Esperanto/Approfondimenti: differenze tra le versioni

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:''Mi konas ŝin nur laŭvide.'' = La conosco soltanto di vista.
* ''tra + vid'''i''''' → '''travida''' (trasparente)
 
==Verbi ricavati da participi==
In precedenza abbiamo descritto una proprietà degli aggettivi, per la quale coniugando un aggettivo come un verbo si ottiene un verbo che descrive il soggetto (''la maro belis'' = il mare era bello). Anche i participi sono degli aggettivi, segue che questa proprietà può valere anche per loro. Alcuni esempi:
*''Ĝi estos manĝata → Ĝi manĝatos'' = Verrà mangiato
*''Li estis dormanta → Li dormantis'' = Stava dormendo
*''Ni estas irontaj → Ni irontas'' = Stiamo per andare
Come si può immaginare, con i participi bisogna porre particolare attenzione. Oltre a generare forme ridondanti, se coniugato interamente un verbo del genere può portare a forme quantomeno strane e di difficile comprensione. Basti pensare che da queste forme si potrebbero ricavare i participi: "manĝantanta", "manĝantata", e si può facilmente andare oltre con la fantasia. Prendendo però ciò che di utile si può ottenere da questo meccanismo, ovvero la comodità di risparmiarsi il verbo essere, alcuni esperantisti lo usano in determinati casi:
*''Ĝi estas nomata ... → Ĝi nomatas ...'' = Viene chiamato ... (forma alternativa per dire o chiedere il nome di qualcuno/qualcosa)
*''Mi ankaŭ estus povinta fari tian pentraĵon → Mi ankaŭ povintus fari tian pentraĵon'' = Anche io avrei potuto fare un quadro del genere (traduzione del condizionale passato italiano).
Altri esperantisti preferiscono invece evitare totalmente queste forme, considerando il risparmio del verbo essere come un vantaggio minimo rispetto alla perdita di chiarezza. DaComunque, notare inoltrepare che èsiano unastate formausate naturalmente da bambini esperantisti madrelingua che solonon dile recentehanno stamai avendosentite, e può essere una certadimostrazione di come questi, imparando la lingua internazionale da piccoli, l'abbiano diffusioneassorbita.
 
==La preposizione ''je''==
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In breve: se si trova un sostantivo che indica un'azione seguito dal sostantivo che la subisce, il secondo deve essere preceduto da ''je''.
 
ErroreSi diffuso:può molti usano (oggi meno che in passato)usare ''de'' per indicare l'oggetto in questa situazione; se questo è accettabile quandoin nonquanto c'èil ambiguità,contesto megliochiarisce evitarloquasi insempre ogniil casosenso, poichéanche ''de''se inqualcuno esperantopreferisce indica il soggetto di un'azioneevitarlo.
* ''La atendo '''je''' la buso '''de''' Dorotea'' = L'attesa '''dell''''autobus '''di''' Dorotea (azione compiuta da Dorotea)
* ''La atendo '''de''' la buso '''je''' Dorotea'' = L'attesa '''dell''''autobus '''di''' Dorotea (è l'autobus che compie l'azione di aspettare Dorotea)
 
In caso di dubbi, a volte si può anche cercare un'altra strada, anche se cambia lievemente il senso della frase:
* ''La atendo '''por''' la buso '''de''' Dorotea'' = L'attesa '''per''' l'autobus '''di''' Dorotea (''propor kio?'' - perché aspetta Dorotea?)
È consigliabile saper usare ''je'' in questo contesto, perché non sempre è sostituibile con un'altra preposizione come in questo caso, e anche per motivi più profondi: è sempre bene scegliere la preposizione migliore a seconda della resa che si vuole dare, e non cambiare il significato della frase, seppur lievemente, solo per la scarsa dimestichezza con ''je''.
 
===Complementi indiretti che non hanno una preposizione adatta===
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Altri complementi indiretti molto usati hanno una preposizione specifica, ad esempio:
* Scrivere una canzone '''sull''''amicizia = ''Skribi kanzononkanton ''(c. oggetto)'' '''pri''' amikeco ''(c. d’argomento)
 
Per altri meno usati, si usa ovviamente ''je''. Essi sono casi rari, specie se si pensa che a volte la tendenza è stata quella di adattare in tali situazioni una delle altre preposizioni.
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* '''A''' che velocità andavi? = '''''Je''' kiom da rapideco vi veturis?''
 
==Indicare il soggetto con ''fare de'' e ''far''==
==Verbi ricavati da participi==
Per indicare il soggetto di un participio, la preposizione universalmente riconosciuta è appunto ''de'':
In precedenza abbiamo descritto una proprietà degli aggettivi, per la quale coniugando un aggettivo come un verbo si ottiene un verbo che descrive il soggetto (''la maro belis'' = il mare era bello). Anche i participi sono degli aggettivi, segue che questa proprietà può valere anche per loro. Alcuni esempi:
*''La pomo manĝita '''de''' mi'' = La mela mangiata '''da''' me.
*''Ĝi estos manĝata → Ĝi manĝatos'' = Verrà mangiato
Per sottolineare la funzione di indicazione del soggetto, si può usare la parola ''fare'' davanti questa preposizione, ovvero ''fare de''. La frase precedente diventa, con lo stesso significato:
*''Li estis dormanta → Li dormantis'' = Stava dormendo
*''La pomo manĝita '''fare de''' mi''
*''Ni estas irontaj → Ni irontas'' = Stiamo per andare
 
Come si può immaginare, con i participi bisogna porre particolare attenzione. Oltre a generare forme ridondanti, se coniugato interamente un verbo del genere può portare a forme quantomeno strane e di difficile comprensione. Basti pensare che da queste forme si potrebbero ricavare i participi: "manĝantanta", "manĝantata", e si può facilmente andare oltre con la fantasia. Prendendo però ciò che di utile si può ottenere da questo meccanismo, ovvero la comodità di risparmiarsi il verbo essere, alcuni esperantisti lo usano in determinati casi:
Già nel primo decennio del 1900 qualcuno propose, per alleggerire i compiti della preposizione ''de'' l'uso di una preposizione con il solo scopo di indicare il soggetto, ovvero ''par''. Quest'ultima, di derivazione francese, non si affermò mai. Senza essere ufficiale, esiste anche un'altra preposizione creata dalla radice del verbo ''fari'', per l'appunto ''far'', che aveva il vantaggio di non essere derivata da un'altra lingua, bensì "clandestinamente" presente da sempre, come radice di '''''far'''i''. Molti puristi non l'accettano, quindi non è stata inclusa nella lezione sulle [[Esperanto/Preposizioni|preposizioni]], comunque si può incontrare ed è meglio conoscerla. Attenzione a non usare mai le due preposizioni insieme (<s>''far de''</s>). O si usa ''fare de'', o soltanto ''de'', che ricordiamo essere entrambi universalmente accettati, o soltanto ''far'', che però non tutti accettano.
*''Ĝi estas nomata ... → Ĝi nomatas ...'' = Viene chiamato ... (forma alternativa per dire o chiedere il nome di qualcuno/qualcosa)
*''Mi ankaŭ estus povinta fari tian pentraĵon → Mi ankaŭ povintus fari tian pentraĵon'' = Anche io avrei potuto fare un quadro del genere (traduzione del condizionale passato italiano).
Altri esperantisti preferiscono invece evitare totalmente queste forme, considerando il risparmio del verbo essere come un vantaggio minimo rispetto alla perdita di chiarezza. Da notare inoltre che è una forma che solo di recente sta avendo una certa diffusione.
 
==Perché il numero dell'aggettivo si accorda col nome==