Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-MiG-2: differenze tra le versioni

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L'avionica è anche più impressionante, con un sistema di navigazione accurato anche sulle lunghe distanze, tra cui radar doppler, OMEGA e LORAN, IFF SRZO-2, ma sopratutto un radar Phased Array passivo del tipo SBI-16 o NO-7 ZASLON (codice NATO: 'Flashdance'), processato dalla squadra di Juri Guskov, definito come il più potente radar di tiro mai realizzato, e il primo con antenna attiva a scansione elettronica.
 
Chiariamo subito che le fantasie sulla 'compromissione' del sistema d'arma AWG-9 del Tomcat e i relativi missili, non sono corrispondenti al vero. Sebbene i missili abbinati al radar siano molto simili (ma assai più grandi e pesanti) dei Phoenix, tanto da essere chiamati anche dai loro equipaggi come l'arma americana, si tratta solo di apparenze o di convergenze evolutive. Un'altra idea maturata nella paranoia (o i calcoli interessati) degli anni '80, quando si pensava (e la cosa è stata ripetuta fino alla nausea) che tutti i sistemi americani in Iran venissero studiati attentamente dai tecnici sovietici. INIn realtà, questo non accadde per diverse buone ragioni: anzitutto, i sovietici ebbero poca fortuna in Iran, visto che il partito comunista locale venne rapidamente spazzato via. Poi, Mosca supportava storicamente l'Irak e non cambiò apprezzabilmente, meno che mai dopo l'inizio della guerra, quando i sovietici, casomai, combattevano dall'altra parte del confine. Di tutto questo non dovrebbe stupire quindi che Tom Cooper ricordi come i sovietici, quei pochi che riuscirono a visistare le basi iraniane, erano tenuti lontano non dagli F-14, e nemmeno dai Phantom, ma persino dagli F-5E, che senza dubbio (non avendo nemmeno i missili Maverick) non rappresentavano il massimo della tecnologia. Poi c'é l'argomento principe: il MiG-31 entrò in produzione contemporaneamente alla caduta dello Scià (1979 circa), e il prototipo volò fin dal '75. Non solo, ma i missili, l'unica componente visibile esternamente, sono armi simili ai Phoenix, ma in realtà sarebbe maggiormente corretto considerarli come equivalenti di un grosso Super R-530 francese, perché sono armi a guida radar semiattiva.
[[File:AA-9-Amos.png|250px|left|thumb|L'AA-9 'Amos'/R-33]]
Ma nel caso del radar, non c'é nemmeno la somiglianza, come si accorsero gli osservatori al Bourget, che rimasero senz'altro scossi dalla rimozione del musetto del 'Foxhound'. Quello che videro, infatti, non somigliava affatto all'AWG-9, anche meno di quanto il radar 'Slot Back' del MiG-29 somigli all'APG-65 dell'equivalente occidentale, l'Hornet. In effetti, si tratta di un sistema di scoperta di nuova concezione, con antenna di 110 cm di diametro e profonda circa 30, per un peso di circa 300 kg, con peso complessivo di tutto il sistema di circa 1 t (quasi il doppio del radar del Tomcat e circa 4 volte quello dell'Eagle!); si rileva la presenza di 24 linee di elementi metallici con separazione di materiale dielettrico e circa 3.000 piccoli dipoli. La produzione dello Zaslon è stata fatta alla Fazatron.
[[File:MiG-31 gear and R-33.jpg|350px|right|thumb|Il carrello in tandem, e i missili R-33]]
L'antenna è di tipo ARROWHEAD (Array of High Efficiency and Directivity). Queste apparecchiature hanno sorpreso non poco gli osservatori a Le Bourget, visto che in Occidente antenne simili, del tutto fisse, su caccia non v'erano e l'unica cosa che gli somigliava era il radar del B-1B; la scansione elettronica del MiG-31 permette di osservare fino a 120° tra -60 e +70° di alzo, 200-300 km di portata in scoperta, 120 in inseguimento su 10 bersagli attaccandone fino a 4 in simultanea, anche se (osservava il Nativi) il radar sarebbe servito da un processore un po' troppo lento per garantire tutte le prestazioni dichiarate, essendo capace di addizione e moltiplicazione in 1,2 e 10 microsecondi (nettamente più veloce, peraltro, delle 170.000 op/sec dei MiG-29B e anche delle 400.000 dei MiG-29C); funziona in banda I/G ovvero circa 3 cm di lunghezza d'onda (9-9,5 GHz). Tra gli altri dati (Aerei Ago '98) si parla dei bersagli tipici: ovviamente non è utile dire del raggio di scoperta di un radar se non si specifica il bersaglio (per esempio, la Luna è senz'altro 'visibile', ma non è un obiettivo tipico). Il raggio è di 200 km su bersagli con RCS di 16 m2mq (il Tu-16), con inseguimento da 120 km. Tuttavia, si ritiene che questi valori nominali, in pratica, siano superabili in maniera piuttosto ampia. Peraltro la maggior parte degli osservatori ha rilevato che si tratterebbe sì di un antenna radar a scansione, ma di tipo passivo e non attivo. Sempre Aerei 1998 ridimensiona i dati sull'elevazione: si parla di +35 gradi fino a -25 gradi° in depressione. Quanto alla direzione, si parla di 120 gradi per lato, ma questo è un assurdo, visto che consentirebbe di vedere alle spalle e sui lati degli aerei per decine di km (30 gradi per lato); ma è molto probabilmente un errore di dicitura, e 120 gradi sono il massimo ottenibile su entrambi i lati (60 gradi per lato). Il sistema ha agilità di frequenza e le sue capacità non sono solo teoria: sebbene l'ampio angolo visuale possa offrire anche rilevanti lobi laterali (e vulnerabilità alle ECM), in effetti si ebbero da subito notizie interessanti sulle attività sperimentali del MiG-31.
[[File:R-40.jpg|200px|left|thumb|Un R-40T]]
I satelliti spia americani rilevarono lanci di missili R-33 da media quota (circa 6.000 metri), contro 'drones' simulanti missili da crociera (tra i bersagli dei MiG-31), che oltre alla ridotta RCS erano in volo a meno di 200 metri (si parla anche di meno di 90). Questo significa che il MiG-31, magari volando ancora più basso, avrebbe potuto eliminare anche aerei e missili in volo a quote radenti il terreno, e-o con ECM di bordo di una certa efficacia. Se non bastava per superarne le capacità (si pensi al Raven e al B-1B), c'erano anche missili a guida IR del tipo R-40 (AA-6) e R-60 (AA-8), più il cannone, per un totale massimo teorico di 4 R-33/AA-9, 2 R-40/AA-6, e 4 R-60/AA-8. Da notare che i missili AA-6 sono in genere del tipo a guida IR, per attacchi alle spalle di bersagli con forte capacità di difesa elettronica, e-o per azioni di sorpresa. Sebbene vecchi, gli R-40T sono ancora ordigni di prestazioni temibili. Tuttavia, alle volte si sono visti anche gli R-40R, ovvero i tipi a guida radar, dal muso appuntito molto caratteristico (del resto sono armi da mach 4,5). ILIl tutto abbinato all'IRST, qui ventrale anziché sopra il muso, che serve a localizzare un obiettivo 'regardless' le sue capacità ECM e la sua traccia radar.
 
Detto questo, il resto dell'avionica è sufficientemente ricco per il compito dell'intercettore continentale, che è la ragion d'essere del MiG-31: esiste un datalink AK-RLDN criptato per la comunicazione a terra, più il sistema digitale APD-518 per comunicare con altri aerei fino a circa 200 km di distanza, formando così una zona di pattugliamento larga fino a 800 km, con l'uso di 4 aerei in formazione allargata; poi vi è l'IRST con scansione di 60 gradi a destra e sinistra, e da meno 13 a più 13 in verticale, sistemato sotto il muso: se il radar ha qualche problema di funzionamento o di disturbo, entra in azione lui, come detto sopra: il che dà una brutta sorpresa ad eventuali incursori che pensino di farla franca confondendo il radar nemico, del resto seguendo la linea di pensiero di tutti i caccia sovietici dagli anni '70. Sebbene sia opinabile rispetto ad un radar occidentale ad alta tecnologia e affidabilità complessiva, la combinazione tra sistema radar e IRST (per i caccia più moderni, anche il telemetro laser) permette di giocare potenzialmente brutti scherzi anche ai più agguerriti bombardieri della NATO.
 
L'armamento è costituito da grossi missili esteticamente simili ai Phoenix, come del resto sono chiamati così (Fenix) anche in Russia,; ma gli AAR-9 Amos33 sono missili a guida SARH sia pure di tipo avanzato; erano previsti invece altri missili, chiamati R-37 (gli AA-9 sono in realtà gli R-33) per il definitivo MiG-31, ovvero l'M; vi sono anche due missili R-40 a guida IR sotto le ali, con portata di circa 30 e passa km, e 4 AA-8 Aphid (R-60); esiste anche un cannone da 23 mm GSh-6-23, che spara ad almeno 8.000 c.min, ma purtroppo per il MiG lo spazio interno per le munizioni si limita a circa 260 colpi, pari a meno di 3 secondi di fuoco; esso è indietro rispetto alle prese d'aria per evitare qualunque rischio di ingestione accidentale dei suoi gas di scarico. Anche questo è figlio senz'altro delle esigenze manifestate riguardo il MiG-25, che il cannone non l'aveva per niente. Qui è stato possibile trovare spazio per il gatling, ma senza troppa convinzione, altrimenti si sarebbe potuto ottenere ben più spazio a bordo per le pallottole: basti pensare che l'Eagle ha 940 proiettili da 20 mm. Idem per i Su-24, i cui prototipi avevano lo stesso cannone con 500 cp, poi ridotti anche qui a soli 260.
 
 
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:865° Reggimento Caccia Indipendente (Elizovo, Petropavlovsk Kamchatsky)
 
L'aviazione del Kazakhstan ne ha ricevuti 32-40 esemplari indopo seguitola alla disgregazionefine dell'Unione SovieticaURSS. Nonostante questi potenti e sofisticati aerei siano probabilmente eccessivi rispetto alle esigenze della V-VS(QR), risultano ancora in servizio nel 365° Reggimento a Semipalatinsk. Questi esemplari non sono mai stati mostrati al pubblico e non se ne conoscono fotografie.
 
Il MiG-31 è stato pensato per intercettare velivoli di tutti i tipi, anche i ricognitori ad alte prestazioni, magari l'SR-71, il B-1B, i missili Cruise, specie provenienti dalla zona artica, dove le difese sovietiche erano necessariamente meno agguerrite e dense. Le capacità di ingaggio hanno visto fin da subito l'abbattimento di drone bersagli in volo a bassa quota, circa 60 m, secondo quello che i soliti satelliti americani sono riusciti a captare (già negli anni '80), sono un segno delle capacità di ingaggio dei ssitemi d'arma di bordo. Inoltre i MiG dovrebbe essere anche efficace rispetto a bersagli stealth, almeno a distanze ridotte e l'IRST ha una portata massima, in buone condizioni meteo, di circa 50 km. Con il datalink collegato tra i vari aerei, si possono usare sia i MiG-31 in azioni singole, del tipo 'Lone Wolf', anche in maniera autonoma rispetto al controllo caccia di terra; e sia in azioni 'wolfpack', a branco di lupi, in realtà ampiamente distanziati. Il MiG-31 è forse il primo caccia sovietico con una capacità di operare autonomamente: i MiG fino al '21 potevano farlo, ma ottenendo ben poco, il MiG-23 e 25 erano macchine 'semi-automatiche' con il pilota a fare da 'tassista', il MiG-29 solo parzialmente libero, il Su-27 quasi al livello del Foxhound, ma non così valido quanto acome sistema d'arma. Chiaramente, se si vuole operare in maniera autonoma si devono saper far molte più cose e quindi servono mezzi più sofisticati ed evoluti, e fino a che il gioco vale la candela si può provare. Ad ogni modo, il MiG-31 è anche un mini-AWACS, che con il data-link può esplorare ampi spazi e condividerli con i compagni di pattuglia(sperando però di non trovarsi obiettivi troppo piccoli o elusivi che passino 'tra le maglie' del dispositivo), arrivando a controllare una striscia di territorio larga fino a 800 km per 200 di larghezza. In pratica, quattro Foxhound potrebbero in simultanea coprire una sezione del territorio grande quasi quanto l'Italia. Può sembrare persino eccessivo, ma data la superficie dell'URSS e la minaccia NATO, questo poteva persino non sembrare sufficiente. Il MiG-31 ha anche capacità offensive: il suo RWR è piuttosto sofisticato, così come la strumentazione di bordo: attaccare bersagli 'pregiati' nelle retrovie nemiche, come le aerocisterne e sopratutto, gli AWACS. Che ovviamente avrebbero corso i loro rischi: la velocità dei MiG-31, la capacità di ingaggiare bersagli multipli anche a distanza elevata (come gli F-15 di scorta e al contempo, gli E-3 Sentry) e la lunga autonomia avrebbero costituito una grave minaccia per la NATO. Così facendo, per esempio, è facile in qualche minuto arrivare addosso ad un aereo di questo tipo, lento e impacciato, con una distanza che in un lamo scende da 200 a 100 km, per lasciare fare poi ai missili R-33 da circa mach 3,7. La velocità d'attacco di oltre mach 2 e la quota di quasi 20.000 m consentono al MiG-31 di imprimere molta energia cinetica ai suoi missili, sfruttandone al massimo le capacità cineticheprestazioni, specie contro bersagli lenti e vulnerabiligoffi.
 
Del resto, gli AA-9 'Amos' sono armi a guida SARH e funzionano un pò come i missili Patriot o SM-2, ma probabilmente senza sistema 'track via-missile'; il che li rende più facilmente disturbabili rispetto ai Phoeinx, che hanno un radar d'acquisizione finale autonomo. In ogni caso, rappresentano il meglio che i sovietici riuscirono a produrre (probabilmente l'assenza di radar interno è dovuta più a considerazioni di costi che di capacità tecnologiche) e se già l'AA-6 era un sistema temibile, il successivo AA-9, abbinato allo Zaslon, dev'essere stato davvero un brutto cliente. Ma di fatto non lo sappiamo, né forse lo sapremo mai, perché il MiG-31, nella sua pur lunga carriera, non ha sparato, a che se ne sa, nemmeno un colpo in combattimento, eccetto forse che contro il solito pallone spia.
 
Dove i MiG-31 non sono tanto a loro agio, è invece ilnel combattimento manovrato, che non è il loro compito. I motori sono potenti, l'ala è piuttosto robusta, ma la visibilità è ridotta (peggio del MiG-25) e i comandi devono pur sempre lottare contro l'inerzia di un 'bestione' d'acciaio che arriva tipicamente a pesi tipici di circa 30-35 tonnellate in situazioni di combattimento. Nondimeno il 'Foxhound' è piuttosto agile, anche se non ha mai avuto l'integrazione con missili AA-11 e casco HMS, senz'altro utili per ovviare alla minore maneggevolezza rispetto ai caccia 'puri'. Dove se la passa bene è in supersonico, dato che riesce a mantenere manovre ad alto numero di g anche a velocità improponibili per altri caccia: finché tiene le velocità più alte, è ancora in grado di dire la sua. La velocità a bassa quota è meno spettacolare, ma dopo che l'ala venne rinforzata da un longherone extra, verso la metà degli anni '80, fu possibile superare il MiG-25, che non riusciva ad andare in supersonico a pelo del mare: con la sua stabilità, il MiG-31 è in grado di correre dietro a praticamente tutti i bombardieri, e lasciarsi dietro tutti i caccia a quelle quote.
 
Tuttavia, è chiaro, che il Su-27 èha una cellula più attuale e costa molto di meno nella gestione (l'autonomia, per esempio, è almeno pari, pur con poco più della metà del carburante), inoltre è più agile e i motori sono adatti al dogfight (cosa che non è necessariamente vera per i DF-6). Una volta che ha ottenuto migliorie apprezzabili all'avionica, per non parlare delle capacità aria-superficie, è diventato un mezzo complessivamente ben superiore e non casualmente ha inondato il mercato dei caccia pesanti dagli anni '90 in poi, come e più dell'F-15 Eagle.
 
Nonostante le sue tante doti, il MiG-31 è pur sempre una macchina specializzata e costosa, e non ha ottenuto, benché promosso (pare anche con l'Iran) all'export, alcun successo commerciale. La cosa che impressiona maggiormente, in quel turbinoso sviluppo di super-caccia (teniamo presente che si parla di velivoli supersonici da 40 t), è che nemmeno il MiG-31 era considerato il caccia intercettore 'definitivo', tant'é che non riuscì nemmeno a sostituire totalmente i suoi predecessori, sia il MiG-25, che il Tu-128, l'unico caccia più grosso del Foxhound (di cui verso la fine degli anni '80 c'erano ancora 25 circa nella FA e un'ottantina nella IA-PVO); per rimpiazzare gli aerei delle vecchie generazioni, ma anche gli stessi MiG-31, era previsto il Mikoyan I-701P, un super-caccia da 30 metri di lunghezza per 19 di apertura alare e 7 di altezza) capace di volare a mach 2,5, e in maniera continua a mach 2,2, più lento ma con autonomia moltiplicata, 7.000 km in supersonico e 11.000 km (!) in regime subsonico; per questo intercettore continentale erano previsti missili R-37 e KS-172 a lungo raggio e guida attiva. Ma questo progetto ambiziosissimo venne cancellato e allora, come soluzione 'di rimedio' vennero proposti il Sukhoi S-37 e il MiG-31M, nessuno dei quali con successo data la dissoluzione dell'URSS<ref>Monografia Aerei ago 1998</ref>. Da allora i 'Foxhound' sono stati mantenuti in servizio nonostante i costi elevati, specie per il carburante, e dopo alcuni anni di incertezza, ammodernati con vari sistemi avionici di nuova generazione.
 
La versione definitiva MiG-31M, benché non avesse cura di aiutare l'operatore radar a vedere qualcosa fuori, per il resto era migliore, anche per la visuale delil pilota, liberato da montanti troppo grossi e che ostruivano la visuale, con un tettuccio simile a quello del MiG-29, con missili R-37 con gittata ancora maggiore e guida radar attiva ecc. ecc.
 
Questo progresso è stato ottenuto in pochi anni, nonostante che già il MiG-31 avesse portato in servizio il primo radar Phasedphased array aereo, battendo sul tempo anche il B-1B con il suo APQ-164,; tanto che i Sovietici, spesso accusati di avereaver rubato tecnologie dell'APG-65 per realizzare, magari, i radar del MIG-29 (accuse poco credibili, a dire il vero, anche perché il MiG-29 ha un radarè specializzato nei compiti di intercettazione aerea, mentree la tecnologia dei calcolatori di bordo sovietici non era sufficiente per fare all'epoca un sistema pienamente multimodale come quelli occidentali), hanno ribattuto, dopo la rivelazione del Bourget, che erano loro casomai ad essere arrabbiati per il furto di tecnologie perpretrato dagli americani per realizzare il radar del B-1.
 
Ad ogni modo, la verità su quest'aereo non è mai stata facile da comprendere. I russi al Bourget scherzavano dicendo che l'efficienza del loro aereo era del 50% migliore rispetto a quella dell'F-15, ma questo grosso aereo in realtà deve aver dato molti grattacapi per costo e complessità, specie nella Russia post-sovietica, in perenne carenza di cherosene. Tuttavia, è un fatto che -nonostante la presenza di centinaia di 'Flanker'- il MiG-31 ha continuato, pressoché indisturbato, ad operare fino ad oggi, ed è stato elogiato come il pilastro della difesa aerea del Paese. Associato ai radar di terra e ai numerosi A-50 AWACS, ha fatto indubbiamente il suo lavoro quanto meno onestamente, sebbene nessuno, almeno fino a poco tempo fa,all'estero lo ha voluto all'export, anche nazioni con grandi spazi da difendere, per via della concorrenza dei Su-27 e derivati/30. Ma che il MiG-31 sia tutt'altro che 'finito', malgrado l'abbandono del MiG-31M, lo dimostrano alcuni recenti sviluppi.
 
====Ultimi aggiornamenti<ref>A&D Lu 2009</ref>====
[[File:MiG-31BM maks-2009.jpg|350px|right|]]
Il MiG-31BM è una versione modificata e miglioratal'aggiornamento del tipo originario'Foxhound', il cui primo esemplare (o quanto meno, uno dei primi) è stato presentato alla base di Kubinka, verso la fine di marzo 2009: nonostante le tante polemiche sulla reale efficacia ed efficienza di questo grosso intercettore, e sulla sua efficienza,esso è stato nondimeno definito come 'la primaria piattaforma di difesa aerea a lunghissimo raggio della Russia, in grado di colpire anche i missili 'cruise'. A quanto se ne sa il MiG-31BM è, avionicamente parlando, un'evoluzione del MiG-31M, ma non è di nuova produzione e strutturalmente è simile al tipo B basico. A quanto pare, il radar è adesso un AESA, ovvero un'antenna elettronica attiva anziché passiva come il tipo originale; il missile standard è adesso il Vympel R-33S, aggiornameno del precedente R-33: ma non è un tipo recentissimo, come del resto non lo è il MiG-31M, dato che i primi esemplari vennero avvistati sul prototipo MiG-31M già nel 1994, mentre stavano per essere tirati in un poligono russo. E' un'arma da 120 km di portata ad alta quota e contro bersagli non molto agili, un limitato miglioramento rispetto al tipo base (accreditato già di circa 100-110 km), ottenuto grazie ad una struttura alare con maggiore portanza; a bassa quota, e contro bersagli di piccole dimensioni, il raggio si riduce invece a circa un terzo, ovvero sui 35 km; probabile anche la crescita in peso dato che i nuovi punti d'aggancio AKU-410-1 portano fino a 530 kg anziché 490 come i precedenti, i tipi base; tuttavia, è anche noto che sotto la fusoliera, adesso, è possibile portare ben sei armi anziché 4, seguendo quindi uno dei punti di innovazione del MiG-31M; sopratutto, però, vi sono i K-77 (AA-12) nel tipo -1, che sono armi più valide per il combattimento aereo. Non mancano però nemmeno i nuovissimi K-37 (in realtà anch'essi sviluppati sulla base di quanto fatto a suo tempo per il MiG-31M), a guida radar attiva e-o semiattiva, e con una portata massima di ben 260 km.
 
Forse è vero che il vino buono migliora con il tempo, che sia nelle botti molto piccole (AMX) o in quelle decisamente di taglia forte, come il MiG-31, sta di fatto che di recente, dopo tante offerte in passato, il MiG-31 è stato ufficialmente comprato dai Siriani, nel tipo export MiG-31E, il primo successo mondiale per questo tipo di aereo; forse proprio per questo è stato possibile rilanciare il possente intercettore russo, che nel corso dei decenni in cui è stato in servizio, ha svolto una tranquilla attività di sorveglianza sui territori ex-sovietici. Certo, i tempi dei massicci export dei MiG-25, i suoi predecessori, sono passati, ma il MiG-31, anche se molto oneroso da mantenere, è un potente intercettore, magari ancora valido in un'epoca in cui vi sono minacce come gli F-22, o gli EF-2000, Rafaele e missili stealth. Nel mentre i 'missilieri' sono spariti: a parte pochi aerei nel Golfo tra Tornado ADV e F-14, per il resto i Tomcat negli USA sono stati radiati, e i Tornado ADV inglesi seguiranno tra poco, anche quelli pesantemente aggiornati e quelli dati a suo tempo in leasing all'AM italiana.
 
Forse è vero che il vino buono migliora con il tempo, che sia nelle botti molto piccole (AMX) o in quelle decisamente di taglia forte, come il MiG-31,; sta di fatto che di recente, dopo tante offerte in passato, il MiG-31 è stato ufficialmente comprato dai Siriani, nel tipo export MiG-31E, il primo successo mondiale per questo tipo di aereo; forse proprio per questo è stato possibile rilanciare il possente intercettore russo, che nel corso dei decenni in cui è stato in servizio, ha svolto una tranquilla attività di sorveglianza sui territori ex-sovietici. Certo, i tempi dei massicci export dei MiG-25, i suoi predecessori, sono passati, ma il MiG-31, anche se molto oneroso da mantenere, è un potente intercettore, magari ancora valido in un'epoca in cui vi sono minacce come gli F-22, o gli EF-2000, Rafaele e missili stealth. Nel mentre i 'missilieri' sono spariti: a parte pochi aerei nel Golfo tra Tornado ADV e F-14, per il resto i Tomcat negli USA sono stati radiati, e i Tornado ADV inglesi seguiranno tra poco, anche quelli pesantemente aggiornati e quelli dati a suo tempo in leasing all'AM italiana.
 
Infine, qualche anno addietro, si era ripescato il concetto di lanciamissili balistici: il MiG-31, secondo l'idea della Kazcosmos, nel Kazakistan, è il vettore ideale per il lancio di .. satelliti. Nel 1987 vennero costruiti due prototipi del MiG-31D (I-07), con funzioni antisatellite. La collaborazione era stata fatta assieme al MITT (Moskow Institute of Thermal Technology) e alla Vympel, ideatrice del missile antisatellite originale, nato secondo la 'politica-specchio' per lanci contro i satelliti spia occidentali e non. Con un nuovo missile balistico, il MiG-31D potrebbe inerpicarsi in aria e sganciarlo da uno specifico pilone ventrale; il razzo tristadio potrebbe piazzare satelliti da 50-160 kg, tra quote di 200 e ben 1.200 km. Questo grazie anche alla motorizzazione del MiG-31, che in questo caso dovrebbe essere data dai D-30F-6M, ancora più potenti di quelli standard, e nati per il MiG-31M. Il Foxhound svolgerebbe solo il compito di lanciatore, mentre la direzione del lancio sarebbe fatta con uno speciale Il-76 che ha anche un datalink per il missile. In pratica, si tratterebbe di una riedizione in formato mignon dell'idea Tu-160/Burlak, naufragata per la mancanza dei pochi finanziamenti richiesti, nella palude economica che era diventata la Russia degli anni '90. A parte questo, con il MiG-31 si potrebbero piazzare satelliti a costi notevolmente minori che con i razzi veri e propri, e per chi se lo potrebbe permettere, resta anche la possibilità di mandare 'in trasferta' i velivoli lanciarazzi, per operare dove meglio fosse richiesto. Questo programma, di cui si è fatta notizia nel 2006, dimostra anche che i due MiG-31D, come anche gli F-15 ASAT, non sparirono subito dall'inventario, anzi sono ancora oggi attivi ed efficienti, anche se non nel compito originario. Sperando che, con il revival delle armi antisatellite (vedi USA e Cina in questi ultimi tempi) non ritorneranno addirittura al loro ruolo originario<ref>Aerei lu 2006 p.26</ref>.