Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica: differenze tra le versioni

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SSN: 1988 7:2; 1989, 7:3; 1990: 10:5. Totale 24:10.
 
ALtriAltri tipi di sottomarini: 1988 1:0; 1989 0:0; 1990, 1:0. Totale 2:0.
 
Portaerei: 1988 0:0; 1989, 1:0; 1990, 1:0. Totale 2:0.
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Cacciatorpediniere: 1988, 3:0; 1989, 3:0; 1990 1:0. Totale 7:0.
 
Fregate e corvette: 1988, 5:0; 1989, 7:1; 1990, 7:1.
 
 
===Aviazione russa, 2009<ref>La VV-S Sgarlato, Alberto, Aerei nov 2009</ref>===
Approfittando del MAKS (Moskow Air Show), manifestazione biennale che quest'anno si è svolta il 18-23 agosto, il capo di CSM gen Aleksandr Zelin, ha dato all'Occidente alcune delle poche notizie che trapelano dall'ex- 'Impero del Male'; un piano sia ambizioso, sia forse velleitario, ma drammaticamente necessario, per ricostruire in 10 anni (di qui al 2020) la V-VS, che attualmente, malgrado il costo relativamente elevato del petrolio e di altre materie prime di cui la Russia è ricca, non è certo in ottime condizioni: alla carenza di addestramento, primariamente per le ridotte scorte di carburante (nonostante che la Russia sia una delle principali produttrici mondiali), che spesso costringe i piloti a terra, si aggiunge l'obsolescenza degli equipaggiamenti, e la vecchiaia strutturale degli stessi; se negli anni '90 si poteva ancora discettare dell'efficienza dei Su-27 e MiG-29, per non parlare dei bombardieri e trasporti, adesso la situazione è drammatica: come caccia, se erano grossomodo all'altezza dei tipi occidentali come gli F-16 o 18, ora non sono certo più in grado di misurarsi con i vari EF-2000, F-18E e F-22. Inoltre erano aerei nati con ridotti requisiti di vita utile (e alti costi di gestione) sia per l'aereo che per i suoi motori, secondo una politica 'usa e getta' che prevedeva produzioni massicce per rimpiazzarli; ma ora che gli aerei costano sempre di più, questo gioco non è più realizzabile: magari era possibile far volare un MiG-21 per 1.500 ore, ma un MiG-23 o 29 non è la stessa cosa, anche se arriva a 2.500 ore di vita è sempre troppo poco. Ecco perché si era pensato con i nuovi tipi, i MiG-29M, ad una vita strutturale di circa 4.000 ore; ma questi aerei non sono stati realizzati per la mancanza di un pugno di denari in più per metterli in produzione; i Sukhoi invece hanno ottenuto numerosi ordini diffondendosi anche in nazioni poverissime, come l'Etiopia e l'Eritrea. Tuttavia, sebbene il MiG-DB sia stato comprato dalla Sukhoi, il 'Fulcrum' è ancora utile e si vorrebbe comprarne alcuni del tipo MiG-35S, come degno compare (in stile F-15/F-16, o F-14/F-18, o F-22/F-35) del Sukhoi Su-35S. Pochi giorni dopo la conferenza, il premier Putin (che evidentemente era d'accordo con il generale) ha annunciato di voler ordinare 64 Flanker: 48 Su-35S, 12 Su-27M e quattro Su-30M2. Un ordine modesto se si considera che ai tempi dell'URSS, in pochi anni, se ne produssero circa 500 esemplari; ma ora le cose sono molto diverse e così l'unica cosa di buono è che questi caccia costano sì, ma apparentemente non cifre folli: circa 2 mld di dollari, ovvero circa 30 mln a pezzo; nel mentre pare che siano stati dati al RSK MiG 400 mln di dollari per evitare la bancarotta; una buona notizia è che i 34 MiG-29SMT andranno alla V-VS. Questi MiG erano stati ordinati dalla potente aviazione algerina, che però li ha poi rifiutati, malgrado siano delle macchine notevolmente superiori ai vecchi 'Fulcrum'; ma la V-VS ne trarrà senz'altro vantaggio, pagandoli una cifra di realizzo, dell'ordine di 500 mln di dollari, più o meno come una mezza dozzina di caccia di ultimissima generazione tipo EF-2000 o F-18E/F.
 
Non si butteranno via nemmeno i vecchi MiG-31, vecchi dinosauri della Guerra Fredda, ma ancora con prestazioni, sofisticazione e potenza formidabili; saranno aggiornati allo standard MiG-31BM, che è una magra consolazione se si considera che già molti anni fa c'erano progetti per i MiG-31 ammodernati anche più radicali di questo, ed erano già volati prototipi negli anni '80; anche così i nove reparti di Foxhound sono necessari per la protezione della Russia, e lo faranno meglio con sistemi d'arma rinnovati, basati su msisili K-77-1 (AA-12), K-37M (AA-X-13) e R-33S (AA-9B).
 
Ma tutto questo non è ancora sufficiente, perché i caccia come gli F-22, gli EF-2000, Rafaele, in futuro macchine dalle prestazioni meno eclatanti ma stealth come gli F-35, mettono in ginocchio anche i formidabili ultimi sviluppi di questi caccia sovietico-russi; riemergono così programmi per sostituti che sembravano abbandonati, come il PAK-FA, il caccia di quinta generazione russo, con antenna radar AESA, stealth, e pare, con ben tre prototipi in approntamento, noti come Sukhoi T-50 (la MiG aveva approntato un altro caccia poderoso, l'I-42), più uno per le prove statiche di terra; sembra che i primi due, stando a quello che dice il generale, malgrado che l'Occidente non ne sappia praticamente nulla, dovrebbero volare entro breve, forse la fine del 2009.
 
Un'altra priorità sono i bombardieri; il programma PAK-DA è necessario almeno quanto i caccia, con un pugno di Tu-160, i vecchi Tu-95 e un piccolo numero di Tu-22M3. Ma se vi sono utili bombardieri di teatro come questi ultimi, mancano totalmente mezzi della classe B-2; il vincitore del concorso è a quanto pare, il Sukhoi T-60 o T-60S, ma il primo prototipo, già in costruzione nel 1990, non venne mai completato per la fine dell'URSS; da circa una decina d'anni, però, sono stati recuperati i lavori su quest'aereo, che tuttavia mantiene l'ala a geometria variabile e in questo è più simile al B-1B che al B-2; avrebbe una lunghezza di 40,5 m, e apertura alare di 27,5-46,6 m; ma le ultime 'edizioni' sembra che abbiano ali a delta, e anche senza piani di coda; il primo volo è previsto attorno al 2015, la miseria di un quarto di secolo dopo che il primo prototipo era stato iniziato.
 
Nel frattempo, le uniche concrete novità in termini di bombardieri sono i Su-34; ma certo, rispetto ai circa 1.000 Su-24 e oltre 500 tra Tu-16 e Tu-22/22M, non è molto sentire che 36 esemplari sono in fornitura entro il 2012, sebbene con il costo di oltre un mld di euro.
 
A parte questo, tra i pochi elementi di novità c'é il missile Kh-102, sostituto dei Kh-55 (AS-15) e il derivato convenzionale Kh-555. Sempre in termini missilistici c'é da segnalare lo sviluppo del nuovo S-500, l'ennesimo super-missile SAM che è il passo ulteriore rispetto all'SA-21/S-400 (Growler), già in servizio o in ordine. La produzione degli elicotteri è ridotta: i Ka-50, anzi il loro derivato Ka-52 saranno usati sopratutto per 'operazioni speciali', mentre i Mi-28 sono da impiegarsi come principale mezzo per i campi di battaglia.
 
Una buona notizia per l'addestramento: lo Yak-130, in larga misura 'scippato' dall'Aermacchi/Alenia (come la MDD fece a suo tempo con l'F-17, del resto), è ancora 'vivo', e in fornitura alla V-VS; un primo contratto all'estero è stato ottenuto con l'Algeria, che ha ordinato 16 Irkut Yak-130, con consegne dal 2010, e si spera, stavolta senza ulteriori intoppi.
 
In tutto la Russia dovrebbe stanziare nel 2010 oltre 12 mld di euro (ovviamente, in rubli) con un aumento dell'1,2% rispetto al 2009. Le minacce percepite sono tutt'altro che minime: secondo Zelin, nei prossimi 20 anni tutte le principali F.A. straniere avranno la capacità di colpire obiettivi chiave in Russia, e quindi, malgrado che secondo l'Amministrazione USA la Russia non è più 'nemica' (vedi anche la cancellazione dei siti radar europei), obiettivamente, tenersi al passo in termini di progressi militari non è un impegno di poco conto per i russi, ma senz'altro necessario. Basti pensare a come i Cinesi abbiano oramai un'aviazione più moderna e aggiornata, spesso grazie alle tecnologie russe, di quanto Mosca possa avere: sia la Cina che l'India, con i Su-30, hanno ottenuto di più, specie se poi in questi aerei, elementi importanti dell'avionica sono stati opportunamente potenziati con tecnologie israeliane o francesi. Di fatto, il rischio di cadere a pezzi come potenza, malgrado (l'obsoleto) arsenale nucleare, è nell'aria e nonostante i costi, Mosca non potrà fare a meno di considerare come gli USA, da soli, spendano circa la metà del budget mondiale per la difesa, e loro solo poco più dell'1%. Una situazione che non può durare ancora per molto.
 
== Note ==