Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Armi aeroportate: differenze tra le versioni
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In realtà, le industrie del settore non si rassegnarono alla miopia dei politici e già a metà degli anni '70 diedero origine, con l'allora Hawker-Siddeley Dynamics, al progetto QC.434 Taildog. Quest'arma era non solo nuova, ma diversa dalle altre, avendo anziché le alette di controllo aerodinamiche mobili, delle superfici di manovra direttamente nel getto del motore, cosa tutt'altro che facile a farsi, anche se apparentemente semplice e funzionale. Chiaramente questo significava anche un motore a lunga combustione, per mantenere l'agilità durante tutto il percorso, altrimenti, se fosse stato come il Sidewinder (il modello B bruciava per 2,2 secondi) non ci sarebbe stata possibilità di manovra durante il volo. ad ogni modo, il Taildog era particolare anche perché, come i MANPADS terrestri, doveva essere trasportato in tubi di lancio. Anche il successivo SRAAM venne costruito così, e provato già nell'aprile del '77 (SRAAM significa Short Range Air to Air Missile).
Da quest'esperienze derivò un primo accordo con gli USA, che avrebbe avuto delle conseguenze particolarmente tribolate anche se, sulla carta, molto interessanti: loro avrebbero fornito un'arma a medio raggio comune ovvero l'AMRAAM, il missile aria-aria avanzato a medio raggio (questo significa la sigla), mentre l'arma a corto raggio era di competenza europea, in particolare inglese. Mentre l'AMRAAM è entrato in servizio nel settembre del '91, dopo non poche difficoltà (era previsto attorno all'86), come prima arma a medio raggio a guida radar attiva (prima c'era stato solo il Phoenix, ma quest'ultimo era un bestione da circa 450 kg). Nel caso dell'AMRAAM le cose sono andate diversamente. La definizione è stata fatta nel 1984-87, all'epoca con Germania, GB e Norvegia unite, un
Grazie ad un programma rapido chiamato BOXOFFICE, voluto dall'USAF, fu possibile abbattere due bersagli con angolo di 60 gradi rispetto al lanciatore; Hughes e Raytheon presentarono quindi i loro cercatori IR, usandoli sia con i 'Boxoffice' che con i BOA (programma analogo dell'USN). Ora, però, rientrò in scena l'ASRAAM. Era il gennaio del '95 quando la BAE Dynamics ebbe un contratto di 11 mln di dollari per verificare se l'arma era compatibile con le specifiche dell'AIM-9X. Con un programma fatto negli USA e in GB, si sperimentò l'arma con un F-16, con 19 voli, quattro lanci, otto prove della carica HE e così via, e riuscì bene, come ECCM, boresight (angolo di tiro) e prestazioni, mentre un nuovo tipo migliorato chiamato P3I ASRAAM era previsto con il vettoramento della spinta e con una carica bellica ancora più potente. Però, dato che l'ASRAAM, come suggerisce la sua forma asciutta, senza alette di grosse dimensioni, non era così agile come voleva l'USAF, alla fine, vinse la Raytheon, che nel novembre del 2000 aveva eseguito 31 lanci; di questi 16 erano guidati, e ottennero 15 successi (un impressionante rateo di circa il 94%), così che venne iniziata la produzione a basso ritmo, con testate WDU-17B e motori Mk-36 degli AIM-9M, da cui venivano anche le spolette, riciclando questi materiali nella nuova cellula, per poi passare alla produzione di armi nuove.
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I Britannici avevano già il Martel, un grosso ordigno nato sopratutto per impieghi antiradar: aveva una testa di ricerca regolabile, che non richiedeva una sostituzione dell'apparato, ma questo 'setting' era possibile solo a terra, e non in missione. Ci voleva di meglio, i Francesi lo ottennero con l'ARMAT, sulla stessa cellula; i britannici ne sfruttarono il volume per ottenere un missile antinave (il Sea Eagle), ma non per compiti antiradar. Serviva qualcosa di meglio per il Tornado, ma anche per altre macchine, qualcosa che fosse piccolo come lo Shrike, ma con le nuove capacità della tecnologia moderna, e l'ALARM sembrava dimostrare che si fosse sulla via giusta. Con un peso di 175 kg, era un'arma molto 'intelligente' e dalle modalità nuove di funzionamento. Nel 1983 il MoD (ministero della Difesa) lo scelse, in un momento in cui l'HARM era quasi pronto per il servizio, mentre l'ALARM era tutt'altro che definito.
Il primo test venne fatto, in volo, nel 1985, su di un Tornado GR Mk.1; ma il razzo a doppia spinta Royal Ordnance NTUHATCH dava dei problemi che ritardarono il primo lancio operativo, in quel decennio critico (durante il quale si consumò l'ultimo atto della Guerra fredda), di ben tre altri anni. Il test di lancio venne fatto a China Lake, negli USA. Non essendo del tutto soddisfatti, i tecnici lo sostituirono con il Bristol Aerojet BAYARD, anche questo un sistema solido a doppia spinta, e che nel 2003 era dato per imminente sostituzione da parte della MBDA (che ora ha il controllo del progetto). Quanto al sistema di guida, non meno critico, venne realizzato dalla Marconi, con un'antenna passiva di scoperta radar ad alta sensibilità, e il sistema FLRF, Forward Looking Range Finder, che serve (una specie di radar-telemetro) a far scoppiare la testata nel momento giusto. Del resto, il missile è piccolo e quindi deve valorizzare al meglio la sua energia. Dato che il sensore poteva procedere all'acquisizione autonoma del bersaglio, non era strettamente necessario usarlo con un aereo capace di missioni WW o SEAD che dir si voglia, quindi andava bene un
Il piccolo ALARM (4,3 m di lunghezza, non propriamente pochi, ma con un corpo molto sottile di 224 mm ed apertura alare di 72 cm), è un'arma piuttosto graziosa, con la testa arrotondata, in tutto pesa 265 kg (originariamente si dava per circa 175 kg, ma era una stima troppo ottimistica, vedi Armi da guerra 74); la struttura è convenzionale, quattro alette di stabilizzazione nella parte posteriore, e quattro alette di controllo caudale; ma vi sono anche quattro minuscole alette vicino alla prua, che non esistevano nei prototipi e da distanza, sono talmente piccole che quasi non si notano; le prestazioni sono stabilite in circa mach ,32 e raggio di oltre 50 km, o addirittura, in condizioni molto favorevoli, 105 km.
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Per concetti di autodifesa, gli americani avevano pensato invece al minuscolo SIDEARM (AGM-122), modificando niente di meno che gli AIM-9C dei Crusader, ancora nei depositi negli anni '80; pare che sia un sistema poco efficace e tendente a prendere sotto tiro emittenti fasulle o 'civette', e l'uso iniziale è stato fatto con l'A-10, e sopratutto con gli AH-64D e AH-1W.
L'ALARM, così poco noto, e omonimo di una 'band' musicale che a suo tempo era presentata come 'alternativa' agli U-2, ha seguito un
Ecco le caratteristiche dell'ALARM.
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