Poesie (Palazzeschi)/Habel Nasshab: differenze tra le versioni

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|metro= [[w:Verso libero|Verso libero]] per la prima strofa, utilizzata anche a mo' di ritornello. Altrimenti, uso del [[w:Trisillabo|trisillabo]], [[w:Senario|senario]] e delle loro misure multiple come nei poemi d'esordio.}}
 
Dopo la descrizione del personaggio, si nota come l'''io'' poetico decide improvvisamente di lasciare il suo compagno, di staccarsi da Habel. Questo stupisce dato che Habel viene comunque indicato come importante figura di riferimento, come persona amata. In seguito, il dolore di Habel convince il protagonista a cambiare idea e a restare.<ref>Si tratta in fondo di una successione di avvenimenti piuttosto banali; d'altro canto, lo stesso Marinetti sosteneva che Palazzeschi fosse in grado di produrre una poesia di effetto sorprendente nonostante i continui riferimenti a quello che secondo i futuristi era ''il peggio'' della tradizione letteraria.</ref> La '''lente''', figura importante della produzione dell'artista fiorentino, è rappresentata dagli occhi di Habel. Consente al protagonista e al lettore di scrutare nell'anima della figura che si trova di fronte a lui.
 
Vengono di solito proposte due letture del componimento, non necessariamente inconciliabili tra di loro.