Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest-3: differenze tra le versioni

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Un battello anche più piccolo era il Type (o Classe) 202, noto anche come IK6. Con un motore da 85 hp elettrico e da un diesel per la navigazione in superficie. Dislocamento 58 t, lungo 14,3 m, largo 2,35, 6 uomini di equipaggio, si trattava in effetti di un minisommergibile, capace di 10,5 n immerso, 400 miglia di autonomia a 10 nodi, e di 270 miglia se immerso a 5 nodi. L'armamento era di 2 lanciasiluri. Questi due programmi iniziarono, pur nella loro modestia, la nuova era dei sottomarini tedeschi, destinati ad imporsi nel mercato delle unità convenzionali con vari progetti, l'ultimo dei quali adottato anche dalla MM italiana, che tentò invano di sviluppare l'S-90 da 3000 t con risorse nazionali onde sostituire i 'Sauro', buoni ma non eccelsi battelli di medio tonnellaggio.
 
Lo studio dei due nuovi progetti richiese molte modifiche, e il 202 dovette essere aumentato: erano necessari spazi aggiuntivi per ospitare le nuove, sofisticate apparecchiature di scoperta acustica. Il dislocamento arrivò a circa 100 t, dimensioni di 23 x 3,4 m e il motore arrivò a 350 hp. I sensori installati erano molto sofisticati: il sonar aveva 3 gruppi di 48 idrofoni sistemati a prua, una catena di idrofoni laterali da 24 sensori per lato, un sonar attivo a scansione circolare prodiero. Questo sistema di ascolto ASW era notevole per una tale piccola nave (24 ricevitori su ciascun lato dello scafo), mentre l'armamento era necessariamente limitato a due soli siluri corti da 3,5 m. Vi erano a bordo varie altre apparecchiature, mentre la vela era alta appena 2,1 m con una superficie interna di appena 1 mqm<sup>2</sup>. Essa aveva una copertura in plexiglass contro il maltempo, ma nonostante le ridotte dimensioni l'unità aveva sulla vela il periscopio, lo snorkel, le antenne radio UHF/VHF e anche un sistema ESM (sporgendo sulla vela di appena 70 cm). Per le sue piccole dimensioni, non gli mancava nulla in termini di equipaggiamenti. Le superfici di controllo comprendevano sia due pinne retrattili prodiere (del tipo XXIII) che timoni di coda. L'acciaio era amagnetico, riducendo la segnatura delle unità già molto contenuta. L'elica era intubata, per la seconda unità.
 
Il contratto per due unità venne dato nel 1959 ai cantieri Atlas di Brema e si sperava di costruirne altri 38, ma a quel punto vi furono problemi sia tecnici che di filosofia operativa. L'acciaio amagnetico non era ancora a punto, e i Type 201 erano ancora in grado di offrire molto di più. Alla fine non più di 2 unità vennero autorizzate nel 1963, realizzate entro il 1965 come navi sperimentali. Radiati già dalla prima linea nel dicembre 1966, lasciarono il campo a dei 'veri' sommergibili, anche se sempre di piccole dimensioni, visto che oramai il programma navale era stato cambiato ed ampliato.