Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest-3: differenze tra le versioni

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{{Forze armate mondiali}}
==La rinascita delle forze subacquee<ref>Prosperini, Franco: ''L'arma subacquea tedesca, 1954-74'', RID nov 1995</ref>==
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Vi è anche la 7a Schnellbootgeschwader, squadriglia d'attacco, con 10 motocannoniere missilistiche Type 143A. Le squadriglie antimine sono la 3a e la 5a(Minesuchgeschwader).
 
Le risorse 'insidiose' sono a Eckernforde con la 1a Squadriglia Sommergibili (1a Unterseebootgeschwader), il centro d'addestramento alla guerra subacquea, ma sopratutto è interessante la presenza delle poco note forze speciali della Marina (Sepailisierte Einsatzkrafte o semplicemente SEK-M), che sono a livello di battaglione e comprendono: una cp comando e supporto, il reparto sommozzatori (Kampfscheimmerkompanie), i guastatori-sommozzatori (Minetaucherkompanie), cp mezzi subacquei di supporttosupporto (Unterstutzungskompanie), cp operazioni speciali, cp logistica e infine il Centro addestrativo vero e proprio.
 
L'elenco non sarebbe completo se non vi fossero anche menzionate le Forze di Protezione, la Marineschutzkrafte, su 4 compagnie di sicurezza e quella di comando e supporto.
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[[File:FGS Bayern (F 217) 2.jpg|350px|right|thumb|La F 217 Bayern]]
Le successive '''F-123 Brandemburg''', costruite in questo caso non per rimpiazzare le vecchie fregate Koln (come nel caso delle Bremen) ma i caccia 'Hamburg', sono navi del tutto diverse anche se sono armate quasi allo stesso modo, anzi involute rispetto a quello delle 'Bremen': 4 MM.38 residuati dai vecchi Amburg. Queste navi sono state completate nel 1992-96, come fregata 'supplente' al fallimento dell'NFR-90. BRANDEMBURG, SCHLEWING-HOLSTEIN, BAYERN e MECKENBURG-VORPOMMERN sono navi progettate largamente con i concetti MEKO anche se non senza influenza dalle precedenti F-122. Rispetto a queste vi erano delle migliorie sopratutto in termini dimensionali, ma non tanto in lunghezza, aumentata comunque a 139 metri, ma sopratutto per il volume. La loro costruzione ha visto la semplicità di assemblaggio tipica delle 'MEKO'. Esse, come si è detto, sostituivano i 4 caccia ASW Hamburg o Z-101A, del 1964-69. Queste vecchie navi erano state rimodernate con un programma nel 1975-79. Ai cannoni automatici francesi da 100 mm si erano aggiunti cannoni da 40 mm Bofors-Breda (in sostituzione dei vecchi L/60 Bofors), e la torre 3 aveva lasciato il posto a lanciamissili MM.39 Exocet. Dovevano essere mantenute in servizio fino ai primi anni '90, ma le date vennero anticipate.
 
 
 
Autorizzate il 19 giugno 1987 come F-94 e poi come F-123, dovevano essere navi da 4.000 t, con equipaggio contenuto in 220 persone, sopratutto intese per compiti ASW ma in generale erano navi polivalenti, anche la lotta contro i missili antinave. Pensate per essere navi capaci di un notevole potenziale di crescita, con un costo non superiore a 650 milioni di marchi, le F-123 vennero completate, come specifiche, in sole 6 settimane per essere approvate già in agosto dal Sottosegretariato degli Armamenti. La vita utile prevista sarebbe di 30 anni. Fondendo l'esperienza delle F-122 con quella delle MEKO 200-360 in realizzazione per clienti esteri, venne costituito un gruppo di lavoro il 27 ottobre con i cantieri Bremer Vulkan di Brema (F-122 'Bremen'), e B&Voss di Amburgo (MEKO), oltre all'AEG per i sistemi d'arma di bordo, la Thyssen e la HDW come associati al programma con ruoli minori. 21 dicembre 1987, l'Ufficio Federale per le Tecnologie Militari e Acquisizioni o BWB chiese al gruppo una offerta dettagliata entro il novembre 1988, e infatti già il 19 ottobre vennero proposte due possibili soluzioni, i cui supporter erano la Bremer-Vulkan e la B&Voss.Vinse quest'ultima dopo una competizione che fu tanto accanita da ridurre del 10% i costi rispetto al tetto di cui sopra, di 650 milioni per nave. 10 aprile, arrivo dell'autorizzazione alla costruzione, che sarebbe stata data al consorzio ARGE 123 (ARbeits GEmeinschaft) che era formato da Blohm6Voss, Howaldtswerke Deutsche Werft (HDW, meglio noto per le sue attività con i sottomarini) e la Thyssen Nordseewerke o TSNW. Contratto firmato il 28 giugno 1989, ad una settimana dall'approvazione del governo. Si era proceduto davvero in fretta, ma a dire il vero, malgrado questo e il riciclaggio di materiali usati da vecchie navi (i missili Exocet) la situazione politica era cambiata anche più in fretta e così quando vi fu l'impostazione ai cantieri B&V di Amburgo della capoclasse, il 5 febbraio 1991, la Guerra fredda che aveva premuto per la loro realizzazione già non c'era più; non solo, non c'era più nemmeno la DDR e la stessa GFR!, Anche così i lavori andarono avanti. L'AMBURG o F-215 venne varata nel '92 mentre la consegna richiese di aspettare fino al 14 ottobre 1994. La F-216 S.H. venne costruita nei cantieri HDW di Kiel con consegna il 24 novembre 1995; la F-217 Bayern ai Thyssen Nordseewerke di Emden, consegna 14 giugno 1996, e la F-218 M.V. venne invece realizzata dai cantieri Vulkan di Brema, con consegna il 6 dicembre 1996. Le navi divennero parte del 6o Gruppo di Fregate come le più moderne, anche se non necessariamente le più potenti, della Bundesmarine.
 
In ogni caso si trattava di navi rivoluzionarie. Vediamo come. Costruite anzitutto in acciaio per limitare i danni da incendi (Falklands docet), dislocanti anche per questo circa 5.000 t a pieno carico distribuite in 138,9 m di lunghezza fuori tutto, hanno scafo largo che garantisce tenuta al mare e stabilità (grazie anche alle pinne fisse laterali) e una valida piattaforma per sensori. VI è un timone semicompensato ad alettone sospeso (migliora la precisione nelle manovre a bassa velocità) e la carena è molto simile a quella delle pur più snelle F-122. Ma come capacità di sopravvivenza, le F-123 sono curate al massimo. A parte la costruzione delle strutture in acciaio, hanno una forma parzialmente stealth per ridurre la sezione radar e in generale le emissioni che possono tradirne la presenza. Paratie doppie ed elementi strutturali di rinforzo consentono di evitare cedimenti catastrofici della chiglia in caso di colpi a bordo , e in generale, le soluzioni del centro 61 di Meppen e dal BWB hanno comportato specifiche di robustezza e resistenza ai danni senza precedenti tra le costruzioni prima d'allora realizzate dall'ingegneria navale moderna. Lo scafo di suo è suddiviso in 15 compartimenti stagni che sono anche a tenuta di fumo, da un reticolo costituito da 6 paratie doppie e 8 semplici. Le sovrastrutture sono suddivise in due blocchi e in mezzo vi sono i due fumaioli appaiati e caratteristicamente rivolti ciascuno verso l'esterno, verso il basso. Superfici laterali dello scafo hanno 3 diverse inclinazioni, inclusa quella che corrisponde al lungo ponte di castello che arriva fino all'hangar. Riduzione della traccia magnetica, IR e acustica (motori in contenitori insonorizzati) sono altre caratteristiche. Il controllo danni ha 4 e non due sole zone, i sistemi di ventilazione sono indipendenti per ciascuno dei 12 moduli, così i sistemi antincendio e quelli elettrici con 13 centraline complessive. I locali vitali sono protetti da kevlarekevlar o acciaio. La riduzione del rumore è stata intesa anche per la prevista installazione di un sonar rimorchiato sviluppato con i francesi, la prima realizzazione di questo tipo da mettere su di una nave tedesca. Poi da considerare i moduli funzionali, che se non rendono particolarmente belle le navi che li adottano (tendono ad essere dei 'contenitori galleggianti' piuttosto gonfi) sono molto pratici e funzionali anche in sede d'aggiornamento: 4 moduli per le armi (uno da 4,7x4,1 m per la torre da 76 mm, uno da 6,75 x5,3 m per l'Mk 41 e due da 4,1x3,5 m per il RAM), 8 elettronici, e 43 moduli per ventilazione e carichi vari sono distribuiti dentro la nave.
 
Il sistema motore, del tutto o quasi identico a quello delle F-122, ha due turbine a gas LM-2500 da 25.450 hp a 3.600 giri-min, continuativi 20.000 hp; 2 diesel MTU 20V 956TB92 da 5.600 hp a 1.500 g.min turbocompressi e raffreddati ad aria, due gruppi riduttori Renk Tacke (anziché i meno efficienti BHS delle F-122). E siccome è difficile accoppiare i diesel in quanto questi sono su doppio montaggio elastico (per ridurre il motore) e quindi vibrano, è stata adottata una meccanica capace di collegarli anche tollerando escursioni di 5 cm. I gruppi di riduzione sono epicicloidali per le turbine e ad asse parallelo per i diesel, ed entrambe le eliche girano verso l'esterno grazie ad ingranaggi a stella per l'asse di sinistra e a planetario per quello di destra. Esistono poi sistemi di regolazione SSS per impedire l'uso scorretto della trasmissione riducendo i rumori, specie operando con i diesel. Gli assi di trasmissione sono cavi e questo riduce il peso, con eliche a 5 pale a passo reversibile e variabile, che danno il meglio di sé nel settore delle silenziosità. Quanto all'impianto elettrico le BRANDENBGURG, che sono leggermente più lente delle Bremen in quanto hanno pari potenza ma maggiore massa, hanno 4 generatori Deutz AV Kaik, con diesel Deutz MVM da 750 kW, anche questi incapsulati in sistemi anti-rumore con doppio basamento elastico, e sono suddivisi in due zone molto distanti tra di loro. In generale l'apparato motore è suddiviso in 5 comparti stagni con: da prua a poppa, locale diesel prodiero, sala macchine prodiera per le turbine a gas, locale riduttori, sala macchine con i due diesel, locale generatori poppiero. Naturalmente tutto questo è controllabile a distanza con un sistema computerizzato della AEG, anche questo derivato dalle F-122, con comandi sia in centrale che nella plancia di comando.
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L'FL 1800 II della DASA è tra i sistemi più sofisticati disponibili, almeno all'epoca della realizzazione (primi anni '90, ma poi è stato aggiornato). La versione I era già usata sulle S-143, Lutjens e Bremen. Ha 3 sottosistemi: ESM, ECM, MMI (Man Machine Interface). L'ESM rileva le emissioni nelle bande 0,5-18 MHz, ovvero le bande G,H, I e J. Vi sono antenne DF e OD, telemetria IFM, Pulse-Data Block Generator per la digitalizzazione degli impulsi e infine un sistema di analisi con la libreria elettronica. L'ECM disturba attivamente e usa anche gli SCLAR; l'MMI ha due display tattici, uno per l'analisi impulsi e una stampante.
 
In tutto questo era come si presentavano le F-123. Limitate da quanto disponibile nell'immediato, nondimeno erano mezzi dai fondamentali validi. Tant'é che i miglioramenti via via previsti da implementare erano: rimpiazzo dei vecchi siluri da 324 mm con gli MU-90 che hanno anche capacità antisiluri; aumento della cadenza di tiro dei pezzi da 76 da 85 a 100 c.min; sostituzione delle mitragliere da 20 con quelle da 27 in installazione telecomandata; arrivo degli elicotteri NHF-90; possibile raddoppio dei lanciamissili Mk 41 con missili ESSM, e magari anche ASROC, Aster o Standard (gli Iroquois -TRUMP erano dotati dopotutto degli stessi sitemisistemi elettronici ed erano nondimeno usati come navi contraerei), e sostituzione degli Exocet con armi più avanzate, per non parlare dell'arrivo del sonar rimorchiato se questo programma non avesse incontrato problemi economici. Ma la dimostrazione più plateale della validità di queste navi è stata la loro versione contraerea, la F-124 Sachsen, che usa sopratutto un nuovo radar di scoperta multifunzione, un po' come la trasformazione degli 'Spruance' in unità contraeree come i 'Kidd'.
 
In tutto ecco le caratteristiche:
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Erano i primi anni '90 quando la Marina tedesca, pensando agli impegni futuri lontano dalle proprie coste, dovette considerare la relativa inutilità delle sue motomissilistiche, navi pensate per il Baltico e come tali, con autonomia e tenuta al mare ridotte. Per i compiti a grande distanza c'era la necessità di navi meglio equipaggiate, seppure non necessariamente meglio armate. Il requisito operativo venne approvato nel 1995 e lo studio venne approvato già nel 1996 come K-130 (Korvette Type 130). Si pensava di costruirne ben 15 esemplari, di cui 4 entro il 2007 e gli altri scafi dopo il 2010. Nel novembre del 2000 questo programma sembrò eccessivo. Sebbene queste corvette erano circa un terzo delle vecchie motomissilistiche da rimpiazzare, i soldi per realizzarle mancavano e alla fine si decise di realizzarne solo cinque. Nel frattempo lo sviluppo, che si è portato avanti grazie ai ritardi (è un po' come per l'EF-2000, del resto), ha consentito di implementare nuove tecnologie, nel mentre si costituiva un consorzio chiamato ARGE K-130 (BW, Lurssen e Thyssen, EADS e Thales per l'elettronica). Il contratto, a prezzo fissato (186 mln di dollari per unità tutto compreso, notare che all'epoca non s'era ancora adattate le cifre all'euro) venne firmato il 13 dicembre 2001. Realizzate con tecnologie avanzate e procedure CPM (quelle stabilite dal governo, dal 2001 in poi, per le nuove forniture militari), la capoclasse, fatta come le altre con sezioni ripartite tra i costruttori, è la Braunschweig (F-260), che venne varata nell'aprile 2006 e consegnata nel gennaio 2008. Segue la F-261 Magdeburg, varata lo stesso periodo e consegnata nel luglio del 2008. La prima delle due è stata costruita nei cantieri B&V, la seconda dai Lurssen. Segue la F-262 Erfurt, varata nel settembre del 2006 e consegnata dai cantieri Nordseewerke al settembre 2008. Le ultime due sono la F-263 Oldenburg, luglio 2007-ottobre 2008 (da B&V) e la Ludwighdsafen, varata nel settembre 2007 e consegnata nel marzo 2009. Nell'insieme un tempo rimarchevolmente breve per queste nuove unità militari, almeno dopo la definizione e l'inizio della costruzione. I nomi sono per lo più quelli delle vecchie corazzate realizzate nei primi anni del '900 e rimaste in servizio fino alla II GM, dato che il trattato di pace del 1919 non prevedeva la rottamazione di navi delle generazioni più vecchie.
 
Lo scafo è 82,8 m tra le perpendicolari, 89,12 fuori tutto, per una larghezza di 13,2 m e un pescaggio di 3,4 m. Il dislocamento di 1.840 t ha margini per 140 t onde coprire crescite future, mentre per la stabilizzazione c'é un sistema che agisce sui due timoni, capaci di spostarsi in verticale un po' come pinne. L'aspetto delle navi è massiccio, basso, compatto, con due alberi piuttosto tozzi e dalla solida fattura, come tutto le sovrastrutture. Queste sono concentrate sopra una tuga centrale, comprendente una plancia di comando molto ampia. Le armi sono tutte qui sopra, mentre a poppavia vi è un ponte di volo di 24 metri x 12,6, capace di ospitare elicotteri fino a 12 t; purtroppo non vi è anche l'hangar, malgrado che uno potrebbe senz'altro essere realizzato, con una struttura telescopica, specialmente se si ospitassero elicotteri più piccoli, quali il Lynx (una soluzione, insomma, come quella delle MekoMEKO 140 di ultima produzione, e le stesse 'Lupo' italiane). Un hangar, a dire il vero, è effettivamente presente. Ma non serve per gli elicotteri, quanto per due UAV, e forse anche per questo il ponte di volo è definito come 'multifunzione', capace tra l'altro di ospitare 4 ferroguide per mine (fino a 60 esemplari). Per il resto, la costruzione è nel tipico stile MEKO, modulare sia per lo scafo che per sovrastrutture (sistema di modularizzazione noto come MFS). La linea delle navi tedesche, tuttavia, ha una particolarità. Non c'é il fumaiolo. Questo perché gli scarichi vengono espulsi sui lati dello scafo, appena sopra la linea d'acqua. Per questo, il tradizionale colore nero-fumo, in genere presente sulla sommità dei fumaioli (per non sporcarli nelle zone 'chiare' con gli scarichi) qui è sui lati delle navi: sembra una sistemazione mimetica come ai vecchi tempi, ma in realtà è per non rendere evidente gli effetti degli scarichi, i quali sono poco visibili anche fisicamente. E' senz'altro un sistema poco ortodosso, sperimentato da molto tempo anche con soluzioni più estreme, come lo scarico subacqueo, ma questa è la prima grossa classe navale che ne fa impiego, quando al contempo si vedono unità come le 'Orizzonte' con i loro fumaioli sgraziati e non simmetrici, abbinati in qualche modo alle alberature. Qui, l'assenza dei lunghi e pesanti scarichi consente di usare tutto lo spazio nelle strutture per altri impieghi, e limita anche l'emissione IR. La stessa soluzione è applicata alle future F-125. Per ridurre l'emissione IR è impiegato anche un sistema di raffreddamento ad acqua di mare spruzzata negli scarichi, riducendo la temperatura di picco a meno di 150 gradi centigradi anche con i motori a tutta potenza. Si può persino creare una cortina d'acqua nebulizzata usando degli ugelli laterali, riducendo ulteriormente la segnatura infrarossa. Le K-130 sono dotate di motori diesel, e questo aiuta a sua volta a ridurre l'emissione termica, specie nel campo delle temperature più elevate, e più facili da identificare. Quanto alle emissioni radar, le navi sono con la solita configurazione a X, ovvero con lati opportunamente sagomati per rendere più difficile agli echi radar la propagazione verso l'emittente, dopo avere colpito la struttura della nave. La progettazione è stata curata con l'uso di un software realizzato dalle F.A. tedesche e che simula l'emissione radar e la traiettoria delle sue onde (SIMPRASS). Ridotta anche la segnatura acustica con accorgimenti per isolare i motori diesel, piuttosto rumorosi, dallo scafo. La segnatura magnetica è stata curata con un sistema MES, che in sostanza è un generatore di corrente che produce un campo magnetico che è contrario e uguale a quello della struttura, per cercare di annullarne gli effetti. I risultati sono nell'insieme molto buoni: sono navi 'fredde', e con una segnatura radar simile ad una motocannoniera Type 143, che stazza appena un quarto (circa 400 t). Quanto alle misure interne, vi sono accorgimenti anti-shock e duplicazioni di sistemi essenziali, apparati antincendio con acqua di mare e schiuma (Questa per la sala macchine, generatori diesel e hangar per gli UAV). Non manca una difesa NBC, altro cardine delle moderne navi da guerra, sebbene meno importante oggi, negli scenari del dopo-guerra fredda. Questo funziona con la solita tecnica della sovrapressione e della filtrazione dell'aria: un sistema di filtri la 'pulisce' e poi la immette a pressione leggermente maggiore dell'esterno, così che non entri aria da altre parti della nave (chiaramente, se le poche aperture e finestre sono chiuse). La solita struttura delle murate alzate fino ad inglobare le sovrastrutture, in un tutt'unico, aiuta a ridurre i pericoli, la segnatura radar ed elimina i punti deboli, anche se in questo modo si può passare lungo il ponte di coperta solo entrando nelle sovrastrutture, visto che non vi sono passaggi esterni lungo le stesse, come nelle navi di vecchia generazione. In tutto, l'equipaggio è molto contenuto, 65 elementi di cui 11 ufficiali e 16 sottufficiali, come accade oramai diffusamente nelle navi moderne. Così è possibile ospitarlo in cabine da sei posti al massimo, mentre il comandante ha un alloggio bilocale. Data la riduzione dell'equipaggio e l'aumento del volume delle sovrastrutture rispetto alle navi più vecchie (per esempio, con l'allargamento fino alla murata della nave), l'abitabilità è migliore e l'autonomia più lunga. È possibile usare anche solo 57 persone per mandare avanti una K-130 con tutte le sue funzioni intatte. Naturalmente, se vi è un incendio a bordo sarebbe necessario un equipaggio numeroso, ma per le emergenze si stima, nelle navi moderne, che basti aumentare l'automazione e la resistenza strutturale per ottenere risultati simili, con minori rischi di perdite umane in caso di disastro. Per la prima volta nella Marina tedesca, vi è un vero e proprio sistema Intranet (o Ethernet?) per collegare i vari sistemi, tra cui quello CDS (combattimento), logistico (PCLOA), comunicazioni (IMUS) e altri ancora. Questo sistema è costituito da un gran numero di sistemi digitali, 18 computer solo per il PCLOA e un totale di oltre 100 tra computer e consolles disponibili a bordo.
 
 
 
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I sensori sono il radar TRS-3D/16 da 200 km di portata, un tipo specifico per queste corvette (banda C, peso 842 kg, antenna con 16x46 elementi, dimensioni 2,5 x 1,98 m). È un sistema parte di una famiglia che è in servizio in una cinquantina di esemplari in sette marine, USN inclusa. I componenti sottocoperta del radar pesano 2.375 kg. Le modalità di funzionamento sono sei, e vanno da quella apposita per la scoperta a bassa quota, a quelle per le portate maggiori su aerei ad alta quota, fino alla correzione del tiro delle artiglierie con l'identificazione dei punti d'impatto sul mare. HA anche un IFF in banda S e può identificare, malgrado sia un apparato di medio raggio, fino a 400 oggetti aerei e navali, ma è particolarmente utile per la scoperta di minacce a bassa quota. È l'unico radar importante, per il resto vi sono i due radar di navigazione e scoperta in superficie di cui sopra, e non vi sono sistemi radar di controllo del tiro. Per il resto vi sono apparati passivi, come i due sistemi Thales MIRADOR MSP 500, uno per albero, con camere TV, termiche e laser. Nell'IR basso, da 3-5 micron, hanno campo di 2 x 1,5 gradi al massimo ingrandimento, 7,2 x 5,4 con quello minimo; nel settore IR a 8-12 micron hanno campo di 3-9 x 2,25-6,75 gradi. La camera TV è capace di un campo di 4,4 x 3,3 gradi e con uno zoom da 18x; l'LLTV ha 10 ingrandimenti e 5 x3,7 gradi di visuale; un tipo diurno per l'inseguimento, di tipo monocromatico, ha 2x1,5 gradi di visuale e mira stabilizzata. Infine il laser ha portata di 40 km e precisione di 5 metri. Il tutto è sistemato in una torretta pesante 375 kg con elevazione tra -30 e +120 gradi, elevazione di 4 rad/s e accelerazione di 8 rad/s (quindi molto superiori a qualunque esigenza pratica, un rad è circa 57 gradi), con una portata tipica contro un caccia di 25 km e tempo di reazione di 4 secondi tra scoperta e inizio dell'azione di fuoco. Per gli UAV, capaci di scoprire bersagli oltre-orizzonte, al momento attuale non si è ancora deciso, ma vi sono sistemi come il Camcopter S-100 collaudati a bordo delle navi, si tratta di UAV a forma di minuscolo elicottero. L'anticonvenzionale SEAMOS era stato pensato appositamente per le K-130, ma è stato cancellato.
 
Quanto ai sistemi d'arma, c'é il solito 76 mm, ottenuto dalle vecchie navi radiate, e aggiornato con il kit da 100 c.min, il che presuppone l'idea di usarlo anche per compiti antiereiantiaerei, altrimenti a che pro quest'aumento, per un'arma che già arriva a 85? Ufficialmente serve solo per bersagli di superficie. Più innovativo è senz'altro l'RBS-15 Mk.3, sono 4 contenitori-lanciatori a centro nave. Quest'arma, che entrò in servizio con la marina svedese nel 1983, si è evoluta con l'Mk 2 nel 1999 e adesso ha un'ulteriore aumento delle prestazioni. Grazie all'elettronica miniaturizzata e a un maggior quantitativo di carburante, può recapitare la testata da 200 kg ad oltre 200 km di distanza, grossomodo al livello dell'OTOMAT e superiore ai tipici Harpoon e persino all'Exocet Block 2. Tra le altre caratteristiche un autopilota digitale, un computer di missione riprogrammabile, tecniche di penetrazione più efficaci e maggiore velocità nel momento dell'attacco finale, nonché un radar-altimetro con modalità adattativa allo stato del mare, per finire poi con la cellula, ora più agile e con una certa cura della stealthness, nonostante l'aspetto tozzo che contraddistingue questo missile. Esso è anche utilizzabile per attaccare bersagli di terra, un po' come tutti i missili antinave moderni, attualmente piuttosto a corto di bersagli navali potenziali. La velocità è di mach 0,9 grazie al solito reattore Microturbo TRI-60. Per il resto, da segnalare il radar d'attacco in banda Ku e varie modalità, e in futuro vi è l'idea di un sistema duale con un radar LPI e un apparato IIR, quest'ultimo indispensabile per un attacco efficace contro bersagli terrestri. In ogni caso, l'arma è capace di volare con un sofisticato INS/GPS e la possibilità di programmare waypoints‘waypoints’ e coordinare l'attacco in simultanea, anche con traiettorie e quote diverse. Questo missile è quindi altamente flessibile nell'impiego e decisamente pericoloso per qualunque bersaglio. Inoltre, essendo un'arma a lungo raggio è possibile usarla anche con designazione oltre-orizzonte, in genere sistemi ESM della nave o sensori di operatori esterni. In teoria, una salva di 4 missili potrebbe benissimo essere scagliata oltre orizzonte, e tutte le armi sarebbero sul bersaglio apparendo da traiettorie del tutto diverse e con profili d'attacco differenti.
 
Questo sofisticato missile è nato da una joint-venture tra SAAB e Diehl BGT, per dare un sostituto ai missili antinave della Marina tedesca, oramai piuttosto superati. Venne scelto dopo la competizione serrata con il norvegese NSM e l'Harpoon Block II. Era il 2004 e nel marzo di quell'anno venne firmato un contratto per 120 mln di corone svedesi (15,9 mln di $) per l'integrazione del sistema sulle K-130, e nel 2006 seguì un contratto per i missili veri e propri. Tuttavia, malgrado le sue qualità, quest'arma non sarà per ora applicata ad altre navi tedesche, perché le F-125 saranno dotate dell'Harpoon. Mentre i missili antinave sono piuttosto eterogenei nella Bundesmarine, quelli SAM sono standardizzati dato che esistono anche qui i lanciatori Mk-49 dei RAM, ciascuno con 21 armi pronte al lancio, nelle versioni più recenti RIM-116 B1A. Essi hanno sistema IR e radar passivo, con il software HAS (elicotteri, aerei e bersagli di superficie). Un altro sistema interessante è senz'altro l'MGL-27, che è l'unica concretizzazione dell'idea di impiegare l'eccellente BK-27 (quello dei Tornado) come artiglieria CIWS. Ad un certo punto si pensava ad un sistema a 4 canne, capace in teoria anche di 6.800 c.min e quindi all'altezza di sistemi come il Myriad (10.000 c.min, ma da 25 mm). Attualmente, per sostituire le valide ma un po' invecchiate Rh-202 da 20 mm, è stato scelto questo sistema, molto sofisticato. I cannoni Mauser (ora Rheinmetall) sono armi revolver da 27 x 145 mm, e sono controllabili a distanza con un monitor TV e un apparato elettro-ottico sull'affusto. Questo ha una camera termica raffreddata ad appena 77 K (ovvero circa -196 centigradi), che funziona nell'infrarosso alto, 7,5-10,5 micron, con campo 3,3-11,5 x 4,4-15 gradi; vi è anche una camera TV di tipo CCD da 752 x 582 pixel, e infine un telemetro laser classe 3A da 1,543 micron, 40 km di portata strumentale e precisione di 5 metri. Si tratta dunque di un'arma molto sofisticata, il cui unico neo è il fatto di avere solo 90 colpi pronti nell'affusto, sebbene si possano incrementare del 50% (135) in opzione. Questo significa, a 1.000 c.min, solo 6 secondi di fuoco, poco più di 3 al massimo valore (sempre che sia applicabile in quest'installazione). Interessante anche descrivere il sistema difensivo Rheinmetall MASS (MUlti Ammunition Softkill System) che ha due lanciatori gestiti da computer e in fibra di carbonio, mobili sui due piani e con 32 tubi l'uno. Essi lanciano razzi con spoletta programmabile per induzione magnetica (all'uscita del tubo) del tipo OMNI TRAP, utilizzabili per coprire la nave nel settore del visibile, IR tra 2-14 micron, radar tra 8 e 18 GHz e IR vicino (0,5-1,9 micron), con modalità di confusione, dissimulazione ecc. ecc. Il tempo di reazione è di appena due secondi persino contro missili supersonici. Per il resto vi è un ESM EADS UL 5000K da 2-18 GHz, e un disturbatore EADS KJS-N-5000.
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Quanto ai missili antinave, ci sono gli RGM-84 Block 1 C Harpoon, 8 tubi di lancio a mezza nave, apparentemente reputati meno costosi degli RBS-15 Mk. 3 che erano stati ventilati inizialmente; non mancano i soliti due lanciatori Mk-49 RAM Block 1A per i più recenti missili RIM-116B1A che hanno capacità aumentate grazie al software HAS (Helicopter, Aircraft, Surface) e capacità di ingaggiare anche bersagli poco evidenti. Non vi sono armi ASW (elicotteri a parte), anche se ovviamente è una questione discutibile, a meno che gli stati 'canaglia' non siano compresi nella missione delle navi. Il resto degli armamenti è piuttosto consistente nel settore degli apparati leggeri. Vi sono due MGL-27 della Rheinmetall, telecomandati, con sistema TV di bordo, a prua, vicino al cannone; e 5 armi da 12,7 mm Browning, ma su affusto Hitrole, relativamente simile a quello da 27 mm, telecomandato con sistemi Tv di bordo. Il contratto è per 25 sistemi, 20 per le navi e gli altri per addestramento, sempre fatto il 4 aprile 2007 per 10 mln di euro. POi vi sono cannoni ad acqua, proiettori, 4 lanciachaff MASS della Rheinmetall WM con quattro sistemi in fibra di carbonio, brandeggiabili, a 32 tubi per decoy Omni Trap con spoletta programmabile ed efficaci per la protezione nel campo visibile, IR (2-14 micron), radar (8-18 GHz), laser (1-10 micron), IR vicino (0,5-1,09 micron), con effetti di confusione, distrazione, dissimulazione, seduzione
 
I sensori di bordo sono il TSR-3D della EADS, nella versione NR con 4 antenne phased array: è un radar moderno, del '94, 10 per la Marina danese (Standflex 300 e Niels Juel), le F-122 ammodernate, le K-130 ed altre navi, per un totale di oltre 50 esemplari venduti, non male per un radar militare esportato persino negli USA; la versione NR è particolarmente studiata per operare in ambiente litoraneo e traccia 400 bersagli su tutto il giro d'orizzonte. Vi saranno anche altri radar, ma di tipo per ora non specificato; un sistema che si sa entrerà in servizio con queste navi, se mai il contratto sarà portato avanti, è il Diehl BGT-SIMONE (Ship's IR Monitoring Observation and Navigation Equipment), che serve per localizzare minacce 'asimmetriche' che si avvicinino alla nave, con 5 sensori e due consolle di controllo. Ciascuno dei sensori copre 196 gradi in direzione e 50 in alzo, più altri 4 a sensore unico; si tratta di unità, nel primo caso, funzionanti a 8-12 micron, risoluzione termica di 30 millikelvin e matricmatrice da 640 x 512 pixel, il cui scenario è fuso in una sola panoramica a 360 gradi; vi è anche predisposizione per altri sensori, e in rada specialmente, eventuali incursori subacquei saranno scoperti da un sonar ad alta frequenza ad azionamento manuale (quindi non interfacciato con il sistema di combattimento della nave). Questo, scelto nel 2006, è di EADS (consorzio ARGE 125), e si basa sulle navi finlandesi Hamina e sulle K-130; è un altro sistema rispetto ai SATIR delle F-122-123, e alle TACTICOS delle F-124 e K-130; il CIC principale è grande quasi quanto quello delle F-124, pur gestendo molti meno sensori, mentre vi è anche un secondo CIC (Centro di comando e controllo) sopratutto per le forze speciali. Poi vi sono sistemi di comunicazione di tutti i tipi, perché la guerra del Futuro è 'networkcentrica', così vi sono i datalink 11, 16 e 22 integrati in un unico sottosistema. Le F-125, una nuova tipologia di navi da guerra, sono più simili ad una fregata, mentre le Absoalon o SF-300 sono una specie di incrocio tra nave da trasporto e da combattimento, realizzate con standard mercantili migliorati; e la Canterbury neozelandese è una nave da 8.900 t e 15 nodi, più simile ad una nave ausiliaria. Tutte hanno compiti simili, ma sono per l'appunto fatte in maniera diversa.
 
===Tirando le somme===
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Forse il più caratteristico tra gli armamenti della marina tedesca è il''' Kormoran''', ben noto anche in Italia perché la sua sagoma appuntita e le sue alette a freccia sono state spesso ritratte sotto la pancia dei Tornado del 36° Stormo. Ecco quindi la storia di questo missile usato solo da Germania e Italia, ma comunque arma di primaria importanza ai tempi della Guerra fredda, letteralmente schierata dalle nazioni in prima linea. Sopratutto, è un'occasione per viaggiare all'interno di quel mondo oggi poco noto in cui i missili europei moderni vennero alla luce, con molti 'intrecci' tra ditte europee dei quali v'é rimasta ben poca memoria<ref>Ludi, Giovanni: ''Kormoran'', A&D dic 1987 p.18-25</ref>.
 
Mai inteso per lanci da elicotteri o mezzi di superficie, tanto meno subaqueisubacquei, il Kormoran è un altro dei tanti missili antinave europei relativamente piccoli e capaci di penetrare le difese volando radenti alla superficie del mare. La sua nascita è datata 1962, quando la Marineflieger studiò assieme alla Bolkow un'arma stand-off per i suoi nuovi F-104G. Anche la Nord-Avion francese stava studiando un'arma analoga, l'AS-33, finanziato anche dalla Germania, nel mente la CSF, ovvero la Companie Generale de Télégraphie sans Fil, l'attuale Thomson-CSF, stava mettendo a punto un sistema di ricerca radar. Nel '64 arrivò la richiesta ufficiale tedesca per un'arma stand-off con capacità di ricerca autonoma del bersaglio dopo il lancio e acquisizione dello stesso in condizioni ognitempo, oltre che elevata letalità quando a segno. Evidentemente non era il caso di seguire la via che i francesi e inglesi all'epoca percorrevano con il grosso Martel, disponibile in versione antiradar e a guida TV, mentre qui serviva un sistema di guida nuovo e costoso, con relativo radar di bordo. Nulla di impossibile, in fondo gli americani avevano già realizzato un tale sistema con l'ASM Bat del '44. L'AS-34 era parente stretto, aerodinamicamente, del più piccolo AS-30 tattico, e la collaborazione tra Nord, CSF e Bolkow KG portò ad uno sviluppo che finì per essere noto come Kormoran. Sta di fatto che l'arma in parola è anche nota con la sigla, ovvero AS.34 Kormoran.
 
Nell'ottobre del '67, non è chiaro se prima o dopo l'affondamento dell'Eilat, il Ministero della Difesa tedesco, tramite il suo ufficio armamenti dava incarico alla MBB (Messerschimitt-Bolkow-Blohm) di realizzarlo come capocommessacapo-commessa, ma con la francese Aérospatiale come subcontraente, anzi originariamente era ancora la Nord Aviation, prima che confluisse nella nuova ditta. La realizzazione dell'elettronica di bordo era sopratutto merito suo, la Thomson CSF era interessata alla guida, la SNPE, altro nome storico della missilistica (Société Nationale des Poudres et Explosifs) era interessata al motore a razzo, la Boneenswerk Geratetechnik ai calcolatori di bordo e la MBB per la testata bellica. Per gli studi fu importante anche l'AS-33, missile non realizzato come tale, ma di cui vennero costruite diverse parti e implementate nel Kormoran. Anche se non figura come tale, pertanto, il missile prodotto poi essenzialmente dalla MBB è un'arma binazionale, imparentata con l'Exocet. Già nella primavera del '69 venne lanciato il prototipo inerte X.3, nel '70 l'X.4, e infine nel '71 veniva tirato dal centro di Cazaux, in Francia, l'X.5, con i sistemi di guida previsti. Poi gli esperimenti si spostarono al centro sperimentale 61 della Marina di Manching, fino a che terminarono nel dicembre del '74. Così successe che la missilistica francese, nata dalle esperienze tedesche della II GM, si portò nella terra delle sue origini. La tempistica dello sviluppo, per quanto iniziato molto tempo prima, era stata piuttosto lenta e di fatto coincise con quella di armi come l'Exocet e l'OTOMAT. Nel '74 un primo contratto per la difesa tedesca riguardò 469 milioni di marchi per 350 missili più 56 sistemi avionici per gli F-104G lanciatori; ogni missile sarebbe costato esattamente 1,234 milioni di marchi e tutta la fornitura doveva essere completata entro il 1981. Dopo sette lanci sperimentali, purché 4 almeno avessero avuto successo, il contratto si doveva considerare avviato. E così avvenne.
 
Il missile, dalla sagoma molto più appuntita dell'aspetto arrotondato dell'Exocet, è dotato di due serie di superfici, tutte a freccia, di cui le posteriori per la guida. Il motore è bistadio, ovvero un booster SNPE 'Prades' e un sostainer SNPE 'Eole IV'; dietro la prua vi è il radar Thomson RE-576, testata, INS Sagem, altimetro della TRT capace di una precisione di 30 cm e i sistemi elettrici: batterie, altimetro e calcolatore sono tutti attorno all'ugello di scarico, perché il motore è in realtà molto più avanti, all'altezza delle alette centrali. La testata di per sé pesa 165 kg, praticamente come quella dell'Exocet, ma è formata in maniera diversa e più letale, come si vedrà poi. Si è previsto che in missione il vettore volasse a circa 30-60 m, aggiornando il missile sulla posizione tentutatenuta, fino ad accendere il radar di bordo a circa 40 km dal bersaglio, salendo di quota e cercando la nave. Prima fase, che serve a dare al missile le coordinate del bersaglio eventualmente acquisito (ovviamente l'aereo deve sapere già in maniera generica dove si trova, da altre fonti), poi segue il lancio e l'allontanamento rapido oltre l'orizzonte radar; sia il Tornado che l'F-104G sono molto veloci e stabili a bassa quota, per cui allontandandosi dopo il lancio da circa 30 km a circa 30 m e 300 m.sec, significa sparire rapidamente dal settore della contraerea navale, che oltretutto, prima del sistema AEGIS, non era certo particolarmente efficace contro bersagli a volo radente (vedi le Falklands) e a decine di km di distanza. Il missile procede autonomamente, con le sue batterie accandeaccende il motore, l'INS e tutto il resto.
[[File:Tornado Luftwaffe feuert Kormoran.jpeg|350px|left|]]
Il booster accelera l'arma a 9,2 g fino a 0,95 mach, poi il missile procede ad una quota a dire il vero piuttosto alta, simile a quella dell'aereo lanciatore, se non maggiore: circa 30 m. L'INS ha due giroscopi, per misurare la posizione verticale e orizzontale dell'arma, e le 4 alette posteriori sono azionate da altrettanti motori elettrici. Ad un certo punto si accende il radar, a circa 10 km dal bersaglio, e il missile a quel punto si abbassa a 3-5 m di quota. Da notare che il radar è capace di funzionare anche in modalità passiva, ma non è chiaro che significhi in particolare. La testata è di 165 kg, di cui 56 di esplosivo. E' semiperforante e testata anche per 70-90 mm di acciaio St.37, ma ufficialmente ci si accontenta di meno: perforare un fasciame di 12 mm di St.52 con impatto di 60°, cioè circa 2,5 cm di spessore in caso di urto tangente. La testata quindi perfora le navi tipiche, ma potrebbe, con un angolo ideale, minacciare anche un incrociatore leggero della II GM. L'esplosione della carica principale fa penetrare ben dentro la nave anche 16 cariche radialmente disposte, forse da 2 kg l'una, che esplodendo causano una devastazione notevole in rapporto al peso della testata, forse grossomodo come quella da 227 kg dell'Harpoon. Forse è l'unico missile che ha tale tipo di testata HE-ICM. Si può anche lanciare il Kormoran con un traguardo ottico di puntamento, ma in casi di emergenza, forse facendogli subito accendere il radar di ricerca. Per supportare l'arma , la MBB ha sistemi specifici, come i contenitori che normalmente contengono l'ordigno: 3, di cui uno è lungo 935 mm e largo 765x700 mm, pesante 228 kg con la testata; un altro è lungo 3.175 mm per il corpo, sezione di 870-800 mm e pesa 640 kg; l'ultimo è largo 700x770 mm, lungo 1.480 e pesa 116 kg, per il radar di ricerca; infine c'é un contenitore da 550 kg e 4,96 m, sezione 94x99,8 cm, per trasportare l'arma completa, con un carrello per l'installazione sull'aereo; esiste anche un sistema ATG, di test automatico, per verificare in 15 minuti il funzionamento del sistema; infine c'é un mock-up per addestrare il personale all'arma vera.
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Quanto alle prestazioni, queste armi sono tutte da 533 mm; la lunghezza è (senza e con rotolo di filo di guida) 6,08-6,55 m per il Seal, 4,15-5,62 per il Seeschlange, 6,04-6,55 per il SST4, 6,15-6,62 m per il SUT. I pesi e la testata sono rispettivamente 1.370/260 kg, 900 kg/100 kg, 1.414/260 kg, 1.414/260 kg. Le prestazioni sono 23-35 nodi per 28-12 km; 23-25 nodi per 14 o 6 km; SST4 e SUT, analoghi al Seal<ref>Armi da guerra 132</ref>.
 
Queste armi non potevano essere giudicate del tutto soddisfacenti per il futuro, e nel 1994 Francia, Italia e Germania cercarono un programma comune, detto, ma già nel 1996 i tedeschi abbandonarono per la propria soluzione nazionale, la DM2A4. Nel frattempo era ancora in pista il predecessore DM2A3, quest'ultimo adottato nel 1995 per i Type 206. È noto anche come Seahake‘Seahake’ e successivamente ha avuto successo con la Norvegia (battelli classe ULA), Turchia (per i suoi Type 209) e Israele (per i Dolphin). Il sistema di guida, però, come è detto è un tipo italiano della Whitehead, il TOSO della metà anni '80, con modalità di ricerca a geometria orizzontale. La velocità massima è di 34 nodi per 13 km, oppure 28 km a 23 nodi, il tutto con motore a tre stadi da 80 kW.
 
Il DM2A4 ha invece una nuova batteria all'AgO-Zn, ovvero ossido d'argento e zinco, capace di azionare un motore a magnete permanente e rotazione continua da ben 275 kW. Questo consente di arrivare a 45 nodi, con un gruppo di riduzione derivato da quello dell'MU-90 perché questo motore ruota a grande velocità, dopo di che aziona le eliche controranti posteriori in fibra di vetro. Il cavo di guida è a fibre ottiche e la lunghezza totale di 6,6 m nel tipo standard, che però dentro i Type 209 'non ci sta', così pare sia stata sviluppata una versione accorciata per loro beneficio, il che renderebbe particolarmente utile l'accesso alla tecnologia francese dei motori con batterie all'Al-AgO, ancora più potenti. Già il cavo a fibra ottica è importante, perché permette scambi di dati molto più veloci, anche se costa circa 10 volte il filo elettrico normalmente usato e probabilmente è più fragile rispetto a questo. Questo siluro è l'arma standard per gli U-212<ref>Annati, Massimo, articolo sui siluri pesanti, RID Gen-2001</ref>.