Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Argentina-2: differenze tra le versioni

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Da notare che anche in un numero tanto ridotto di cacciabombardieri vi furono diversi lotti produttivi, continuamente aggiornati fino al Block C3Bn, il 'top' tra tutti gli A-4 mondiali. L'addestramento venne curato da 4 piloti della Lockheed distaccati alla V Brigata, con i corsi caratterizzati da: 40 ore di teoria, 190 sul simulatore, 200 ore di combattimento aria-terra e addirittura 350 per quello aria-aria. La consegna dei primi AIM-9 si fece attendere, con i primi missili AIM-9L consegnati al marzo del 2000, ma solo da esercitazione, e nel frattempo, dopo una valutazione a Singapore, venne adottato il pod EHUD, un avanzatissimo sistema di simulazione e addestramento contenuto in un pod , prodotto dalla BVR israeliana e capace di simulare di tutto, dalle collisioni in volo all'attacco missilistico, alle ECM, il tutto grazie alla creazione di un vero e proprio 'teatro operativo virtuale', una sorta di Matrix applicata all'avionica.
 
Dal 1998 l'unica squadriglia equipaggiata con questo aereo ha cominciato ad operare mentre nuovi aerei venivano consegnati con migliori standard operativi. La prima esercitazione a cui parteciparono fu l' ''Antuna'', ma seguirono poi quelle più importanti, la Aguila I in cui gli aerei argentini combatterono anche contro gli F-16. Poi è stato tutto un susseguirsi di esercitazioni e di addestramenti per tutto il Paese per rendere l'aereo operativo anche nelle peggiori condizioni, sulle Ande come sulla Terra del Fuoco. Nel frattempo, come è noto, l'Argentina precipitava in una drammatica crisi economica (con tanto di morti per malnutrizione, in una delle nazioni esportatrici di carne più importanti del mondo) dovuta essenzialmente alle liberalizzazioni selvagge imposte dagli enti economici (tipo l'FMI) internazionali. In seguito a questa nuova grave crisi, l'Argentina è caduta in ulteriore disgrazia, e solo dopo l'arrivo di Nestor Kirkner ha cominciato a risanarsi ed uscire dal default. L'unica squadriglia di A-4AR operativi (nonostante vi siano aerei sufficienti per una seconda unità) resta quella più moderna di tutta la sua Aeronautica: un pugno di aerei degli anni '60, per quanto diventati gioielli di alta tecnologia, per 2 milioni di kmqkm<sup>2</sup>.
 
===L'Aviazione navale, al 1993<ref>Rollino, Paolo: Speciale Argentina, JP4 Giugno 1991 pagg. 24-56 </ref><ref>Padin, Joge Felix Nunez: Super Etendard in Argentina, JP-4 settembre 1993 pagg. 50-55 </ref><ref>Rollino, Paolo, Aerei ott 1992</ref><ref>Rollino, Paolo: Speciale Forza aerea argentina (tre articoli), JP-4 giugno 1991 pagg-41-57 </ref>====
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===La FMA<ref>Rollino, Paolo: ''Speciale Forza aerea argentina (tre articoli)'', JP-4 giugno 1991 pagg-41-57 </ref>===
[[Immagine:Pulqui II 03.jpg|250px|right|thumb|Tra i numerosi progetti studiati dalla FMA compariva anche questo jet simile ad un MiG-15]]
La principale realtà aerospaziale argentina era la FMA, Fabrica Militar de Aviones, esistente dal 10 ottobre 1927. agli inizi del 1991 vi erano 4000 impiegati, disponeva di una galleria del vento da mach 2,65 e prove test per reattori fino a 50 tonnellate di spinta. Essa aveva un grande stabilimento su 250.000 mqm<sup>2</sup> di fabbricati e 360 ettari di superficie complessiva.
 
Uno dei primi progetti meritevoli di attenzione fu indubbiamente l''''FMA I.Ae.27 Pulqui''', un caccia a reazione con ala bassa e una fusoliera cilindrica, con presa d'aria nel muso e ali diritte. Era un tentativo di realizzare un caccia autoctono, basandosi sull'esperienza del progettista '''Emile Dewoitine''', espatriato dalla Francia dopo avere progettato ottimi aerei come il D.520. Ma questo velivolo del 1947, 2.358/3.600 kg di peso, dimensioni 11.25 x9.69 x3.39 m, superficie alare 19,7 m2, si dimostrò sostanzialmente insoddisfacente, capace di appena 720 kmh, troppo pochi per dare all'Argentina un caccia nazionale all'altezza dei tempi. Questo nonostante fosse un aereo apparentemente ben progettato, mosso da un R.R. Derwent 5 da 1.633 kgs. Tra le caratteristiche positive un raggio d'azione di 900 km, 4 cannoni da 20 mm, una tangenza di 15.500 m. Non bastò, come non bastò il peso contenuto, le minuscole dimensioni e l'elevatissimo rapporto potenza-peso. Solo uno venne prodotto.