Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda-2: differenze tra le versioni

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La riduzione dello strumento militare era di 21.000 effettivi sui 128.500 del 1990, ma questa era la prima fase, per la metà anni '90: nel 2000 erano previsti solo 88.500 effettivi ovvero un taglio di 19.000 di leva, 14.500 professionisti e per il resto civili.
 
 
====Americani e 'Orange': gli Eagle di Soesterberg<ref>Braghini, F: ''Una Giornata a Soesterberg'', A&D Mar 1992 p.52-56</ref>====
In Olanda c'era la grande base aerea di Soesterberg, vicino ad una (rara) collina del paesaggio olandese. La base era sia olandese che americana. I primi avevano nella zona i loro vecchi ma affidabili Fokker F-27. Gli americani erano normalmente sotto il controllo del Paese ospitante, ma erano anche messi su allarme indipendentemente dai comandi NATO, per esempio l'allerta atomica del 1975, quando gli americani avevano l'impressione di un imminente attacco missilistico sovietico. Oltre a tante altre questioni e crisi varie. Ma a Soesterberg era diverso: il reparto di F-15 Eagle della parte americana della base, nel 'Camp New Amsterdam', era un reparto dell'USAFE ma comandato da un ufficiale olandese. Era il 32nd TFS, che aveva anche infrastrutture varie, tra cui due scuole, una banca e una clinica. GLi americani dello squadrone avevano la corona di Orange, concessa nel '59 al reparto che all'epoca volava con gli F-100C. Lo squadrone 334 olandese era ancora con gli F-27, consegnati nel 1959 e ancora tutti attivi; tra le loro missioni anche il soccorso ai terremotati di Ankara e ai disastrati di Calcutta nel '71, e ancora per le emergenze di Sudan e del Sahel, il tutto in conto ONU. Volarono anche nel giugno del '68 per verificare la tregua tra Israele e i suoi vicini (più probabilmente era il 1967 nda); in Europa c'erano rischieramenti a Bodo, Nordhodt, venivano fatti lanci di paracadutisti, e anche i rischieramenti a Creta annuali, per dare supporto ai lanciamissili NIKE Hercules, e anche il supporto alla Marina, una realtà iniziata, quella della collaborazione tra i due servizi, nel maggio 1974, specie per addestrare i piloti e navigatori. C'erano anche missioni di trasporto della famiglia reale, quando l'F-28 Fellowship non era disponibile in quanto in revisione (era usato dalla compagnia charter Martinari).
 
'Camp New Amsterdam' aveva per i suoi F-15 Eagle una serie di shelter di seconda generazione; anche gli F-15 erano di ultimo tipo, gli 'C', e operavano in collaborazione con gli aerei di Bitburg, non molto lontani e i più numerosi 'Eagle' americani non in Europa. L'armamento tipico all'epoca era costituito da quattro AIM-7F e altrettanti AIM-9L; dovevano operare in collaborazione con gli F-16 olandesi e F-4F tedeschi nella difesa del Settore 1, il tutto era comandato da un ufficiale della RAF a Brockzetel, in Germania. C'erano anche delle visite di cortesia, per esempio un paio di F-15 Eagle di Holloman, New Messico, che si erano portati ciascuno un Sidewinder per l'autodifesa, a titolo puramente esemplificativo. Due Eagle erano pronti al decollo ogni momento, ma i decolli non erano così frequenti, almeno non quelli su allarme. Con la possibilità di allertarsi da circa 400 km dalla base, un eventuale incursore sarebbe intercettato a circa 150 km dalla base oppure già in Olanda se questo era supersonico. L'allarme era comunque da darsi dal comando NATO, non dagli americani; gli ordini provenivano dal 1° Settore al CRC (Combat Reporting Center), a nuova Milllingen, in Olanda, parte del Dutch Air Defence Command, e poi da lì erano distribuiti alla base di Soestemberg, comandata da un olandese, che a sua volta li trasmetteva al 32nd TFS. Alla base c'erano anche gli Alouette III dello squadrone 298, mezzi comprati nel 1965 in 24 esemplari e ancora pronti al decollo. Essi a loro tempo sostituirono gli Hiller H-23 Raven, del '55. Gli Alouette erano anche usati per missioni SAR, FAC e quant'altro, con un totale di personale pari a circa 190 uomini, che ora alloggiavano in una zona un tempo usata da uno squadrone di Hunter. Ora facevano parte del Light Air Group, basato come QG sulla Deelen AB, e in tempo di guerra parte del 1st Army Corps. Infine alla base c'era un'unità riservata alle visite; il reparto a.a. con missili I-HAWK e due sezioni a.a. con un radar Flycatcher (acchiappamosche) e quattro cannoni da 40/70 mm ognuna.
 
Una cosa che sorprendeva era anche quella del rumore, o meglio, dell'assenza dello stesso. Era notevole vedere come un F-15 sbucasse all'improvviso dal bosco della base e si infilasse nella bretella. Data la densità della popolazione in zona, il rumore era un problema sentito. E nell'agosto del 1970 i Phantom all'epoca basati in zona ebbero una modifica della General Acoustic Co. californiana; un raffreddamento idraulico per ridurre la temperatura da 3.300 a 900 gradi dei gas di scarico, e pannelli acustici per ridurre la rumorosità, tanto che l'impronta acustica, dagli insopportabili 145 dB calò a soli 40. Insomma, tutto pensato per far convivere al meglio gli abitanti e i militari nella zona. La civiltà olandese, insomma.
 
Soesterberg era la 'culla' dell'aviazione olandese: il primo aereo di costruzione nazionale volò nel 1911; dal 1913 il campo divenne una base militare e venne fondato il Dipartimento dell'Aviazione militare. Nel secondo dopoguerra, al 1955, arrivarono gli aerei texani del 32nd FS, nato il 1 febbraio 1940 con i P-36, ma che all'epoca era stato già spostato numerose volte fino a Portorico come parte del 36th PS. Continuò i suoi pellegrinaggi nella zona del Canale di Panama, fino alla disattivazione, quando all'epoca volava con i P-47. Nel '55 venne ricreato con la ridenominazione del 512th proveniente dalla RAF Manston, con gli F-86F; nel '56 già ebbe gli F-100C Super sabre, nella versione C. Poi, nel '60, il 32nd era diventato un TFS, con gli F-102 per la difesa aerea, con gli F-102A Delta Dagger; poi fu il primo a volare con gli F-4E tra i reparti dell'USAFE, per un totale di 24 esemplari. Dal '78 ebbe gli F-15A e B, e poi già nell'estate del 1980, i nuovissimi F-15C e D.
 
===1993: arriva la bufera<ref>van Loon, Henry, Bustin Ian, speciale Olanda su RID Ottobre 1993, pagg. 38-49</ref>===