Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-12: differenze tra le versioni

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I '''T-28 Trojan''' sono sempre un prodotto della North American, concepite un po' come il successore del T-6<ref>Cupido, Joe: ''T-28'', Aerei set 1998 p. 51-54</ref>. Nel '45 l'USN emise una nuova specifica per un nuovo aereo che sostituisse il Texan, noto come SNJ per la Marina. La N.A. rispose con il suo NA-142 e vinse il concorso. Due prototipi vennero ordinati già nel '45, sotto forma di XSN2J-1, con motore R-1820-78 Cyclone 9 da 1.100 hp e ruotino di coda. Ma il Pentagono bloccò questo requisito nel '48, emettendo un bando per un concorso che anticipava di circa 40 anni il JPATS: un addestratore unico USAF/USN/USMC. Così la N.A. studiò la versione aggiornata del suo aereo, stavolta noto come NA-159, completandone il progetto il 6 maggio 1948. I competitori erano il Douglas XBT-30 (poi XT-30), con motore dietro l'abitacolo (tipo il P-39, del quale però non aveva affatto l'eleganza), che doveva aiutare a migliorare la visuale anteriore, in un certo senso anticipando la successiva generazione dei 'jets'; un altro era il Fairchild XT-31, che era già stato offerto come XNQ-1 alla Navy. Ma non ci fu storia: la N.A., forte della sua esperienza con il Texan, rivinse il concorso con il suo aereo, inizialmente noto come XPT-28, poi XBT-28.
 
Il prototipo volò il 26 settembre 1949, ora noto come come XT-28. Aveva un carrello triciclo retrattile anteriore e motore Wright R-1300-A1 da 800 hp, ed anche così esso era uno dei più potenti addestratori basici mai prodotti. Aveva una fusoliera particolarmente tozza e corta, con abitacolo a piena visibilità nettamente sopraelevato. Subito se ne ebbe un ordine per 266 esemplari, ma fu solo il primo di diversi altri: il nuovo addestratore aveva prestazioni in velocità e salita paragonabili a quelle di diversi tipi di caccia di prima linea, ma sopratutto, nonostante questo era anche facile da pilotare e con un'eccellente visuale per gli occupanti.
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Si cominciò a sfruttare la cellula base con motori potenziati e maggiore carico (come sarà poi per il T-37/A-37), iniziando con un T-28A trasformato come NA-260 o T-28R Nomad, impresa fatta dalla N.A. di Columbus dopo la radiazione dalla prima linea USAF. Esso aveva il Cyclone 9 (R-1820-56S), con il quale ottenne la certificazione per impiego civile, e poi cedette i diritti alla Pacific Aeronautics Corp, che divenne a quel punto la licensiataria della trasformazione dei vecchi T-28. Anche la Hamilton Aircraft Co. studiò una motorizzazione più potente con il T-28-R Nomair, includendo però anche il meno potente Wright 704 da 1.200 hp in alternativa. Inoltre venne proposto anche il T-28-R1 biposto standard, e il T-28-R2 con ben cinque posti. Cinque dei tipi biposto vennero successivamente comprati dalla Marina Brasiliana, con tanto di gancio d'arresto. Anche la Thompson Aircraft Sales ebbe un certificato di navigabilità aerea per un T-28A modificato, stavolta per le riprese aeree. Ma la Pacific Aeronautics ebbe molto più successo con i suoi T-28 trasformati e potenziati. Ne fornì quattro alla Sud Aviation francese, la quale ebbe anche la sublicenza per convertire ben 245 altri T-28 ex-USAF, come T-28S o T-28F Fennec.
 
Anche l'USAF si rese conto, a far tempo dal '61, che l'aereo era utile per compiti di prima linea, un po' come accadde a suo tempo per il Texan. E dato che in Vietnam le cose già cominciavano ad andare piuttosto male, ordinò ben 321 trasformazioni di T-28A, in altrettanti T-28D, studiati per compiti COIN. Pare che gli aerei trasformati erano essenzialmente i 'Blocks' T-28D-1, D-5 (con scatole portamunizioni dentro le ali), T-28D-10 (forse ex-T-28B), ma vi furono anche trasformazioni tra i tipi addestratori che rendono difficile tenere il conto delle trasformazioni totali, come almeno 17 T-28A in T-28B, e non meno di altri 72 in T-28C. In tutto, i T-28D costruiti furono almeno 393. Molti aerei vennero trasformati dalla Fairchild e quando essi avevano tutte le modifiche previste per il compito COIN (COunter INsurrance) essi diventavano AT-28D-5. Nel Sud Est Asiatico i Trojan ebbero il nickname 'Lucky Tiger'.
 
Il T-28D era un vero aereo d'attacco, con 1.814 kg di carico utile -uguale a quello di un MB.339A o al G.91Y- su sei punti d'aggancio, oltre a due mitragliatrici da 12,7 mm. Altri 75 T-28 vennero così trasformati per la Marina (forse si trattava dei T-28A convertiti in C?). Furono proprio i T-28 i primi ad entrare in azione: otto T-28B e sei B-26 del Detachment 'Farm Gate', inviati alla Tan Son Nhut AB. Notare che i T-28B, evidentemente, erano già armabili (oppure Cupido ha sbagliato il nome della versione?). Presto aumentarono di numero e comparvero i T-28D o AT-28D-5. Inizialmente volavano con piloti americani, e poi con quelli locali.