I promessi sposi/Monaca di Monza: differenze tra le versioni

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La stessa esistenza di Gertrude infatti viene da alcuni descritta come un "Dramma di volontà": non si sa ancora se Manzoni stesso la considerasse completamente colpevole degli atti oscuri di cui è complice o protagonista, ma sicuramente l'autore la biasima per aver sempre troppo temuto le conseguenze delle proprie azioni per riuscire a prendere una vera decisione sulla sua vita, nonostante le numerose occasioni che il Manzoni le pone sulla strada. Al pensiero di mettersi contro suo padre, per esempio, Gertrude rabbrividisce e continua ad acconsentire passivamente alle richieste del principe; al colloquio con il vicario (incaricato di accertarsi della sincerita' della vocazione della ragazza) considera la possibilita' di confessare l'inesistenza della sua devozione e comunque lascia che la paura continui a guidare la sua strada. E, come scrive il Manzoni: "Un altro sì, e fu monaca per sempre".
 
{{Avanzamento|100%|29 aprile 2010}}
 
 
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