Caccia tattici in azione/USN: differenze tra le versioni

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==Wildcat==
===La Grumman prende quota===
[[File:727px-Grumman-f3f 3Grumman_F3F_3_over_California.jpg|360px|right|thumb|L'F3F]]
Le 'Grumman Ironworks', così note per la robustezza dei loro aerei, erano già prima della guerra un fornitore dell'USN. Iniziarono con l''''FF-1''', caccia del 1933, costruito in 27 esemplari e con motore da 700 hp, 3 mitragliatrici leggere e 334 kmh, biposto; seguirono altri 33 aerei del tipo SF-1, simili, completati nell'anno successivo. Grossomodo coevi dei CR.32, questi caccia non erano particolarmente brillanti ma tutt'altro che disprezzabili nel ruolo di caccia imbarcati. Come si vede, sono piccoli numeri. Divennero totalmente metallici i discendenti '''F2F-1''', a parte le ali ricoperte in tela, con un motore da 700 hp, ma stavolta della PW e non del rivale Wright. Il nuovo aereo era monoposto e aveva solo due 7,7 mm, ma il pilota aveva un abitacolo chiuso e la velocità era di 370 kmh; in più si poteva salire al notevolissimo valore di 15 m.sec o 900 m.min. In tutto ne vennero prodotti 54, in servizio con le portaerei USS Lexington e Ranger fino al 1940. Ben più interessante fu l''''F3F-1''', del quale vennero costruiti altri 54 esemplari. Seguirono 65 F3F-2, con motore potenziato. Era simile ai tipi che lo precedettero, ma con motore Wright R-1820-22 da ben 950 hp. In pratica, se l'F2F fu l'equivalente dell'I-15 o del CR.32, o ancora del Gauntlet, l'F3F era piuttosto l'equivalente dell'I-153, o anche del CR.42 e del Gladiator. Un caccia biplano di ultima generazione, insomma, che aveva già varie caratteristiche 'moderne', in particolare il carrello era retrattile in fusoliera. Gli F3F-2, per gli standard del '36, erano decisamente macchine potenti e avanzate, e anche se i caccia monoplani già erano una realtà, la maggior parte delle nazioni dell'epoca poteva solo sognarsi di mettere in servizio un velivolo così potente. L'F3F-3 aveva il Cyclone, che era ancora più potente. Ne vennero consegnati 27 dal dicembre 1938, e questi, malgrado l'aspetto tozzo, arrivavano a 425 kmh, 10.100 m di quota e sopratutto, 1.600 km di autonomia. Quest'ultima era la vera caratteristica particolare dei caccia dell'USN, che potevano vantare un pieno di carburante di circa 700 litri, e volare per distanze quanto meno doppie rispetto ai tipi europei e russi. All'epoca anche l'US Army aveva caccia a lunga autonomia, per esempio i P-35, si tratta di un fattore da non disprezzare per la valutazione complessiva di un aereo da combattimento. Non solo, ma in picchiata non subivano praticamente limitazioni d'angolo, essendo abbastanza robusti, e in tutti i casi, i caccia dell'USN erano in grado di impiegare anche bombe. Quindi potevano, teoricamente e anche in pratica, eseguire bombardamenti in picchiata. L'unico inconveniente era il numero, veramente risibile, di aerei prodotti, francamente pochi per una delle maggiori flotte di portaerei del mondo. Nel '41 esistevano ancora 23 F2F e 117 F3F in servizio, ma non più in prima linea, quanto piuttosto nei reparti addestrativi e in riserva. Questi furono gli ultimi caccia biplani USA, nel '36 infatti anche l'USN cominciò a pensare in termini di prestazioni che potevano essere soddisfatte, in pratica, solo da monoplani. Come detto in un'altra parte della pagina, vinse la Brewster, ma era solo il primo round. Del resto, la Grumman, nonostante la sua posizione di fornitore della Marina non partiva col piede giusto. Il suo F4F-1 non era un monoplano, ma ancora un biplano, mentre la Brewster già era stata in grado di offrire un velivolo tutto sommato di concezione moderna. Riprogettato il proprio contendente come G.18 o F4F-2, esso vnne ordinato dalla Navy il 28 luglio 1936.