Divina Commedia/Inferno/Canto II: differenze tra le versioni

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Il canto II dell'''Inferno'' si svolge ancora nella selva oscura: siamo alla sera del primo giorno di viaggio. A questo punto Dante, salvato dalle tre fiere, espone a Virgilio i propri dubbi riguardo il cammino che sta per intraprendere: Virgilio, per rincuorarlo, gli narra in che modo la Madonna, santa Lucia e Beatrice si siano direttamente interessate alla sua salvezza. Dante, apprendendo ciò, si dichiara nuovamente pronto ad affrontare il viaggio.
{{quote|Lo giorno se n'andava, e l'aera bruno}}
 
== La figura di Beatrice ==
 
 
== Testo annotato ==
{{quote|Lo giorno se n'andava, e l'aeraaere bruno}}
*1.'''Lo giorno se n'andava...(1-6)''':anche questo canto si apre con una indicazione di tempo, ma questa volta non più generica e impersonale, bensì determinata nella situazione precisa in cui si trova il personaggio protagonista. Il viaggio è cominciato, e l'imperfetto (''se n'andava'') ci introduce appunto nel mezzo dell'azione: il tempo del crepuscolo si configura in rapporto al paesaggio (''l'aere bruno'') e allo stato d'animo del viandante (''e io sol uno...''). L'antitesi fra la quiete della natura e la veglia inquieta e solitaria del personaggio è attacco tipicamente virgiliano (cfr. ''Aen''. IV 522-31; VIII 26-30; IX 224-8). Tuttavia in tale contrasto entrano qui 2 elementi etici estranei al testo latino: la mestizia dell'oscurità come già preludente all'inferno-dove non splende la luce del bene-e la guerra dell'animo con se stesso, che è tema dominante della cantica e motivo maestro di questo secondo canto.
*'''l'aere bruno / toglieva''':l'aria fattasi scura, l'imbrunire sollevava (cfr. ''Purg''. VIII 49).