Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-MiG-2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: {{Forze armate mondiali}} ===Tu-128: il violinista siberiano Sgarlato, Nico, Aerei set-ott 04=== [[File:Tu-128-2.jpg|250px|left|thumb|Un raro 'Fiddler' al Museo aeronautico del Monino...
 
Nessun oggetto della modifica
Riga 2:
 
===Tu-128: il violinista siberiano Sgarlato, Nico, Aerei set-ott 04===
[[File:Tu-128-2.jpg|250px|left|thumb|Un raro 'Fiddler' al Museo aeronautico del Monino, Mosca]]
Era un giorno di luglio del 1961. Durante una delle tante manifestazioni aeree a Mosca-Tushino l'attenzione venne attirata, tra gli ospiti, da due grandi aerei. Bireattori, di un tipo mai visto prima. Presto gli occidentali gli assegnarono il nome di 'Fiddler' (violinista), e il ruolo di caccia a lungo raggio, sebbene non mancò chi sottolineasse una loro possibile vocazione multiruolo, date le dimensioni e la potenza, o addirittura li scambiasse per bombardieri supersonici tattici. Nel contempo, il progettista non era noto, in effetti l'aereo somigliava molto al 'Backfin', uno dei prototipi apparsi poco tempo prima, e si pensò che fossero parenti. Solo che il Backfin era attribuito a Yakovlev, e anche il nuovo aereo venne considerato un prodotto Yakovlev. In realtà, non mancò chi lo scambiasse anche per uno Ilushin, leggendo erroneamente delle sigle; l'errore andò avanti per ben sei anni, fino a quando, nel '67, a Mosca-Domodenovo, venne fuori la verità. Una verità molto rumorosa, con ben dodici bireattori che sfrecciavano nel cielo. Questi erano i Tu-128P, caccia ad elevata autonomia, scelti come soluzione della difesa aerea russa.
 
[[File:Tu-128-2.jpg|250px380px|left|thumb|Un raro 'Fiddler' al Museo aeronautico del Monino, Mosca]]
La V-VS aveva un problema enorme: quello dei 24 milioni di km2 di territorio da difendere, e in particolare, da parte del SAC, una forza potentissima, senza pari all'epoca. Nel 1954 venne emessa una specifica per un velivolo capace di intercettare bersagli in volo fino a mach 2 e 21.000 metri, praticamente un antidoto al B-58; la sua utililità sarebbe stata massima nelle aree del Nord, dove le difese erano meno forti, e da dove i bombardieri avrebbero potuto benissimo avvicinarsi senza dare troppo nell'occhio (esempio classico: 'Il dottor Stranamore'). Dei caccia intercettori valutati, uno era il Lavockhin La-250 Anaconda, un lunghissimo (da qui il nome) caccia da intercettazione a lungo raggio, pesante 30 t, ripartite su 25,6 metri di lunghezza. Esso volò il 26 luglio 1956, ma l'era di gloria del Lavockhin OKB, per un motivo o l'altro, era al tramonto. Alla fine del 1958 venne abbandonato il progetto. Il 9 giugno 1960 finì anche il tempo di Semen Lavockhin, e dopo di lui, fu la volta della divisione aeronautica del suo OKB. Che però non morì totalmente, ma in seguito si dedicò a progetti missilistici e aerospaziale.
 
Riga 175:
I MiG più pericolosi, però, non erano questi, ma gli RB. Il tipo ricognitore non durò a lungo come macchina monoruolo: in genere si fa il contrario, partendo dal bombardiere e trandone un ricognitore, ma in questo caso fu l'opposto e il MiG-25R si trasformò nell'RB. Questo comportava un sistema di puntamento Peleng, piuttosto sofisticato, e capace di operare fino a 20.000 m di quota e in supersonico, con sistemi di navigazione inerziale e Doppler (per la misura della deriva). La capacità di carico non mancava, con quell'enorme potenza installata. Infatti il MiG-25RB portava quattro ordigni da 500 kg sotto le ali, e altri due sotto la fusoliera, ma in genere ventralmente c'era 'solo' un serbatoio da 5.000 litri, per incrementare l'autonomia dell'aereo. E questi enormi serbatoi iniziarono ad essere trovati dagli iraniani, perché spesso l'aereo li sganciava, specie quando era inseguito dagli F-14.
 
I MiG-25 irakeni misero a segno centinaia di incursioni sull'Iran, sebbene queste fossero spesso rovinate dall'avvicinarsi degli F-14, che imponevano una rapida ritirata. Nonostante tutto, i MiG 25 erano riusciti a subire solo una decina di perdite in azione durante sette anni di guerra. I Foxbat non erano però solo quelli irakeni: i sovietici sperimentarono in zona anche i loro nuovi BM, quelli antiradar, armati di missili AS-11. Sulla carta era una buona idea, dato che il sistema di difesa aerea iraniano aveva un insufficiente numero di stazioni a lunga portata, per cui neutralizzandole sarebbe stato possibile causare un danno enorme alla difesa aerea. Ebbero qualche successo, ma non mancarono incontri spiacevoli con i soliti Tomcat; Cooper riporta che un Phoenix venne disturbato dalle ECM del russo, ma usandole in modalità HOJ riuscì a colpire ugualmente il Foxbat, staccandogli una deriva; l'aereo riuscì a tornare alla base, anche se si fracassò all'atterraggio.
[[File:Iraqi-MiG-25-in_sand.jpg|350px|left|thumb|la mesta fine di un MiG-25 irakeno, ritrovato nelle dune irakene; l'aereo non era minimamente protetto da teloni antisabbia]]
I MiG-25 irakeni misero a segno centinaia di incursioni sull'Iran, sebbene queste fossero spesso rovinate dall'avvicinarsi degli F-14, che imponevano una rapida ritirata. Nonostante tutto, i MiG 25 erano riusciti a subire solo una decina di perdite in azione durante sette anni di guerra. I Foxbat non erano però solo quelli irakeni: i sovietici sperimentarono in zona anche i loro nuovi BM, quelli antiradar, armati di missili AS-11. Sulla carta era una buona idea, dato che il sistema di difesa aerea iraniano aveva un insufficiente numero di stazioni a lunga portata, per cui neutralizzandole sarebbe stato possibile causare un danno enorme alla difesa aerea. Ebbero qualche successo, ma non mancarono incontri spiacevoli con i soliti Tomcat; Cooper riporta che un Phoenix venne disturbato dalle ECM del russo, ma usandole in modalità HOJ riuscì a colpire ugualmente il Foxbat, staccandogli una deriva; l'aereo riuscì a tornare alla base, anche se si fracassò all'atterraggio.
 
I 'Foxbat' erano dei nemici pericolosi, specie nella 'guerra delle città'. Tuttavia, il loro sistema di navigazione ad alta precisione necessitava di essere messo a punto accuratamente, per cui spesso, in mancanza di tale accorgimento, l'errore arrivava a diversi chilometri. Ripetendo le incursioni si migliorava molto (teniamo presente che i bombardamenti erano fatti da circa mach 2+ a 15-20 km di quota), ma questo dava modo alle difese di concentrarsi su degli ospiti abituali, che per la maggior precisione dovevano percorrere rotte prevedibili. Se i 'Foxbat' avessero avuto le attuali bombe GPS sarebbero stati dei vettori perfetti (con un raggio utile di tiro di decine, se non di centinaia di km..), e molto più flessibili nelle loro traiettorie. Ma così non era all'epoca, né per loro né per nessun altro: solo adesso i russi cominciano ad usare armi a guida GPS. Piuttosto, i MIG-25RB erano capaci anche di bombardamento nucleare, sia con armi tattiche che strategiche, agganciate ventralmente. Questo li rendeva se non altro, mezzi a minor raggio d'azione visto che dovevano rinunciare al serbatoio, ma in ogni caso gli aerei export non avevano tale dispositivo e gli irakeni, del resto, non ebbero mai armi nucleari. Ma, usando quelle chimiche, potevano comunque costituire una minaccia alle città iraniane, Teheran inclusa. Protagonisti di innumerevoli missioni in profondità, come anche i Tu-22, talvolta combatterono anche assieme a questi, come in un'occasione, in cui, stando a quanto racconta il sito Acig, colpirono irrimediabilmente due petroliere iraniane, ma subendo perdite notevoli, specie nella terza delle tre ondate d'attacco.