Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-77: differenze tra le versioni

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Il Corpo dei Marines, rinomato per la ferrea disciplina e per i successi in guerra, è uno dei vanti delle Forze Armate americane. Già protagonista delle campagne spietate ed estremamente violente nel settore del Pacifico, enormemente sviluppato (come del resto anche la Fanteria di marina sovietica, che però era destinata ad azioni prevalentemente fluviali) per le necessità della guerra, a differenza della controparte sovietica non è stato sciolto alla fine delle ostilità, né è stato tenuto entro dimensioni ridotte. Anzi, è rimasto il corpo di fanteria di marina più grande del mondo, e anche il più potente. Con oltre 200.000 uomini negli anni '80, per esempio, disponeva di 450 aerei da combattimento (amministrativamente appartenenti all'US Navy), circa 500 carri armati, e artiglierie da 155 mm, nonché una smisurata flotta di mezzi da sbarco, veicoli anfibi e il supporto della Marina americana, in particolare con navi come la classe di LST 'Newport' da 19 esemplari, grosse unità anfibie con una specie di ponte levatoio anteriore, che le rendeva inconfondibili, e sopratutto le 12 portaeromobili d'assalto anfibio, 7 'Iwo Jima' e 5 'Tarawa', le prime erano un progetto derivato dalle portaerei di scorta americane pensate per la II G.M, da circa 180 m e 12.000 t; le seconde, che assommavano in sé anche le caratteristiche delle navi da sbarco (LSD), avevano una massa di ben 40.000 ttonnellate ed eranocon enormi scafi da 250 m di lunghezza, di gran lunga le navi più grandi e potenti del mondo nel settore anfibio, anche se la costruzione è stata interrotta ben prima del completamento dei piani. La sostituta anche delle 'Iwo Jima' è stata la classe Wasp, molto simili alle 'Tarawa', ma con una importante novità: quella di essere fin dall'inizio pensate, senza esitazione, per le operazioni aeree di macchine ad ala fissa. Queste sono state occasionalmente portate dalle 'Iwo', ma si tratta di navi un po' troppo piccole per garantirne un impiego ottimale (ma attenzione, le loro dimensioni non sono inferiori a quelle del 'Garibaldi', il che dà un'idea di quello che gli americani intendano per 'piccolo'), mentre le 'Tarawa' hanno avuto una capacità aerea ben superiore, e sono state costruite in contemporanea dell'avvento degli AV-8 Harrier, sia pure della prima generazione. Le 'Iwo', comunque, pur essendo palesemente obsolete rispetto alle nuove arrivate, sono state intensamente impiegate: forse perché erano più numerose, forse perché più piccole e 'alla mano', hanno svolto una carriera molto intensa ed erano quelle usualmente schierate dagli USA nel Mediterraneo, nonché spesso anche nel Golfo persico. La loro funzione era, essenzialmente, quella di far sbarcare un battaglione rinforzato di Marines utilizzando squadriglie per una ventina di CH-46 e -o CH-53, invero più adatti alle 'Tarawa'. Queste ultime hanno avuto anche la capacità di sbarcare mezzi pesanti tramite il bacino allagabile posteriore. Le 'San Giorgio', fatte le debite proporzioni (dimensioni pari alla metà, dislocamento pari a un sesto) sono una sorta di mini-Tarawa, anche se tra il ponte di volo e quello veicoli non hanno un hangar vero e proprio, per cui devono far operare i loro mezzi aerei solo sul ponte, il che ne limita l'operatività (specie con tempo non proprio favorevole, tipo Falklands), per non parlare dei depositi di armi e carburante, che le operazioni aeromobili svuotano con gran facilità.
 
A proposito, la dimensione aeromobile è ben presente nei Marines, che hanno avuto esperienze durissime durante la guerra mondiale, sbarcando spesso sotto il fuoco nemico. Per ridurre l'esposizione niente di meglio degli elicotteri d'assalto, e a questi si sono aggiunti mezzi da sbarco normali, mezzi corazzati e negli ultimi anni, anche altri veicoli speciali. Si cominciò con gli immensi LARC, una specie di 'traghetti a 4 ruote', veicoli anfibi capaci di trasportare sul loro pianale di carico anche camion e corazzati leggeri. Ma ultimamente vi sono sopratutto gli hovercraft, come gli LCAC, che possono portare anche carri armati.
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Quest'aereo era nato in base alla filosofia interforze tanto cara allo 'standardizzatore' per eccellenza, Robert Mc Namara. Nasceva dall'esigenza di sostituire gli O-1E Bird Dog dei Marines (studio Light-Light Marine Attack Aircraft o L2VMA) ma doveva avere anche la capacità di scortare gli elicotteri, e magari sostituire i T-6 e T-28 nel ruolo COIN dell'USAF (esigenza manifestata già nel 1961) e i Mohawk dell'US Army, grandi bimotori dalla bella linea, che servivano (e avrebbero continuato a lungo..) per sorvegliare il campo di battaglia. Avrebbe dovuto avere le seguenti doti, valide per l'uso con tutte le F.A. americane: grazie al Tri-Forces Commitee si pretese che il LARA, Light Armed Rconnaissance Aircraft, avrebbe dovuto avere capacità di decollo su piste corte e non preparate, magari anche dall'acqua con modifica da anfibio; la corsa di decollo di 60-120 m; utilizzo di qualunque combustibile aeronautico o anche da veicoli; manutenzione ridotta in maniera tale da non superare le tre ore e mezzo per ora di volo; diametro virata non superiore a 150 m; capacità di decollo da portaerei senza apprestamenti particolari e accelerazione da vel. minima a 370 kmh in appena 7 secondi. Molte ditte si fecero avanti e sarebbe lungo e tedioso elencarle tutte. Sette vennero selezionate per l'esame, e il 15 ottobre 1964 venne dichiarato ufficialmente vincitore il Model N.A. NA-300. Al solito vi furono contestazioni e la speranza di riaprire la gara, da parte della G.D. con una comparazione in volo, tant'é che realizzò ugualmente il Model 48 Charger. Ma non fu così e allora i primi 7 prototipi non tardarono ad essere presi in carico dal primo cliente, l'US Navy. Il decollo del primo di questi avvenne il 16 luglio 1965. All'epoca c'era già la guerra nel S.E. Asiatico, quindi vennero richieste varie apparecchiature e 130 kg di corazze leggere, serbatoi autostagnanti, prestazioni STOL mantenibili fino a 39 gradi. Risultato: 2 anni di ritardo sul previsto e addio all'aereo ultraleggero, con tanto di 3.02 m di apertura alare in più per compensare. L'USMC ricevette il primo OV-10A, assieme all'USAF, il 23 febbraio 1968; i Marines ebbero i Bronco per il VMO-5 e HML-267 Squadrons, di Camp Pendleton, mentre l'USAF le usò con il 4409th Combat Crew Training Squadron in Florida. Ma al dunque, l'uso dei Bronco fu piuttosto discusso e discutibile: erano troppo grossi per essere leggeri e troppo lenti per essere macchine pesanti: in pratica l'USA usò come FAC leggero il Cessna O-2A, pure esso bimotore ma molto diverso; e come FAC pesante e veloce il F-100F ('Misty FAC') e poi addirittura l'F-4C ('Stormy FAC').
 
Il Bronco era una macchina particolare: era capace anche di trasportare un gruppo di 5 paracadutisti nel vano posteriore della fusoliera, o rifornimenti o 2 barelle e un infermiere. Aveva però anche 4 mitragliatrici M60 nelle alette inferiori della fusoliera, per il resto la velatura era quella di una macchina eccezionalmente ben fornita di ipersostentatori a doppia fessura sul bordo d'uscita, ala alta, doppia trave di coda, motori Garrett turboelica. Era quindi simile per certi aspetti, ma molto diverso per altri, al Pucarà argentino, che è più veloce ma privo di capacità di trasporto. La cabina era eccezionalmente fornita di visuale libera con le sue ampie vetrature. I Marines ne ebbero 114 inclusi 18 per l'US Navy che li usò con il VAL-4 nel 1968-72. L'USAF ne ebbe 157. Le mitragliatrici vennero spesso sbarcate: spesso i piloti si lasciavano 'prendere la mano' e mitragliavano i bersagli a terra che ovviamente, se erano armati, rispondevano al fuoco e allora per il leggero e lento OV-10 erano guai. Mentre l'USAF ha radiato i suoi aerei il 1 settembre 1991, rimpiazzando gli ultimi 26 con gli OA-10, i Marines hanno mantenuto i loro, sopratutto con gli OV-10D e D+. L'US Army ha invece rinunciato ai suoi previsti aerei, e si è tenuto a lungo i Mohawk. L'ultima prova del fuoco è stata nel Golfo, dove gli OV-10 hanno combattuto illuminando bersagli per le bombe laser, attaccando con razzi e missili (erano possibili anche gli Hellfire) numerosi veicoli e altri obiettivi e subendo la perdita di due macchine. Una delle unità che ha fatto parte di queste azioni era il VMO-2 Squadron. L'evoluzione della specie aveva portato l'OV-10 alla versione A, 241 esemplari costruiti con consegna dal 23 febbariofebbraio 1968 e motori Garrett T-6G10 da 715 shp, designazione di progetto NA-305; OV-10B o NA-338, traino bersagli per la LW tedesca, con 6 aerei B e 12 B(Z) con turboreattore J85 ausiliario in una gondola dorsale (!) da 1.340 kgs. Primo volo 21 settembre 1970, radiazione dal 1990; poi arrivarono i N-305 OV-1OC. Per quanto possa sembrare assurdo, gli A avevano predisposizioni per missili Sidewinder; e proprio l'assenza di queste caratterizzava questa versione, venduta alla Thailandia dal 1971 in 38 esemplari; NA-305 'rolling flaps' esemplare prestato dall'USMC per sperimentare da parte della NASA, i flaps cilindrici rotanti, mentre un altro esemplare è stato usato per la ricerca sulla rumorosità; il NA-305 OV-10A/106 mm è l'aereo con il cannone SR da 106 mm, ma non giunse ad essere realizzato nella sua funzione di cannoniera volante; il NA-305 Pave Nail erano 15 OV-10A che nel 1970 hanno ricevuto un LORAN e un periscopio notturno con telemetro illuminatore laser. Questo aereo venne impiegato come designatore di bersagli per le LGB, grazie anche ai sofisticati sistemi di navigazione, e sono stati utilizzati fino al '74; il NA-305 YOV-10D è stata invece la modifica di 2 A dei Marines con il sistema di osservazione e attacco notturno NOGS: FLIR, illuminatore laser e cannone M197 in torretta mobile, calibro 20 mm. Primo volo: 9 giugno 1970. Operò anche da portaereomobili e davvero era un gran brutto cliente sulla carta, una mini-cannoniera volante capace anche di designare i bersagli, il tutto volando a distanza di sicurezza e di notte. Ma solo due esemplari vennero realizzati e poi si passò all'OV-10D: 17 A modificati con motori T76 da 1040shp, consegne dal 1980; Il D+ ha introdotto varie notità come il disturbatore IR ALQ-144, data la minaccia dei missili IR, e sopratutto il FLIR AN/AAS-37 in una minuscola torretta sotto il muso, il tutto per 42 cellule così modificate. Nel frattempo 16 OV-10E vennero consegnati dal marzo 1973 al Venezuela, e nel '91 sono seguiti altri 18 A ex- USAF. 16 OV-10F son poi arrivati in Indonesia dal 1976, e 6 al Marocco nel 1981, di cui nel 093 ne restavano tre soli esemplari.
 
Visto in dettaglio l'OV-10D si presentava così: