Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Turchia: differenze tra le versioni

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==Delle MEKO e delle Perry:la Marina Turca si rinnova==
Le navi tedesche, fin da prima del famoso incrociatore da battaglia Goeben, sono sempre state ben apprezzate dallo stato dei Dardanelli.
 
La massa di vecchi cacciatorpediniere americani della Seconda guerra mondiale necessitava di essere sostituita, e le migliorate condizioni economiche della nazione, che ha sostenuto una crescita economica anche dell’8% annuo ai tempi degli anni ’80, consentì di sdoganarsi dalla condizione di rigattiere della NATO. L’ordine passato ai cantieri tedeschi era per 4 navi, 2 da costruirsi in Germania, dove come è noto esiste anche una notevole componente di immigrati turchi, e 2 in Turchia.
 
Esse avrebbero avuto un set completo di equipaggiamenti di varia origine. Tra questi, artiglieria, missili e sonar americani, perché ceduti con canali FMS di fornitura per gli alleati. I motori erano tedeschi, i CIWS svizzeri, i radar olandesi, e gli elicotteri italiani, in quanto erano già disponibili gli AB-212 ASW, macchine italiane costruite su licenza Bell.
 
Esse hanno una struttura, come un poco tutte le altre navi della tipologia, dall'aria robusta e raccolta. Lo scafo ha un bordo libero medio, con doppia curvatura delle fiancate, cavallino ridotto, ponte di prua piuttosto corto. Le fiancate dello scafo risalgono a formare un tutt’uno con la tuga prodiera, si interrompono a mezza nave per le scialuppe ed altro ancora, e poi salgono nuovamente per 1 ponte all’altezza dell’hangar poppiero.
 
In termini di finezza idrodinamica, sia come lunghezza/larghezza massima che al galleggiamento, sono caratterizzate da un rapporto di circa 7,8:1 , quando le Maestrale sono circa 9,:1, e le Lupo arrivano a 10:1 mentre altre navi come le americane Knox e Perry hanno pure questi valori, ma con dimensioni maggiori di quelli delle navi italiane. Questo spiega perché le MEKO 200, nonostante la potenza motrice, abbiano una efficienza non eccezionale in termini nautici. Questa è la necessaria risultante della tecnologia della nave-contenitore e della propensione per scafi con maggiore stabilità, specie in condizioni oceaniche.
 
Le sovrastrutture sono imponenti, senza una vera differenziazione tra prua e poppa. L’alberatura ha 2 strutture tronco-piramidali piuttosto basse da cui si elevano tralicci per sostenere i 2 radar principali di scoperta aerea.
 
I motori sono diesel, con 2 assi per 4 motori diesel MTU tedeschi, ripartiti su 2 assi in configurazione CODAD. I fumaioli sono come sempre caratteristici, due paralleli, ma ognuno inclinato verso l’esterno.
 
L’armamento ha un cannone Mk 45, leggero e con ridotto impatto sulla piattaforma con una gittata di 23 km, munizioni di 32 kg e canna da 54 calibri. Ha una cadenza di tiro di una ventina di colpi al minuto ed è utilizzato sia per bombardamento che per difesa aerea. Da notare che in termini di impatto sulla nave, il più potente cannone Compatto da 127 mm, essendo molto più pesante, non fa parte di nessuna fregata MEKO 200, mentre è arma standard delle più grandi MEKO 360.
 
L’armamento CIWS è potente: 3 Seaguard, ciascuno con 4 armi KBB da 25 mm da 800 colpi al minuto, 1 a prua e 2 a poppa, che forse per questo è capace di ospitare un solo elicottero, anche se più probabilmente è accaduto il contrario, con l'esigenza di un solo elicottero avanzata in sede contrattuale.
 
Oltre a ben 13 bocche da fuoco vi è un lanciamissili Sea Sparrow, con 8 missili pronti al lancio sopra la sovrastruttura poppiera. Tutto questo rende possibile la difesa contro minacce aeree a 360 gradi. La dotazione missilistica è completata da 8 missili antinave Harpoon, presenti a mezza nave, sopra le sovrastrutture, con 2 fasci di missili ciascuno su ciascun lato, per colpire fino ad oltre 100km bersagli navali. I lanciasiluri leggeri e un elicottero armato anche con missili antinave AS-12 o Sea Skua completano la dotazione di armamenti presenti.
 
La dotazione elettronica comprende una vasta serie di sistemi costituiti da 2 radar da scoperta aerea, uno a medio raggio, uno a corto raggio per scoperta di superficie e navale. Il primo è un sistema DA 08, con funzioni di scoperta aerea bidimensionale, banda F (3-4GHz), portata di 135km contro un caccia, 270 contro un aereo più grande.
 
Il radar Dolphin, della Siemens Plessey, è in banda G, fornisce la scoperta aera a bassa quota e la precisa designazione del bersaglio, grazie alla frequenza (4-6GHz) in cui opera. Esso consente di favorire quindi l’acquisizione dei bersagli ai sistemi antiaerei, costituisce un prezioso back-up in caso di guasti o danni al radar principale, sistemato sull’albero poppiero basso, e dal momento che è più leggero, è posto sull’albero prodiero, più in alto e con migliore campo visivo. Inoltre con tale doppia banda di frequenza il rischio che i disturbi elettronici accechino la nave si riduce. Il radar permette anche di scoprire anche bersagli navali, essendo a tutti gli effetti sistemi multiruolo.
 
Esistono 4 radar di tiro, 1 per i missili, 1 per i cannoni, 2 per i CIWS. Il radar STIR, olandese come quello di scoperta aerea, è utilizzabile sia per i missili che per i cannoni in 2 versioni da 2,4 e 1,8 metri di diametro. 2 TMX sono usati per i Seaguard.
 
VI è poi un sonar DE1160 con elementi sia a profondità variabile che a scafo. Esso consente una discreta capacità di scoperta antisommergibile, ma non vi sono altro che i lanciasiluri leggeri e un elicottero per eseguire eventuali ingaggi. Le distanze dei primi e la disponibilità del secondo sono limitate. I sistemi ECM sono completi, con apparati di analisi, disturbo, sistemi per il lancio bersagli, e un bersaglio trainato per i sottomarini.
 
Le navi vennero ordinate alla fine del 1982 e si formarono consorzi come il Thyssen-BV e l'HSA/Contraves per le componenti elettroniche. Il contratto di fatto fece superare a molte di queste navi un momento difficile in termini economici, e le navi entrarono in servizio tra il 1987 e l'89 (l'ultima Maestrale entrò in servizio nel 1985), in un tempo molto ridotto per un tale programma, che vide tra l'altro per la prima volta sistemi d'arma europei e americani integrati negli stessi moduli funzionali.
 
Classi Yavuz e Barbaros (Meko 200TN):
*Tipo: fregata missilistica
*Numero unità: 4 + 4
*Dislocamento: 2.800/3.450 t
*Lunghezza: 110.5/116.9 m
*Larghezza: 14,2/14.8 m
*Pescaggio: m
*Propulsione: CODAD, con 4 diesel MTU 20V 1163 TB 93 da 8860hp su 2 eliche
e 30 nodi/ CODOG, 2 diesel MTU 16V 1163 TB 83 da 6530hp su 2 eliche
E 32 nodi
*Autonomia: 4.000 nm a 20 nod/ 4.100 nm a 18nodi
*Equipaggio: 180/180
*Sensori di bordo:
**(Yavuz) radar di ricerca aerea HSA DA-8, di scoperta aerea e sup. AWS-8,
di navigazione Decca 1226, di controllo tiro STIR 2.4, WM 25, 2 TMX ; sistema di Comando/controllo HSA STACOS-TU. 1 sistema ECM RAMSES, 2 lanciatori Super RBOC,
1 SLQ-25 NIXIE decoy antisiluro, 1 sonar SQS-56 (DE1160)
**(Barbaros): radar di ricerca aerea HSA AWG-9, di scoperta aerea e sup. AWG-6,
di navigazione Decca 2960BT, di controllo tiro STIR 2.4, e STIR 1.8 (per il cannone), 2 TMX ; sistema di Comando/controllo HSA STACOS MOd.3/ o TACTICOS. 1 sistema ECM Racal CUTLASS B1 e Scorpion 8, 2 lanciatori Super RBOC,
1 SLQ-25 NIXIE decoy antisiluro, 1 sonar SQS-56 (DE1160)
*Armamento: uguale tranne che la possibilità di portare missili in contenitori VLS
Le fregate Meko 200TN classe Barbados sono seguite dopo quasi 10 anni con un secondo contratto stabilito per altre 4 navi migliorate o Meko 200TN Track IIA e IIB e le unità di questa seconda serie sono state ordinate con contratto firmato il 19 gennaio 1990, per le prime 2 (Lotto II A), ma una lettera di intenti per altre 2 è stata emessa il 14 dicembre 1992. Questo si concretizzò in un ordine il 25/11/94, (Track IIB), e le navi sono state costruite 2 ad Amburgo e 2 a Colcuk, arsenale navale turco. Esse sono state molto rimaneggiate rispetto alle precedenti, con una lunghezza maggiore di 6 m. e un diverso apparato motore. L'entrata in servizio ha avuto date tra il 1995 e il 2000.
 
Le navi hanno motorizzazione CODOG, con diesel per la crociera MTU 16V, con una potenza minore essendo a 16 cilindri e non a 20. Le turbine LM 2500 sono state installate per uno spunto di velocità maggiore, ed entrano in funzione in alternativa ai diesel per rendere meno complessa la trasmissione a scapito di qualche nodo di velocità. L'autonomia è leggermente minore, mentre le apparecchiature elettroniche e l'armamento sono per lo più rimaste uguali, in versione migliorata. Le eccezioni sono date dal sistema ECM, e le celle a lancio verticale Mk 41 che pare esistano al posto del lanciamissili Mk 29 Sea Sparrow.
 
Le 8 MEKO 200 turche hanno potenziato le capacità della marina turca in maniera notevole. Assieme alle 9 fregate ex-USA Perry, meglio armate in termini di difesa aerea d'area ma più vulnerabili per la difesa aerea ravvicinata, costituiscono un'accoppiata di considerevole efficacia. Se le navi americane assicurano la difesa aerea alle quote elevate e distanze medie, interdicendo lo spazio aereo ad apparecchi altrimenti capaci di operare liberamente, le MEKO 200 hanno una funzione di difesa ravvicinata elevata e una potente capacità di attacco. L'insieme offre mutua copertura in formazioni miste, anche se il coordinamento, come dimostrato dalle battaglie aeree nella Guerra delle Falklands, non sempre è capace di impedire un intralcio reciproco.
 
Türk Deniz Kuvvetleri - Yavuz Sınıfı Fırkateyn MEKO 200TN I :
Matricola, Nome, Cantiere, entrata in servizio:
*F 240 Yavuz Blohm & Voss – Amburgo, 17 luglio 1987
*F 241 Turgutreìs Howaldtwerke - Kiel 29 , 4 febbraio 1988
*F 242 Fatìh Gölcük Naval Shipyard , 1988
*F 243 Yildrim Gölcük Naval Shipyard , 21 luglio 1989
 
Lotto IIA
*F 244 Barbados Blohm & Voss, 26 marzo 1995
*F 245 Oruçreìs Gölcük Naval Shipyard, 10 maggio 1996
Lotto IIB
*F 246 Salihreìs Blohm & Voss – Amburgo, 17 dicembre 1998
*F 247 Kemalreìs Gölcük Naval Shipyard, 24 luglio 2000
 
Quanto ai sottomarini, la Turchia ha comprato, onde rimpiazzare i suoi vecchi rottami ex- US Navy, la bellezza di 12 U-209 (o meglio, Type 209) nella versione standard, da 56 m. Questo ovviamente a buon peso: la Grecia ne ha ordinate due serie, ma da 4 sottomarini l'una, la prima di vascelli da 1100 t e 51 m, mentre tutti i sottomarini turchi sono stati da 56 m e quindi di tipo assai più capace, oltre che il 50% più numerosi. Il che combinato darebbe un valore bellico ben maggiore, forse dell'ordine del 60-70% (quantità e qualità sommate) rispetto alla flotta greca, solo mitigato dai 2 vecchi GUPPY ancora in carico nel 1990 per la marina ellenica.
 
==Aviazione==
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Oltre a questo, è importante ricordare che i Turchi sono ricorsi anche a materiale russo: alcuni Mi-17, ottimi trasporti tattici e se necessario, macchine d'attacco al suolo, sono stati ordinati. Sono apparecchi che grazie alla buona capacità di carico e alla valva posteriore offrono una capacità più unica che rara di trasporto per una macchina media e ad un costo ridotto. Tutti gli altri elicotteri medi di struttura convenzionale (ovvero eccetto il CH-46) sono privi di portellone di carico posteriore con la sola eccezione dei poco diffusi HH-3 Pelican per lo più usati per il SAR. Le altre macchine (tipici i Puma/Super Puma) hanno solo portelloni laterali, e gli UH-60 americani, per quanto molto veloci, prestanti e ben protetti oltre che assai agili, hanno un vano di carico che di fatto non consente di fare meglio dei vecchi 'Huey' anche se hanno una maggiore capacità di sollevamento al gancio baricentrico per la potenza molto maggiore. Però la loro fusoliera non permette di trasportare che una squadra rinforzata di fanteria, circa la metà di un Sea King o di un Mi-8/17. Insomma, se la capacità di carico è analoga (circa 3.5 t) quella di trasporto per personale o veicoli non lo è e non è detto che convenga sempre portare carichi ingombranti appesi al gancio ventrale.
 
 
===La Marina Turca<ref>Pitzus, Francesco, 'La Marina Turca', PD dic 09 p. 62-67</ref>==
Per la Turchia, il 90% dello scambio commerciale viene dal mare; con la parte europea da collegare tramite gli stretti, con 8.200 km di coste, la Turchia è una nazione marittima e al contempo una grande zona montuosa. I Turchi, che sono un pò la cerniera tra Occidente e Oriente, hanno messo dal 1992 ad oggi a disposizione delle missioni Alleate ONU e NATO circa sessanta navi diverse e contribuiscono alla STANAVFORMED (Standing NAval Force Mediterranean) nonché alla MCMFORCMED (uguale, ma per le unità contromisure mine), alla BLackseafor e di recente, con la fregata F 495 Gediz, anche pattugliano il Golfo di Aden, in cerca dei temibili pirati somali; questa è la prima vera missione 'fuori area' della Marina Turca moderna, ma in seguito è anche entrata a far parte della CTF-151, le forze di pattugliamento internazionali a guida americana, con l'inserimento di una fregata, la F491, e 263 uomini, incluse le forze speciali.
 
La Marina turca attualmente ha come base logica di radiare i materiali obsoleti e ammodernare quelli già disponibili, oltre che uniformarli. Dopo la riforma del 1985, e grazie al sottosegretariato per l'industria della Difesa o SSM, la Turchia è cominciata a decollare come realtà industriale anche nel settore e quindi è sempre più in grado di produrre da sé quello che le serve, mentre i contratti con fornitori esteri riescono a spillare anche offset discreti, del 30-50%. Dal 2000 i cantieri hanno aumentato i dipendenti da 13.000 del 2002 a 50.000 attuali, e per il 2013 si potrebbe arrivare al mostruoso numero di 111.000, sempre che la crisi mondiale non infici queste speranze della cantieristica.
 
Finita la Guerra fredda, quindi, come per molte altre Marine, la Turk Daniz Kuvvetleri è stata non solo risparmiata, ma anzi potenziata dal trasferimento di risorse dall'enorme esercito di terra; del resto, i sovietici facevano più paura dei curdi, e così lo scambio è stato .. favorevole alle forze turche. La Marina, grande ma arretrata, è diventata presto una realtà d'alto mare e non solo poco più che costiera come prima; ora è una realtà regionale sia nel Mar Nero che in Mediterraneo orientale, e oltre. Tra le sue basi logistiche vi è Aksaz, che è anche fondamentale per le Marine alleate; vi è anche una serie di altre basi importanti, come Antalya, Mersina e Alessandretta, quest'ultima a guardia anche del terminale petrolifero di Ceyhan; ovviamente è alto l'interesse per Cipro, data la posizione strategica di quest'isola, e ancora oggi vi sono non poche tensioni su chi debba prendere il controllo della regione, specie per sfruttare le immancabili risorse di petrolio subacquee. Cipro del nord è riconosciuta da Ankara, ma solo da essa, e Nicosia è al contempo in grado di impedire alla Turchia di entrare in Europa, apponendo il veto; altri problemi sono con la Grecia, tanto per cambiare, specie per quel che riguarda l'Egeo; la Grecia, per sfruttarlo meglio vorrebbe il limite territoriale innalzato da 6 a 12 miglia marine, il che avrebbe una conseguenza importante per via delle isole greche sparse a migliaia nel mare. La Convenzione di Montego Bay l'aiuterebbe in tale rivendicazione, ma la Turchia non ci sta anche perché il Mare Egeo lo considera 'suo' e ha tre siti di sorveglianza radar con i sistemi Suricate francesi, della Thales. Poi vi sono le basi navali, Smirne, Canakkale sul Bosforo, Erdek, Instambul, ma sopratutto Golkuk/Kocaeli, sede dei quattro comandi di Flotta (COMTURFLEET) e con un arsenale capace di varare 30.000 tonnellate di naviglio l'anno, 100 volte Smirne; ha tre bacini per il carenaggio delle navi e la sua superficie ammonta a ben 394 kmq. Qui sono nati, grazie alla vecchia collaborazione con i tedeschi, gli otto SSK 'Preveze' ovvero i Type 209/1400, di cui gli ultimi quattro della classe 'Gur', così ridenominati dato che hanno importanti modifiche rispetto agli altri quattro; tra queste, la profondità operativa portata a 300 m e i missili Sub-Harpoon.
 
Nel futuro la Marina turca, della quale non si sa molto (almeno in Italia, dove è più 'gettonata' quella greca), a parte che (differentemente dai greci) è più orientata verso gli Stati Uniti che l'Europa, vi sono anche sei sottomarini Type 214, che sostituiranno i vecchi SSK, con tanto di sistema AIP. Essi non sostituiscono i Type 209 ma i sei 'Atilay' degli anni '70-80, e sono attesi per il periodo 2015-2025; il cantiere di Kocaeli ha vinto questa gara da 2,5 mld di dollari e che ovviamente vede come patner l'HDW tedesca, ma vi sono anche altri fornitori come la WASS per il sistema anti-siluri CIRCE, già usato per gli U-212; l'AIP è una membrana a celle a scambio protonico (PEM) della Siemens; essendo una tecnologia classificata, ovvero segreta, non verrà data alla Turchia ma verrà realizzato tutto in Germania. IN futuro potrebbe anche esserci una portaerei con gli F-35B, una ventina dei quali potrebbero anche essere comprati per ottenere una nave capace di ospitarli senza essere più grande di tanto, sempre che la cosa sia vantaggiosa (il ferro 'costa poco'). La Turchia è parte del programma JSF del quale ha un modico 1% e la TAI nazionale è fornitore di 3a fascia, costruendo la sezione centrale delle fusoliere; questi F-35B sarebbero un potenziamento notevolissimo per una forza aeronavale che attualmente ha solo sei CN-235 ASW e 49 elicotteri di cui vi sono da elencare i 24 S-70B2, 14 AB-212, 8 AB412EP e 3 vecchi AB-204; i rapporti con l'Italia sono di primo piano per i sottomarini, ma sono stati confermati recentemente con un grosso contratto (malgrado la concorrenza dei CN-235 o 295 a cui la Turchia contribuisce attivamente) per 10 ATR-72-500, da consegnarsi entro il 2010 secondo il programma Meltem III da 210 mln di euro. Nemmeno molti, eppure gli aerei hanno capacità di portare siluri, cariche di profondità, missili antinave; saranno consegnati assieme a venti moderni siluri MU-90; inoltre, agli USA sono stati ordinati altri 17 S-70, con missili Hellfire, Penguin e siluri Mk-46 (più probabilmente Mk-54 ammodernati, o Mk-50). In futuro vi è anche un programma per ben 84 elicotteri multiruolo, di cui otto anche per la Marina; in gara ci sono sopratutto i Blackhawk e gli AW-149.
 
Per le navi, nel 2014 si pensa di far avviare un programma di navi antiaeree, il TF2000 AAW, che si estenderà fino al 2028 per cinque navi polivalenti, con due Seahawk, lanciamissili Mk-41, ESSM, Harpoon e cannone da 127 mm BAE Mk-45.4.
 
In tutto ci sarà bisogno di altre navi, perché lo Stato Maggiore conferma che la flotta avrà 20 fregate, e ha chiesto alla Lockheed-Martin di ammodernare quattro delle sette 'Perry' (classe Gaziantep) nonché due delle quattro MEKO 200TN IIA (Barbaros), con sistemi di tiro Mk-92, lanciamissili Mk-41 con ordigni ESSM, sistema di combattimento CSM Genesis della Halvesan nazionale, anche se co-sviluppato con la L3 Communications americana. SI pensi che il software di queste nuove unità è costato qualcosa come quasi un mld di euro; sarà quindi un costo non indifferente, da ripartire anche alle 12 corvette classe 'Milgem' in costruzione a Istambul. Certo che davvero i tempi sono diventati 'strani' se un CD può contenere un 'prodotto' così costoso.. la F-511 Heybeliada è stata consegnata nel 2008, anche se sarà operativa solo nel 2010, seguita dalla F-512 e da altre 10 navi. I sistemi di bordo sono tra l'altro il radar Thales SMART-S costruito localmente da Aselan; i lanciatori di missili sono gli Mk-41, e i cannoni sono i 76 mm e i 'Fast Forty' (di recente hanno conosciuto un certo 'revival') da 40 mm; le prime otto navi sono stimate costare un valore di 218 mln di euro per unità, di cui 3 sono per i lsonare Sea Sentor che è un sistema antisiluro britannico (della Ultra Electronic); nel frattempo le vecchie A69 (Burak) francesi, comprate nel 2001-02, saranno ritirate; oramai i rapporti tra Francia e Turchia sono piuttosto tesi, specie in funzione del veto che i francesi sono decisi a mantenere nell'ingresso turco nell'UE; basti pensare alla gara per l'elicottero armato, nella quale i prodotti francesi (e persino sudafricani) sono stati esclusi a prescindere. La legge sul velo islamico e il riconoscimento francese del genocidio armeno sono forse solo una manifestazione esteriore di una partita politica ben più pesante e dura; la DGA francese ha ora chiuso persino l'ufficio di Istambul.
 
 
Quanto alle forze di proiezione la Turchia ha iniziato già ai tempi della Guerra di Corea, mandando una divisione che si dimostrò molto combattiva; essa aveva anche un reggimento di 'marines', che tanto per cambiare, dimostrarono d'essere una forza molto 'dura' in guerra. Attualmente la Marina turca ha una brigata anfibia da 4.500 effettivi, su tre battaglioni fanteria, uno d'artiglieria, uno blindait, varie compagnie e supporti. Per usarli al meglio in operazioni d'assalto, è in cantiere anche il progetto di una LPD da 12-15.000 tonnellate, con 600 uomini di capacità; non è noto chi vincerà al momento; vi sono 32 proposte tra cui una della Fincantieri, che per altro non è certo particolarmente nota nel settore (in pratica non battuto dai tempi delle LPD della Marina italiana); l'armamento è previsto in sistemi coem l'Mk-41 per gli ESSM; Phalanx o Goalkeeper o RAM completano l'armamento; è previsto anche un paio di navi LST per i carri armati, da prodursi di sicuro in ambito nazionale, tanto che tre navi di questo tipo, usabili anche come posamine, sono in servizio dopo che vennero prodotte negli anni '70: la Osman Ghazi e le due 'Sarucabey'; la prima è da 105 metri e 4.100 t, trasporta 15 carri e 800 uomini, oltre a quattro LCVP e un comando per le operazioni anfibie; ha anche una piattaforma per un paio di elicotteri a poppa; le navi di costruzione più recente saranno invece da 5.000 t e 160 metri, ma non per rimpiazzare le navi indigene, ma due navi americane classe 'Parish' degli anni '50. Poi sarà la volta di una nave MO-SHIP da 10-12.000 t, 125-140 m di lunghezza, capaci di usare anche minisottomarini; poi verrà anche sostituita la classe di navi C-107, ovvero degli LCU degli anni '60 da rimpiazzare con otto LCT da 600 t e 61-63 metri; non mancano le forze speciali nella Marina turca, tra cui quelle per la difesa subacquea (SAS Su Alti Savunma), attacco subacqueo (SAT, Su Alti Taarruz), antiterrorismo e protezione VIP; per loro vi sono anche nuovi pattugliatori leggeri o mezzi d'assalto; 16 pattugliatori sono in costruzione nel 2010-15 per 545 mln di euro, così da ottenere navi da 60 0t con cannone da 40 mm e due mtg da 12,7; esse sono in sostituzione dei 'Dogan' e 'Kartal', tedeschi degli anni '70-80 (produzione Lurssen). Nel 2013-14 saranno anche consegnate due navi ausiliarie (ARS) da 2.500 o più tonnellate e 75-85 metri; ma come le MOSHIP, sono solo per cantieri nazionali. In futuro sono anche previsti quattro OPV da 1.700 t, di disegno simile ai 'Sirio' della Fincantieri, e saranno in servizio dal 2011. Infine dei cacciamine non si sa molto: pe ora vi sono i 'Circé' francesi, comprati alla fine degli anni '90 e hanno avuto una revisione, tra cui la sostituzione dei vecchi PAP-104 con i Pluto Plus della Gaymarine italiana. Essi fanno parte anche del 2° Gruppo permamente NATO per la guerra di mine.
 
 
 
 
===Aviazione di Marina turca, 1994<ref>Smith, Frank: ''L'aviazione navale Turca'', A&D Ottobre 1994 p.28-30</ref>===
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===DecurtazioniDelle del bilancioMEKO e delle 'Perry':la Marina Turca si rinnova===
Le navi tedesche, fin da prima del famoso incrociatore da battaglia Goeben, sono sempre state ben apprezzate dallo stato dei Dardanelli.
La Turchia vorrebbe una portaerei, ma non è chiaro se si tratta di una LHA oppure di una nave portaeromobili pura, tipo la Cavour, come magari il programma F-35 sembra suggerire. La sospensione del programma è stata per ora causata da problemi economici e così il piano straordinario decennale 1997-06 che aveva richiesto anche 8 SSK e 6 fregate AEGIS non ha trovato per ora accoglimento.
 
La massa di vecchi cacciatorpediniere americani della Seconda guerra mondiale necessitava di essere sostituita, e le migliorate condizioni economiche della nazione, che ha sostenuto una crescita economica anche dell’8% annuo ai tempi degli anni ’80, consentì di sdoganarsi dalla condizione di rigattiere della NATO. L’ordine passato ai cantieri tedeschi era per 4 navi, 2 da costruirsi in Germania, dove come è noto esiste anche una notevole componente di immigrati turchi, e 2 in Turchia.
 
Esse avrebbero avuto un set completo di equipaggiamenti di varia origine. Tra questi, artiglieria, missili e sonar americani, perché ceduti con canali FMS di fornitura per gli alleati. I motori erano tedeschi, i CIWS svizzeri, i radar olandesi, e gli elicotteri italiani, in quanto erano già disponibili gli AB-212 ASW, macchine italiane costruite su licenza Bell.
 
Esse hanno una struttura, come un poco tutte le altre navi della tipologia, dall'aria robusta e raccolta. Lo scafo ha un bordo libero medio, con doppia curvatura delle fiancate, cavallino ridotto, ponte di prua piuttosto corto. Le fiancate dello scafo risalgono a formare un tutt’uno con la tuga prodiera, si interrompono a mezza nave per le scialuppe ed altro ancora, e poi salgono nuovamente per 1 ponte all’altezza dell’hangar poppiero.
===Storia della Marina Turca<ref>Pitzus, Francesco, 'La Marina Turca', PD dic 09 p. 62-67</ref>===
Per la Turchia, il 90% dello scambio commerciale viene dal mare; con la parte europea da collegare tramite gli stretti, con 8.200 km di coste, la Turchia è una nazione marittima e al contempo una grande zona montuosa. I Turchi, che sono un pò la cerniera tra Occidente e Oriente, hanno messo dal 1992 ad oggi a disposizione delle missioni Alleate ONU e NATO circa sessanta navi diverse e contribuiscono alla STANAVFORMED (Standing NAval Force Mediterranean) nonché alla MCMFORCMED (uguale, ma per le unità contromisure mine), alla BLackseafor e di recente, con la fregata F 495 Gediz, anche pattugliano il Golfo di Aden, in cerca dei temibili pirati somali; questa è la prima vera missione 'fuori area' della Marina Turca moderna, ma in seguito è anche entrata a far parte della CTF-151, le forze di pattugliamento internazionali a guida americana, con l'inserimento di una fregata, la F491, e 263 uomini, incluse le forze speciali.
 
In termini di finezza idrodinamica, sia come lunghezza/larghezza massima che al galleggiamento, sono caratterizzate da un rapporto di circa 7,8:1 , quando le Maestrale sono circa 9,:1, e le Lupo arrivano a 10:1 mentre altre navi come le americane Knox e Perry hanno pure questi valori, ma con dimensioni maggiori di quelli delle navi italiane. Questo spiega perché le MEKO 200, nonostante la potenza motrice, abbiano una efficienza non eccezionale in termini nautici. Questa è la necessaria risultante della tecnologia della nave-contenitore e della propensione per scafi con maggiore stabilità, specie in condizioni oceaniche.
La Marina turca attualmente ha come base logica di radiare i materiali obsoleti e ammodernare quelli già disponibili, oltre che uniformarli. Dopo la riforma del 1985, e grazie al sottosegretariato per l'industria della Difesa o SSM, la Turchia è cominciata a decollare come realtà industriale anche nel settore e quindi è sempre più in grado di produrre da sé quello che le serve, mentre i contratti con fornitori esteri riescono a spillare anche offset discreti, del 30-50%. Dal 2000 i cantieri hanno aumentato i dipendenti da 13.000 del 2002 a 50.000 attuali, e per il 2013 si potrebbe arrivare al mostruoso numero di 111.000, sempre che la crisi mondiale non infici queste speranze della cantieristica.
 
Le sovrastrutture sono imponenti, senza una vera differenziazione tra prua e poppa. L’alberatura ha 2 strutture tronco-piramidali piuttosto basse da cui si elevano tralicci per sostenere i 2 radar principali di scoperta aerea.
Finita la Guerra fredda, quindi, come per molte altre Marine, la Turk Daniz Kuvvetleri è stata non solo risparmiata, ma anzi potenziata dal trasferimento di risorse dall'enorme esercito di terra; del resto, i sovietici facevano più paura dei curdi, e così lo scambio è stato .. favorevole alle forze turche. La Marina, grande ma arretrata, è diventata presto una realtà d'alto mare e non solo poco più che costiera come prima; ora è una realtà regionale sia nel Mar Nero che in Mediterraneo orientale, e oltre. Tra le sue basi logistiche vi è Aksaz, che è anche fondamentale per le Marine alleate; vi è anche una serie di altre basi importanti, come Antalya, Mersina e Alessandretta, quest'ultima a guardia anche del terminale petrolifero di Ceyhan; ovviamente è alto l'interesse per Cipro, data la posizione strategica di quest'isola, e ancora oggi vi sono non poche tensioni su chi debba prendere il controllo della regione, specie per sfruttare le immancabili risorse di petrolio subacquee. Cipro del nord è riconosciuta da Ankara, ma solo da essa, e Nicosia è al contempo in grado di impedire alla Turchia di entrare in Europa, apponendo il veto; altri problemi sono con la Grecia, tanto per cambiare, specie per quel che riguarda l'Egeo; la Grecia, per sfruttarlo meglio vorrebbe il limite territoriale innalzato da 6 a 12 miglia marine, il che avrebbe una conseguenza importante per via delle isole greche sparse a migliaia nel mare. La Convenzione di Montego Bay l'aiuterebbe in tale rivendicazione, ma la Turchia non ci sta anche perché il Mare Egeo lo considera 'suo' e ha tre siti di sorveglianza radar con i sistemi Suricate francesi, della Thales. Poi vi sono le basi navali, Smirne, Canakkale sul Bosforo, Erdek, Instambul, ma sopratutto Golkuk/Kocaeli, sede dei quattro comandi di Flotta (COMTURFLEET) e con un arsenale capace di varare 30.000 tonnellate di naviglio l'anno, 100 volte Smirne; ha tre bacini per il carenaggio delle navi e la sua superficie ammonta a ben 394 kmq. Qui sono nati, grazie alla vecchia collaborazione con i tedeschi, gli otto SSK 'Preveze' ovvero i Type 209/1400, di cui gli ultimi quattro della classe 'Gur', così ridenominati dato che hanno importanti modifiche rispetto agli altri quattro; tra queste, la profondità operativa portata a 300 m e i missili Sub-Harpoon.
 
I motori sono diesel, con 2 assi per 4 motori diesel MTU tedeschi, ripartiti su 2 assi in configurazione CODAD. I fumaioli sono come sempre caratteristici, due paralleli, ma ognuno inclinato verso l’esterno.
Nel futuro la Marina turca, della quale non si sa molto (almeno in Italia, dove è più 'gettonata' quella greca), a parte che (differentemente dai greci) è più orientata verso gli Stati Uniti che l'Europa, vi sono anche sei sottomarini Type 214, che sostituiranno i vecchi SSK, con tanto di sistema AIP. Essi non sostituiscono i Type 209 ma i sei 'Atilay' degli anni '70-80, e sono attesi per il periodo 2015-2025; il cantiere di Kocaeli ha vinto questa gara da 2,5 mld di dollari e che ovviamente vede come patner l'HDW tedesca, ma vi sono anche altri fornitori come la WASS per il sistema anti-siluri CIRCE, già usato per gli U-212; l'AIP è una membrana a celle a scambio protonico (PEM) della Siemens; essendo una tecnologia classificata, ovvero segreta, non verrà data alla Turchia ma verrà realizzato tutto in Germania. IN futuro potrebbe anche esserci una portaerei con gli F-35B, una ventina dei quali potrebbero anche essere comprati per ottenere una nave capace di ospitarli senza essere più grande di tanto, sempre che la cosa sia vantaggiosa (il ferro 'costa poco'). La Turchia è parte del programma JSF del quale ha un modico 1% e la TAI nazionale è fornitore di 3a fascia, costruendo la sezione centrale delle fusoliere; questi F-35B sarebbero un potenziamento notevolissimo per una forza aeronavale che attualmente ha solo sei CN-235 ASW e 49 elicotteri di cui vi sono da elencare i 24 S-70B2, 14 AB-212, 8 AB412EP e 3 vecchi AB-204; i rapporti con l'Italia sono di primo piano per i sottomarini, ma sono stati confermati recentemente con un grosso contratto (malgrado la concorrenza dei CN-235 o 295 a cui la Turchia contribuisce attivamente) per 10 ATR-72-500, da consegnarsi entro il 2010 secondo il programma Meltem III da 210 mln di euro. Nemmeno molti, eppure gli aerei hanno capacità di portare siluri, cariche di profondità, missili antinave; saranno consegnati assieme a venti moderni siluri MU-90; inoltre, agli USA sono stati ordinati altri 17 S-70, con missili Hellfire, Penguin e siluri Mk-46 (più probabilmente Mk-54 ammodernati, o Mk-50). In futuro vi è anche un programma per ben 84 elicotteri multiruolo, di cui otto anche per la Marina; in gara ci sono sopratutto i Blackhawk e gli AW-149.
 
L’armamento ha un cannone Mk 45, leggero e con ridotto impatto sulla piattaforma con una gittata di 23 km, munizioni di 32 kg e canna da 54 calibri. Ha una cadenza di tiro di una ventina di colpi al minuto ed è utilizzato sia per bombardamento che per difesa aerea. Da notare che in termini di impatto sulla nave, il più potente cannone Compatto da 127 mm, essendo molto più pesante, non fa parte di nessuna fregata MEKO 200, mentre è arma standard delle più grandi MEKO 360.
Per le navi, nel 2014 si pensa di far avviare un programma di navi antiaeree, il TF2000 AAW, che si estenderà fino al 2028 per cinque navi polivalenti, con due Seahawk, lanciamissili Mk-41, ESSM, Harpoon e cannone da 127 mm BAE Mk-45.4.
 
L’armamento CIWS è potente: 3 Seaguard, ciascuno con 4 armi KBB da 25 mm da 800 colpi al minuto, 1 a prua e 2 a poppa, che forse per questo è capace di ospitare un solo elicottero, anche se più probabilmente è accaduto il contrario, con l'esigenza di un solo elicottero avanzata in sede contrattuale.
In tutto ci sarà bisogno di altre navi, perché lo Stato Maggiore conferma che la flotta avrà 20 fregate, e ha chiesto alla Lockheed-Martin di ammodernare quattro delle sette 'Perry' (classe Gaziantep) nonché due delle quattro MEKO 200TN IIA (Barbaros), con sistemi di tiro Mk-92, lanciamissili Mk-41 con ordigni ESSM, sistema di combattimento CSM Genesis della Halvesan nazionale, anche se co-sviluppato con la L3 Communications americana. SI pensi che il software di queste nuove unità è costato qualcosa come quasi un mld di euro; sarà quindi un costo non indifferente, da ripartire anche alle 12 corvette classe 'Milgem' in costruzione a Istambul. Certo che davvero i tempi sono diventati 'strani' se un CD può contenere un 'prodotto' così costoso.. la F-511 Heybeliada è stata consegnata nel 2008, anche se sarà operativa solo nel 2010, seguita dalla F-512 e da altre 10 navi. I sistemi di bordo sono tra l'altro il radar Thales SMART-S costruito localmente da Aselan; i lanciatori di missili sono gli Mk-41, e i cannoni sono i 76 mm e i 'Fast Forty' (di recente hanno conosciuto un certo 'revival') da 40 mm; le prime otto navi sono stimate costare un valore di 218 mln di euro per unità, di cui 3 sono per i lsonare Sea Sentor che è un sistema antisiluro britannico (della Ultra Electronic); nel frattempo le vecchie A69 (Burak) francesi, comprate nel 2001-02, saranno ritirate; oramai i rapporti tra Francia e Turchia sono piuttosto tesi, specie in funzione del veto che i francesi sono decisi a mantenere nell'ingresso turco nell'UE; basti pensare alla gara per l'elicottero armato, nella quale i prodotti francesi (e persino sudafricani) sono stati esclusi a prescindere. La legge sul velo islamico e il riconoscimento francese del genocidio armeno sono forse solo una manifestazione esteriore di una partita politica ben più pesante e dura; la DGA francese ha ora chiuso persino l'ufficio di Istambul.
 
Oltre a ben 13 bocche da fuoco vi è un lanciamissili Sea Sparrow, con 8 missili pronti al lancio sopra la sovrastruttura poppiera. Tutto questo rende possibile la difesa contro minacce aeree a 360 gradi. La dotazione missilistica è completata da 8 missili antinave Harpoon, presenti a mezza nave, sopra le sovrastrutture, con 2 fasci di missili ciascuno su ciascun lato, per colpire fino ad oltre 100km bersagli navali. I lanciasiluri leggeri e un elicottero armato anche con missili antinave AS-12 o Sea Skua completano la dotazione di armamenti presenti.
 
La dotazione elettronica comprende una vasta serie di sistemi costituiti da 2 radar da scoperta aerea, uno a medio raggio, uno a corto raggio per scoperta di superficie e navale. Il primo è un sistema DA 08, con funzioni di scoperta aerea bidimensionale, banda F (3-4GHz), portata di 135km contro un caccia, 270 contro un aereo più grande.
Quanto alle forze di proiezione la Turchia ha iniziato già ai tempi della Guerra di Corea, mandando una divisione che si dimostrò molto combattiva; essa aveva anche un reggimento di 'marines', che tanto per cambiare, dimostrarono d'essere una forza molto 'dura' in guerra. Attualmente la Marina turca ha una brigata anfibia da 4.500 effettivi, su tre battaglioni fanteria, uno d'artiglieria, uno blindait, varie compagnie e supporti. Per usarli al meglio in operazioni d'assalto, è in cantiere anche il progetto di una LPD da 12-15.000 tonnellate, con 600 uomini di capacità; non è noto chi vincerà al momento; vi sono 32 proposte tra cui una della Fincantieri, che per altro non è certo particolarmente nota nel settore (in pratica non battuto dai tempi delle LPD della Marina italiana); l'armamento è previsto in sistemi coem l'Mk-41 per gli ESSM; Phalanx o Goalkeeper o RAM completano l'armamento; è previsto anche un paio di navi LST per i carri armati, da prodursi di sicuro in ambito nazionale, tanto che tre navi di questo tipo, usabili anche come posamine, sono in servizio dopo che vennero prodotte negli anni '70: la Osman Ghazi e le due 'Sarucabey'; la prima è da 105 metri e 4.100 t, trasporta 15 carri e 800 uomini, oltre a quattro LCVP e un comando per le operazioni anfibie; ha anche una piattaforma per un paio di elicotteri a poppa; le navi di costruzione più recente saranno invece da 5.000 t e 160 metri, ma non per rimpiazzare le navi indigene, ma due navi americane classe 'Parish' degli anni '50. Poi sarà la volta di una nave MO-SHIP da 10-12.000 t, 125-140 m di lunghezza, capaci di usare anche minisottomarini; poi verrà anche sostituita la classe di navi C-107, ovvero degli LCU degli anni '60 da rimpiazzare con otto LCT da 600 t e 61-63 metri; non mancano le forze speciali nella Marina turca, tra cui quelle per la difesa subacquea (SAS Su Alti Savunma), attacco subacqueo (SAT, Su Alti Taarruz), antiterrorismo e protezione VIP; per loro vi sono anche nuovi pattugliatori leggeri o mezzi d'assalto; 16 pattugliatori sono in costruzione nel 2010-15 per 545 mln di euro, così da ottenere navi da 60 0t con cannone da 40 mm e due mtg da 12,7; esse sono in sostituzione dei 'Dogan' e 'Kartal', tedeschi degli anni '70-80 (produzione Lurssen). Nel 2013-14 saranno anche consegnate due navi ausiliarie (ARS) da 2.500 o più tonnellate e 75-85 metri; ma come le MOSHIP, sono solo per cantieri nazionali. In futuro sono anche previsti quattro OPV da 1.700 t, di disegno simile ai 'Sirio' della Fincantieri, e saranno in servizio dal 2011. Infine dei cacciamine non si sa molto: pe ora vi sono i 'Circé' francesi, comprati alla fine degli anni '90 e hanno avuto una revisione, tra cui la sostituzione dei vecchi PAP-104 con i Pluto Plus della Gaymarine italiana. Essi fanno parte anche del 2° Gruppo permamente NATO per la guerra di mine.
 
Il radar Dolphin, della Siemens Plessey, è in banda G, fornisce la scoperta aera a bassa quota e la precisa designazione del bersaglio, grazie alla frequenza (4-6GHz) in cui opera. Esso consente di favorire quindi l’acquisizione dei bersagli ai sistemi antiaerei, costituisce un prezioso back-up in caso di guasti o danni al radar principale, sistemato sull’albero poppiero basso, e dal momento che è più leggero, è posto sull’albero prodiero, più in alto e con migliore campo visivo. Inoltre con tale doppia banda di frequenza il rischio che i disturbi elettronici accechino la nave si riduce. Il radar permette anche di scoprire anche bersagli navali, essendo a tutti gli effetti sistemi multiruolo.
 
Esistono 4 radar di tiro, 1 per i missili, 1 per i cannoni, 2 per i CIWS. Il radar STIR, olandese come quello di scoperta aerea, è utilizzabile sia per i missili che per i cannoni in 2 versioni da 2,4 e 1,8 metri di diametro. 2 TMX sono usati per i Seaguard.
 
VI è poi un sonar DE1160 con elementi sia a profondità variabile che a scafo. Esso consente una discreta capacità di scoperta antisommergibile, ma non vi sono altro che i lanciasiluri leggeri e un elicottero per eseguire eventuali ingaggi. Le distanze dei primi e la disponibilità del secondo sono limitate. I sistemi ECM sono completi, con apparati di analisi, disturbo, sistemi per il lancio bersagli, e un bersaglio trainato per i sottomarini.
 
Le navi vennero ordinate alla fine del 1982 e si formarono consorzi come il Thyssen-BV e l'HSA/Contraves per le componenti elettroniche. Il contratto di fatto fece superare a molte di queste navi un momento difficile in termini economici, e le navi entrarono in servizio tra il 1987 e l'89 (l'ultima Maestrale entrò in servizio nel 1985), in un tempo molto ridotto per un tale programma, che vide tra l'altro per la prima volta sistemi d'arma europei e americani integrati negli stessi moduli funzionali.
 
Classi Yavuz e Barbaros (Meko 200TN):
*Tipo: fregata missilistica
*Numero unità: 4 + 4
*Dislocamento: 2.800/3.450 t
*Lunghezza: 110.5/116.9 m
*Larghezza: 14,2/14.8 m
*Pescaggio: m
*Propulsione: CODAD, con 4 diesel MTU 20V 1163 TB 93 da 8860hp su 2 eliche
e 30 nodi/ CODOG, 2 diesel MTU 16V 1163 TB 83 da 6530hp su 2 eliche
E 32 nodi
*Autonomia: 4.000 nm a 20 nod/ 4.100 nm a 18nodi
*Equipaggio: 180/180
*Sensori di bordo:
**(Yavuz) radar di ricerca aerea HSA DA-8, di scoperta aerea e sup. AWS-8,
di navigazione Decca 1226, di controllo tiro STIR 2.4, WM 25, 2 TMX ; sistema di Comando/controllo HSA STACOS-TU. 1 sistema ECM RAMSES, 2 lanciatori Super RBOC,
1 SLQ-25 NIXIE decoy antisiluro, 1 sonar SQS-56 (DE1160)
**(Barbaros): radar di ricerca aerea HSA AWG-9, di scoperta aerea e sup. AWG-6,
di navigazione Decca 2960BT, di controllo tiro STIR 2.4, e STIR 1.8 (per il cannone), 2 TMX ; sistema di Comando/controllo HSA STACOS MOd.3/ o TACTICOS. 1 sistema ECM Racal CUTLASS B1 e Scorpion 8, 2 lanciatori Super RBOC,
1 SLQ-25 NIXIE decoy antisiluro, 1 sonar SQS-56 (DE1160)
*Armamento: uguale tranne che la possibilità di portare missili in contenitori VLS
Le fregate Meko 200TN classe Barbados sono seguite dopo quasi 10 anni con un secondo contratto stabilito per altre 4 navi migliorate o Meko 200TN Track IIA e IIB e le unità di questa seconda serie sono state ordinate con contratto firmato il 19 gennaio 1990, per le prime 2 (Lotto II A), ma una lettera di intenti per altre 2 è stata emessa il 14 dicembre 1992. Questo si concretizzò in un ordine il 25/11/94, (Track IIB), e le navi sono state costruite 2 ad Amburgo e 2 a Colcuk, arsenale navale turco. Esse sono state molto rimaneggiate rispetto alle precedenti, con una lunghezza maggiore di 6 m. e un diverso apparato motore. L'entrata in servizio ha avuto date tra il 1995 e il 2000.
 
Le navi hanno motorizzazione CODOG, con diesel per la crociera MTU 16V, con una potenza minore essendo a 16 cilindri e non a 20. Le turbine LM 2500 sono state installate per uno spunto di velocità maggiore, ed entrano in funzione in alternativa ai diesel per rendere meno complessa la trasmissione a scapito di qualche nodo di velocità. L'autonomia è leggermente minore, mentre le apparecchiature elettroniche e l'armamento sono per lo più rimaste uguali, in versione migliorata. Le eccezioni sono date dal sistema ECM, e le celle a lancio verticale Mk 41 che pare esistano al posto del lanciamissili Mk 29 Sea Sparrow.
 
Le 8 MEKO 200 turche hanno potenziato le capacità della marina turca in maniera notevole. Assieme alle 9 fregate ex-USA Perry, meglio armate in termini di difesa aerea d'area ma più vulnerabili per la difesa aerea ravvicinata, costituiscono un'accoppiata di considerevole efficacia. Se le navi americane assicurano la difesa aerea alle quote elevate e distanze medie, interdicendo lo spazio aereo ad apparecchi altrimenti capaci di operare liberamente, le MEKO 200 hanno una funzione di difesa ravvicinata elevata e una potente capacità di attacco. L'insieme offre mutua copertura in formazioni miste, anche se il coordinamento, come dimostrato dalle battaglie aeree nella Guerra delle Falklands, non sempre è capace di impedire un intralcio reciproco.
 
Türk Deniz Kuvvetleri - Yavuz Sınıfı Fırkateyn MEKO 200TN I :
Matricola, Nome, Cantiere, entrata in servizio:
*F 240 Yavuz Blohm & Voss – Amburgo, 17 luglio 1987
*F 241 Turgutreìs Howaldtwerke - Kiel 29 , 4 febbraio 1988
*F 242 Fatìh Gölcük Naval Shipyard , 1988
*F 243 Yildrim Gölcük Naval Shipyard , 21 luglio 1989
 
Lotto IIA
*F 244 Barbados Blohm & Voss, 26 marzo 1995
*F 245 Oruçreìs Gölcük Naval Shipyard, 10 maggio 1996
Lotto IIB
*F 246 Salihreìs Blohm & Voss – Amburgo, 17 dicembre 1998
*F 247 Kemalreìs Gölcük Naval Shipyard, 24 luglio 2000
 
Quanto ai sottomarini, la Turchia ha comprato, onde rimpiazzare i suoi vecchi rottami ex- US Navy, la bellezza di 12 U-209 (o meglio, Type 209) nella versione standard, da 56 m. Questo ovviamente a buon peso: la Grecia ne ha ordinate due serie, ma da 4 sottomarini l'una, la prima di vascelli da 1100 t e 51 m, mentre tutti i sottomarini turchi sono stati da 56 m e quindi di tipo assai più capace, oltre che il 50% più numerosi. Il che combinato darebbe un valore bellico ben maggiore, forse dell'ordine del 60-70% (quantità e qualità sommate) rispetto alla flotta greca, solo mitigato dai 2 vecchi GUPPY ancora in carico nel 1990 per la marina ellenica.
 
 
===Decurtazioni del bilancio e la Marina===
La Turchia vorrebbe una portaerei, ma non è chiaro se si tratta di una LHA oppure di una nave portaeromobili pura, tipo la Cavour, come magari il programma F-35 sembra suggerire. La sospensione del programma è stata per ora causata da problemi economici e così il piano straordinario decennale 1997-06 che aveva richiesto anche 8 SSK e 6 fregate AEGIS non ha trovato per ora accoglimento.