B-52 Stratofortress: differenze tra le versioni
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La carriera dei B-52 con il SAC cominciò nel giugno del 1955, nel 1958 arrivò il nuovo J57 con iniezione d'acqua, anche se vi era stata già una certa miglioria della spinta, giunta oltre le 5 tonnellate. Da notare che il rifornimento in volo era necessario e non soltanto consentiva di migliorare il raggio d'azione, ma sopratutto di sfruttare appieno il carico di carburante della macchina. Al decollo questa, nella versione H, pesa circa 88.450 kg a vuoto più il carico utile che giunge ad un massimo di 229.068 kg di peso, ma dopo il rifornimento in volo, con tutti i serbatoi pieni, si può giungere fino a 256.738 kg, che significa imbarcare qualcosa come oltre 30.000 l di cherosene aggiuntivo rispetto a quello con cui è possibile decollare, sempre che sia presente a bordo un carico d'armi rilevante che impedisce il pieno sfruttamento dei serbatoi per ragioni di peso al decollo. A questo proposito, la struttura dei bombardieri a reazione strategici è sempre stata molto 'leggera', e le missioni con il carburante e il rifornimento in volo, poteva arrivare anche a 27-30 ore.
I sistemi ECM
Presto, nel clima paranoico della Guerra fredda, iniziarono anche le crisi: i B-52 vennero mobilitati per la Crisi di Berlino, quella del '58; nel 1960 vi fu anche un rischio guerra atomica totale, perché ordini errati, giunti durante un'esercitazione, vennero interpretati come se si trattasse di una vera guerra nucleare; e i sovietici se ne accorsero, tanto da mobilitare i loro Tu-16 e 20/95. L'anno dopo vi fu la nuova crisi di Berlino, e nel '62 quella di Cuba: in tutti i casi i B-52, oramai pressoché gli unici bombardieri atomici americani, vennero messi in allerta. Anche con la crisi del Kippur vi fu un innalzamento del livello di sicurezza, passando dal normale Defcon 5 a Defcon 3; si consideri che all'epoca c'erano bombardieri armati con bombe H e missili in volo 24/7 (ovvero, sempre), anche in condizioni 'normali': solo nei primi anni '90 l'allerta nucleare ebbe termine.
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I B-52 cominciarono a diventare famosi già con film come il Dr. Strangelove, ma la paranoia della guerra fredda non fu l'unico campo in cui si esercitarono, anzi col tempo è diventato sempre meno importante.
La guerra in Vietnam venne combattuta anche con i B-52, che decollando dalla base di Guam, erano tenuti costantemente in azione, perché non v'era abbastanza spazio per contenerli tutti sulle sue piste. Non meno di 100 apparecchi
[[File:B36-b-52-b-58-carswell.jpg|360px|right|thumb|La formidabile triade del SAC, in realtà praticamente mai contemporanea, in quanto il B-58 entrò in servizio per quando ne uscì il B-36. In ogni caso questi tre aerei rappresentano altrettante generazioni a confronto]]
Le missioni 'Arc Light' erano qualcosa di diverso: duravano circa 10 ore con una pista di decollo corta e coperta d'alghe, e poi di faticoso volo attraverso perturbazioni e nubi fino a trovare l'obiettivo, ovvero delle fitte foreste in cui si pensava fossero annidati i viet-cong: alle volte singoli cannoni M46, dalla gittata molto superiore a quasi tutte le artiglierie americane, richiedevano l'intervento di B-52 che, con il massimo carico di bombe, erano in grado di devastare 1 km2 di territorio. La modifica 'Big Belly' consisteva nel rendere possibile l'uso di 84 bombe da circa
La campagna 'Linebacker II' li vide impegnati al massimo, ma le prime perdite non vennero registrate allora: già alla prima missione due B-52 entrarono in collisione tra di loro, nel 1965. Il primo abbattimento venne fatto ai danni di un B-52D, il 22 settembre 1972, ma l'equipaggio riuscì a ritornare sulla Thailandia prima di lanciarsi.
Nel 1972, con la cosidetta 'Guerra degli undici giorni', combattuta dal 17 al 29 dicembre con la sola eccezione di Natale, i B-52 eseguirono 729 missioni scaricando circa 15.827 t di bombe sulle difese del Vietnam del nord. Se fino ad allora i ruoli erano stati invertiti, con i bombardieri inviati a battere obiettivi tattici nel Sud del Paese, e i cacciabombardieri come gli F-105 a colpire obiettivi strategici al Nord, con quel conflitto tutte le forze vennero lanciate all'attacco per fare quello che chiaramente sarebbe stato nelle possibilità e nella volontà dei militari americani fin da subito: colpire il Vietnam del Nord in maniera tanto massiccia da costringerlo a trattare politicamente. Nel 1965 era pressoché privo di una efficace difesa antiaerea, ma la quantità di bombe scaricata su obiettivi stabiliti politicamente non servì a molto, mentre oltre 800 aerei americani vennero persi nella sola campagna 'Rolling Thunder'
Nel tardo '72 le cose cambiarono molto: dopo l'invasione di Pasqua, peraltro sanguinosamente fallita per l'azione delle forze aeree americane e la resistenza inaspettata delle truppe sudvietnamite, Nixon voleva portare i Vietnamiti a trattare con i negoziati di Parigi, una uscita 'onorevole' per gli USA e la definitiva vietnamizzazione del conflitto. E ci riuscì. I B-52 vennero intensamente impiegati, ma all'epoca la difesa antierea era tutt'altro che scarsa, avendo potuto crescere in anni sia come esperienza che come capacità tecniche. In tutto, questi potenti bombardieri vennero usati in circa la metà dei 450 all'epoca in servizio con il SAC, tanto che questi ebbe serie ripercussioni per la sua efficienza nel ruolo di allerta nucleare, a quel punto demandata in pratica ai soli B-52H. Gli aerei operavano in genere in 'cellule' di tre velivoli, che si proteggevano reciprocamente con i loro potenti sistemi ECM, mentre alle basi era un continuo lavoro per installarne di nuovi (e non causalmente, alla fine la maggior parte delle vittime fu il modello D, meno avanzato del 'G'). Il risultato di tale impiego avrebbe potuto essere disastroso, ma l'SA-2 venne messo presto in difficoltà e solo pochissimi degli ordigni lanciati colpirono il bersaglio, la maggior parte dei quali perché non si era fatta sviare dalle contromisure, percorrendo la traiettoria iniziale. Vennero selezionati 34 obiettivi principali, tra cui otto delle 26 postazioni di lancio dei missili SA-2, 21 delle quali ad Hanoi e Haipong. Contro queste vennero usati sia i B-52, che gli F-111 e ovviamente anche gli aerei con missili ARM. In tutto vennero lanciati in azione gruppi anche di 100 bombardieri per notte, in volo a quote di 10.000-12.000 metri, sovraccarichi di carburante e bombe; per fortuna che i vietnamiti non avevano missili a medio raggio con capacità realmente avanzate, né misero in atto delle modifiche, per esempio installare sugli SA-2 un cercatore IR come quello degli AA-2 Atoll: con ben otto turbogetti e una rotta di volo ad alta quota, i B-52 sarebbero stati bersagli perfetti per un sensore IR; i flare potevano ridurre tale vulnerabilità, ma non nella stessa misura in cui i disturbatori radar (capaci di mettere KO intere frequenze di funzionamento) potevano fare. In tutto vennero mandati in azione 53 B-52D e ben 99 B-52G (praticamente tutti) operando da Guam; e altri 54 dalla base thailandese di U-Tapao. L'ordine fu accolto con un misto di emozioni per l'USAF: da un lato c'era soddisfazione nell'impiegare finalmente i bombardieri come dovevano essere, invece che come 'spiana-foreste' antiguerriglieri; dall'altro, ora che i vietnamiti erano riusciti a mettere insieme 145 caccia e 26 siti di lancio SAM, più migliaia di cannoni antiaerei, le condizioni, rispetto a quelle di 7 anni prima, erano profondamente cambiate e non in meglio. Il SAC andò così incontro alla sua più sofferta campagna bellica.
La cosa venne dimostrata anche in combattimento. I mitraglieri dei B-52 incontrarono i MiG-21 e due di loro vennero abbattuti dal fuoco delle mitragliere da 12,7, il primo dei quali il 18 dicembre e il secondo il 24 dicembre, in entrambi i casi con i B-52D (307th SBW, almeno nel primo caso), nel secondo caso si sa che l'aggancio al radar venne fatto da 3.650 metri e l'apertura del fuoco avvenne a 1.850, con un abbattimento rilevato al radar e poi confermato da altri equipaggi in volo vicino a quel B-52 (che non ha una finestra sistemata posteriormente, ma solo sui lati). Non è chiaro perché si siano avvicinati tanto, e di coda, alle formazioni (in genere 3 B-52 l'una, per fornirsi copertura ECM reciproca e saturare meglio i bersagli di bombe) da essere caduti sotto il fuoco dei mitraglieri: pare che la loro missione fosse di valutare correttamente la quota dei bombardieri per l'antiaerea; ma i vietnamiti rivendicarono anche di avere utilizzato i loro caccia anche per ruoli offensivi: 2 dei bombardieri americani sarebbero stati abbattuti dai MiG con i missili Atoll, uno da un MiG-21 su Hoa Binh pilotato da Pham Tuan il 27 dicembre 1972 e un altro da un MiG-21MF. In ogni caso le mitragliatrici hanno una portata minore dei Vulcan del B-52H, ed è strano che anche così siano state in grado di abbattere dei caccia armati di missili. Un B-52 riuscì a ritornare dal Vietnam, prima di cadere in Thailandia (salvando l'equipaggio dalla prigionia) con solo 4 motori in funzione e tutti sotto un'unica ala, essendo l'altra devastata da un missile SA-2.▼
Già il 18 dicembre i B-52 arrivarono in forze: 87 da Guam, e 42 da U-Tapao, accompagnati da 17 aerei antiradar, 63 di scorta e 22 lanciatori di chaff, per 'inquinare' opportunamente i cieli. I 'nordisti' risposero con il lancio di circa 200 missili, tanto che in aria singoli equipaggi ne contarono anche più di 20; ad un certo punto ne vennero avvistati anche 40 in aria contemporaneamente. Due abbatterono altrettanti B-52 e uno riuscì a colpire anche uno sfuggente F-111A.
Le artiglierie antiaeree pesanti vietnamite erano un pericolo relativo, pur essendo potenti e numerose, ma solo un B-52 venne danneggiato. In compenso, 15 vennero abbattuti e parecchi danneggiati dai missili SA-2. Questi erano armi relativamente inefficaci contro aerei pesantemente protetti dalle ECM, ma nondimeno lanciati a massa (oltre 1.200) consentirono di infliggere al SAC perdite molto consistenti. 6 B-52 vennero per esempio abbattuti nel solo 20 dicembre. Solo il minamento del porto di Haipong tagliò via i rifornimenti dei missili vietnamiti, che verso gli ultimi giorni erano assai poco numerosi, come anche i tiri di artiglierie pesanti. Nondimeno singoli equipaggi osservarono anche 18-22 missili per missione (e magari dopo smettevano di contarli), e i risultati sarebbero stati disastrosi senza i sistemi ECM di protezione. Anche così, si può solo immaginare la catastrofe che avrebbe colpito il SAC se la percentuale degli SA-2 a segno fosse stata del 5% anziché dell'1% o poco più. La cosa era fattibile: contro i B-52 in volo ad alta quota sarebbe stato sufficiente impiegare versioni modificate, con testata a guida radar semiattiva come nel caso degli SA-4 e SA-6, oppure radar passiva (ARM) sulle radiazioni di disturbo emesse, oppure ancora un sistema di back-up a guida IR derivato da qualche missile aria-aria, con i B-52 che rappresentavano un bersaglio perfetto stagliandosi ad alta quota con i loro otto turbogetti. Ugualmente si potrebbe dire che la presenza di missili con guida SARH come gli SA-4, SA-5 e SA-6 sarebbe stata un notevole problema per gli aviatori americani, oltre a ordigni modificati per ottenere l'aggancio in modalità HOJ, comportandosi come un missile ARM contro le emittenti dei B-52 (come accadrà poi nel 1991, quando un HARM andò vicino a distruggere un B-52, preso come 'faro'). Alle volte, invece, i B-52 vennero colpiti proprio quando manovravano e i loro emettitori non riuscivano a coprirli al meglio (essendo studiati per una copertura adatta con l'aereo in volo orizzontale). I MiG-21 erano un altro problema, ma i B-52 non erano impreparati a difendersi.
▲La cosa venne dimostrata anche in combattimento. I mitraglieri dei B-52 incontrarono i MiG-21 e due di loro vennero abbattuti dal fuoco delle mitragliere da 12,7, il primo dei quali il 18 dicembre e il secondo il 24 dicembre, in entrambi i casi con i B-52D (307th SBW, almeno nel primo caso), nel secondo caso si sa che l'aggancio al radar venne fatto da 3.650 metri e l'apertura del fuoco avvenne a 1.850, con un abbattimento rilevato al radar e poi confermato da altri equipaggi in volo vicino a quel B-52 (che non ha una finestra sistemata posteriormente, ma solo sui lati). Inizialmente venne riconosciuto solo l'abbattimento del primo di questi, al mitragliere Samuel O. Turner. Non è chiaro perché si siano avvicinati tanto, e di coda, alle formazioni (in genere 3 B-52 l'una, per fornirsi copertura ECM reciproca e saturare meglio i bersagli di bombe) da essere caduti sotto il fuoco dei mitraglieri: pare che la loro missione fosse di valutare correttamente la quota dei bombardieri per l'antiaerea
In tutto il conflitto del Vietnam, sono stati persi 24 B-52 (7 per incidenti in rotta di avvicinamento e 17 abbattuti dal fuoco nemico), di cui 15 durante Linebaker II (la Boeing riportava 19 abbattuti), ma 2 che erano riportati come persi il 19 e 20 dicembre 1972, volavano poi ancora negli anni '80. Durante l'operazione Linebaker II, ben 884 SAM sono stati sparati contro i B-52, solo 24 B-52 sono stati colpiti (2,7% di successo) e solo 17 abbattuti (1,9%). Dei 17 abbattuti, 10 si sono schiantati in Vietnam del Nord (61 uomini d'equipaggio, di cui 28 morti e 33 sopravvissuti, presi prigionieri e poi riconsegnati), gli altri 7 si sono schiantati al di fuori della nazione attaccata.
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*Dal 9 aprile 1972 al 14 gennaio 1974, altri 16 B-52 di cui 15 B-52D e un B-52G furono colpiti dai SAM sul Nord Vietnam, ma gli aerei vennero sempre riparati e non ci fu nessun ferito tra gli equipaggi.
'''Perdite in azione''':
*22 novembre 1972: un primo B-
*18 dicembre 1972: un B-52D e 2 G vengono abbattuti sul Vietnam
*20 dicembre: la giornata peggiore, con non meno di 5 aerei persi di cui ben quattro G e un D (Armi da guerra dice sei aerei, il sesto pare fosse un B-52G nda).
*21 dicembre: tre B-52D
*26 dicembre: 2 B-52D
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In tutto verranno eseguite 126.615 missioni tra giugno 1965 e l'agosto 1973.
Un impegno terribile per il martoriato Vietnam, e senza riuscire a vincere la guerra.
===Tecnica===
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