Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Armi: differenze tra le versioni

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Un'altra arma o sistema ECM che dir si voglia è l'originale tipo '''SCLAR''', praticamente un lanciarazzi multiplo elevabile e orientabile secondo necessità, con centralina di tiro remota, realizzato in varie versioni anche con razzi di diverso calibro, da 51 e 105 mm. Con entrambi ha 32 e 10 colpi, con i secondi ne ha 20, fabbricati dalla SNIA Viscosa o BPD, con razzi da 12 km di gittata per lancio di chaff del tipo LR-C, o gli MR-5 da 5 km o gli LR-1 da 4 km illuminanti, o anche tipi HE per bombardamento costiero (in pratica però affidato ai cannoni di bordo). In ogni caso è un sistema diverso dai soliti lanciarazzi fissi in direzione e-o azimouth che sono se non altro più semplici e leggeri, frutto dell'esperienza convergente sia dei razzi SNIA-BPD sia per la meccanica della Breda. Il tipo qui illustrato è uno dei modelli più vecchi e meno protetti per la meccanica di controllo dal mare. Sostituito dal SAGAIE nei 'De la Penne', sulle nuove navi della MM è stata reintrodotta un'ultima versione con razzi migliorati, ma sia ben chiaro, solo per compiti ECM. In ogni caso il sistema è controllato dalla centrale di tiro della nave, collegato con gli apparati ESM e di allarme.
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[[File:DNOtobreda_127/54_Compact_on_ARV_Mariscal_Sucre_(F-ST21)_-87-09867_1987.jpg|300px|right|thumb|Il 127 Compatto nella sua più diffusa installazione: sul ponte di una 'Lupo', la nave più piccola (112 m e 2.500 t) che di fatto ha dimostrato di poterlo portare]]
Quanto al cannone da 127/54 mm, esso venne sviluppato dl '65 al '70 e venne adottato prima sugli 'Audace', poi sulle 'Lupo' e 'MEKO 360', nonché in seguito sulle navi Giapponesi, Coreane e più di recente sulle F-125 Tedesche e le LCF Olandesi. Peraltro Corea e Giappone sono passate all'Mk 45 Mod.4 da 127/62, meno potente ma entrato in servizio prima. Il cannone OTO viene definito 'Compatto', ma forse questo va relativizzato rispetto alla potenza di fuoco che aveva da offrire; quanto al volume sia sopra che sotto coperta, e al peso, era invece quanto di più grande e ingombrante disponibile in Occidente per quella generazione di armi (quindi escludendo il 120 svedese e il 127 Mk 42 americano), e in effetti superato solo dal 130 mm binato sovietico, costruito per gli stessi compiti di fuoco contraerei e, almeno limitatamente, antimissile.