Chimica organica/Carboidrati: differenze tra le versioni

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* Ai monosaccaridi è attribuita una elevata serie di nomi di fantasia, probabilmente a causa della loro importanza e diffusione. Tale nomenclatura è tutt'ora ampiamente in uso e va pertanto conosciuta, almeno in alcuni suoi aspetti. I nomi di fantasia dei monosaccaridi sono caratterizzati dal suffisso '''osio''' (o '''oso''') e dal prefisso '''aldo''' o '''cheto''' che indica il gruppo funzionale. La parte centrale del nome indica il numero dei carboni. A destra sono mostrati due chetotetrosi: cheto = gruppo chetonico, tetr = 4 carboni, osi = zuccheri.
* Poiché i carboidrati sono "poliidrossi..."", essi reggono per definizione almeno 2 gruppi idrossilici, e dunque sono caratterizzati almeno da 3 carboni. La gliceraldeide (2,3-diidrossi-propanale) è dunque lo zucchero più semplice. Il carbonio centrale, chirale, fa sì che della gliceraldeide esista una coppia di enantiomeri. La chiralità dei rispettivi centri chirali può essere specificata secodo le regole proposte da Cahn, Ingold e Prelog. È tuttavia ancora diffusissima l'abitudine di identificare con le lettere '''D''' e '''L''' gli enantiomeri che fanno ruotare il piano della luce polarizzata in senso rispettivamente destrogiro e levogiro. In sintonia con questa definizione, '''tutti gli zuccheri a catena più lunga sono identificati come D o L in base alla chiralità del carbonio più lontano dal gruppo funzionale'''. Se la chiralità di tale carbonio è la medesima di quello della D gliceraldeide, lo zucchero è definito D. L in caso contrario. É implicito, ma bene sottolineare, che per tali zuccheri '''D ed L indicano la disposizione nello spazio dei gruppi legati all'ultimo carbonio, non indicano affatto la rotazione del piano della luce polarizzata'''. Sotto sono mostrati tre zuccheri i cui nomi di fantasia sono particolarmente noti.
 
=== Struttura lineare - struttura ciclica ===