
Le due relazioni precedenti si possono esprimere più sinteticamente in una sola relazione. Consideriamo, a tale scopo, un elemento infinitesimo di conduttore di sezione '''dS''', di lunghezza '''dl''', alle cui estrmità sia applicata una differenza di potenziale '''dU.'''
 
Si può scrivere dalla definizione di densità di corrente:
una differenza di potenziale
::::::::<math>\ di=J\ dS</math><br />
La resistenza del conduttore è:<br />
::::::::<math>\ R= \rho\ {dl \over dS}</math><br />
e quindi la legge di '''Ohm''':<br />
::::<math>\ dU=R\ di= \rho\ {dl \over dS}\ J\ dS=\rho\ dl\ J</math><br />
cioè:<br />
::::::::<math>\ {dU \over dl}=\rho\ J</math><br />
pertanto si ha infine:<br />
::::::::<math>\ E=\rho\ J</math><br />
relazione che lega il campo elettrico nel conduttore alla densità della corrente.<br />
Finora abbiamo considerato elementi passivi, per i quali è necessario applicare dall'esterno una differenza di potenziale ai corpi per farvi circolare una corrente. Vi sono elementi, chiamati generatori, che hanno in se la capacità di creare ai loro estremi (poli) una differenza di potenziale. Ogni generatore è caratterizzato dalla forza elettromotrice (f.e.m.), che è la differenza di potenziale che si misura ai suoi capi quando non vi è passaggio di corrente. La definizione di '''f.e.m.''' discende dal fatto che ogni generatore ha una resistenza interna diversa da zero, per cui la differenza di potenziale ai suoi estremi è minore della '''f.e.m.''' nel caso di passaggio di corrente per effetto della caduta di potenziale nella resistenza.