Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iran: differenze tra le versioni

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==F.A. iraniane, 2007<ref>Po, Eugenio, speciale sulle F.A. Iraniane, RiD set 07</ref>===
L'Iran ha una storia millennaria , una grande superficie (1.648.000 km2) in larga parte montuosa, una popolazione di circa 70 mln di abitanti e una religione islamica sciita, una minoranza rispetto ai sunniti del mondo arabo; la sua forza militare è ripartita in due settori: quello convenzionale, e i Pasdaran, che sono dipendenti ufficialmente dal Ministero della Difesa e della Logistica, in realtà sono al comando dei vertici religiosi, dopo tutto si parla di Repubblica Islamica; in tutto 530.000 uomini e passa, di cui quelle regolari, l'Artesh, sono circa 420.000, ripartiti tra Esercito (350.000), Aeronautica (52.000, ai tempi dello Sha erano oltre 100.000) e Marina (18.000); i Pasdaran, o Guardie Rivoluzionarie, hanno circa 125.000 effettivi sulle branche terrestre, aviazione e marina, oltre che le Qods Force, ovvero le forze speciali; inoltr vi sono i Basij o Baseej, circa 90.000, uomini, mentre vi sono 300.000 riservisti e ben 7-8 mln di persone mobilitabili in caso di necessità; la coscrizione è obbligatoria a 18 anni, ma si può anche partire come volontari a 16 anni ,e durante la guerra con l'Irak la situazione era talmente grave che vennero persino arruolati bambini di 9 anni (!); il servizio militare dura 18 mesi; i Pasdaran, nemmeno a dirlo, sono tutti volontari e anche per questo, decisamente più fanatici.
 
Il comando è dato dal Ministero della Difesa, al 2007 Moustafa Mohamed Najjar, ma pare che questo ministero sia sopratutto considerato per compiti logistici, mentre chi comanda davvero sarebbe il Consiglio Supremo della Sicurezza Nazionale e il Consiglio Supremo di Difesao Faqih, che si occupa anche del programma nucleare, uno dei due più importanti (l'altro è quello missilistico) che ha l'Iran. Quanto alla condotta delle operazioni, l'Articolo 177 della Costituzione rivoluzionaria dice dhe il CSSN deve determinare la politica di sicurezza e difesa, coordinando anche le relative attività politiche, culturali, religiose, e gestire le risorse per far fronte a minacce interne e esterne. In guerra, basandosi sull'art.110, è il Consiglio Supremo di Difesa che comanda, alle dipendenze dell'Ayatollah Kamenei, che è il successore di Komeini, e questo può dichiarare la guerra, la mobilitazione, designare i leader dei Pasdaran e delle F.A., ma normalmente delega tutto questo al Presidente della Repubblica, Ahmadinejad, pur avendo l'ultima parola per ogni decisione. Il CSD (Consiglio Supremo di Difesa) ha anche il Primo ministro, il Ministro della Difesa, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e i lCOmandante in capo dei Pasdaran. Ma tutti i componenti laici del CSD sono anche sorvegliati da consiglieri di Kamenei, così da controllare anche le F.A. normali, guidate nominalmente almeno dal magg. gen. Ataullah Salesi; il capo di CSM è il Mag Gen Hussein Firuz Abadi, anche la Polizia e la Gendarmeria sono comandate dallo Stato Maggiore Generale.
 
IL problema maggiore, finita l'era dell'Occidente, è oramai quello di comprare armi sofisticate, il che non è facile, ma viene svolto con una serie di fornitori interni ed esterni. Tra questi la Cina, in genere via Corea del Nord, molto interessata alle forniture di petrolio di cui l'Iran è ricco; Israele e Libia furono patner a suo tempo, degli Iraniani contro l'Irak; la Russia è il fornitore con la migliore tecnologia, ma dopo le critiche per avere fornito 29 TOR-M1 (SA-15) con un contratto del 2005 da 700 mln di dollari, adesso pare si serva di nazioni terze come la Siria per fornire le armi a Teheran, anche se questo sarebbe in violazione della Risoluzione ONU N.147 perché l'Iran è sotto embargo di armamenti; nel 2006 si volevano vendere 50 sistemi Pantsyr S1E a Damasco, ma dieci di essi, gli ultimi (da consegnarsi nel 2008 e dotati del nuovo radar in banda I ROMAN) saranno in realtà inviati a Teheran, il che aiuterà Damasco ad avere soldi per comprarsi gli altri 40, mentre chiaramente questi sistemi, troppo pochi, serviranno sopratutto come campione tecnologico per fare cose analoghe in Iran. In tutto si vorrebbro almeno 50 di questi sistemi per l'aeronautica iraniana, oltre ad almeno due batterie di S-300 dei tipi più recenti; i vecchi missili S-125M1 ammodernati, e gli S-200 sono altre forniture fatte dalla Russia all'Iran, e fanno parte delle difese delle zone più importanti del Paese.
 
Quanto all'Esercito, questo ha 120.000 professionisti e 230.000 di leva, più oltre 300.000 riservisti richiamati fino a 60 anni; il comando è del Brig. Gen. Mohammed Hussein Dadrass, vi sono quattro Corpi d'Armata, per i settori Nord, Sud, Est e Ovest dell'immenso stato persiano. Vi sono 11 divisioni regolari, di cui 4 corazzate, 2 meccanizzate e 5 di fanteria, nonché un gruppo aeromobile, parecchie unità indipendenti, una brigata logistica e una del Genio. Quanto al Gruppo aeromobile, fatto solo da professionisti, è incaricato della difesa della capitale e ha la 55ima Divisione parà (o aerotrasportata) e la 23ima Divisione delle Forze speciali, un reparto d'elité formato nel 1993-94 con circa 5.000 effettivi in quattro brigate; al confronto, la divisione parà di brigate ne ha solo due. Le altre divisioni ne hanno tre; quelle corazzate hanno due brigate corazzate l'una, e una meccanizzata, più due btg d'artiglieria di cui uno trainato e uno semovente, un btg da ricognizione, uno genio, uno logistico, uno trasporti, un gruppo elicotteri e uno da difesa aerea.
 
Le Divisioni meccanizzate sono uguali ma hanno una sola brigata corazzata e ben tre meccanizzate, mentre non hanno il battaglione d'artiglieria semovente.
 
L'artiglieria ha anche cinque gruppi di fuoco indipendenti, ciascuno a livello di reggimento.
 
Le unità corazzate e meccanizzate a livello di brigata sono su tre battaglioni, ciascuno con 55 carri armati, oppure mezzi per trasporto truppe, ma la situazione tipica è sotto-standard, e solo la 92a Corazzata e le due meccanizzate, ovvero la 28a e la 84a, sono su questi livelli (al 2007) previsti in sede organica.
 
 
Come mezzi, passata l'era degli acquisti in gran numero di mezzi occidentali, come gli Shir-Chieftain, oramai ci si fornisce di mezzi analoghi a quelli dei vecchi nemici irakeni, per esempio oltre 300 T-72S dei tipi quindi più recenti sono stati comprati, di cui 124 forniti dalla Russia, 104 dalla Polonia (!) e circa 100 dall'Ucraina. Inoltre l'Iran, evidentemente abbastanza soddisfatto dalle prestazioni del popolare ma obsolescente MBT, ha cominciato anche a produrlo o montarlo su licenza. Inoltre vi sono molti Type 59 e Type 69-II cinesi e vari T-54 e 55 russi, nonché il programma nazionale ZULFIQUAR, che però, al pari dell'ARJUN indiano, non è esattamente un programma di successo indiscusso; altri modelli sono il Type 72Z, un Type 59-69 o T-55 aggiornato con cannone da 105L51, nuova FCS, motore e corazza reattiva (nel qual caso diventano i SAFIR 74). In tutto gli Iraniani non hanno una grandissima massa di mezzi, tutto sommato, ma è ancora paragonabile a quella dei tempi dello Sha: ci sono oltre 450 T-72, 750 T-54 e successivi, 200 Chieftain Mk-3 e 5; 150 M-60 e parecchi altri M-47, M-48 e T-62. Ma ovviamente, molti di questi mezzi, oramai obsoleti, ha problemi di efficienza, e solo poco oltre il migliaio di carri armati sarebbe effettivamente ancora efficiente. Meno di quanto non avessero gli irakeni nel 2003.
 
Non va molto meglio per gli APC e IFV; tra questi ulitmi vi sono circa 400 BMP-2, noti come COBRA, e i similari BORAGH prodotti su licenza, una specie di BMP-1 locale; in tutto vi sono 2.000 mezzi e passa della categoria, tra cui anche 250 BTR-60, 350 BMP-1, 250 M113, 150 EE-9 e vari BRDM-2, Scorpion e BTR-50.
 
Quanto all'artiglieria, si tratta di circa 3.000 pezzi, di cui 450 sono obici semoventi, 1.950 armi trainate e ben 600 sono MLR. Tra i semoventi vi sono M-107, M-109, M-110, 2S1, i RAAAD-1 su scafo Boragh con il 122/33 mm, e il RAAD 2, su scafo M109 con un 155/39 mm; poi non mancano un paio di obici d 155 da 45 e 47 calibri, di realizzazione locale. Gli MLR comprendono l'obiquo BM-21, uno dei pochi mezzi orientali comprati fin dai tempi dello Scià, la versione locale ARASH, lanciarazzi da 107 mm HASEB, da 240 mm FAJR-3 e da 333 mm FAJR-5.
 
Poi vi sono le armi leggere, per lo più basate su produzioni locali, oppure importati (Kalashnikov cinesi o russi), armi locali G-3, MG-3 e MP-5 di progettazione tedesca, M-16 (qui noto come S-5.56), il KH-2002 di concezione locale (tipo 'bullpup'), poi vi sono i vari missili MILAN, TOW, DRAGON, varie armi russe come l'AT-3 e l'AT-5, le varie copie locali come il Toophan 2 e Saeghe 2 per TOW e Dragon, e RAAD, I-RAAD e TOWSAN-1 per i due tipi russi.
 
Poi c'é l'aviazione dell'esercito, molto importante, che ha ancora una cinquantina dei 202 AH-1J, oltre a circa 96 macchine tra Bell 214, CH-47, AB-205 e 206, Mi-8-17-171, nonché 17 aerei leggeri tra Cessna 185, Turbocommander, F-24 e Falcon 20.
 
Per la precisione, il totale dei mezzi dell'Esercito è costituito da 1.700 carri, 2.000 APC e IFV, 3.000 artiglierie, dei tipi di cui sopra; i mezzi volanti sono circa 10 AB-205 e 40 AB.206 ('piazzati' a suo tempo per mediazione di un noto 'principe' italiano, amico dei reali di Persia), 20 CH-47C (anch'essi di produzione Agusta), 56 Bell 214 (uno dei pochi Bell non prodotti dall'Agusta), 45 AH-1J (idem); più 10 Cessna 185, 4 Rockwell 690, un Dassault Falcon 20E e due Fokker F-27 dei tipi 400 e 600.
 
 
L'Esercito ha questa organizzazione:
 
*Zona nord, coamndo a Zeyaiteh: 28a Divisione corazzata, 64a e 40a fanteria, 25a brigata commando, 11o gruppo d'artiglieria
 
 
*Zona Sud, Dezful: 92a Divisione corazzata, 81a corazzata, 45a Brigata commano
 
*Zona Est, Birjand: 88a Divisione corazzata, 30a e 77a di fanteria
 
*Zona Ovest, Kermanchah: 18a divione corazzata, 84a divisione meccanizzata, 58a divisione fanteria, 35a brigata commando, 22o, 23o, 44o, 55o Gruppo artiglieria, 441a Brigata genio
 
*Indipendenti: Gruppo aeromobile, comando a Teheran, con la 23a Divisione commando e la 55a Parà.
 
 
 
La Marina è al comando del contrammiraglio Sajjad Kouchaki Qavami, 18.000 effettivi di cui 2.600 marines e altrettanti aviatori, suddivisi in cinque zone marittime, di cui tre sul Golfo Persico, Bandar Abbas, Busher, e Khark; una per il Mar Caspio (Bandar Anzali), e una nell'Oceano Indiano (Chah Bahar), Bandar Abbas è la principale base della Marina, ve ne sono parecchie altre secondarie tra cui Bandar Anzali, Bandar Khomeini, Bandar Langeh, Busheher, le Isole di Farsi e di Kharg.
 
L'Aviazione è la IRIAF, fondata come tale nel febbraio 1979 sulla base della vecchia IIAF, con una struttura simile, ma fortemente epurata nei suoi livelli più alti, sospettati di simpatie per lo Sha e per gli USA; nonostante l'attacco irakeno il 22 settembre 1980 contro ben sei basi iraniane e quattro importanti installazioni fosse stato una totale sorpresa, l'IRIAF rispose duramente fin dal giorno dopo e gli irakeni subirono gravi perdite in aria, a terra e nelle infrastrutture per la produzione del petrolio.
 
Prima di Khomeini la IIAF era suddivisa in 15 squadroni da combattimento, uno di ricognitori e molti di supporto; vennero consegnati durante gli anni '70 qualcosa come 79 Tomcat (uno andò perso durante le consegne o qualcosa del genere), 270 degli oltre 900 AIM-54A ordinati assieme a questi aerei, oltre 200 Phantom, per lo più del tipo E, e 16 RF-4E, più 141 F-5E, 29 RF-5F, 21 F-5B, e altri ancora tra F-5A e RF-5A; più 202 AH-1J bimotori, 67 CH-67C, 2 S-61VIP e diverse centinaia di Bell 214, AB-205 e 206, oltre che AB-212, specie per la Marina. E altri ancora erano in fornitura, tra cui ben sette E-3A Sentry e 160 F-16, si dice anche che fossero interessati a comprare 53 F-15. Nel 1986 la situazione era peraltro peggiorata, e la IRIAF venne riorganizzata in otto squadroni da combattimento e uno da ricognizione, nonché due reparti misti per compiti logistici e cinque squadroni da trasporto leggero, 76 elicotteri e cinque batterie di missili SAM.
 
== Note ==