Bivona/Il circondario storico: differenze tra le versioni

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La crisi dell'ordine pubblico, pertanto, si venne a formare proprio nel periodo in cui [[Giuseppe Garibaldi]] sbarcò in Sicilia per liberare l'Isola dal dominio borbonico. Per circa un mese, dal [[15 maggio]] al [[10 giugno]], il distretto di Bivona restò nelle mani delle numerose bande armate che compivano rapine e vendette, non senza spargimento di sangue<ref name=settantuno>{{cita|Antonino Marrone, 1996|71}}</ref>.
 
Ecco una testimonianza del Comandante dei Militi del distretto di Bivona Onofrio Guggino esposta al Consigliere della Sicurezza Pubblica il [[1°º marzo]] [[1861]]<ref name=settantuno>{{cita|Antonino Marrone, 1996|71}}</ref>:
{{quote|Il distretto era in stato di completa anarchia, vessato [...] dalle false squadre di don Francesco Riggio di Cianciana e dei fratelli Capitano Padella di S. Stefano e da una frazione di malfattori che si dicea dipendere da una squadra di Santo Meli. Lucca e Ribera assalite dalla falsa squadra di Riggio, Alessandria e Cammarata minacciata dalla falsa squadra dei Padella, Prizzi sottoposta a taglia, e S. Biagio spogliata in pieno giorno, facevano restare le Comuni del distretto isolate l'una dall'altra a segno che si temeva di andare da Comune in Comune ed erano interrotte le comunicazioni}}