Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Romania-2: differenze tra le versioni
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Attualmente le persone sotto le armi sono sia uomini che donne, ma non tutti i 90.000 sono in uniforme, perché vi sono anche 15.000 persone civili. Le forze di terra sono 45.800 e l'aviazione ha anche 13.250 effettivi, mentre solo 6.800 sono parte delle Forze Navali. Altri 8.800 servono in altri settori non direttamente inclusi in questo totale.
Le trasformazioni degli ultimi
Le F.A. Rumene hanno avuto una ristrutturazione in tre stadi, il primo finito nel 2007, il secondo per il 2015, e il terzo addirittura da completare nel 2025, per modernizzare i sistemi e ridurre ancora il personale.
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Le armi rumene comprendono la '''PM md.63''', ovvero un fucile d'assalto da 3,15 kg e 800 mm di lunghezza. Esso è stato prodotto tra il 1963 e il 1980 ed è in servizio in Marocco, Libia, Giordania, Georgia, Irak ecc. La cadenza di tiro è di 600 c.min e spara proiettili del tipo 7,62x39 mm, come l'AKM. Quest'arma è di fatto un AK-47 adattato alle esigenze produttive
Esistono poi le '''PM mod.90''', dei fucili d'assalto Modello 1990, da 7,62 mm, simili al Mod. 86 da 5,45 mm.
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La sua definizione completa è '''Puşcă Automată model 1986'''. Esso è stato immesso in servizio dopo essere stato progettato nel 1986, e il suo progettista è la Romtechnica, mentre il produttore è la RomArm. Peso 3,69 kg, lunghezza 943 mm, canna 432 mm. Spara i proiettili russi 5,45x39 mm a 700 c.min, velocità iniziale 880 m.sec, raggio massimo 1.000 m e alimentazione a caricatori di 30 colpi. Di fatto è una specie di derivato dall'AK-74, e all'export è noto come AIMS-74. Tuttavia esso ha anche elementi dell'AKM, come nei prototipi dell'AK-74, piuttosto anacronistici dato il tempo trascorso dalla sua concezione. Per esempio il sistema di blocco. È possibile usare un lanciagranate AG-40 sotto la canna e altri accessori. Sebbene sia un fucile ben poco moderno sotto tutti i punti di vista, almeno si può dire che è anche uno dei pochi 'Kalanshikov' capace di sparare anche raffiche predefinite di 3 colpi: il selettore è capace, dalla cima al fondo, di selezionare raffiche infinite, di un colpo e di tre, oltre che ovviamente la sicura. È un'arma leggera, ma non ha componenti in polimeri, piuttosto ha bakelite e legno tra i materiali non metallici. Vi è una versione 'carabina', vista piuttosto raramente, e vari tipi civili: Romak 2, 992, Intrac Mk II, CUR-2, e altri ancora, di cui l'ultimo modello è il WASR 2.
Il mitra '''RATMIL md.96''' è in servizio dal 1996, pesa 2,7 kg ed è lungo 650 mm con calcio esteso. Spara
Per i tiratori scelti c'é il '''PSL''', peso 4,31 kg, lunghezza 1,225 m di cui 620 mm della canna. Esso è semi-automatico e spara colpi da 7,62x54 mm, con caricatori da 10 colpi, raggio massimo 1.300 m (max teorico 3 km), sistemi di visione LPS-4. Costruito dall'arsenale RATMIL, ora alla SC Fabrica de Arme o ARMS, di fatto è una specie di Dragunov locale, con il quale condivide anche il sistema telescopico 4x24 mm, anzi questo è un tipo semplificato rispetto al PSO-1 sovietico che, seppure con ridotta capacità di ingrandimento, aveva ingegnose soluzioni, quali la batteria per illuminare il reticolo e un sensore di rilevazione tracce IR. Il reticolo infatti è sì illuminato, ma non da un LED con batteria, ma dall'uso di trizio, un materiale radioattivo e luminescente. È in servizio dagli anni '70 in Romania, ma anche in uso largamente nel mercato mondiale, specie in Irak, dove la resistenza lo usa in parecchi esemplari, essendo un'arma -come il Dragunov, del resto- per 'soldati medi', facile da mantenere e da usare senza essere super-professionisti. Il funzionamento semiautomatico è vantaggioso quando si tratta di sparare, magari in autodifesa, più colpi, e il meccanismo è quello, molto affidabile, dell'AKM. Il sistema di mira è prodotto dalla IOR rumena, che si occupa di ottica dal 1936, con una collaborazione di lunga data con la Zeiss tedesca. Inizialmente il sistema era tipo il PSO-1 sovietico, con la batteria per illuminare il reticolo, poi però si riuscì ad eliminare la batteria con il trizio (blandamente radioattivo), almeno fino a quando esso non smette di 'funzionare', cosa che accade dopo pochi anni. I primi esemplari costruiti avevano anche, come il tipo sovietico, la capacità di rilevare fonti IR. Oramai sono una rarità ricercata dai collezionisti, essendo fuori produzione dal 1974 circa.
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Le artiglierie sono di diversi tipi: tra questi, la produzione dei sistemi sovietici da 152 mm riprodotti negli ultimi tipi come M-85, e le versioni locali degli MRL
I lanciarazzi sono un'altra specialità locale, di cui il tipo più originale è il '''LAROM''' o LAR Mk.4. Esso è pesante 13,7 t con dimensioni 7,35 x 2,4 x 3,1 m e con 5 d'equipaggio. È su telaio 6x6 e attualmente ve ne sono 24 in servizio con l'8a Brigata d'artiglieria mista. I pod di lancio sono costituiti da due elementi per lanciatore: ognuno ha 20 razzi Grad oppure 13 LAR Mk.IV; questi ultimi sono da 160 mm e raggiungono i 45 km di gittata, ben maggiore anche dei 20 km dei Grad. Questi ultimi vengono tirati anche in due colpi al secondo, ma sono essenzialmente caricati con una testata HE. I LAR Mk IV hanno vari tipi di testate, tra cui le micidiali cluster con spoletta elettronica capaci di far coprire a ciascuna testata un'area di 31.400 m2, ovvero un raggio di 100 metri dal punto di scoppio. Il raggio minimo è di 10 km, massimo di 45, cadenza fino a un colpo ogni 1,8 secondi. Interessanti alcuni progetti semi-indigeni, come l'aver applicato allo scafo MLI-84 la torretta del 2S1 sovietico, da 122 mm, per ricavarne un nuovo tipo di semovente.
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L''''ARO 24/32''' è un mezzo 4x4 fuoristrada, fabbricato dalla ARO (Auto ROmania) tra il 1972 e il 2006; vi sono state numerose versioni tra cui modelli come i 242, 244, 320, anche in versione pick.up, diesel e benzina, e persino turbo-diesel. Ma in genere sono motori della Toyota. Il peso è di 1600-2000 kg e le dimensioni sono di circa 4,1 x 1,77 x 1,84 m, ma dipende dalle versioni, che possono essere sia 2x4 che 4x4. Vi sono sia versioni civili che militari.
Il più grosso dei corazzati rumeni è senz'altro il TR-125, una sorta di grosso T-72 pesante 50 tonnellate, con 7 ruote per parte anziché le solite sei, lunghezza scafo aumentata a 7,9 m, larghezza 3,6 e altezza 2,2 (eccetto mitragliatrici a.a.). La sua armatura arriva a 570 mm di LOS forntalmente, il cannone da 125 mm è siglato A555. Il motore è adesso un 8VSA3 da 900 hp. TR sta per Tanc Romanesc e 125 per i mm di calibro. Esso è il figlio dell'esperienza ottenuta con la fornitura negli ultimi anni '70 di 30 T-72, a cui venne attribuita importanza sufficiente per impiantarvi la produzione domestica. Il motore è una versione di quello installato sul TR-85 e la corazza è superiore rispetto a quella del normale T-72, anche se va considerato che lo
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La lunga tradizione aviatoria della Romania, per quanto poco nota, è iniziata nel 1912 con 10 aerei del tipo Vlaicu I, costruiti a Bucarest. In seguito, durante la I GM ne arrivarono 322 da Francia e GB tra bombardieri (inclusi i Breguet-Michelin di tipo pesante) e caccia. Con questi aerei vennero volate durante il conflitto 11.000 ore e vennero combattute 750 battaglie aeree.
Nel periodo inter-guerra l'industria nazionale era stata potente a sufficienza d costruire un po' tutti i tipi di aerei e per quelli che non era possibile costruire vi furono varie commesse a Germania e Italia, la prima tra l'altro fornì anche i rari e sfortunati He 112, i perdenti contro i Bf-109, poi le croci gialle dell'aviazione rumena
Dopo la guerra i Rumeni ricominciarono ma con la dottrina e i mezzi sovietici, specie dal '48, mentre il 15 febbraio 1949 venne instituito il Comando Aviazione con reggimenti di stile sovietico anziché flottiglie. Arrivarono Yak-18, Po-2, La-9, Tu-2, Il-10, poi i primi caccia ad elica, pare già nel '50: 77 Yak-17 e 23, mentre nel '52 fu la volta di 88 MiG-15 e 15bis. I primi caccia supersonici giunsero nel '58, in un'epoca in cui l'Europa occidentale non ne aveva ancora, a parte l'USAF Europe. Nel '62, grossomodo in contemporanea con i primi F-104G, giunsero i MiG-21. Ma fin qui si trattava pur sempre della solita evoluzione del Patto di Varsavia, mentre la Romania, che non consentiva ai Sovietici o ad altre nazioni di entrare in armi nel suo territorio, anelava ad una maggiore indipendenza e questo le consentì cose non comuni per il Patto di Varsavia, specialmente attraverso la collaborazione Yugoslava, da cui si rimandava in qualche modo all'Occidente: motori inglesi e tedeschi, e persino elicotteri occidentali (Francesi) entrarono in produzione. Il 31 ottobre 1974 volò per la prima volta lo IAR-93, un aereo d'attacco con due R.R. Viper privi di postbruciatore, un valido aereo d'appoggio ravvicinato seppur prodotto con tecnologie limitate; in seguito ne arrivò anche il tipo con post-bruciatore, lo IAR-93B, più potente. Questo velivolo era frutto di collaborazione con gli Yugoslavi, che andranno anche oltre, con l'abilitazione al lancio di armi occidentali come le bombe BL-755 e persino gli AGM-65 Maverick. Nel '62 arrivarono i primi elicotteri Mi-2, poi nel '65 i Mi-2 e 4, ma per il momento il settore non conobbe molta evoluzione. La collaborazione con la produzione su licenza degli Alouette III e dei Puma. I caccia MiG-23 arrivarono negli anni '70, con i primi dodici in servizio attorno a luglio-settembre 1979. Il 14 maggio 1981 la Soyuz-40 diede la soddisfazione ai Romeni di mandare un loro astronauta (Dumitru Pronariu) nello spazio. Nel frattempo, nei primi anni '80 i Reggimenti cacciabombardieri 67 e 49 erano equipaggiati con gli IAR-93, al posto di MiG-15 e 17. Nel 1989, a dicembre, entrarono in servizio i primi MiG-29. Pochi giorni dopo vi fu la rivoluzione che rovesciò la famiglia Ceaucescu, fuggita poi proprio con un elicottero, ma depositata in aperta campagna, catturata e rapidamente fucilata.
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5 basi aeree attive, con 19 squadroni:
'''71a Base Aerea''' (Baza 71 Aeriană), Câmpia Turzii. È una base 324 m sl., con una pista in asfalto di 2.500 m. È stata ri-fondata di recente, il 1 giugno 2002 ed è una delle strutture di punta dell'aviazione, con molti dei migliori reparti disponibili. Dal gennaio 2001 ha ricevuto il primo MiG-21 'Lancer' operativo per l'intera aviazione. La sua antica storia parte dal 1952-53 come sede degli Il-10 da attacco, nel '69 ebbe anche un'unità antiaerea, e nel 1980 l'unità paracadutisti appena fondata. Nel 1982, il 30
*711o Squadrone da caccia, MiG-21 'Lancer' A e B
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Il maggiore dei successi della IAR è stato senz'altro il Vultur (aquila), ovvero lo '''IAR-93''', noto in Jugoslavia come J-22 Orao (aquila). Esso venne progettato in comune dalla INCAS e dalla VTJ jugoslava, e volò il 31 ottobre 1974, per poi entrare in servizio nel 1979. In tutto vennero costruiti per l'aviazione rumena 88 aerei.
Quest'aereo venne costruito dalla IRAv Craiova come rimpiazzo dei vecchi MiG-15 e 17. La sua nascita ebbe luogo il 20 maggio 1971, con l'accordo binazionale con Belgrado. Progettato sotto la direzione dell'ing. Teodor Zamfirescu e, per la Yugoslavia, del Col. Vidoje Knezevic, inizialmente avrebbe dovuto essere usato come aereo d'attacco leggero e ricognizione, subsonico, di struttura semplice e con sistemi avionici indigeni (ma anche compatibili con materiali esteri). Esso ebbe un'ala alta e sopratutto, una soluzione motoristica britannica: due R.R. Viper, dato che la Soko li produceva su licenza (invece in Romania erano prodotte le turbine per elicotteri). Si pensò anche ad un postbruciatore, ma inizialmente questo diede dei problemi e gli aerei di preserie (IAR-93A) non li ebbero, così da non essere in grado di superare la velocità del suono. Negli anni '80 entrambe le nazioni aggiornarono il disegno, e sopratutto fu possibile ottenere i Viper con il post-bruciatore. L'Orao/Vultur era un velivolo da appoggio tattico come all'epoca se ne facevano ancora, convenzionale, diurno, robusto, senza avionica sofisticata. I suoi contemporanei comprendevano il G-91Y pure bireattore (direttamente però con i J85 americani, quelli dell'F-5A, perché la Fiat aveva abbandonato il tradizionale Bristol Orpheus), il Jaguar (che, a parte la potenza maggiore, era molto simile), e il Su-25. Rispetto a questi velivoli l'Orao era meno potente, e come motori aveva due Viper analoghi a quelli che la Macchi usava per i suoi addestratori (e così la SOKO). Raddoppiarne il numero e magari fornirli di un
'''Caratteristiche IAR-93B''':
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