Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna-3: differenze tra le versioni

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In tutto vennero ordinati così 6 BE, 22 EE e 39 CE ovvero 73 apparecchi chiamati C.14 e con sn C.14-01/73. Altri 13 aerei vennero ordinati negli anni '90, ma all'epoca le linee di montaggio erano chiuse, infatti si trattava di 11 EDA e 2 DDA (sn fino a CE.14-86) del Qatar, comprati attraverso la Francia dopo avere fallito un'analoga trattativa con il Kuwait.
 
Sono stati usati sopratutto come parti di ricambio e non hanno ricevuto gli aggiornamenti per lo standard F-1M. Questa è stata un'operazione da 95 milioni di dollari per 48 monoposto e 4 biposto con un'operazione Thales subappaltata alla CASA/EADS, con gli aerei modificati per due terzi del totale a Getafe e gli altri direttamente ad Albacete. In tutto, nel periodo 1994-96 vi sono stati aggiornamenti al radar Cyrano, HUD a largo campo di visione, ben 3 display multifunzione (apparentemente in realtà ce n'é solo uno, almeno di grandi dimensioni), nuovo computer di missione, sistemi di navigazione migliorati, RWR ALR 300, ALE-40, radio Have Quick, e addirittura comandi di volo HOTAS. Altri ammodernamenti sono le predisposizione per le bombe JDAM, missili AIM-9L, bombe GBU-10 e 16, CBU Durandal e Mk. 20 Rockeye.
 
I caccia spagnoli CE originariamente erano mimetizzati con un blu scuro, elegante livrea tipica dei caccia francesi di questo tipo da superiorità aerea con le prese d'aria elegantemente sottolineate da strisce rosse, mentre gli EE avevano una mimetica con vari colori adatti a non far vedere l'aereo da un caccia a quota maggiore, sullo sfondo del terreno. Purtroppo anche qui l'unificazione ha preteso dazio, con l'abolizione delle livree originarie e l'applicazione di un grigio chiaro uniforme, eccetto per il radome nero, e arricchito da un falso ed efficace canopy dipinto nel ventre dell'aereo, invenzione canadese di notevole efficacia nei combattimenti aerei ravvicinati.
 
Attualmente, le insegne di nazionalità si sono ridotte a dimensioni minuscole, sempre nell'ottica della bassa visibilità, che si applica anche allo stemma dell'Ala 14, un Don Chisciotte in due colori di grigio. Che gli aerei non siano affatto 'Donchisciotte' è sottolineato dalla panoplia di armi aria- terra, mentre per la superiorità aerea le macchine in QRA hanno 2 AIM-9L. Il 141imo ha prevalentemente compiti di caccia e attacco, con il 142 che svolge principalmente compiti di attacco ma anche di conversione operativa con i BE o M che dir si voglia. I piloti hanno anche un simulatore di volo alla base. La carriera dei Mirage, gli unici aerei spagnoli totalmente multiruolo e capaci di mach 2 si prolungherà fino all'arrivo degli EFA tra qualche anno.
 
Ancora nel 2005 un piccolo numero venne schierato nelle Repubbliche Baltiche per una missione di sorveglianza organizzata dalla NATO. Oramai sono in carico alla sola Ala 14.
 
La storia dei Mirage F.1 spagnoli è stata cambiata in maniera molto notevole quando sulla BA Manises di Valencia per il 111 Escuadron, parte dell'Ala 11, sono arrivati i primi Mirage F.1 di una nuova partita. Era il 1996. Ma come è successo che dopo 10 anni dalla fine della produzione (più precisamente, circa 9 anni) la Spagna ha comprato questi apparecchi? Nel 1991 come si è detto altrove, i Mirage IIIEE e DE hanno perso le prospettive future che erano rappresentate dal rinnovamento del cockpit e di altra parte dell'avionica basandosi addirittura su quelle dell'F-18.
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La consegna dei Mirage Quatariani è stata fatta, nonostante quanto accordato almeno a livelli 'ufficiali', direttamente al personale dell'Ala 11: 48 uomini che iniziarono dal luglio 1994 a trasferire gli aerei (loro erano arrivati con un C-130H del Grupo 31), ma non prima di un volo su di un F.1DDA e uno su di un F.1EDA, più sei sessioni al simulatore. Non si voleva correre rischi e lasciare al caso le emergenze: dopotutto erano apparecchi assai diversi da quelli che erano abituati a pilotare. Il 12 agosto i Mirage, disbrigate tutte le 'formalità' sono diventati proprietà del governo Spagnolo: dopo appena 3 giorni, il 21 agosto, iniziarono il trasferimento a Masines. In questa prima occasione c'erano in volo 4 EDA e un DDA e il decollo non presentò certo problemi dati i 4.500 m di pista disponibili a Doha. Seguiti da un C-130 con personale e parti di ricambio per ogni emergenza, e preceduti da un altro C-130 che preparò gli scali tecnici, volarono in appena 9 ore di volo i 7.400 km che li separavano dalla loro meta finale. La mancanza di una sonda per il rifornimento in volo richiese però 4 scali e due giorni di viaggio, prima all'aeroporto internazionale di Jeddah, La Mecca, e poi ad El Berigat, Egitto, dove hanno passato la prima notte del viaggio. Poi sono andati a Tanagra (sede tra l'altro di altri 'cugini') per il pranzo e poi a Solenzana, Corsica, dove hanno passato la seconda notte. Solo la mattina successiva ripartirono e il 23 agosto raggiunsero Masines. Questi primi 5 aerei erano i QA71, 73, 74, 75 e 62, ma avevano nascosto le insegne quatariane con quelle spagnole da poco applicate. L'Ala 14 avrebbe avuto indietro i suoi 8 Mirage, ma con calma: entro l'ottobre del '94 i primi 4, entro dicembre '97 gli altri. Così il Grupo 111 ha avuto la sua forza complessiva di Mirage richiesta per non chiudere i battenti, sia pure con appena 12 piloti; era a quel punto suddiviso, nel '96, in: 1a Squadriglia (6 F.1EDA e un DDA), e 2a Squadriglia con i 4 CE e C. Secondo i piani, il Grupo 111 avrebbe effettuato per ultimo, tra quelli con gli F.1, il passagio sugli EF-2000.
 
Negli anni '80-90 i Mirage abbandonarono la vecchia mimetica 'Lizard' e quella blu, per assumere una più efficace ma anonima livrea totalmente grigio-chiara, giudicata la più efficace per la mimesi in ogni circostanza, e basata sul grigio NATO PU-66, con una vernice più resistente alla corrosione. Non solo, ma così come gli F-18 canadesi (e successivamente, gli AMX italiani), venne anche disegnato un falso abitacolo (in colore nero) sotto il muso dell'aereo. I Mirage F.1, con questa elegante livrea, devono essere stati davvero difficili da avvistare, data la loro sagoma ridottissima e sfuggente.
 
Per garantire migliori capacità di sopravvivenza, vennero anche installati lancia-chaff AN/ALE-40 sotto gli stabilizzatori, in coda, mentre i missili (che non erano gli R.550 francesi ma gli AIM-9N) vennero aggiornati con l'AIM-9JULI e AIM-9L.
 
Gli F-1 rimasero comunque una pedina fondamentale per l'E de l'A, questo per diverse ragioni: gli F-5 c'erano, ma solo nelle prime versioni (e senza radar); gli F-4 erano essenzialmente ricognitori, mentre gli F-4C, assai vecchi, vennero ritirati e comunque non erano più di qualche decina; gli F-18 (EF-18) dovevano essere 144, ma al dunque, solo 72 vennero inizialmente ordinati (e successivamente integrati da altri), troppo pochi per un'aviazione di media grandezza.
 
Gli F-1 erano dunque importanti, ma per renderli più utili c'era bisogno di rinforzi: così vennero comprati altri aerei, a quel punto per forza di cose usati: negli anni '90 il Qatar si liberò dei suoi velivoli in cambio dei Mirage 2000. Questi F.1 erano poco usati e ben forniti di gadgets elettronici, per cui sembrarono un buon affare. Il primo giunse in Spagna il 23 agosto 1994, ed entro il 1997 vennero consegnati 11 aerei EDA e due DDA biposto. In pratica, era un acquisto talmente soddisfacente, che servì giusto il cambio delle insegne di nazionalità prima di metterli in servizio. Con questi aerei, la Spagna arrivava dunque a quota 88, anche se inizialmente i 13 ex-Qatar erano ancora con la mimetica color azzurro e due toni di marrone originaria. Divennero operativi nell'Ala 11, Esc 111 di Valencia-Manises, così da sostituire gli aerei in prestito dall'Ala 14. Dalla panoplia degli F-1 spagnoli mancava tuttavia (come del resto anche da quella dei 40 F.1 greci) un'arma a medio raggio, non essendo i Mirage compatibili con gli Sparrow, e non avendo comprati i costosi Super R.530. Essi arrivarono con gli aerei del Qatar, pare 40 missili. Tuttavia, nonostante che gli Irakeni vi avessero combattuto con successo contro gli F-14 iraniani, questi missili furono trovati con un raggio d'azione non soddisfacente (forse erano i vecchi -F anziché gli -D?), usati in addestramento, ma mai in missioni reali. Questo anche perché di manutenzione complessa: secondo Tom Cooper, pare che fossero da revisionare ogni circa 20 ore di volo a bordo di aerei (cosa non sorprendente per un missile sofisticato come questi).
 
La Spagna aveva bisogno ancora di alcuni caccia, e chi meglio della Francia per trovarne ancora, visto che gli altri clienti, quelli che avevano gli F.1, se li tenevano stretti? Invece l'aviazione francese poteva sostituirli con gli M.2000, così come il Qatar. E così vennero ottenuti 4 monoposto e due biposto tra novembre 1994 e marzo 1995 per l'Ala 14, con tanto di elegante livrea 'blu medio' tipica dei velivoli francesi, e rimasta fino all'aggiornamento MLU di mezzavita. A Valencia, nel frattempo, questioni di budget imposero la dismissione della base nel settembre del 1998 e tutti i Mirage vennero versati All'ALa 14 (EDA e DDA).
 
Per aggiornare l'F.1, ancora valido nei fondamentali, nel 1996 la Thomson RCM (poi Thales) si aggiudicò un contratto di 96 mln di dollari. Così pochi denari bastarono per l'allungamento della vita operativa (SLEP) e l'aggiornamento di 48 aerei CE e EE, più 4 DDA biposto, con un'operazione Thales subappaltata alla CASA/EADS, con gli aerei modificati per due terzi del totale a Getafe e gli altri direttamente ad Albacete. In tutto, nel periodo 1994-96(?) vi sono stati aggiornamenti al radar Cyrano, HUD a largo campo di visione, ben 3 display multifunzione (apparentemente in realtà ce n'é solo uno, almeno di grandi dimensioni), nuovo computer di missione, sistemi di navigazione migliorati, RWR ALR 300, ALE-40, radio Have Quick, e addirittura comandi di volo HOTAS. Altri ammodernamenti sono le predisposizione per le bombe JDAM, missili AIM-9L, bombe GBU-10 e 16, CBU Durandal e Mk. 20 Rockeye.
Vennero anche coinvolte alcune aziende spagnole, come la Amper, Indra e CASA. Esse aiutarono ad integrare i miglioramenti, che erano sopratutto appannaggio della ATE sudafricana, la quale implementò i nuovi MFD e sistemi d'arma. C'era adesso nel pur stretto cruscotto un nuovo MFD multifunzione a cristalli liquidi e a colori (sulla sinistra del cockpit); la Sextant Avionique (ora Thales) fornì invece un HUD di nuovo tipo e un sistema INS/GPS, mentre il radar venne migliorato e aggiunto anche una radio Have Quick 2, IFF Mode 4 digitale, nuove ECM e registratore di missione, mentre la strumentazione era compatibile con le NVG e i comandi divennero HOTAS. Tutto questo significava molto di più di quanto si riuscì a fare in Italia, pur spendendo molto di più, con gli F-104S/ASA/ASAM, il che dovrebbe far riflettere.
 
Il primo F-1 spagnolo aggiornato venne assegnato all'Ala 14 il marzo 1999, seguirono due aerei al mese fino all'aprile 2001. Quindi, a tutti gli effetti, questi F-1 aggiornati erano coevi dell'F-104ASAM. La designazione è diventata Mirage F-1M come Modernizzato, oppure F-1BM per i biposto.
 
Pare che i Mirage ex-Qatar siano ora usati sopratutto come parti di ricambio e non hanno ricevuto gli aggiornamenti per lo standard F-1M.
 
I caccia spagnoli CE originariamente erano mimetizzati con un blu scuro, elegante livrea tipica dei caccia francesi di questo tipo da superiorità aerea con le prese d'aria elegantemente sottolineate da strisce rosse, mentre gli EE avevano una mimetica con vari colori adatti a non far vedere l'aereo da un caccia a quota maggiore, sullo sfondo del terreno. Purtroppo anche qui l'unificazione ha preteso dazio, negli anni '80-90, con l'abolizione delle livree originarie e l'applicazione di un grigio chiaro uniforme, giudicato più efficace per la mimesi in ogni circostanza con grigio NATO PU-66 e una vernice più resistente alla corrosione. Questo venne posto dappertutto eccetto (inizialmente) per il radome nero, e arricchito da un falso ed efficace canopy dipinto nel ventre dell'aereo, invenzione canadese di notevole efficacia nei combattimenti aerei ravvicinati. I Mirage F.1, con questa elegante livrea, devono essere stati davvero difficili da avvistare, data la loro sagoma ridottissima e sfuggente.
 
Per garantire migliori capacità di sopravvivenza, vennero anche installati lancia-chaff AN/ALE-40 sotto gli stabilizzatori, in coda, mentre i missili (che non erano gli R.550 francesi ma gli AIM-9N) vennero aggiornati con l'AIM-9JULI e AIM-9L.
 
Attualmente, le insegne di nazionalità si sono ridotte a dimensioni minuscole, sempre nell'ottica della bassa visibilità, che si applica anche allo stemma dell'Ala 14, un Don Chisciotte in due colori di grigio. Che gli aerei non siano affatto 'Donchisciotte' è sottolineato dalla panoplia di armi aria- terra, mentre per la superiorità aerea le macchine in QRA hanno 2 AIM-9L. Il 141imo ha prevalentemente compiti di caccia e attacco, con il 142 che svolge principalmente compiti di attacco ma anche di conversione operativa con i BE o M che dir si voglia. I piloti hanno anche un simulatore di volo alla base. La carriera dei Mirage, gli unici aerei spagnoli totalmente multiruolo e capaci di mach 2 si prolungherà fino all'arrivo degli EFA tra qualche anno.
 
Attualmente, circa la metà degli F-1 ha la sonda IFR, si tratta essenzialmente degli ex-F-1EE. Nel luglio 2002 vennero mandati all'estero, in Alaska, alla 'Cope Thunder', raro evento per dei Mirage. Ci arrivarono con un B-707 aerocisterna del Grupo 47, via Groenlandia. Fu una grande dimostrazione di efficienza per l'aviazione spagnola.