Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto: differenze tra le versioni
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Nel frattempo la marina egiziana era diventata una forza locale di tutto rispetto: l'avvento al potere di Mohamed Ali, che dal 1805 si installò al potere nel Sultanato. La flotta che cercò di costruire era di mire ampie, per espandere gli interessi egiziani per il Mar Rosso e la penisola araba. La cosa finì per 'urtare' la sensibilità degli europei che , come all'epoca era facile, si coalizzò per ottenere un fine comune: tale coalizione attaccò, con navi russe, britanniche e francesi la flotta egizio-ottomana nella battaglia di Navarino del 20 ottobre 1827 e la distrusse in gran parte, potendo fine al ventennale piano di espansione navale perseguito da Ali. La marina egiziana cercò di rinascere con Khedive, ma venne sciolta con l'occupazione dell'Egitto nel 1882, come si vedrà poi.
Sulla terra d'Egitto si consumò una accesa rivalità franco-inglese, con entrambe le nazioni intente ad espandere il loro impero coloniale: la Francia tra il 1870 e il 1900 conquistò 9 milioni di
Da quel momento l'Egitto diventava di fatto occupato dagli inglesi, cosa che continuò fino alla Seconda guerra mondiale. La base navale di Alessandria e il controllo del Canale di Suez si dimostrarono da subito determinanti per la strategia inglese nel Mediterraneo, e ancora di più lo sarebbero stati in seguito: senza Alessandria e in generale, l'Egitto, gli inglesi non avrebbero potuto contrastare l'Asse in Africa. La guerra del 1940, che arrivava dopo 5 anni di tensioni seguite alla Campagna di Etiopia, vide gli inglesi in grave inferiorità rispetto agli Italiani. L'Italia fascista aveva molto curato la propria forza militare, come tutte le potenze in ascesa, mentre la Gran Bretagna era impegnata a mantenere, nonostante il lento declino, lo status quo e la pace. Dopo la crisi del 1935 e la Guerra di Spagna, che tra l'altro poteva anche minacciare l'altra base inglese principale nel Mediterraneo, Gibilterra, era chiaro che la politica avrebbe avuto sempre meno importanza rispetto alla guerra guerreggiata, e così fu. Gli inglesi erano alleati con i Francesi, titolari di un forte esercito, ma questi cedettero il 25 giugno, invasi dai tedeschi, e i pochi britannici si ritrovarono contro 300000 italiani della Libia. Nonostante la forza della Regia Aeronautica e della Regia Marina, la condotta bellica italiana era talmente incerta e incompetente, che gli inglesi si ritirarono semplicemente da parte del territorio egiziano, per riorganizzarsi, attendere rinforzi e accorciare le linee logistiche. Gli Italiani, sistemati principalmente in grandi capisaldi e fortezze, furono quindi del tutto statici rispetto alla blitzkrieg all'inglese voluta da Wavell e sopratutto, O'Connor. Con poche forze disponibili, ma altamente mobili e supportate da un'efficiente aviazione, scatenarono l'Operazione Compass, che in due mesi annientò 10 divisioni italiane, fece migliaia di morti ma sopratutto 130.000 prigionieri, mentre le perdite arrivarono a 1000 cannoni, 400 carri e 500 aerei circa. Solo l'arrivo di Rommel invertì la tendenza, mettendo a nudo la fatica che anche gli inglesi avevano fatto, pur impiegando magistralmente le loro forze. Seguirono quasi due anni di guerra in cui gli inglesi subirono molto e ottennero poco, se non, alla fine, di fermare l'Asse ad El-Alamein. La flotta inglese era messa male, e un'incursione di sommozzatori italiani ad Alessandria nel dicembre 1941 mise fuori uso le ultime due corazzate inglesi, dopo che i tedeschi avevano già messo fuori uso o affondato altre due corazzate e due portaerei. Malta non si arrese, nonostante tutto, e l'Asse non riuscì mai a decidersi di occuparla, insistendo a continuare verso Alessandria d'Egitto e magari, il Canale di Suez. Ma gli inglesi erano troppo forti e con la seconda battaglia di El-Alamein ricacciarono indietro definitivamente gli italo-tedeschi. Per il resto della guerra l'Egitto fu una base logistica di primo piano, ma senza altre minacce dirette. La fine della guerra, comunque, portò gli inglesi a lasciare la piena sovranità agli egiziani sulla loro terra. Ben presto anche le forze armate egiziane sarebbero diventate un'entità definita, grazie ai lasciti materiali e ordinamentali inglesi e a nuove commesse, anche ad altri Paesi. Nel 1946, in particolare, avrebbe avuto luogo la rifondazione della Marina Egiziana, con il decreto reale del 30 giugno. I primi 50 cadetti vennero inviati in UK all'epoca ancora influente sull'Egitto. Presto si sarebbe trovata in guerra con gli israeliani.
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