Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni
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Alla fine il mezzo ha ridotto il peso a circa 28,2 t e ha aumentato il rapporto potenza peso ad oltre 18 hp/tonnellata. La pressione è di appena 0,63 kg/cm².La velocità, nondimeno, è rimasta ufficialmente analoga. Questo semovente è comunque un mezzo strano a vedersi, infatti, a differenza di tanti altri tipi, sembra mantenere la compattezza tipica dei carri armati; non si nota nemmeno, per esempio, che la sua grossa torretta ha cielo aperto, mentre è appena visibile il raccoglitore di bossoli usati nella sua parte posteriore. L'equipaggio, piuttosto ben protetto rispetto a quanto accade con il Duster (la cui torretta appena scudata ha tutt'altro aspetto ed è priva di protezione eccetto che nel quadrante frontale), alimenta i due cannoni con i clip di 4 colpi e poi i bossoli vengono portati con un nastro nella parte posteriore della torretta, 'ripulendo' facilmente l'ambiente di lavoro senza buttare materiali strategici (leghe di metallo). La torretta ha un diametro dell'anello di 185 cm e un tetto asportabile di plexiglass in 16 pezzi per gli spostamenti, non un semplice telone quindi ma una struttura non dissimile da una specie di 'tettuccio'. Esso è ripiegabile sui lati. Per la mira dei cannoni vi è un sistema di mira nella parte sinistra, in fondo, della torretta. Esso calcola i dati in base alle stime del cannoniere su velocità, angolo, quota ecc. del bersaglio, eventualmente con l'ausilio di un telemetro ottico. Ogni cannone ha un caricatore apposito con i clip di colpi pronti al tiro, che viene fatto con comando unificato elettrico oppure a pedale, uno per ciascun cannone, oppure ancora si usano comandi manuali che impegnano anche comandante e assistente di tiro. Il generatore di bordo è il G-74 da 3 kW a 2.100 rpm e 6 batterie da 24V. Il sistema di tiro è capace di seguire, con il suo sistema di tiro automatico che può seguire bersagli fino a 350 m.sec, fino a 5,5 km e con elevazione fino a 90° e un sistema più semplice per il tiro contro bersagli a terra. Una radio 10RT-26E ha portata fino a 20 km con mezzo fermo e 15 in movimento, poi sostituita con la R-113 o R-123; l'intercom è il TPU-4-47, poi l'R-120 e l'R-124. Le armi di bordo non comprendono mitragliatrici per la difesa ravvicinata, ma solo due AK-47 e una pistola da segnalazioni da 26 mm.
I cannoni S-68 sono lunghi 4,365 m o 76,6 calibri. Quindi si tratta di armi piuttosto impegnative e ad alte prestazioni per il loro calibro e il peso dell'installazione binata arriva a 4.500 kg, più di un cannone da 120 mm. Il rinculo è di 325-370 mm, alzo -5/+85°, sistema idropneumatico tra 0,2 e 20°/sec in alzo, fino a 30° nel caso di rotazione. Quando anziché l'uso del sistema idrodinamico con un motore elettrico può essere usato quello meccanico fino a 4° al secondo in rotazione e 4,5 in alzo. Il volume di fuoco arriva a 240 c.min teorici, 140-200 pratici, con una v.iniziale di 1 km/
Gli spessori delle corazze, anche per questo, sono limitati e molto inferiori rispetto a quelle di un carro armato standard, sufficienti per fermare i proiettili AP da 7,62 da 250 metri: corazza frontale inferiore 13,5 mm, superiore 15 mm a 60 gradi; lati 13,5 mm inferiore, 15 mm superiore; scafo posteriore 8-10,6 mm; tetto 15 mm, pavimento 13,5 mm; lato torretta 13,5 mm e mantello torretta 15 mm.
Del carro armato ha senz'altro la potenza di fuoco, con dei cannoni lunghi circa 3,5 m e capaci di perforare ben 96 mm d'acciaio anche a 1 km di distanza, quando usati con proiettili AP. Questo valore, grossomodo equivalente a quello ottenibile con i 35 mm KDA armati con proiettili APDS, è sufficiente per minacciare i fianchi di gran parte dei carri armati, specie all'epoca (basti dire al riguardo che lo scafo di un M47, e con ogni probabilità anche dei suoi successori 'Patton', era spesso solo 76 mm) e distruggere ogni AFV leggero incontrato sul campo di battaglia, persino usando proiettili HE (da 2,4 kg). Molto efficace come mezzo d'appoggio al suolo, e ben disegnato e solido, piuttosto veloce, lo ZSU-57-2 era tuttavia limitato dalla mancanza di un radar, tanto che i cannoni S-60 in versione trainata, ma abbinati ai loro radar di tiro, sono risultati tutto sommato più soddisfacenti, essendo capaci di fare fuoco con precisione e contro bersagli in condizioni ognitempo. Così una batteria di 4 ZSU con 8 cannoni finiva per essere considerata meno valida di una batteria di 6 S-60 con radar SON-9 o la PUAZO-6. Anche la velocità di movimentare queste pesanti armi non era del tutto accettabile: 20 gradi di alzo al secondo, 30 di direzione erano di qualcosa insoddisfacenti per ingaggiare aerei ad alte prestazioni, a meno che non si riuscisse a vederli in volo ad alta quota o distanze elevate, che non richiedono forti accelerazioni angolari per seguirli (ovvero: se ruoti la torretta a 10°/sec, puoi seguire un bersaglio in movimento a 100 m/
Date le sue limitazioni, pur disponendo di una notevole potenza bruta, esso è stato ben presto sostituito dal più piccolo ZSU-23-4 Shilka. Nondimeno, come mezzo d'appoggio al suolo è risultato altamente efficace e se soltanto gli fosse stato dato un munizionamento moderno e un radar di tiro con annesso computer, avrebbe potuto esplicare una validità tutt'altro che disprezzabile. Per esempio, la gittata massima (4 km pratici, 8,8 teorici, max sull'orizzonte 12 km) è tale da poter ingaggiare facilmente anche un elicottero con missili c.c. o un aereo in volo a media quota con armi guidate, due cose che di fatto sono impossibili per il suo successore. Anche gli americani del resto hanno avuto lo stesso problema con l'M163 Vulcan, che tra l'altro, pur avendo un radar di tiro non era un mezzo ognitempo, il che ha condotto al successivo M47 Divad, che ritornava -ma con tecnologia molto più moderna- ai due cannoni da 40 mm Bofors (del tipo L/70). Invece i sovietici avevano adottato per quell'ulteriore passo un sistema combinato cannone-missili, forse perché un'artiglieria a lunga gittata avrebbe richiesto uno chassis un po' troppo pesante e grande per essere facilmente adottato (oltre 40 t). Lo ZSU-57-2, che fu presente anche durante la disastrosa ritirata egiziana verso il Passo di Mitla (senza riuscire a contrastare in maniera efficace gli aerei israeliani), ha avuto qualche modifica locale. Pare che gli Egiziani abbiano dotato i loro di radar (forse quelli degli Shilka?) mentre vari mezzi Yugoslavi ebbero una copertura superiore in lamiera aggiuntiva, un po' come fecero molti utilizzatori con i cacciacarri M36 Jackson, anch'essi dotati di uno scafo da carro ma una torretta aperta superiormente.
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