Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-MiG-2: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 232:
L'avionica è anche più impressionante, con un sistema di navigazione accurato anche sulle lunghe distanze, tra cui radar doppler, OMEGA e LORAN, IFF SRZO-2, ma sopratutto un radar Phased Array passivo del tipo SBI-16 o NO-7 ZASLON (codice NATO: 'Flashdance'), processato dalla squadra di Juri Guskov, definito come il più potente radar di tiro mai realizzato, e il primo con antenna attiva a scansione elettronica.
Chiariamo subito che le fantasie sulla 'compromissione' del sistema d'arma AWG-9 del Tomcat e i relativi missili, non sono corrispondenti al vero. Sebbene i missili abbinati al radar siano molto simili (ma assai più grandi e pesanti) dei Phoenix, tanto da essere chiamati anche dai loro equipaggi come l'arma americana, si tratta solo di apparenze o di convergenze evolutive. Un'altra idea maturata nella paranoia (o i calcoli interessati) degli anni '80, quando si pensava (e la cosa è stata ripetuta fino alla nausea) che tutti i sistemi americani in Iran venissero studiati attentamente dai tecnici sovietici.
[[File:AA-9-Amos.png|250px|left|thumb|L'AA-9 'Amos'/R-33]]
Ma nel caso del radar, non c'é nemmeno la somiglianza, come si accorsero gli osservatori al Bourget, che rimasero senz'altro scossi dalla rimozione del musetto del 'Foxhound'. Quello che videro, infatti, non somigliava affatto all'AWG-9, anche meno di quanto il radar 'Slot Back' del MiG-29 somigli all'APG-65 dell'equivalente occidentale, l'Hornet. In effetti, si tratta di un sistema di scoperta di nuova concezione, con antenna di 110 cm di diametro e profonda circa 30, per un peso di circa 300 kg, con peso complessivo di tutto il sistema di circa 1 t (quasi il doppio del radar del Tomcat e circa 4 volte quello dell'Eagle!); si rileva la presenza di 24 linee di elementi metallici con separazione di materiale dielettrico e circa 3.000 piccoli dipoli. La produzione dello Zaslon è stata fatta alla Fazatron.
[[File:MiG-31 gear and R-33.jpg|350px|right|thumb|Il carrello in tandem, e i missili R-33]]
L'antenna è di tipo ARROWHEAD (Array of High Efficiency and Directivity). Queste apparecchiature hanno sorpreso non poco gli osservatori a Le Bourget, visto che in Occidente antenne simili, del tutto fisse, su caccia non v'erano e l'unica cosa che gli somigliava era il radar del B-1B; la scansione elettronica del MiG-31 permette di osservare fino a 120° tra -60 e +70° di alzo, 200-300 km di portata in scoperta, 120 in inseguimento su 10 bersagli attaccandone fino a 4 in simultanea, anche se (osservava il Nativi) il radar sarebbe servito da un processore un po' troppo lento per garantire tutte le prestazioni dichiarate, essendo capace di addizione e moltiplicazione in 1,2 e 10 microsecondi (nettamente più veloce, peraltro, delle 170.000 op/sec dei MiG-29B e anche delle 400.000 dei MiG-29C); funziona in banda I/G ovvero circa 3 cm di lunghezza d'onda (9-9,5 GHz). Tra gli altri dati (Aerei Ago '98) si parla dei bersagli tipici: ovviamente non è utile dire del raggio di scoperta di un radar se non si specifica il bersaglio (per esempio, la Luna è senz'altro 'visibile', ma non è un obiettivo tipico). Il raggio è di 200 km su bersagli con RCS di 16
[[File:R-40.jpg|200px|left|thumb|Un R-40T]]
I satelliti spia americani rilevarono lanci di missili R-33 da media quota (circa 6.000 metri), contro 'drones' simulanti missili da crociera (tra i bersagli dei MiG-31), che oltre alla ridotta RCS erano in volo a meno di 200 metri (si parla anche di meno di 90). Questo significa che il MiG-31, magari volando ancora più basso, avrebbe potuto eliminare anche aerei e missili in volo a quote radenti il terreno, e-o con ECM di bordo di una certa efficacia. Se non bastava per superarne le capacità (si pensi al Raven e al B-1B), c'erano anche missili a guida IR del tipo R-40 (AA-6) e R-60 (AA-8), più il cannone, per un totale massimo teorico di 4 R-33/AA-9, 2 R-40/AA-6, e 4 R-60/AA-8. Da notare che i missili AA-6 sono in genere del tipo a guida IR, per attacchi alle spalle di bersagli con forte capacità di difesa elettronica, e-o per azioni di sorpresa. Sebbene vecchi, gli R-40T sono ancora ordigni di prestazioni temibili. Tuttavia, alle volte si sono visti anche gli R-40R, ovvero i tipi a guida radar, dal muso appuntito molto caratteristico (del resto sono armi da mach 4,5).
Detto questo, il resto dell'avionica è sufficientemente ricco per il compito dell'intercettore continentale, che è la ragion d'essere del MiG-31: esiste un datalink AK-RLDN criptato per la comunicazione a terra, più il sistema digitale APD-518 per comunicare con altri aerei fino a circa 200 km di distanza, formando così una zona di pattugliamento larga fino a 800 km, con l'uso di 4 aerei in formazione allargata; poi vi è l'IRST con scansione di 60 gradi a destra e sinistra, e da meno 13 a più 13 in verticale, sistemato sotto il muso: se il radar ha qualche problema di funzionamento o di disturbo, entra in azione lui, come detto sopra: il che dà una brutta sorpresa ad eventuali incursori che pensino di farla franca confondendo il radar nemico, del resto seguendo la linea di pensiero di tutti i caccia sovietici dagli anni '70. Sebbene sia opinabile rispetto ad un radar occidentale ad alta tecnologia e affidabilità complessiva, la combinazione tra sistema radar e IRST (per i caccia più moderni, anche il telemetro laser) permette di giocare potenzialmente brutti scherzi anche ai più agguerriti bombardieri della NATO.
L'armamento è costituito da grossi missili esteticamente simili ai Phoenix,
Riga 291:
:865° Reggimento Caccia Indipendente (Elizovo, Petropavlovsk Kamchatsky)
L'aviazione del Kazakhstan ne ha ricevuti 32-40 esemplari
Il MiG-31 è stato pensato per intercettare velivoli di tutti i tipi, anche i ricognitori ad alte prestazioni, magari l'SR-71, il B-1B, i missili Cruise, specie provenienti dalla zona artica, dove le difese sovietiche erano necessariamente meno agguerrite e dense. Le capacità di ingaggio hanno visto fin da subito l'abbattimento di drone bersagli in volo a bassa quota, circa 60 m, secondo quello che i soliti satelliti americani sono riusciti a captare (già negli anni '80), sono un segno delle capacità di ingaggio dei ssitemi d'arma di bordo. Inoltre i MiG dovrebbe essere anche efficace rispetto a bersagli stealth, almeno a distanze ridotte e l'IRST ha una portata massima, in buone condizioni meteo, di circa 50 km. Con il datalink collegato tra i vari aerei, si possono usare sia i MiG-31 in azioni singole, del tipo 'Lone Wolf', anche in maniera autonoma rispetto al controllo caccia di terra; e sia in azioni 'wolfpack', a branco di lupi, in realtà ampiamente distanziati. Il MiG-31 è forse il primo caccia sovietico con una capacità di operare autonomamente: i MiG fino al '21 potevano farlo, ma ottenendo ben poco, il MiG-23 e 25 erano macchine 'semi-automatiche' con il pilota a fare da 'tassista', il MiG-29 solo parzialmente libero, il Su-27 quasi al livello del Foxhound, ma non così valido
Del resto, gli AA-9 'Amos' sono armi a guida SARH e funzionano un pò come i missili Patriot o SM-2, ma probabilmente senza sistema 'track via-missile'; il che li rende più facilmente disturbabili rispetto ai Phoeinx, che hanno un radar d'acquisizione finale autonomo. In ogni caso, rappresentano il meglio che i sovietici riuscirono a produrre (probabilmente l'assenza di radar interno è dovuta più a considerazioni di costi che di capacità tecnologiche) e se già l'AA-6 era un sistema temibile, il successivo AA-9, abbinato allo Zaslon, dev'essere stato davvero un brutto cliente. Ma di fatto non lo sappiamo, né forse lo sapremo mai, perché il MiG-31, nella sua pur lunga carriera, non ha sparato, a che se ne sa, nemmeno un colpo in combattimento, eccetto forse che contro il solito pallone spia.
Dove i MiG-31 non sono tanto a loro agio
Tuttavia, è chiaro
Nonostante le sue tante doti, il MiG-31 è pur sempre una macchina specializzata e costosa, e non ha ottenuto, benché promosso (pare anche con l'Iran) all'export, alcun successo commerciale. La cosa che impressiona maggiormente, in quel turbinoso sviluppo di super-caccia (teniamo presente che si parla di velivoli supersonici da 40 t), è che nemmeno il MiG-31 era considerato il caccia intercettore 'definitivo', tant'é che non riuscì nemmeno a sostituire totalmente i suoi predecessori, sia il MiG-25, che il Tu-128, l'unico caccia più grosso del Foxhound (di cui verso la fine degli anni '80 c'erano ancora 25 circa nella FA e un'ottantina nella IA-PVO); per rimpiazzare gli aerei delle vecchie generazioni, ma anche gli stessi MiG-31, era previsto il Mikoyan I-701P, un super-caccia da 30 metri di lunghezza per 19 di apertura alare e 7 di altezza) capace di volare a mach 2,5, e in maniera continua a mach 2,2, più lento ma con autonomia moltiplicata, 7.000 km in supersonico e 11.000 km
La versione definitiva MiG-31M, benché non avesse cura di aiutare l'operatore radar a vedere qualcosa fuori, per il resto era migliore, anche per
Questo progresso è stato ottenuto in pochi anni, nonostante che già il MiG-31 avesse portato in servizio il primo radar
Ad ogni modo, la verità su quest'aereo non è mai stata facile da comprendere. I russi al Bourget scherzavano dicendo che l'efficienza del loro aereo era del 50% migliore rispetto a quella dell'F-15, ma questo grosso aereo in realtà deve aver dato molti grattacapi per costo e complessità, specie nella Russia post-sovietica, in perenne carenza di cherosene. Tuttavia, è un fatto che -nonostante la presenza di centinaia di 'Flanker'- il MiG-31 ha continuato, pressoché indisturbato, ad operare fino ad oggi, ed è stato elogiato come il pilastro della difesa aerea del Paese. Associato ai radar di terra e ai numerosi A-50 AWACS, ha fatto indubbiamente il suo lavoro quanto meno onestamente, sebbene nessuno
====Ultimi aggiornamenti<ref>A&D Lu 2009</ref>====
[[File:MiG-31BM maks-2009.jpg|350px|right|]]
Il MiG-31BM è
Forse è vero che il vino buono migliora con il tempo, che sia nelle botti molto piccole (AMX) o in quelle decisamente di taglia forte, come il MiG-31, sta di fatto che di recente, dopo tante offerte in passato, il MiG-31 è stato ufficialmente comprato dai Siriani, nel tipo export MiG-31E, il primo successo mondiale per questo tipo di aereo; forse proprio per questo è stato possibile rilanciare il possente intercettore russo, che nel corso dei decenni in cui è stato in servizio, ha svolto una tranquilla attività di sorveglianza sui territori ex-sovietici. Certo, i tempi dei massicci export dei MiG-25, i suoi predecessori, sono passati, ma il MiG-31, anche se molto oneroso da mantenere, è un potente intercettore, magari ancora valido in un'epoca in cui vi sono minacce come gli F-22, o gli EF-2000, Rafaele e missili stealth. Nel mentre i 'missilieri' sono spariti: a parte pochi aerei nel Golfo tra Tornado ADV e F-14, per il resto i Tomcat negli USA sono stati radiati, e i Tornado ADV inglesi seguiranno tra poco, anche quelli pesantemente aggiornati e quelli dati a suo tempo in leasing all'AM italiana.▼
▲Forse è vero che il vino buono migliora con il tempo, che sia nelle botti molto piccole (AMX) o in quelle
Infine, qualche anno addietro, si era ripescato il concetto di lanciamissili balistici: il MiG-31, secondo l'idea della Kazcosmos, nel Kazakistan, è il vettore ideale per il lancio di .. satelliti. Nel 1987 vennero costruiti due prototipi del MiG-31D (I-07), con funzioni antisatellite. La collaborazione era stata fatta assieme al MITT (Moskow Institute of Thermal Technology) e alla Vympel, ideatrice del missile antisatellite originale, nato secondo la 'politica-specchio' per lanci contro i satelliti spia occidentali e non. Con un nuovo missile balistico, il MiG-31D potrebbe inerpicarsi in aria e sganciarlo da uno specifico pilone ventrale; il razzo tristadio potrebbe piazzare satelliti da 50-160 kg, tra quote di 200 e ben 1.200 km. Questo grazie anche alla motorizzazione del MiG-31, che in questo caso dovrebbe essere data dai D-30F-6M, ancora più potenti di quelli standard, e nati per il MiG-31M. Il Foxhound svolgerebbe solo il compito di lanciatore, mentre la direzione del lancio sarebbe fatta con uno speciale Il-76 che ha anche un datalink per il missile. In pratica, si tratterebbe di una riedizione in formato mignon dell'idea Tu-160/Burlak, naufragata per la mancanza dei pochi finanziamenti richiesti, nella palude economica che era diventata la Russia degli anni '90. A parte questo, con il MiG-31 si potrebbero piazzare satelliti a costi notevolmente minori che con i razzi veri e propri, e per chi se lo potrebbe permettere, resta anche la possibilità di mandare 'in trasferta' i velivoli lanciarazzi, per operare dove meglio fosse richiesto. Questo programma, di cui si è fatta notizia nel 2006, dimostra anche che i due MiG-31D, come anche gli F-15 ASAT, non sparirono subito dall'inventario, anzi sono ancora oggi attivi ed efficienti, anche se non nel compito originario. Sperando che, con il revival delle armi antisatellite (vedi USA e Cina in questi ultimi tempi) non ritorneranno addirittura al loro ruolo originario<ref>Aerei lu 2006 p.26</ref>.
|