Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iran: differenze tra le versioni

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==Anni '90: la situazione nel Golfo<ref>Frankel, Giorgio, A&D, Maggio 1993 p. 50-54</ref>==
Pare che l'Iran avesse investito, stando a fonti iraniane antikhomeiniste, circa 19 mld di dollari nel 1991 e 15 mld nel 1992 per nuove armi, il che significava all'epoca qualcosa come il 25% del PIL stiamto del Paese, e anche oltre. Nel 1991, però, per l'IISS (International Institute for Strategic Studies, di Londra), si stimavano solo 4,3 mld di dollari di spese per la Difesa; si parlava anche di spese per altri 30 mld di dollari negli anni successivi; eppure, il 31 gennaio del '1993 il presidente Rafsanjani aveva detto che le spese erano solo l'1,5% del PIL, e quindi poco più di un mld di dollari annui, onestamente un po' bassa (a meno che non mentisse, o fosse male informato, o ancora, si riferisse solo ai programmi di acquisizione militare veri e propri); tuttavia anche il ministro della difesa Torkan ha detto al Financial Times, in un intervista, che le spese erano sotto i 2 mld di dollari e nel 1993 non sarebbero state nemmeno di 1,8, di cui in valuta estera erano 750 mln, gli altri soldi erano spesi in rial, ovvero nel mercato interno. E così Rafsanjani aveva buon gioco nel dire che che solo per i nuovi 48 Tornado IDS dell'Arabia Saudita, la sua spesa era tale da equivalere a quella di tre anni di bilanci militari dell'Iran, tanto per capire. E'È vero che l'Arabia non avrebbe pagato tutto e subito, ma è anche vero che aveva un sacco di altri programmi (vedi F-15S) e questo era solo uno di essi. Con un valore di 7-8 mld di dollari a seconda delle stime, era una spesa impressionante anche per gli standard della regione. Gli arabi potevano permettersi spese molto maggiori del popoloso e povero Iran. E spendevano. Non c'era solo l'Arabia: gli EAU nel febbraio 1993 avevano annunciato il contratto per 436 carri 'Leclerc', di cui 46 da recupero e supporto vari, con consegne dal 1994 al 1999. Si parlava di una cifra non ufficialmente indicata in 6 mld di dollari, anche perché c'erano fonti che valutavano i 'Leclerc' nel 1992 come costanti 30 mln di franchi (circa 6 mld di lire). Questa commessa batté Challenger e M1, e del resto per i francesi il Leclerc era la 'Rolls-Royce dei carri armati' (quasi un paradosso, chissà che ne pensavano gli inglesi..), e senz'altro, il più moderno disponibile, appena in consegna ai reparti francesi. Del resto l'esercito transalpino, che ne voleva almeno 1.300 per sostituire tutti gli AMX-30 si è dovuto accontentare di meno mezzi, ridotti a circa 800 (ma poi sarebbero calati drasticamente, alla fine sarebbero stati circa 400, come quelli degli EAU). Il tutto era comunque da rapportare alla forza dei carri degli EAU, che comprendeva 95 AMX-30 dell'esercito di Abu Dhabi, e 36 OF-40 del Dubai. Ad ogni modo, la concorrenza era stata molto dura, anche perché i britannici erano sostenuti dal Dubai; gli americani invece puntavano sopratutto ad Abu Dhabi, il più forte e ricco degli emirati, ed erano sicuri di piazzare i loro carri armati, ma gli era andata male. Si sono contentati con il Kuwait e con l'Arabia Saudita, che ha ordinato oltre 300 M1A2 molto migliorati anche rispetto agli M1 dell'esercito americano.
 
Non solo, ma all'inizio del 1993 si trattava anche per la vendita dei Su-27, tanto che a gennaio arrivò anche il ministro della Difesa russo, tale Pavel Grachev; il salone IDEX '93 vide ospitato anche Pavel Sukhoi, mentre si facevano vedere anche quelli del MiG DB e i francesi con il Mirage 2000-5, evoluzione di quelli già in servizio negli EAU, oltre agli americani con gli F-15E e 18. Per partecipare alla festa, anche l'Italia mandò in quel periodo gli AMX all'Arabian Stallion, tanto per pubblicizzarli, se non come mezzi di per sé, come sistemi avionici (l'Elettronica è presente già da decenni negli EAU nda.). Gli Emirati hanno commissionato alla Westinghouse un sistema C3I da 300 mln di dollari, con radar a terra, stazioni di controllo, e 'linkabile' agli E-3A AWACS, sia americani che sauditi, oltre che con le batterie di 'Crotale' e 'Rapier', dei quali ultimi pare vennero ordinati i nuovi tipi Rapier 2000. Erano in lizza anche Patriot e SA-10. Può sembrare strano che i russi, dopo che i loro sistemi erano stati fatti a pezzi due anni prima da parte dell'Alleanza anti-Saddam, ma i prezzi e le capacità dei nuovi modelli, di nuova generazione, spesso non 'sputtanata' in Desert Storm, erano decisamente vantaggiosa e ad IDEX i russi sarebbero diventati di casa per tutti gli anni '90 e anche oltre, sfruttando le tecnologie accumulate nel decennio precedente per combattere la NATO. Abu Dhabi voleva anche elicotteri ASW, per esempio si diceva di otto Super Lynx inglesi, ma anche si parlava di Dauphin e SH-60, Sea Sprite o AB-212 (o 412?).
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===Industria===
Quanto all'industria nazionale, essa può supportare gli aerei in servizio e fare persino delle modifiche di un certo valore, ma si avvale anche del contrabbando delle parti che si riesce a reperire; la cosa che inquieta al riguardo è anche che gli F-14 sono stati messi fuori servizio anche per evitare, si è detto, che l'Iran abbia accesso a tali parti, il che è onestamente difficile da capire, visto che l'unico utente è l'USN e i Tomcat all'estero ci andavano solo con le portaerei; in ogni caso, la quindicina circa di casi scoperti dalle autorità USA di contrabbando verso l'Iran è un fatto, e anche di più, che è stato deciso talvolta persino ai massimi livelli, vedi Irangate (fornitura di armi all'Iran e con i soldi di ricavato, finanziamento dei 'contras', i guerriglieri antigovernativi del Nicaragua); poi vi sono i progetti indigeni anche utili e interessanti, come gli SHAFAG, AZARAKH-SH, OWJ (noto anche come Saeghe) e TAZARVE, messi a punto probabilmente con l'aiuto russo, specie di Sukhoi e MiG; il primo di questi è ufficialmente un progetto del Politecnico di Teheran, del capoprogettista ing Malek Ashtar, ma è più probabile che sia un progetto russo; è una specie di aereo d'attacco e addestramento da 5 t di tipo avanzato, simile al fallito progetto MAKO e all'M-346 o allo Yak-130, ma considerando che è supersonico (mach 1,3) e monoreattore, è anche simile al T-50; sta di fatto che il motore sarebbe ancora un vecchio J79 americano, ma da sostituire nel futuro con un RD-33 russo; l'aereo è lungo circa 15 m, apertura alare di 12,5 m, finanziato come programma dal 2003 da parte dei Pasdaran, ma il primo volo, che doveva avere luogo nell'agosto del 2004, è stato rimandato per anni, e fino al 2007 era stato esposto al pubblico solo un modello a grandezza naturale: di esso sarebbero previste configurazioni biposto da attacco leggero o da addestramento, e monoposto da attacco leggero. L'Azarakhsh è una specie di F-5 con un nuovo motore e maggiore superficie alare, circa il 15% in più, peso di 8 t a vuoto, carico di 4 t, velocità di mach 1,6, dovrebbero essere stati costruiti 10 esemplari l'anno dal 2001, ma nel 2007 ne erano stati consegnati meno di 40, esso ha radar, avionica e presumibilmente motore russi, tra cui il radar Fazotron N019ME multimodale aria-aria e aria-superficie; inoltre vi è il Saeghe, che è simile, ma con due RD-33 e doppia deriva modello F-17 o F-18; il Tazarve è invece un aereo sviluppato dai primi anni '90 e che volò già nel 1995, per essere comprato in 25 esemplari entro il 2010; niente di eccezionale, essendo un aereo ad ala diritta con un G.E. J85-GE-17 da 12,7 kN, con avionica e dotazioni simili a quelle del più grosso Phantom II, ma senza radar. Poi c'é in ballo l'aereo IrAn-140 Faraz, in pratica un aereo ucraino realizzato dall'Iran su licenza dfin dal 2000, e l'ultimo tipo con rampa posteriore, buono per l'avioassalto con 36 parà; infine c'erano anche due aerei da addestramento, il DORNEH e il PARASTU in sviluppo; poi, a parte il difficile campo della realizzazione di aerei da combattimento, non va dimenticata la presenza degli UAV, come quelli della Qods Aviation, con il Mohajer 2, 50 km di raggio, 90 minuti di autonomia, velocità di 200 kmh; l'ABARIL II della Iran Aircraft Manufactoring, è più potente, tanto che ha un raggio di 100 km, autonomia fino a 2 ore e 250 kmh di velocità, ma forse il 'top' è il drone antiradar TOUFAN che è simile concettualmente all'HARPY israeliano, e che è destinata ad attaccare in maniera 'kamikaze' eventuali radar nemici che trovasse, un po' una falena attirata dalle loro onde radar.