Claude Monet ad Argenteuil/La prima mostra: differenze tra le versioni

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[[File:Claude_Monet_012.jpg|200px|thumb|left|Passeggiata, donna con ombrello [N. Cat.381]]][[File:Claude_Monet_023.jpg|200px|thumb|right|Donna con ombrello [N. Cat.382]]]In questo periodo Camille e Jaen posano per vari dipinti tra cui ''Passeggiata, donna con ombrello'' [N. Cat.381], il cui tema verrà riproposto più volte, e ''La Giapponese'' [N. Cat.387], che sarà ultimata l'anno successivo.
 
L'Europa venne a contatto con la cultura e l'arte giapponese solo nella metà dell'ottocentoOttocento, quando il Giappone apre le frontiere al commercio internazionale. Nel 1862 venne aperta a Parigi, in rue de Rivoli, La Porte Chinoise, dove si poteva acquistare stampe ed oggettistica dell'artigianato artistico giapponese. Vi si recavano pittori dell'avanguardia come Monet, Manet, Degas, [[w:James_Abbott_McNeill_Whistler|Whistler]] o [[w:Henri_Fantin-Latour|Fantin-Latour]], ma anche i letterati divennero loro clienti come [[w:Charles_Baudelaire|Baudelaire]], Zola o i fratelli [[w:Jules_de_Goncourt|Edmond e Jules de Ganciurt]] i quali, oltre che introdurre nei loro romanzi tematiche orientaleggianti, contribuirono, con monografie e testi su artisti giapponesi, ad approfondire la cultura orientale.
 
Anche l'Esposizione Universale del 1867 aveva offerto un'ottima opportunità di contatto con la cultura orientale. Gli artisti iniziarono a collezionare xilografie, oggetti ornamentali, kimono, ventagli, ceramiche e paraventi decorati. Il rapporto di Monet con il Giappone culminò con la creazione di un giardino alla giapponese a Giverny e con una collezione di stampe giapponesi. Monet racconta la scoperta e l'acquisto delle prime stampe giapponesi nel 1852 a sedici anni, ma l'unico riferimento storico attendibile è nell'acquisto di un gruppo di stampe a Zaandam, nel 1871, dove un commerciante di porcellane le utilizzava per avvolgere la merce.