Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Aeronautica 22: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: Standardizzazione stile delle date
Nessun oggetto della modifica
Riga 142:
 
Quanto alle notizie più recenti sui reparti di pattugliamento marittimo della MM, di questi ultimissimi anni è valevole ricordare due notizie importanti. Una è che il 30° Stormo è stato sciolto e tutti gli aerei efficienti (ancora nessuno di essi è andato perso: miracolo?) sono andati al 41°. La seconda, tecnica, è che l'Atlantic è stato aggiornato con parte delle attrezzature dell'Atl.2. Questo è stato avviato a dire il vero assai presto. Pare che nel 1986 un primo esemplare venisse aggiornato con questo standard tecnologico, ma la trasformazione è partita nel 1988. Alcune fonti sostengono che tutti gli Atlantic sono stati via via aggiornati al nuovo standard, con ESM e radar di nuovo tipo, ma in realtà pare che due non lo siano stati. A parte questo, l'avvenuta modifica è notabile dall'antenna ESM sopra la deriva, un po' simile a quella dei G.222VS. La colorazione ha abbandonato il tradizionale ed elegante grigio-azzurro su fianchi e dorso e bianco sulle superfici inferiori ed è diventata il solito grigio smorto. Differentemente dai velivoli francesi, che sono stati consegnati fino agli anni '90, gli Atlantic italiani non hanno mai avuto missili AM.39 Exocet nella loro panoplia. I velivoli efficienti, con una decina d'equipaggi disponibili in tutto, sono attualmente impegnati a collaborare con la Marina nelle esercitazioni per la scoperta navale, ma sopratutto nella ricerca dei famigerati 'barconi' di clandestini africani.
 
 
====A caccia di squali<ref>Fassari, Giuseppe, Aerei lu 1997 p.6-14</ref>====
La 'Dog Fish' è una tipica esercitazione ASW che viene tenuta in primavera e impegna i Paesi della NATO con sottomarini, navi e aerei ASW. Nel 1997, per esempio, vennero mobilitati un gran numero di aerei, come gli S-3B Viking della USS Roosvelt, gli Atlantic del 41° Stormo, due Nimrod del No.120 e 201 RAF Sqn di Kinloss, dotati anche di due BOZ lancia-chaff e forse di decoy trainati tipo Sand Piper; due Altantic 1 dell'MFG-3 tedesco, due Atlantic NG delle flottiglie francesi 23 e 24ima, diversi P-3 Orion del VP-8 della NAS Brunswick, ma distaccati temporaneamente a Sigonella per sei mesi; un paio di CP-140 Aurora del No.145 Sqn della CFB Greenwood, due P-3C olandesi di Valkenburg (320 e 321st Sqn), un P-3B del 221imo Esc spagnolo (di Moron), un P-3P della 601a Esquadra della FAP (da Montijo), e un P-3B greco del 353imo Mira di Elefsis, fresco successore degli Albatros. Questi aerei erano basati tutti a Sigonella; data l'estrema standardizzazione dei tipi, gli Atlantic erano raggruppati nel settore italiano, i P-3C in quello americano della base. Si dice che la componente 'equipaggio' incidesse, malgrado l'elettronica avanzata, per circa il 50% (e chissà com'era prima.. la lotta ASW è davvero un qualcosa di empirico), ma i più temuti dai sommergibilisti non erano né il P-3 né l'Atlantic: ma i Nimrod inglesi, che pur non essendo ottimali come qualità di volo nelle missioni di pattugliamento, possedevano un'avionica all'avanguardia. La 'Dog Fish' venne tenuta quell'anno nel Mar Ionio, almeno nella fase iniziale dell'esercitazione c'erano quattro settori quadrati di 92 km di lato ognuno, con difficoltà sempre crescenti; inizialmente con uno scenario 1V1, ovvero un pattugliatore contro un sottomarino, ma poi aumentando la difficoltà tattica. I battelli erano diversi: dall'ultimo 'Toti' ancora in servizio, ai Type 209 greci e turchi (che però non erano fatti operare negli stessi settori, per ragioni di .. sicurezza), ai Sauro e Agosta.
 
Tutto era coordinato dalla JONBAC di Sigonella, che raggruppava un pò tutte le forze armate interessate a tale esercitazione. Ogni mezzo aveva registratori a nastro che rilevavano l'attività svolta dai vari contendenti, con i risultati valutati alla fine di ogni giorno, per quello che riguarda, beninteso i velivoli, non certo i sottomarini. L'esercitazione non era competitiva, ma serviva a coordinare e confrontare al meglio i vari reparto ASW della NATO. Ma non tutto era divulgabile liberamente, perché alle volte c'erano sistemi segreti anche tra Stati Membri e allora i nastri venivano consegnati in certi punti cancellati; e la commissione li restituiva con l'inserimento di cartoni animati o scene sexy al posto dello 'iato' che avevano trovato.
 
Ad ogni modo, nonostante il periodo dell'anno non era così favorevole sulla carta, in pratica i gradienti batitermici erano ottimali e così i sonar lavorarono bene, tanto che venne fatta una specie di 'caccia grossa' ai sottomarini, con un numero di contatti positivi sonar dell'ordine dell'80% (non è chiaro cosa significhi, forse che l'80% dei sottomarini individuati veniva 'affondato'?). Dall'altro lato c'era però il rammarico per la scomparsa dei 'veri' bersagli, i sottomarini sovietici, spesso presenti durante le Dog Fish, onde testare le capacità ASW della NATO e raccogliere informazioni utili.
 
Per capire come funzionavano le cose, niente di meglio che uscire in missione con un Atlantic. Dopo un paio di lunghissimi briefing (prima con il JONBAC e poi con il personale italiano), l'inviato di Aerei andò in aria con l'Atlantic 41-72 dell'88imo Gruppo. A bordo c'erano ben 13 piloti e specialisti: 1° pilota/capo equipaggio, 2 secondi piloti, uno dei quali era anche TACCO (Tactical Coordinator), due operatori acustici, 4 elettronici per radar- ESM, MAD e comunicazioni HF, capaci di operare su più sistemi; due navigatori e due tecnici marconisti-osservatori, più Giuseppe Fassari. L'aereo aspettò l'atterraggio di un Atlantic tedesco, che si era fatto una missione notturna (la durata delle missioni era davvero esasperante, 10-12 ore). Poi vi fu il decollo con iniezione d'acqua e salita in aria dopo un lungo rullaggio sulla pista. In area, dopo circa 40 minuti di volo, vennero lanciate le boe batitermiche, capaci di filare un cavo con sensori termici fino ad oltre 300 metri e fornire così la mappatura delle condizioni del mare, e le varie curve del gradiente termico, da cui dipendeva la portata pratica delle boe sonore e il tipo da usare per migliorare l'ascolto. Il Mediterraneo, con una salinità elevata e parecchie variazioni di profondità, era davvero un mare difficile per le rilevazioni ASW; venivano lanciate, con formazioni a 'triangolo', boe americane MRS-810, SSQ-47 e SSQ-53, lunghe circa un metro e con una antenna UHF con frequenze di funzionamento pre-impostate; la parte immersa della boa aveva un sensore passivo (idrofono) o un ben più costoso sonar attivo per i modelli 'd'attacco', da usarsi essenzialmente dopo avere contattato il loro bersaglio. I dati venivano visualizzati nello schermo SADONG; durante il lancio delle boe anche i radar sono attivi, così come i sistemi ESM, non è detto infatti che il battello non sia a quota periscopica e sia intercettabile. L'aereo passava poi a rotte di volo pseudo-random, ovvero 'quasi casuali' che in realtà lo portavano a volare su punti precisi ad intervalli regolari. Gli operatori attivavano le boe ad intervalli per sentire se qualcosa si muoveva, e spesso si sentiva qualcosa, ma si trattava di mercantili in lontananza, o di balene. Così si chiedeva lumi agli altri sistemi, come i radar di scoperta. Senza altri riscontri si arrivava a controllare il contatto con maggiore attenzione, perché poteva essere davvero un 'nemico'. Dopo oltre 4 ore, attorno alle 16.00, viene localizzato un contatto sonar; passano ben 45 minuti almeno tra l'entusiasmo per avere 'beccato' la preda, e la delusione quando questa sembra scappare via. AD ogni modo il tempo totale è di 20-25 minuti, utile per almeno due attacchi con i siluri ASW, e alla fine il sottomarino viene segnalato dall'operatore radar come contatto sconosciuto ('Bogie'). Di lì a poco l'equipaggio vide la loro 'preda': un SSN 'Los Angeles', che evidentemente aveva deciso di emergere dato il contatto prolungato subito, come segno di 'sconfitta'. Poi il leviatano si reimmerse di nuovo tra la schiuma. Fu indubbiamente una stagione fortunata la primavera del '97, e del resto, un SSN da 109 metri non è esattamente il miglior mezzo con cui navigare in Mediterraneo, e le sue acque così basse. Certo che gli Altantic italiani ebbero qui fortuna, dato che erano tra i più obsoleti (sebbene con un certo grado di aggiornamenti durante gli anni) dei pattugliatori presenti all'esercitazione.
 
===Gruppi di F-104===