Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-Sukhoi: differenze tra le versioni

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L''''ala''' ha freccia sul bordo d'entrata di 42 gradi; la fusoliera è a 'tre gondole', quelle dei motori e la fusoliera vera e propria che vi poggia sopra. Questo sistema, grazie al 'ventre piatto', aiuta notevolemente ad aumentare la portanza, senza pagare lo scotto di un'ala troppo grande e resistente all'avanzamento. Il sistema studiato per la coniugazione delle ali con la fusoliera è della 'blended wing', similmente a macchine come il B-1B; è una configurazione pulita aerodinamicamente e consente un notevole controllo anche ad assetti molto cabrati, oltre a ridurre sensibilmente la traccia radar frontale; il Su-27 ha un sistema FBW SDU-10-27 a doppia ridondanza, ma che non controlla i taileroni quando questi funzionano in maniera differenziale.
 
Il radar dovrebbe essere il NIIP N-001 Mec' (spada), in codice NATO 'Slot Back' (ma non è una definizione concorde, uguale a quella del radar del MiG-29), con varie modalità tra cui quella 'silenziosa', che consente di ritrovare un bersaglio qualora l'IRST lo perda; il secondo sensore è l'OLS-27, con il sistema optronico OEPS-27 'Olm'; esso ha portata variamente indicata tra 15 e 50 km, più del sistema che ha, apparantemente analogo, il MiG-29; ad esso si aggiunge il telemetro laser da 8 km di portata. Questo sistema è notevolmente importante, perché i radar possono essere disturbati o afflitti da guasti (persino le unità più moderne, come l'AN/APG-79 del Super Hornet, sono tormentati talvolta da 'bugs' di non facile soluzione), e inoltre i radar doppler, quando si trovano ad inseguire un bersaglio aereo, non hanno una grande portata, perché la velocità relativa diminuisce: l'ideale, per loro, è quindi di avvicinarsi frontalmente al loro obiettivo. Non solo, ma se questo vira, una volta accortosi di essere sotto attacco, di 90 gradi circa, mettendosi perpendicolarmente alla rotta dell'intercettettore, annulla la velocità relativa d'avvicinamento con lo sfondo, e spesso il radar lo perde totalmente (per questo le portate note dei radar pulse-doppler in genere parlano di obiettivi in avvicinamento e allontanamento, ma non di quelli in moto al traverso). Infine, un nemico che abbia sentore di essere sotto attacco, o addirittura, tramite il suo sistema RWR, di 'captare' i segnali radar dell'intercettore prima ancora d'essere stato localizzato (in teoria un buon RWR dovrebbe sentirli a distanza ben maggiore della portata utile del radar stesso), comporterebbe la perdita della sorpresa, manovre evasive, azionamento ECM e falsi bersagli vari, e preparazione alla fuga o al combattimento. Invece, così il Su-27 (ma anche il MiG-29 e, più limitatamente, i MiG-23 e 25PD) possono essere guidati verso un obiettivo dal controllo radar (o anche cercarlo da soli, magari con qualche spazzata radar a lungo raggio per avere un'idea di dove trovarlo), poi avvicinarsi in maniera del tutto 'stealth', localizzarlo, inseguirlo e a portata di tiro utile (con il telemetro laser), sparargli contro missili IR a corto o medio raggio, teoricamente sorprendendolo e annientandolo senza che nemmeno si accorga d'essere sotto attacco. Per esempio, un Tornado o un F-111 sono velocissimi a bassa quota (teoricamente non più del Su-27), e con la loro stabilità e attrezzatura TFR, possono lasciarsi dietro facilmente i caccia nemici, specie di notte. Ma questo succede se si mettono 'a correre' a pieno A/B, a velocità transonica: se vengono sorpresi a 800-930 kmh, che è la loro velocità tipica, un intercettore che voli a 1.000 kmh, ma qualche centinaio di metri più in alto potrà agevolmente sistemarsi, sparando da quota di sicurezza e colpendo il bersaglio. In pratica non è così facile, ma l'opzione della caccia 'stealth' è pur sempre molto interessante rispetto ad una soluzione puramente radar, specie se il nemico ha una certa superiorità nei sistemi ECM di disturbo. Detto questo, il resto della dotazione avionica comprende il casco designatore- HMS- Schmel 3U, HUD, due datalink TKS-2 'sicuri' e uno Spektr che serve per comunicare non con altri aerei ma con stazioni a terra. L'SPO-15 Beryoza agisce come sistema RWR. Il cannone è a destra, nella LERX. I missili in origine dovevano essere i Vympel K-25 (copia degli AIM-7, ma poi abbandonati perché inferiori rispetto agli R-24); e gli R-60 della Molnjia, ma in pratica si è poi arrangiato su armi di generazione successiva, dato il tempo trascorso: 4-6 AA-10 e 4 AA-12, più di recente l'AA-12 o R-77. I carichi sono di 4 t, ma con la posssibilitàpossibilità di arrivare a 5,9 e per l'attacco al suolo i modelli cacciabombardiere arrivano a 6,1 t e anche a 8 come massimo.
[[File:Su-27UB_cockpit.jpg|330px|right|thumb|La 'palla' optronica dell'IRST-Laser, una delle caratteristiche più pregevoli dell'avionica del Su-27]]
I motori AL-31F, turbofan con alto rapporto di flusso di circa 1:1, erano da 7.600 kgs a secco, 12.500 kgs a pieno AB, la cui vita utile, inizialmente non molto lunga, er stata valutata, all'inizio degli anni '90, di 3.000 ore, con 1.000 di tempo tra le revisioni, circa 3 volte quanto spesso riportato per i MiG-29 (tra le 200 e le 500-700 ore, a seconda dei lotti). La quantità di carburante era di 10.700-12.500 l, non nota con precisione, ma che consentiva di evitare l'uso dei serbatoi ausiliari esterni e il rifornimento in volo. Quanto alla struttura aerodinamica, si rilevava essere una sorta di 'lifting body', con struttura ad ala fissa ma simile a quella dell'F-14, con la fusoliera appoggiata sopra le due lunghe prese d'aria. Le ali hanno una freccia piuttosto importante, di 42,5 gradi, con diedro negativo di 2,5. A differenza del MiG-29, per fortuna del Su-27 non c'é stato bisogno di aprire delle prese d'aria sul dorso, ma limitandosi a griglie laterali, così come accade per il MiG-29M e K. Questo ha permesso di aumentare il volume del carburante internamente ospitabile.