Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Brasile: differenze tra le versioni

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Notare il gran numero di armi di vario tipo, generazione e provenienza: in particolare il numero di obici da 105mm consisteva in un totale di 6 modelli diversi, inclusi degli FH 105 tedeschi del periodo bellico catturati dall'esercito brasiliano in Italia (presumibilmente), gli M56 italiani someggiabili, la gamma completa di obici bellici e postbellici americani con altri 4 modelli tra trainati e semoventi. Chiaramente, la leggerezza delle artiglierie da 105 mm era il meglio che si potesse sperare con le difficoltà di movimento nel territorio brasiliano.
 
I razzi '''FGT-108''' erano armi da 108 mm di calibro, 17 kg di peso, di cui appena 3 di testata per una gittata di 7 km. Il lanciatore era per 16 razzi, pesante 802 kg con una biga di lancio, oppure sistemabile sul telai di un autocarro leggero. Gli '''ASTROS''' erano un sistema molto più complesso e pesante, con caratteristiche di tutto rispetto: erano sistemati su autocarro 6x6 pesante di costruzione locale, leggermente corazzato e dotato anche di una mitragliatrice M2 HB, fatto (positivamente) insolito perché in genere non vi é spazio per armi difensive sui semoventi lanciarazzi. I sistemi per il lancio dei razzi sono di tipo modulare: vi sono 36 razzi da 127 mm con raggio di 30 km, o 16 da 180 mm da 35 km, oppure addirittura 4 razzi da 300 mm con gittata di 60 km. Recentemente si è arrivati al modello SS-80 dello stesso calibro ma con razzi da 80 km. La cosa può essere sorprendente: nel Sud America è stato sviluppato un sistema lanciarazzi d'artiglieria di tutto rispetto, con caratteristiche avanzate, anche se le testate a submunizioni sono presenti solo per i calibri maggiori. La cosa è spiegabile per vari motivi, come il costo di quelle, poco capaci, per i razzi da 127 mm, e sopratutto il fatto che la lunghissima gittata e lo scarso numero dei razzi da 180 e 300 mm, per cui colpire qualcosa con così pochi ordigni a distanze elevate era difficile, anche con bersagli aerealiareali. Per aiutare la mira vi è un veicolo radar di tiro e controllo delle traiettorie dei razzi, ovvero un autocarro del tutto simile ai lanciarazzi ma munito di un box corazzato con un radar circolare sopra. L'Irak ne rimase ben impressionato e così ordinò, negli anni '80, ben 60 batterie.
 
La dotazione di artiglierie contraerei riguardava un misterioso tipo di cannone da 57 mm (Bofors?) e tutta la gamma di cannoni Bofors da 40mm, dal periodo bellico a quelli più recenti. Solo pochi i missili Roland erano in servizio, sembra esattamente 4 lanciamissili.
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Il comando da trasporto era una dei più grandi: 6 squadre da trasporto con 2 gruppi ognuna e altri 6 gruppi autonomi si occupavano dell'immenso compito di collegare i territori del Brasile:
*3 gruppi pesanti con 9 C-130E/H e 2 KC-130H.
*Gli altri 15 gruppi avevano un totale di ben 165 aerei da trsportotrasporto tra cui 50 C-95, 20 C-95A, 20 C-95B Bandeirante, 19 C-115 -ovvero i DHC Caribou-, 12 C-91 (BAe 748)
 
Infine, il comando addestramento aveva sei scuole di volo e 1 gruppo taratura radio con un totale di 280 aerei e elicotteri di cui 130 addestratori Aerotec T-23 Uirapuru e Neiva T-25 Universal. In fase di ordinazione 100 nuovi aerei leggeri YTA-17 Tangara e 120 T-27, ovvero gli EMBRAER Tucano.
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I 3 HUMANITA', i vecchi '''Oberon''', erano una preziosa risorsa assieme ai 3 TUPI, ma pare che di fatto non fossero più operativi pienamente già nel 1993, e nonostante un recente lavoro per migliorare la loro vita operativa con, tra l'altro un nuovo sonar, e per questo hanno avuto lavori che su una delle navi, il primo sub ad essere sistemato, hanno richiesto 5 anni. Si tratta del TONELERO, mentre nel 1998 erano cominciati quelli sull'HUMANITA' e infine era previsto uno sul RIACHELO. Un vecchio sottomarino, il BAHIA della classe GUPPY II, usato di recente solo in scopi addestrativi, era stato da poco radiato. E i TUPI? La realizzazione originaria parlava di 6 navi, del tipo 209/1400. Il primo venne impostato a Kiel nel 1985 e vnne celermente completato nel 1988. Ma la realizzazione degli altri, all'Arsenale Iiha das Cobras di Rio ha preso più tempo del necessario e ha visto la riduzione a 5 navi. La TAMOIO venne varata nel 1986 e in servizio c'é arrivata solo nel 1994, la TIMBIRA, impostata nel 1987 è stata varata addirittura il 14 dicembre 1995, sarebbe stata consegnata entro il 1996. Il TAPAJOS è stato impostato nel '92 per entrare in servizio attorno al 2000, da seguire con il TAMANDARE. Chiaramente, non era questo il modo di disporre prontamente di una flotta di navi moderne e all'altezza dei tempi.
 
Non sorprendentemente, il quindoquinto sottomarino avrebbe incorportatoincorporato modifiche alla progettazione strutturale e alle capacità operative. La dotazione delle navi è di 16 siluri Mk 24 Tigerfish mod.1, per gli 8 tls da 533 mm.
 
Il programma per il sottomarino nucleare poteva vedere una nave da 2.700 t dotato di un reattore da 12 MW, oppure un più ambizioso e veloce progetto da 2.825 t chiamato SNAC-2 con reattore da 50 MW che è capace di 25 nodi. Entrambe, manco a dirlo, congelate per mancanza di fondi, la triste sorte per una delle nazioni potenzialmente più ricche del mondo. Altro progetto era per un sottomarino convenzionale chiamato il NAC-1, accantonato temporaneamente.
 
Le forze della flotta di superficie vedeva la MINAS dotata di 6 S-2, 4-6 Sea King, 3 Super Puma e 2 Ecoureil (quelli che in Brasile sono chiamati Esquilo). Era stata da poco modernizzata con caldaie a vapore danesi della Terna, mentre un sofisticato sistema di comando e controllo di concezione nazionale aveva pure fato la sua comparsa a bodrobordo. Questi lavori erano stati fatto nel 1991-93 e pare che anche la catapulta a vapore, fuori uso dal 1987, fosse finalmente operativa. Esistevano piani per rimpiazzare la MINAS con una o due portaerei più piccole, ma abbandonati a loro volta. La Marina brasiliana era interessata ad una portaerei d'attacco degna di questo nome, e per equipaggiarla vi era il progetto di una inedita versione navale dell'AMX. Ma certo, il fatto che la Marina brasiliana non aveva ancora l'autorizzazione ad avere aerei ad ala fissa non aiutava. Per il resto, al 1995 vi erano le 6 fregate Niteroi, la prima Type 22 di quattro in fornitura, le 4 'Garcia', navi obsolete e di difficile impiego sopratutto in quanto dotate di un motore molto esigente e di un armamento piuttosto obsoleto e limitato, e l'ultimo 'Gearing', ovvero il MARIZ EBARROS. Le speranze per le navi classe 'Adams' erano invece perse. Il programma per ammodernare le Niteroi, il vero punto di forza della Marina, costava all'epoca 385 milioni di dollari, ma si riteneva di completarlo entro il 2000 (magari per loro..). Le corvette INAUHMA eranerano anch'esse bisognose di aggiornamento, con l'assistenza tedesca, ma questo programma, nato nel 1982, ha avuto molti problemi.
 
La BARROSO, la quinta della serie avrebbe avuto uno scafo di 99,77 anziché 95,77 m, con ponte di volo allungato a poppa, dove era previsto il PHALANX, mai istallato. I motori sarebbero stati MTU 1163 tedeschi, sovrastrutture modificate e castello di prua più lungo di 1 m, stabilizzatori di chiglia e altro ancora. I cannoni da 40 mm sarebbero stati sostituiti da un Bofors Mk 3 'Trinity' sopra l'hangar e da due lancia-chaff al posto degli impianti originari, posti ai lati dell'hangar. Il radar Plessey AWS-4 sarebbe stato sostituito da un RAN-20S e un RTN-30X il 10X già presente, mentre la torre da 114 mm sarebbe stata dotata di un sistema optronico aggiuntivo MSI e la Trinity di un EOS-400. Altri sistemi da sostituire erano l'ECM Racal CIGNUS con un IPQM ET/SLQ-2, mentre un ssitemasistema tattico ESCA SICONTA-2 è stato aggiunto al Ferranti CAAIS.450. Previsti notevoli miglioramenti per la tenuta al mare e abitabilità.
 
Tra le altre navi vi erano i 6 (pochi) dragamine costieri del tipo ARATU, ovvero gli SCHUTZE dell'inizio degli anni '70. i 3 dragamine, con scafo in acciaio sono i RIVER comprati nel 1995, con una funzione però di navi idrografiche ausiliarie e tender.
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* 8(9) Helibras HB-350B 'Esquilo'
*9(11) Helibras HB-355F-2 'Esquilo'
*7(7) AS-332M SupeSuper Puma
 
*16 (20) Helibras HB-350L-1 'Esquilo'
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====Tucano====
[[Immagine:Esquadrilha fumaça 5.jpg|300px|right|thumb]]
Il velivolo di maggior successo tra quelli brasiliani militari + senz'altro il Tucano, designazione EMB-312. I lavori per questo biposto in tandem, con gli abitacoli sfalsati a mò di F-4 Phantom, per permettere una migliore visibilità per l'istruttore. I lavori cominciarono nel 1978 e l'aereo volò nel 1980. La sagoma di questo apparecchio, dalla caratteristica forma aggressiva del muso, specie sonsiderandoconsiderando che si tratta di un aereo d'addestramento basico-intermedio. Nel proprio Paese ebbe un primo ordine per ben 118 esemplari, noti come T-27, consegnati tra il 1983 e l'86, con motore a turboelica a 3 pale P&W Canada PT-6 da 760 hp, ma limitata a 592 hp sull'asse (di trasmissione dell'elica). Le dimensioni sono di 11,14 x 9,86 x 19,4 m2 di apertura alare, carrello triciclo anteriore, peso massimo al decollo 3175 kg e velocità massima di 433 kmh, per un raggio massimo di 1.845 km. Tra i clienti, 10 macchine + 30 (e opzione per altri 40) da montare localmente per l'Egitto, 12 per l'Honduras, 30 per l'Argentina, 80 per l'Irak. Questo solo considerado i successi dei primi anni. La situazione conobbe comunque altre importanti evoluzione che hanno comportato anzitutto la rimotorizzazione della macchina. Il fatto è che il Tucano, per quanto buono, era leggermente sottopotenziato e che dall'altra parte del mondo, in Europa, vi era un altro pericoloso concorrente che gli contendeva la leadership nel nuovo, lucroso mercato degli addestratori a turboelica.
 
Infatti, il progresso nei motori a turbina stava erodendo il ruolo degli addestratori a reazione nel settore basico, specie per quegli aerei come il T-37 e il Magister, che di fatto non avevano praticamente niente da offrire se non una velocità leggermente maggiore (600-700 kmh) pagata con un costo assai superiore in termini di gestione operativa (=consumo carburante). Infatti, dopo la crisi energetica del 1974 il prezzo del carburante non era più quello di prima, prima cioè della guerra del Kippur. Allora il barile costava circa 2 dollatidollari, poi schizzò a valori dell'ordine degli 80. Allora, differentemente da oggi, si trattava più di volontà politica che di possibilità pratiche di estrazione, ma nondimeno il concetto era chiaro: i costi delle materie prime non sarebbero stati più gli stessi. E mentre gli aviogetti di prima linea non erano sostituibili (ma era possibile 'farli più economici', perché sempre negli anni '70 vi fu una decisa affermazione dei motori turbofan, primariamente per garantire un maggior raggio d'azione con il carburante interno agli aerei, ma anche per ridurre i costi di gestione rispetto ai vecchi turbogetti, almeno nel caso del carburante. Gli addestratori jet 'ad initio' erano figli di un' epoca in cui il petrolio costava poco, i turboelica arrivarono di fatto negli anni '70 e anche questo non fu, per i motivi summenzionati, un caso.
 
I Tucano erano stati preceduti dai PC-7 (originariamente noti come P-3B) della Pilatus svizzera, che rimasero per anni senza interessi concreti. Il prototipo volò addirittura nel 1966, non trovando letteralmente interesse. Non stranamente, questo interesse si concretizzò negli anni '70 e il prototipo volò nel '78, quando iniziarono anche i lavori sul Tucano. Questo era un velivolo che prometteva di essere superiore, ma la Pilatus non era rimasta con le mani in mano, e nel 1984 volò il PC-9, molto più potente, che ebbe numerosi estimatori. Il confronto tra i due sarebbe arrivato presto con un accanita competizione per la RAF inglese, che era, guardacaso, in cerca di sostituto per i Jet Provost, tramite la specifica RAF Staff Target 412. Questi apparecchi dall'aria piuttosto goffa erano la versione a reazione del precedente Provost a pistoni (altro passaggio epocale) e avevano dato origine agli Strikemaster, aerei specializzati d'attacco, esattamente come i T-37 americani (anch'essi con posti affiancati, ma bimotori). Il Tucano venne preparato in una apposita versione, capace di prestazioni ben superiori. Nel mese di marzo dell'95 il Tucano venne scelto come vincitore. Sarebbe stato proposto come macchina da produrre su licenza dalla Shorts, con una commessa di ben 130 apparecchi. La differenza strutturale con il precedente aereo brasiliano era di meno del 30% e in effetti il motore, un Garrett TPR 331 consentiva una potenza di di 1160 shp (cavalli effettivi sull'asse), praticamente doppia di prima. L'ala era adesso bilongherone, il tettuccio a prova di impatti di volatili, l'elica permetteva di riconoscere subito la versione in parola, si trattava infatti di un modello quadripala Hartzell. L'impianto carburante era di 694 litri e due serbatoi da 660 litri istallabili. Dimensioni: 11,28 x 9,86 x 3,4 m, 19, 33 m2, pesi di 2017 kg, 2.700 acrobatico, 3.500 kg massimo. La corsa di decollo era di 330 m e 314 d'atterraggio, autononiaautonomia 5,2 h o 722 km di raggio d'azione con 454 kg. Alla fine sono entrati in servizio nel tardo 1989.
 
Le prestazioni della macchina, che con 454 kg ha raddoppiato la capacità di carico bellico rispetto al T-27, sono notevoli, con una velocità massima di circa 280 nodi (520 kmh), salita a 1100 m/min, tangenza di 10.500 m, consumo in crociera di 250 kg/h alla massima velocità di crociera che è di 250 nodi (consumo: 0,457 kg/hp/h). Altre prestazioni: velocità di rollio 150°/sec. a 290 kmh, leggermente inferiore a solo sopra i 410 kmh (220 nodi), rateo virata 15/sec a 333kmh con raggio di meno di 430 m a 3050 m, mentre a 1.525 m e 370 kmh si poteva ottenere 16 gradi-sec e meno di 400 m di raggio di virata. In sostanza, si trattava di una macchina che offriva prestazioni paragonabili a quelle di un caccia del 1940 tipo l'Hurricane Mk 1, quasi un ritorno ai caccia addestratori postbellici come il G.59. I seggiolini leggeri Martin-Baker eiettabili, 0-0 erano parte delle nuove tecnologie, tristemente assenti per i piloti del periodo bellico. La visibilità dall'abitacolo anteriore verso il basso è di -8,5 gradi, -5 dal posto superiore. La dotazione avionica è variante secondo la versioenversione: la Shorts ha prodotto anche per il Kenya 21 T.Mk-51 e per il Kuwait 16 Mk.52. Il profilo di addestramento della RAF era stabilito con 60 ore sul Chipmunk, 146 per il Tucano e poi l'Hawk.
 
 
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====La storia dei Mirage====
Ecco per sommi capi quello che si può definire la 'Mirage saga' in colori Brasiliani. Tutto iniziò negli anni '60 quando la FAB voleva una nuova macchina da combattimento e intercettazione, capace di raggiungere i favolosi mach 2 e quindi di mettere il Brasile al passo del progresso che inseguiva. Non era comunque solo una questione di prestigio, perché la creazione di una sistema di controllo integrato dello spazio aereo, il COMDA, rese necessario comprare un caccia all'altezza, ben superiore ai Meteor Mk.8 e F-80C. Si sarebbero voluti i Phantom, ma costavano troppo e mai misero radici in nessuna nazione sudamericana, ma per fortuna vi erano opzioni più economiche, quelle europee, delle quali la più abbordabile era il semplice ed efficace Mirage III, grazie anche alla pubblicità fattane dalle gesta israeliane nlenel 1967, non solo nella guerra di allora, in cui gli israeliani ebbero l'iniziativa distruggendo quasi tutta l'aviazione araba al suolo, ma anche in altri scontri con gli arabi. Inizialmente se ne volevano comprare circa 50 ma i soldi scarseggiavano e così nel 1970, aggiungendosi a quasi tutte le Forze aeree sudamericane dell'epoca, il Brasile firmò, ma per un totale di appena 12 Mirage IIIEBR monoposto e 4 DBR biposto. Sono stati chiamati F.103E e D, snc. 4910-22 e 4900-03 per i biposto. La nuova base aerea di Anapolis venne costruita vicino alla capitale Brasilia proprio per ospitare questi apparecchi e venne creato anche l'ALADA, reparto operativo e logistica per la gestione dei nuovi aerei. Le consegne degli aerei avvennero con parti smontate, con C-130E come vettori di trasporto, iniziando nell'ottobre del 1972. I piloti prescelti avevano oltre 1000 ore di volo d'esperienza e iniziarono l'addestramento a Digione e poi sarebbero stati destinati al nuovo ruolo di addestratori per i nuovi aerei. Alla fine, l'ultimo dei 16 aerei venne montato nel maggio del '73. Nel frattempo, ad una sfilata aerea in aprile erano stati presentati i nuovi caccia.
 
Le macchine andarono al 1° Grupo de defensa aerea 'Jaguares' in sostituzione dell'ALADA. Nel frattempo l'Armeé de l'Air sostituiva i caccia Mirage III con gli F.1 e non ebbe difficoltà a cedere alcuni apparecchi ad altre nazioni: il Brasile aumentò la forza, nonostante le perdite operative, con 9 F.013E e 6 D biposto, di cui: 3 monoposto il 26 marzo '84, 1 il 29 settembre '88, 1 il 20 dicembre '88, 1 il 16 marzo '89, 1 il 17 aprile '89, 2 monoposto nel '99. I biposto vennero consegnati il 24 febbraio '84, il 15 giugno '88, 29 maggio '89, 26 giugno '89, 2 infine nel '99. Alla fine, insomma, il totale ha raggiunto 21 monoposto e 10 biposto. Davvero poco, se si considera che nazioni come il Perù e l'Argentina avevano ordinato 40-70 aerei. In effetti si trattava di una forza simbolica e solo la presenza degli F-5 americani assolveva in maniera decente la necessità di avere un sistema d'arma supersonico. Ai Mirage III non toccò davvero un compito pesante. Agli inizi degli anni '90 vennero aggiornati con alette canard, limitati aggiornamenti all'avionica, un esemplare a scopo addestrativo ebbe anche una sonda di rifornimento in volo. Nel 1997 arrivarono i missili Python 3 e chaff-flare, mentre i missili R-530 erano stati radiati. Infine venne introdotta la missione d'attacco al suolo con 1350 kg di armi anche con caratteristici punti d'attacco sui serbatoi ausiliari, data la scarsità di punti d'attacco complessivi.
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====EMB-145 'elettronici'<ref>Fassari, Giuseppe: ''A guardia dell'Amazzonia'', Aerei Nov-Dic 2004</ref>====
Per sorvegliare l'Amazzonia ci vogliono risorse molto avanzate e molto ben integrate. Con una regione grande il 60% di tutto il territorio brasiliano, con una popolazione residente in essa di appena il 2% sul totale dei Brasiliani. È una regione talmente inaccessibile via terra, che l'unico modo per raggiungerla e percorrerla è usare le vie d'acqua fluviali, ampiamente presenti specie per il Rio delle Amazzoni. Ma questa zona, per quanto inospitale, è anche un santuario di rara importanza per molti traffici illegali, per non dire poi dello sfruttamento selvaggio dell'ambiente. I satelliti e gli aerei sono fondamentali per controllare molte delle malefatte e delle attività criminose (ma spesso 'legittimate'), ma per controllare anche lo spazio aereo è necessario sviluppare strumenti ancora più avanzati. Se si pensa che sopra l'Amazzonia, ogni giorno, vi sono oltre 3.000 voli illegali, sopratutto narcotrafficanti, ma anche di traffici di minerali, è chiaro che a questo punto vi è stata l'esigenza di costruire una vera rete di scoperta aerea specifica per l'Amazzonia. Ecco il SIPAM, Sistema de Protecao da Amazzonia, di cui il SIVAM (Sistema de Vigilancia da Amazzonia) è il complesso di sistemi per la scoperta aerea e sorveglianza al suolo dallo spazio. I satelliti oramai sono un occhio indiscreto ovunque sulla superficie del pianeta. Se la Francia e Italia hanno costruito il sistema Cosmo/Skymed con vari satelliti radar (italiani) e IR (francesi), i Brasiliani hanno mandato in orbita due satelliti IMINT, dotati anch'essi di un sofisticato radar SLAR (inutile cercarne traccia nella stampa italiana, apparentemente convinta che nessun altro abbia tali programmi). A questi si sono aggiunti 300 punti di raccolta informazioni radio per sentire le comunicazioni, e una rete di 19 radar fissi, in appoggio dei quali operano anche 6 sistemi mobili. Completano il tutto 200 piattaforme per raccogliere dati ambientali, 70 stazioni meteo, 10 radar meteo, 11 postazioni rilevamento ambientale ad alta quota, 14 postazioni rilevamento fulmini, 3 centri di raccolta ed elaborazione informazioni, 900 terminali a cui sono collegati giornalmente.
 
Tutto questo è molto interessante, ma per compiti anche militari esiste anche una componente di tutto rispetto, quella su EMB-145 e Super Tucano. I primi sono 8, i secondi una ventina ed operano come 'braccio armato' con capacità di attacco leggero. Ma più importanti sono gli Embraer, aerei del tipo LR (a lungo raggio) con motori turbofan RR. AR3007, potenziati per compensare i pesi di bordo. Questi EMB-145, in servizio nel 2° Squadrone del 6° Gruppo fanno parte del sistema SIVAM di cui sono l'occhio aeroportato. Infatti 5 sono del tipo AEW e sono noti come EMB-145SA, mentre i 'remote sensing' sono gli EMB-145RS che raccolgono dati ELINT e riprendono immagini di quanto sorvolano direttamente. Insomma, 5 aerei AEW e 3 ELINT. Questa flotta del pur pacifico Brasile è tra le più moderne del mondo, e del resto, data l'estensione del territorio, ve n'é la necessità. Questi aerei radar erano equipaggiati con il sistema Ericcson Erieye, lo stesso dei Saab 340 Argus svedese. Questo sistema è un radar 'pashed array' con un'antenna rettangolare e posta in verticale sopra la fusoliera. Variando l'orientamento del fascio può seguire bersagli che volino di fianco all'aereo stesso. Se si volesse, si potrebbe anche aggiungere moduli anteriori e posteriori per completare la visione a 360°, ma anche così si tratta di un sistema capace di vedere quasi a giro d'orizzonte e su portate di circa 350 km, molto più semplice rispetto ai radar rotanti sopra gli E-2 o E-3. La tentazione di trovare un sistema che facesse a meno del 'piatto' rotante con il radar dentro c'é sempre stata, sopratutto per motivi aerodinamici, ma non è facile realizzarla. Dai tardi anni '80, sistemi come il Phalcon della IAI israeliana e l'Erieye hanno permesso davvero di pensare alla loro realizzazione, con schiere di dipoli in fase orientabili elettronicamente, senza muoverli fisicamente. Ora bisogna dire che se il Saab 340B è un onesto turboelica, ma nulla di più, ed è privo di sistemi di elaborazione dati di bordo, essendo una specie di 'antenna radar volante', ma nulla di più, nel caso dell'EMB-145 le cose sono diverse. Infatti, piuttosto che mandare ai centri radar di terra i dati rilevati e lasciarne l'elaborazione e l'uso come accade negli Argus svedesi (che a bordo hanno un solo operatore radar), gli EMB-145 brasiliani sono macchine ben più potenti e veloci, e con lo spazio e le attrezzature necessarie per ospitare anche i sistemi di comando e controllo direttamente dall'aereo stesso. Insomma, si tratta di aerei AWACS a tutti gli effetti, anche se il Brasile ha un'aviazione militare poco sviluppata rispetto ad altre nazioni della stessa regione. Con 5 aerei disponibili, almeno uno dovrebbe essere sempre in giro, il che dà la possibilità di controllare una vasta regione aerea anche contro bersagli che volano a bassa quota, per poi dirigergli contro i Super Tucano se non anche caccia a reazione. Per queste capacità vi sono a bordo 7-8 persone: tra questi due piloti, TACCO, operatore guida caccia, uno per le comunicazioni, uno per le ESM, che sono pure presenti a bordo dell'aereo, capace anche di fare missioni COMINT.
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===Note===
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[[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Brasile]] [[Categoria:F.A. America Latina]]