Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

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Ma com'é il PANTSIR dell'attuale generazione? Si tratta di un sistema contraerei modernissimo, con cannoni e missili, collegati da un sistema multibanda per il controllo del tiro, strettamente integrato, con tempo di reazione di 4-6 secondi (degno di un CIWS navale) e la capacità di interagire con altri sistemi della batteria; può intercettare armi nemiche fino a 1 km.sec di velocità (in teoria, persino missili balistici o razzi d'artiglieria) con angolo fino a 70 gradi, aerei manovranti fino a 1.800 kmh, UAV, blindati leggeri e ogni altra cosa che gli capiti a tiro, ovvero da distanze tra 200 m (in pratica, anche a bruciapelo se si punta in manuale) fino a 18-20.000 metri, con quote tra 5 e 15.000 metri. Esso è quindi un sistema completo: può 'beccare' un elicottero in hovering dietro una siepe, come un F-16 in volo a 10.000 metri. Ha tre componenti, il sistema integrato radar-elettroottico, le armi balistiche e i missili. Cominciamo dal primo, si tratta di un sistema ognitempo, con frequenze UHF, EHF e infrarosse per la guida dei missili; ha un radar di acquisizione 3D con IFF incorporato, portata di 32-36 km, capacità di seguire fino a 20 bersagli contemporaneamente, calcolandone direzione, quota e velocità radiale; un radar multifunzione ad onde millimetriche, con antenna piatta di tipo a scansione elettronica, inseguendo fino a tre bersagli in simultanea e guidando fino a quattro missili; un sistema optronico con camera termica per uso indipendente, capace anche di vedere, ovviamente, bersagli a terra: in realtà le camere termiche sono due, una delle quali è della francese SAGEM (per i sistemi degli EAU), segno che i tipi russi continuano a non essere all'altezza della migliore tecnologia occidentale, e che funziona un banda 3-5 micron, inseguendo i bersagli; l'altra funziona nella banda 0,8-0,9 micron per seguire il missile antiaereo; infine vi è il computer centrale con due moderni schermi multifunzione, in una cabina esterna alla torretta (che resta senza equipaggio), per altrettani operatori; a tutto questo è asservito il computer centrale di controllo.
 
Le armi sono rivoluzionate anche rispetto al primo PANTSIR, e in particolare, si nota il ritorno prepotente delle 2A38, qui nel tipo M migliorato: alzo -6/+80 gradi, elevabili a 30 gradi al secondo, portata 4 km e cadenza di 2.000-2.500 c.min, omologazione nel 1980 (per il tipo originale); le due armi sono alimentate da nastro e sono intercambiabili l'una all'altra, malgrado siano orientate in maniera diversa rispetto alla fonte d'alimentazione (che viene dalla torretta,rispetto a cui sono esterne); una canna ha un solenoide per misurare la velocità effettiva di sparo e correggere l'equazione balistica teorica; l'altra ha un cilindro aggiuntivo per non falsare la misurazione della prima delle due. La riserva di colpi, nella parte posteriore della torre, è di 1.400 colpi, assai di meno del 2S6; il peso delle armi è di 230 kg l'una e la vO è di 960 m.sec per i soliti proiettili 30x165 mm. E'È possibile sparare raffiche da no a tre secondi, e affidare al computer la scelta (che significa tirare tra 83 e 250 colpi totali); le munizioni sono HE-T e HEI, entrambe con sistema di autodistruzione dopo un tempo che corrisponde a circa 4 km (ovviamente, per le armi c.a. anche di piccolo calibro, è tassativo avere proiettili autodistruggenti: cosa succederebbe se migliaia di proiettili a.a. venissero sparati durante un'incursione e non esplodessero in aria? finirebbero per bombardare gli stessi obiettivi da difendere, facendo altro danno, per questo tutti i proiettili a.a. esplosivi hanno sia la spoletta a impatto, che a tempo e per quelli più grandi, di prossimità).
 
I missili 57E6 sono della famiglia SA-19 Grison. Vi è stata comunque una crescita consistente, infatti i lmissile attuale pesa 74,5 kg e 94 con il tubo di lancio. Ma il raggio di tiro è aumentato in maniera spettacolare rispetto agli 8 km dei primi SA-19: si parla di 20.000 metri, mentre la quota effettiva varia tra 15 e 15.000 metri; il primo stadio da 170 mm brucia per 2,5 secondi, e questo dà una velocità di ben 1.300 m.sec, più di qualunque proiettile a.a. inclusi i sistemi DAVIDE da 76 mm della OTO, che arrivano a 'solo' 1.200 m.sec. Una volta accelerato, il primo stadio si stacca e prosegue solo il secondo, calibro 90 mm, tuttavia primo di motore proprio: la soluzione è insomma simile all'ASTER, ma dati i pesi in gioco, non c'é un secondo stadio 'attivo' (del resto è così anche con i missili Starstreak inglesi, che di 'secondi stadi' ne hanno addirittura tre), ma solo i sistemi di controllo, testata e sistema di radicomando; comunque, la velocità persa è solo 40 m.sec per km di percorso, e così si può arrivare presto e lontano; inoltre la testata pesa ben 20 kg, oltre il 25% del peso al lancio, e in questo, simile allo Starstreak, i cui 'dardi' senza motore hanno un peso elevato relativo alla testata di guerra. Il sistema di guida è un sistema MCLOS un po' come nei tipi europei quali il Roland, con radioguida che porta l'ordigno sulla linea di mira; gli ordini vengono fatti passare in onde, ma non le vulnerabili onde radio, ma quelle radar centimetriche, a fascio stretto; anzi, nella più recente edizione si è andati addirittura oltre, eliminando il radar di guida centimetrico prima presente tra le due camere termiche, e dando gli ordini direttamente con il radar di tracking. Uno, perché così si elimina un sistema semplificando il tutto; due perché le onde millimetriche sono più difficili non solo da disturbare, ma persino da rilevare da sistemi RWR nemici, o da apparati ECM, che in genere sono 'settati' contro onde tra il centimetrico e il decimetrico (2-40 cm). Certo, che il missile così realizzato è necessariamente un'arma particolare: esso procede a zig-zag, come i tipi controcarri, e data la velocità elevatissima, le sue correzioni di rotta sono necessariamente risultanti in fortissime accelerazioni, capaci di mandare in pezzi un aereo pilotato (decine di g) e con una certa perdita di energia per attrito. Ma anche così, il vantaggio è di fare un missile molto più economico rispetto ad ordigni con sistemi di autoguida IR o radar; in pratica, l'SA-19 funziona come una specie di proiettile radiocomandato.
 
In tutto vi sono 12 missili, su quattro colonne; ma scendono a otto se si usano piattaforme più leggere; si possono sparare anche due missili contro ogni bersaglio, ma il costo resta contenuto; la guida dell'arma è tramite 4 piccole alette canard anteriori mobili, per un'elevata stabilità in volo transonico, maneggevolezza e ridotto tempo di risposta, nonché manutenzione facilitata; tuttavia presenta maggiore resistenza aerodinamica e non permette il controllo in rollio. In ogni caso, questo sistema, pressoché universale per missili di piccole dimensioni,è altamente efficace e funzionale. I missili sono agganciati a gruppi di tre (in colonna) alle mitragliere, quando vengono attivati i sistemi di tiro.