Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-9: differenze tra le versioni

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[[File:JSC_Zvezda_M503_l.jpg|250px|left|thumb|Il potente motore diesel delle Osa era di configurazione stellare, similmente ai tipi aeronautici degli anni '30]]
Come si vede, la percentuale di colpi a segno era stata sottovalutata: per affondare un caccia di vecchio tipo (ma all'epoca c'era poco da scegliere, anche le nuove navi erano in genere prive di ECM) poteva bastare una 'Komar' e bastava e avanzava una 'Osa'. I Sovietici, del resto, avevano stimato che per ottenere lo stesso successo di tre flottiglie di 'Komar' ne bastavano due di 'Osa', ciascuna costituita da 3 navi. Questo significava solo 6 navi contro ben 18. Ciò comportava una semplificazione della coordinazione delle operazioni in mare, agevolate anche dalla migliore dotazione elettronica e qualità nautiche delle Pr. 205. Ecco perché, al dunque, esse erano così ben considerate: il rapporto costo efficacia e le possibilità di sopravvivenza erano superiori rispetto alle precedenti 'Komar', così come l'utilizzabilità anche con mare grosso. Infatti si trattava di navi dalle migliori doti nautiche, con i lanciamissili meglio protetti dagli effetti delle grandi ondate, pericolose per i missili delle 'Komar'.
 
 
Tuttavia nel 1971 le 'Osa' denunciarono dei problemi ai motori anche seri, e nel 1973 la cosa era anche peggiore. La Marina israeliana si prese la rivincita, specie in scontri come quelli di Lakatia. Le navi arabe avevano i P-15 con una portata doppia rispetto ai missili Gabriel israeliani, per non parlare dei cannoni da 76 mm, e le particolari condizioni di propagazione radar consentivano di lanciare i missili alla massima distanza, anche 'oltre orizzonte' (più di 40 km). Questo però non bastò di fronte alle navi israeliane, che erano state pensate con alcuni accorgimenti stealth, manovravano veloci e non si lasciavano sorprendere dagli attacchi avendo sistemi ESM e ECM di disturbo attivo, più lanciatori di chaff.
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Nomi:
*Komsomolets Ukrainy -impostato a Nikolayev 31-12-1960, servizio 31-12-1962, radiato 1991, demolito 1995
* Soobrazitelny - Nikolayev 25.9.1961, 26 dicembre 1963,--- 1992,--- 1994
* Provorny - Проворный Nikolayev 23 mar 1962,--- 25.10.1964,--- 1990,--- 1993
* Obraztsovy - Zhdanov 23.2.1964,--- 29.9.1965,--- 1993,--- 1995
* Odarenny Zhdanov 11.9.1964,--- 30.12.1965,--- 1990,--- 1991
* Otvazhny - Nikolayev 17.10.1964,--- 31-12-1965,--- aff 30.8.1974
* Steregushchy-Zhdanov 20-2-1966,--- 21-12-1966 ,--- 1993,--- 1994
* Krasny Kavkaz-Nikolayev 9.2.1966,--- 25.2.1967,--- 1998,--- 2000
* Reshitelny - Nikolayev 30.6.1966,--- 30.12.1967,--- 1989,--- 1999
* Strogiy Nikolayev 29.4.1967,--- 24.12.1968,--- 1993, lo scafo venduto all' India, ma affondato nel tragitto vicino a Singapore, nel 1995
* Smetlivy, Nikolayev 26.8.1967,--- 5.9.1969,--- modernizzato negli anni '90 e in servizio nel Mar Nero (2008)
* Krasny Krym - Nikolayev 28-2-1969,--- 15.10.1970,--- 1993,--- 1996
* Sposobny, Nikolayev 11.4.1970,--- 25.9.1971,--- 1993,--- 1995
* Skory (veloce), Nikolayev 26.2.1971,--- 29.9.1972,--- 1997,--- 1998
 
[[File:Rana-081022-N-4995K-094-cropped.jpg|460px|right|thumb|la versione indiana dei 'Kashin', armata di CIWS, missili ed elicotteri]]
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Le dimensioni sono di 7,2 x0,574 (fusoliera) m, portata 55 km, velocità mach 0,95, quota di crociera 400 m. Vi è il razzo interno e due booster esterni. È come se si fosse usato il missile SS-N-2 per agganciargli sotto un siluro, insomma. Esso è pesante 4.000 kg e molto ingombrante. La sua velocità di crociera non è altissima, mentre la quota non è davvero radente, perché deve ricevere i dati dal radiocomando-radar della nave. L'arma è quindi vulnerabile ai sistemi CIWS e anche alle ECM. Tuttavia ha dimostrato una notevole efficienza in termini di ingaggio. La potenza è anche maggiore di quanto necessario: per esempio, non sarebbe affatto necessaria anche la testata, pesante da sola quasi il 10% del totale, per danneggiare gravemente qualunque nave. Sarebbe stato certo meglio usare un missile più compatto, magari in versioni sia ASW che antinave, tipo insomma l'OTOMAT e il MILAS; sull'Udaloy II sono infatti usati i missili SS-N-15, quindi hanno tubi di lancio che funzionano in realtà come missili ASW. In ogni caso i siluri da 533 sono armi ASW, non antinave, anche se non sono di tipo, in genere, filoguidato. Essi sono senz'altro utilizzabili anche per azioni antinave,modificando i sistemi di guida (non è possibile invece il contrario, usare siluri antinave per compiti ASW), anche se non propriamente doppio ruolo. I siluri sovietici sono di parecchi tipi e in genere di prestazioni elevate, anche se così non è per la quota massima operativa e per l'elettronica di bordo. Alcuni sono anche armabili con testate nucleari da 5 kT. Per il resto vi è una coppia di moderni cannoni AK-100 da 60-80 c.min, utili anche per il tiro antimissile, 4 CIWS, e un largo hangar per gli elicotteri.
[[File:AdmiralSpiridonov1986.jpg|350px|left|thumb|La vista di 3/4 a poppa mostra bene l'apprestamento per gli elicotteri. All'epoca il sistema SA-N-9 aveva appena ricevuto i radar di controllo del tiro, visibili sopra l'hangar]]
I missili '''SA-N-9''' sono l'equivalmenteequivalente dell'SA-15 dell'esercito e sono anche entrati prima in servizio. Questi missili, successori dei già discreti OSA (SA-N-4 Gecko), sono armi a lancio verticale, sviluppati dalla Altair, un istituto elettronico di Mosca, già responsabile di SA-2, 3, 5, 8 ecc. Il KINSHAL, vero nome dell'SA-N-9, noto anche come KLINOK, ha un missile 9M330, è stato pensato per assicurare la difesa di navi da 800 t in sù, ha tempi di reazione di 8-24 secondi. Inizialmente poteva attaccare bersagli tipo missili antinave a 8 km (1983) poi elevati a 12. Il sistema di direzione del tiro MR-350 o 360 'Cross Sword' secondo la NATO, ha un alto livello di automazione, ma è molto voluminosa. Ma ha un sistema phased-array di controllo del tiro, in banda 20-40GHz, e due antenne a forma di tamburo, e un radar di acquisizione in banda C e 45 km di portata. Esso è autonomo, e rappresenta un sistema assolutamente unico almeno all'epoca, perché sistemi Phased Array navali non esistevano, solo sistemi simili come quelli dell'SA-10 e del Patriot, a terra. Il sistema di lancio ha un'altezza di 4,7 m per i tubi, diametro di 1,96 m è rotante e ha 6 missili, con un lancio ogni 3 secondi. I portelli di lancio si aprono in 2,5 secondi dopo. Ha 4 tamburi di lancio con 32 missili. Il missile è l'9M-330, 2,9 m, diametro 235 mm, peso 167 kg, manovra fino a 30 g, motore a doppia spinta, v.max di 860 m.sec e media di 650. Gittata tra 1 e 12 km, quota tra 10 e 6.000 m, testata da 15 kg per ingaggiare bersagli volanti fino a 700 m.sec (quindi meno di un SS-N-22). Il missile è espulso fino a circa 20 m con un sistema pneumatico, e poi si accende il motore con la pronta vettorazione verso l'obiettivo come nell'ASTER.Esso è radio-guidato. Il sistema è molto costoso e pesante, ma dalle prestazioni formidabili in termini di ingaggio bersagli 'difficili'. La portata, però, non è molto alta, e così dal 1993 è stato presentato un 'braccio' ben più lungo, quello dell'Amramsky, ovvero l'AA-12 in versione SAM (RVV-ZRK), che ha anche autoguida terminale, ma ovviamente costa molto di più. Il sistema di controllo può ingaggiare con i missili standard fino a 4 bersagli su coordinate di 60 gradi per lato, contro due ingaggiabili entro i 30 gradi nel caso dell'SA-15 terrestre.
[[File:RFS_Admiral_Chabanenko.jpg‎|350px|right|thumb|Ecco come si presenta l'A.Chebanenko, l'ultimo e il migliore degli 'Udaloy']]
L'unico caccia veramente multiruolo era il '''1155.1''' Fregat II, il quale era un po' il tentativo di far fronte a navi come i 'Kidd'. I lanciatori di siluri da 533 mm hanno sostituito i grossi Silex, ma in maniera bizzarra: essi infatti sono stati messi nella condizione di tirare i missili SS-N-15, normalmente tirati dai tubi di lancio dei sottomarini. Inoltre vi è il sistema UDAV per la difesa antisilroantisiluro e una turbina migliore, così come i sonar e il sistema di difesa aerea integrato e con molti sistemi digitali molto avanzati. Nel 2006 venne annunciato che la Flotta del Nord, principale utente del tipo, ne avrebbe messo uno in riserva per problemi finanziari.
 
*Dimensioni: 163x19,3x6,2 m
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====Armi ed elettronica====
La ragion d'essere di questi caccia era rappresentata dal contrasto alle navi americane e NATO, da farsi con una batteria di armi di maggiori prestazioni possibili. La cosa si poteva fare scegliendo missili a lungo raggio oppure armi ad alte prestazioni velocistiche. Venne scelta la seconda soluzione, ma a dire il vero, non senza prezzo. L'obiettivo del resto era di superare il sistema difensivo AEGIS degli incrociatori americani e si pensava che un missile volante a bassa quota di per sé non fosse sufficiente: occorreva anche una velocità elevatissima, per entrare in pochissimo tempo dentro la difesa garantita dal radar. Volando a non più di 20 metri il MOSKIT era in grado di superare le difese grazie alla velocità elevatissima, oltre mach 2. Un concetto simile all'epoca cominciò ad essere accarezzato anche in Occidente, con programmi come l'OTOMACH e l'ANS. Però questi non giunsero a nulla, se non alla conclusione che il sistema sarebbe stato molto costoso e magari anche pesante. Molto meglio usare 'l' intelligenza' che la forza bruta. Il che significava che, se proprio si voleva ridurre il tempo di reazione del sistema difensivo, si potevano scegliere altre strade. Una era la guerra elettronica con disturbatori ECM. Ma questi potevano interferire con la funzionalità del missile e dei suoi sensori, e allora si cominciò a pensare a missili di minore RCS, delle armi stealth, come l'AGM-129 strategico dell'USAF, o il sistema Ulisse studiato come programma congiunto americano e italiano. Vi sono infatti vari modi per ridurre il tempo d'esposizione di un missile rispetto alle difese. Volare basso è un buon inizio, ma con i radar moderni non basta. Così si può scegliere. Se il sistema della nave vedrà un missile da 0,1 m2 a circa 30 km, vuol dire che la nave avrà circa 2 minuti di tempo per localizzarlo ed abbatterlo. Per ridurre tale tempo, l'arma può essere più discreta, magari con una traccia di 0,01 m2 e così facendo essere avvistata, magari, a 15 km o anche meno. Ma questo comporta dei calcoli molto complessi e sebbene i sovietici avessero cominciato a pensare a strutture stealth per le navi (con alberi tronco-piramidali e altre soluzioni strutturali per ridurre la RCS), per fabbricare un missile o un aereo stealth capace poi anche di volare bene, bisogna disporre di un sistema di elaborazione al computer molto sofisticato, fuori dalla portata della tecnologia sovietica dell'epoca e comunque ben poco diffuso anche all'Ovest (essenzialmente con gli F-117 e B-1B).
 
L'alternativa per ridurre i tempi di reazione a circa 30 secondi o meno (sempre che la nave-bersaglio sia nelle condizioni di difendersi: l'HSM Sheffield avvistò otticamente l'Exocet, appena sei secondi prima dell'impatto) è quella di usare missili altamente supersonici, il che dà anche vantaggi di altro genere: per esempio, quello di essere difficili da ingaggiare cinematicamente per i missili intercettori e persino per gli impianti d'artiglieria antiaerea e antimissile, posti al limite delle loro capacità. Un sistema Phalanx, con una portata di 1,5 km, deve abbattere il missile in appena 2 secondi anziché 5-6 di un'arma normale. E questo con un bersaglio molto più veloce e difficile da inquadrare anche per un FCS sofisticato. Non soltanto, ma le schegge dell'arma supersonica sono estremamente pericolose, persino entro un raggio di 3-4 km dallo scoppio. Specialmente se è un sistema massivo come il Moskit (zanzara, nome ovviamente ironico per un ordigno da 4 t). Infine, la velocità è tale che, anche se la testata non esplodesse, potrebbe spaccare in due lo scafo di una nave colpita di fianco (il problema della corretta detonazione delle testate non è di poco conto, vedi gli Exocet).
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Infine vi è l'armamento SAM. L'SA-N-7, ovvero il sistema Uragan o Sthil, è l'equivalente dell'SA-11 terrestre; esso è collegato con un radar di scoperta 3D 'Top Steer', banda D/E e con 300 km di portata massima. Il suo successore MR-760 'Top Plate' lavorante in banda E (2-3 GHz), presente sulle ultime navi della serie e i tipi prodotti per la Cina, ha una portata di 50 km contro i missili antinave e 230 km contro aerei di grosse dimensioni. Non vi è invece un radar bidimensionale a lungo raggio, come accade normalmente per i caccia AAW occidentali.
 
poi vi è il missile 9M38 o 9M38M1e il sistema di controllo del tiro MR-90 'Front Dome' con antenna OP-3; I lanciamissili Altair 2R90 Uragan o Sthil hanno un deposito rotante verticale per 24 armi, e la rampa singola, simile a quella dell'Mk-13 ma più massiccia (con delle ringhiere per l'ispezione per ciascun braccio della rampa), con la rotaia di lancio sistemata sotto il braccio mobile, viene ricaricata ogni 10-12 secondi. Si tratta di armi moderne, che potrebbero essere definite una sorta di 'copia' del Tartar-Standard SM-1. Tuttavia la loro portata non è molto alta, forse per problemi con la FCS piuttosto che con missili decisamente prestanti. Infatti la velocità degli ordigni è di almeno mach 3, ben maggiore del mach 1,8 del Tartar e 2,5 dell'SM-1MR; la portata è di 32 km se il bersaglio vola sopra i 1.000 m; sotto ha una gittata di 18 km, e contro missili antinave ha una portata di 12 km. Evidentemente la portata dipende dal 'mode' di funzionamento e la gittata contro missili antinave è dipendente forse dalla RCS di questi. La guida ha un sistema semiattivo radar; sebbene la portata sia limitata, essenzialmente è un apparato nato come arma difensiva della nave e con una portata solo di poco maggiore di quella di un 'Goa' (SA-N-1), il sistema può gestire fino a 75 bersagli di cui 15 in maniera prioritaria. Ma anche più importante, su ciascun lato della nave sono presenti ben tre radar di controllo del tiro 'Front Dome' in banda H/I e con portata di 30 km (tipica? sarebbe questa dunque la vera limitazione della portata dei missili); questo consente di ingaggiare bersagli multipli entro un arco di 360 gradi, e di resistere ad attacchi anti-saturazione. È un'arma a corto raggio, ma efficace per la difesa. I suoi missili, dal caratteristico colore verde con muso bianco, hanno una forma pressoché identica a quella degli Standard, ma con la fusoliera ingrossata leggermente davanti alle 4 alette di stabilizzazione. Le loro capacità di ingaggio non sono solo multiple, ma consentono l'attacco di missili fino a 700 m.sec di velocità massima, praticamente uguale alla loro, quindi in teoria sarebbero efficaci anche contro obiettivi quali gli stessi SS-N-22. La quota massima è tra 10 e 14.000 metri. I sistemi SAM delle navi occidentali hanno in genere solo due, talvolta uno, eccezionalmente quattro radar di illuminazione, e tranne che in qualche classe di incrociatori americani (specie i 'Ticonderoga') non c'é una difesa a giro d'orizzonte, specie con un solo lanciamissili. Il Tartar-Standard ha una tipica configurazione di un solo lanciamissili, sebbene capace di 40 armi, e due radar di illuminazione (come nel caso degli 'Adams', 'Audace', 'De la Penne'); in effetti, i sistemi occidentali sono più portati per gli ingaggi a lungo raggio, ma no hanno la stessa reattività per le brevi distanze e attacchi simultanei, potendo attaccare solo due bersagli per volta (vedi le Falklands, per esempio). Gli ultimi tre caccia, uno retrofittato e il secondo lotto di due navi cinesi (aggiuntesi alle altre due) hanno gli equivalenti degli SA-17, che il tipo navale è SA-N-12 'GrizlyGrizzly'. I nuovi missili 9M317, al posto del 9M38, hanno migliorato di molto le prestazioni, con un motore a doppio stadio; il peso è di 715 kg vs 690, la potenza del motore li spinge fino a mach 4 anziché mach 3; è uno dei valori più elevati per un'arma a medio raggio contraerea; la qualità di manovra, di circa 23 g nel caso degli SA-11, è senz'altro maggiore, tanto che si dichiara la possibilità di ingaggiare bersagli manovranti a 12 g (il che significa che solo questi missili potrebbero ingaggiare gli SS-N-22, almeno una volta che questi iniziano a manovrare per l'approccio finale; la velocità del bersaglio non è l'unico aspetto da considerare, se poi questo si mette anche a manovrare); la gittata massima arriva a 50-60 km, il che significa che i radar dovrebbero essere molto più potenti; in ogni modo, gli Standard SM-2 americani, anche nelle loro prime versioni, arrivavano ad oltre 70 km e quindi a loro confronto l'SA-N-12 resta un sistema molto meno prestante. Stranamente i sovietici non hanno mai sviluppato missili a lancio verticale nel settore del medio raggio, mentre li hanno sviluppati per quelli a lunga gittata (malgrado siano decisamente più impegnativi, gli SA-N-6 pesano circa 1,8 t) e a corto raggio (che non è un'esigenza assoluta, se si hanno lanciatori multipli con armi già pronte al lancio, come gli Sparrow). Naturalmente una capacità di lancio verticale sarebbe la benvenuta per sfruttare appieno le sei stazioni di direzione del tiro radar. Un modulo di questo tipo è stato sviluppato ma per mancanza di denaro, non implementato nella produzione in serie.
 
Infine il 'Sovremenny' può difendersi con i soliti quattro AK-630M a mezza nave, minuscole torrette (decisamente 'miniaturizzate' anche rispetto ai tipi occidentali) da 5 t (con le munizioni) con potenti cannoni da 30 mm a sei canne rotanti, capaci di 5.000 c.min e raggio pratico di 1-3 km antiaerei e antimissili, e fino a 5 k m contro obiettivi di superficie. Gli AK-630M vennero introdotti nel '79, dopo circa 3 anni di servizio e vari inconvenienti dimostrati dal modello base, ciascuna con una torre AO-18 a 6 canne da 30 e 2.000 colpi (1.918 kg).
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*Pk: fino a 0,99--?---
 
Note: il tipo 3M24M1 Uranium ha una gittata di 250 km e una testata di ricerca da 60 km di portata. La testata standard del 3M24 pesa 40 kg, porata utile 20 km e ricerca su di un orizzonte di 90°, massima forza del mare 6. La porataportata radar del sistema di designazione Garpon è di 140 km. Il motore è un R95 da 2,7 kN, con 45 kg di carburante e 73 kg di booster a razzo.
 
Il 3M55 ha un motore a statoreattore Plamia da 200 kg, e 39 kN, 500 kg di kerosene e 450 kg del booster d'accelerazione. Il sistema ha designazione ARGS55 con portata di 80 km (passivo) e 50 km (modalità attiva), su bersagli fino a 50 nodi di velocità. Il sistema di designazione Dubrava è capace di una portata di 45-200 km attivo, 500 km passivo. Ingaggia fino a 15 bersagli.
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===L'ultimo degli 'hovercraft', lo ZUBR<ref>Schiele, Martin, gli hovercraft ''Zubr'', RiD Ago 2004 p.70-75</ref>===
I sistemi navali non convenzionali sono una specialità dei russi da molto tempo. Nel '34 le SES vennero studiate e realizzate nel '34 da un'università sovietica, il primo esemplare era l'L1, poi diventato TKL 1, raggiungendo nel golfo di Finlandia ben 73 nodi divelocitàdi velocità; non solo, ma prima della II GM vennero addirittura poste in produzione quattro unità in versione motosilurante, ma non usate perché i loro motori (diesel) avevano problemi di raffreddamento. Il primo aliscafo venne progettato nel '61 dal CKN ed era una nave da sbarco Ro-Ro, la Progetto 1232 o 'Dzerjan', simile all'hovercraft Mountbatten inglese. Già entro la fine degli anni '60 vennero realizzati circa 100 ACV per la Marina sovietica, e la loro elevata velocità era vista con favore per la loro capacità di sbarco rapido, anche se erano costosi e vulnerabili. Molte altre unità vennero realizzate per il KGB, la polizia e i civili.
 
In seguito arrivarono molti altri tipi di mezzi e i più grandi erano i 'Gus' da 330 t, ma non per molto. I più grossi di tutti erano i Projetc 1232.2 o classe Zubr, o, per la NATO, 'Pomornik'. Il 24 gennaio 2000 la Marina greca firmò con i russi per quattro unità di questo tipo, e la cosa fece impressione e interesse tra gli addetti ai lavori, che conoscevano questi hovercraft, ma no pensavano che sarebbero diventati parte della NATO. IL costo non era alto: appena 101 mln di dollari per due navi russe e 97 per due ucraine, dato che erano navi ex-sovietiche rimesse a nuovo e non unità di nuova costruzione. Ucraina e Russia ebbero la responsabilità di rimetterle in sesto; e in effetti la Marina Greca si accordò con entrambe le marine slave e le loro aziende di stato per il commercio di armi. I 4 mezzi erano gli MDK (ovvero gli hovercraft nella definizione russa) 104 del '92, l'MDK 107 (mai completato), il primo dei quali, dopo i lavori a S. Pietroburgo entrò in servizio con i greci già i l22 gennaio 2001 come KEFALINIA (L180); consegnato con una solenne cerimonia a Salamina. La ZAKINTHOS era prevista invece per l'agosto 2004; le due navi ucraine sono l'Ivan Bhoun (U 421, anch'essa mai completata), e l'Horlikiwa (U 423) che era la ex sovietica MDK 123. Entrarono in servizio come ITAHKI (L 181) il 7 febbraio 2001 e Kekrira (L 182) nel marzo del 2004. Queste navi vennero progettate a suo tempo dall'OKBB CMKB Almaz, con il capo-progettista Ju.M.Mochow, come sostitute della 1231.1 da 353 t. Ma il prototipo venne completato solo nel 1988 (era il MDK 95), malgrado la progettazione iniziasse nel 1970. Prodotti dai cantieri PO Almaz di S. Pietroburgo e da uno in Crimea, a Feodosia, si volevano 20 navi di cui metà per il Baltico e metà per il Mar Nero, ma solo 11 (6 e 5) erano state completate al 1991, quando l'URSS si dissolse e non ne sono state costruite altre in seguito.
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Questi grandi hovercraft militari sono navi (o velivoli?) da 550 t a pieno carico. Vi è una struttura portante con compartimento di carico vuoto al centro, i serbatoi di carburante per 57 t, quelli dell'olio, acqua potabile, due gallerie per gli alberi motori delle ventole di sostentamento. I due scafi paralleli della struttura trasversale laterali, hanno gli spazi operativi: da prua a poppa vi sono quelli di ormeggio e ancoraggio, compartimenti per i lanciarazzi e relativi ordigni in deposito, 4 locali per 27 marinai, depositi da 30 mm sotto le torri difensive, locali per i fanti di marina, i pozzi delle ventole di prua per il sostentamento dell'unità, i locali centrali per i fanti di marina, poi i pozzi delle ventole posteriori, i comparti delle TAG e la sala di controllo dei motori. In mezzo a questi due ponti laterali ce n'é uno rinforzato per carri e mezzi vari, con configurazione Ro-Ro. Sopra il tutto v'é un ponte che si permette il lusso d'essere leggermente corazzato (cosa che per un hovercraft non è certo banale), le due torri da 30 mm AK630 e le tre turbine a gas per la propulsione; sopra ancora vi è la sovrastruttura con i locali operativi, tra cui la planciadi comando e le cabine dei quattro ufficiali; per la marina greca è stato anche ingrandita la parte inferiore della sovrastruttura onde ospitare i condizionatori dell'aria supplementari data la temperatura tipica del mar Egeo. La struttura degli Zubr è in lega AMG 61, ovvero alluminio-magnesio, spessa solo 3-4 mm. Nonostante questa struttura aeronautica, le finestre della plancia hanno anche pannelli protettivi mobili per la plancia comando in acciaio balistico, ovviamente comodi per la fase di sbarco sotto il fuoco nemico.
 
Ma è il sistema di propulsione che è impressionate, e non potrebbe essere altrimenti dato che per un ACV è fondamentale disporre di molta potenza. VI sono ben cinque turbine a gas M7' da 12.000 hp l'una, con tre di queste a poppa, su supporti indipendenti e collegate a tre grandi ventole intubate a quattro pale; vi è un sistema di propulsione M 35-1 controllato dalla sale macchine poppiere; ovviamente le altre due M70 sono usate per gonfiare il cuscino d'aria sottostante al mezzo, con altre quattro velntoleventole NO 10 sotto gli scafi laterali. Può essere che due delle navi greche, quelle ex-ucraine, abbiano tuttavia le GT 6002 di nuova concezione, dal minore consumo di carburante anche se da soli 9.100 hp. Inoltre vi è il sistema di generazione d'energia elettrica con quattro GTG 40 da 40 kW l'uno; la velocità massima è di 63 nodi o 117 kmh a vuoto, 55 nodi a pieno carico, ovvero circa 100 kmh; l'autonomia è di 550 km p.c e 1.850 a vuoto, o di 5 giorni consecutivi; possono entrare nella costa e superare ostacoli alti fino a 2 metri e muoversi ovunque vi sia una superficie così libera. Il ponte Ro-Ro per i mezzi è largo 6,9 m e alto 2,6, può ospitare file di due veicoli l'una ed è a tenuta stagna per le sue portiere anteriore e posteriore; la capacità è di 2-3 carri medi o 8-10 mezzi leggeri o altro ancora; per esempio 3 Leopard 1 GR e 80 soldati; o 8 AIFV Leonidas 1 oBMP 1 e 80-90 uomini, o 360 soldati in tutto e 25 t di equipaggiamenti, ma per non più di un giorno di navigazione; è possibile anche usare da 10 a 80 mine al posto dei mezzi, con apposite rotaie di trasporto e scarico. L'armamento è impressionante per un hovercraft: due lanciarazzi MS 227 da 140 mm a 22 canne l'uno (razzi M 14-OF con portata di 300-9.810 m e stabilizzazione ad alette), con 132 razzi HE-FRAG da 39,7 kg l'uno, telecomandati a distanza con un sensore opronicooptronico DWU 3 e telemetro laser; il lancio è possibile in appena 4,4 secondi, In tutto il sistema è noto come A 22 OGON (fuoco); non è tuttavia utilizzabile sopra i 30 nodi e il 4o grado della scala Beaufort.
 
Per la difesa a.a. vi sono due AK630 M con le armi AO 18 da 30 mm, sono torrette da 1,629 m (lunghezza delle armi) e 5.000 c.min, ma con l'avvertenza di sparare in maniera tale da non surriscaldare le canne; in pratica i primi 400 colpi sono sparabili liberamente e senza interruzioni (sembrano molti, ma sono solo 5 secondi di fuoco) ma poi bisogna fermare le canne per almeno 30 secondi onde raffreddarle con la circolazione forza di acqua di mare. La gittata max è di 8,1 km e la quota max teorica 6,7 km, anche se hanno spoletta settata per esplodere dopo 5 km di percorso terocioteorico. Vi sono depositi sotto la torretta per 2-3 mila colpi l'una del tipo HOF 84 (HE-FRAG), e OR 84 (FRAG-T), pesanti 830 gr l'uno. Il sistema di tiro è controllato dall'apparato Kolonka 221 optronico e iil lradarradar MR 123 Vympel 213 sull'albero, con la sua caratteristica 'padella'. Il tutto forma il complesso AK 630M-MR 123. Poi vi sono due postazioni binate per missili Igla ai lati della sovrastruttura con sistemi 9P516-1 e 32 armi 9M39 (contenitori di lancio 9P39), con portata di 500-5.000 m e quota di 10-3.500 m, mentre vi è un sistema IFF; la Pk contro un bersaglio che usi le ECM IR è dell'ordine del 25-31%; forse i greci useranno gli Stinger. Per il resto vi sono anche un radiogoniometro Rumb; antenne com R 844 UM , R 697 e R 622 con sistema distribuzione dati Buran 6; IFF Parol, radar sorveglianza superficie MR-244-3 Erkarn con banda I; radar tiro MR 123 in band H., I e J con portata di 45 km e possibilità di funzionare continuativamente per 8 ore; ECM MP 411 Sliabing in banda F-K, nel radome cubico; il sensore oprtonico stabilizzato DWU 3 con tlm laser, camera diurna e IR, portata 15-25 km, per il controllo dei razzi; due periscopi optronici WMC 452. Come ECM è possibile usare anche i cannoni, perché i proiettili da 140 mm sono anche disponibili nei tipi TSP 41 con chaff antiradar, che possono essere capaci di creare una segnatura di 600 m2; il TST 41 IR che brucia per 50 secondi e gli stessi cannoni da 30 possono usare proiettili P84 antiradar e IR; vi sono poi sistemi di navigazione DECCA, Glonass (cheè come il GPS ma analogico), misuratore di deriva DISS, girobussola e altro ancora, il tutto coordinato dal ssitema automatico GORIZONT 25. Pare che alcuni sistemi non sono stati però esportati, come l'ECM Sliabing, il Rumb e sistemi per la comunicazione, mentre il radar sarebbe stato sostituito con uno occidentale. Il raggio d'impiego dei grandi hovercraft è di 28o km con 150 t, distanza percorribile in appena 2,67 ore. Il consumo di carburante è alto: 10 t all'ora, la sagoma non è da meno, arrivando a 21,9 m in sostentamento, e non sono certo navi 'stealth'; la resistenza al fuoco nemico è limitata e se arriva a segno qualche colpo rischiano di restare bloccate o di abordire la missione, non è una cosa di poco conto.
 
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