Storia per le medie/Introduzione critica alla Storia: differenze tra le versioni

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Infatti, troppo spesso si insegnano i fatti senza spiegare il criterio con cui i fatti storici si distinguono dalle leggende.
 
== Le generazioni e gli antenati ==
 
Tu hai avuto dei genitori, che ti hanno fatto nascere. Ma anche i tuoi genitori hanno avuto dei genitori, che sono i tuoi nonni. E anche i tuoi nonni hanno avuto dei genitori, i tuoi bisnonni.
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Gli esseri umani hanno una vita limitata, e quindi noi possiamo incontrare solamente persone delle generazioni più recenti, ma sappiamo che sono esistite molte altre persone, vissute secoli fa, appartenenti ad antiche generazioni.
 
== I reperti del passato ==
 
Ma come facciamo a sapere che sono esistite tutte queste persone? Solo perché ce lo dicono i nostri genitori e i nostri insegnanti?
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Per esempio, in un museo ci sono dei fogli di carta in cui sta scritto un importante trattato politico; e questo ci dovrebbe dimostrare che tale trattato è stato veramente firmato dai capi di stato citati nel trattato.
 
== Le contraffazioni ==
 
Ma come facciamo a essere sicuri che un documento, per esempio un trattato di pace, risalga proprio al periodo indicato nella data? E se anche risalisse proprio a quel periodo, come facciamo a essere sicuri che le firme siano proprio dei capi di stato citati nel trattato?
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Tuttavia, già nei secoli passati gli esperti di antichità riuscivano solitamente a svelare tali contraffazioni a causa di piccoli errori, in modo analogo a quello con cui un impiegato di banca riesce a scoprire una banconota falsa. E quindi, mentre gli sprovveduti venivano facilmente ingannati, gli esperti si accorgevano quasi sempre della contraffazione. Inoltre, nell'ultimo secolo, sofisticate tecniche di analisi chimica e radiografica dei materiali hanno permesso sia di smascherare alcune contraffazioni particolarmente ben riuscite, che di confermare l'autenticità di molti altri reperti.
 
== L'accumulo di prove indipendenti ==
 
Come abbiamo visto, i maggiori esperti di antichità, anche utilizzando tecniche sofisticate, sono solitamente in grado di datare e di autenticare i reperti. Tuttavia, tali operazioni non danno mai garanzie assolute. C'è sempre un margine di incertezza, più o meno grande, e quindi c'è sempre il rischio di ritenere falso un reperto autentico o di ritenere autentico un reperto falso.
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In conclusione, i singoli reperti sono come dei tasselli che si incastrano in un puzzle. Ogni tassello non dice molto, ma è l'insieme che è realmente significativo.
 
== La tradizione orale ==
 
Da sempre gli uomini hanno desiderato conoscere notizie sui propri antenati. Per soddisfare questa curiosità, molte migliaia di anni fa qualche ragazzo ha chiesto ai genitori di raccontargli chi erano i suoi nonni e i suoi bisnonni, e che cosa hanno fatto di importante.
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La tradizione orale non tramandava solamente la storia della famiglia e del popolo. Tramandava anche tutte le conoscenze che si erano accumulate. Ogni volta che qualcuno inventava una canzone, o un ballo, o un racconto, o una tecnica per lavorare meglio, la comunicava agli altri membri del villaggio. Se la canzone, il ballo, il racconto, o la tecnica di lavoro piaceva agli altri, si diffondeva, prima a tutti i membri del villaggio, e poi anche agli altri villaggi del popolo. I genitori la insegnavano ai figli, e i saggi la insegnavano ai discepoli. In tal modo si tramandava di generazione in generazione.
 
== La scrittura ==
 
In alcuni popoli, ad un certo punto della loro esistenza, è stata inventata la scrittura. Lo scopo di tale invenzione era principalmente organizzativo, cioè si usava la scrittura per gestire meglio le informazioni utili alla gestione del commercio, delle tasse, e dell'esercito. Tuttavia, in tali popoli, i saggi addetti alla tradizione orale hanno approfittato di tale invenzione, ritenendo che, invece di imparare a memoria le lunghissime storie di generazioni di antenati o di interi popoli, fosse meglio scriverle; e quindi hanno incominciato a mettere per iscritto le proprie conoscenze acquisite per tradizione.
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Purtroppo, molti testi sono andati completamente perduti, prevalentemente a causa di alluvioni, incendi accidentali, o incendi appiccati da nemici, ma spesso anche distrutti deliberatamente da autorità religiose o civili, in quanto ritenuti immorali o sovversivi. Altri testi sono stati trovati in pessimo stato, e quindi sono estremamente difficili da leggere, ma nondimeno gli studiosi si sforzano di trarne tutte le informazioni possibili.
 
== La stabilità della scrittura ==
 
Grazie alla maggiore stabilità della scrittura rispetto alla tradizione orale, nel corso delle generazioni le storie scritte hanno subito meno variazioni delle tradizioni orali. Tuttavia, dopo alcuni secoli, anche i rotoli di papiro o i fogli di carta su cui si scriveva si deterioravano, e quindi, un testo, quando incominciava ad essere difficilmente leggibile, doveva essere duplicato prima che diventasse completamente illeggibile.
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Ovviamente, la filologia e la Storia, sebbene siano scienze diverse, si aiutano reciprocamente. Infatti, solo conoscendo esattamente il contenuto di un documento si può determinare a quali fatti si riferisce, e quindi la filologia aiuta la storia antica e medioevale. D'altra parte, spesso solo conoscendo i fatti a cui fa riferimento un testo, si può capire che cosa intendesse affermare l'autore, e quindi la storia aiuta la filologia.
 
== Le storie di parte ==
 
In tutti i tempi, la maggior parte delle persone è sempre stata interessata soprattutto alla storia della propria famiglia e del proprio popolo. E quindi le storie di persone, famiglie e popoli venivano scritte dalle persone stesse, dalle famiglie stesse, o dai popoli stessi, oppure le persone, le famiglie, o i popoli davano a scrittori professionisti l'incarico di scrivere la loro storia.
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Questa scienza si chiama così appunto perché inizialmente si basava soprattutto sulle varie storie, cioè sui racconti scritti delle vicende di varie persone, famiglie, popoli.
 
== L'uso di altri documenti ==
 
Gli studi storici, che inizialmente si occupavano solamente dei racconti storici, in seguito si estesero ad altri tipi di documenti, come documenti contabili, atti giudiziari, registri parrocchiali, e altri testi tecnici, analizzati allo scopo di determinare il succedersi degli eventi.
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Purtroppo, per i popoli che non avevano testi scritti, in quanto si basavano ancora sulla tradizione orale, non è possibile nessuna Storia basata sull'analisi dei documenti, in quanto manca la materia prima dell'indagine storica. Pertanto, il periodo dell'esistenza di un popolo che precede l'uso della scrittura per scrivere storie, viene detto '''preistoria''', che significa ''ciò che precede la storia''.
 
== L'archeologia ==
 
Nel XVIII secolo, nacque però un'altra scienza: l''''Archeologia''', che significa ''lo studio delle cose antiche''. Inizialmente, lo scopo dell'archeologia era puramente estetico-artistico, in quanto si volevano studiare le belle forme d'arte dell'antichità, soprattutto se in buono stato, sia per apprezzarle come tali, sia per comprendere e migliorare le belle arti moderne. Pertanto, se si trovava un relitto di un'antica nave affondata contenente alcune anfore dipinte, destinate ad uso ornamentale, e molte altre anfore non dipinte, destinate al trasporto di vino, olio, o grano, si raccoglievano le anfore dipinte e si abbandonavano le anfore non dipinte, in quanto prive di valore estetico.
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Ma l'archeologia, oltre ad essere essenziale per lo studio della preistoria, è utile anche nello studio della Storia, in quanto permette di fornire prove a favore o contro le varie tesi storiche.
 
== L'analisi dei testi ==
 
Supponiamo che tu trovi per terra un bigliettino con scritto: “Tizio è un bugiardo”. Tu conosci Tizio, e non ti sembrava tanto bugiardo. Ma, dopo aver letto il biglietto, incominci a pensare: “Forse, è proprio bugiardo”. Poi, pensi che, probabilmente, chi ha scritto il biglietto, pur essendo convinto che Tizio fosse bugiardo, potrebbe essersi sbagliato, e quindi aver scritto qualcosa di cui è erroneamente convinto. Poi, pensi che forse chi ha scritto il biglietto è proprio lui il bugiardo, in quanto sa bene che Tizio non è bugiardo, ma vuole far credere ad altri che Tizio sia bugiardo. A questo punto, ti chiedi: “Ma chi è che ha scritto questo biglietto, e perché l'ha scritto?”. Può averlo scritto per consegnarlo a qualcuno, e averglielo consegnato, e poi quest'ultimo lo ha gettato via. Oppure chi lo ha scritto lo ha smarrito accidentalmente prima di consegnarlo al destinatario. Oppure ancora è stato scritto con lo scopo di gettarlo per terra nella speranza che qualcuno lo trovasse. E sono possibili ancora altre ipotesi.
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Questo è il compito dello storico. Il suo lavoro consiste nell'esaminare documenti, cercare di capire da chi, quando e perché sono stati scritti, e usare tali informazioni per risalire ai fatti.
 
== Un parallelo tra lo storico e il giornalista ==
 
Il lavoro dello storico ha alcuni aspetti in comune con il lavoro del giornalista.