Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-Strikers: differenze tra le versioni

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===Tu-22: Il 'punteruolo' supersonico<ref>RiD Lu 1995 e Monografia Aerei Gen 1999</ref>===
[[File:Энгельс Ту-22РДМ-18 фото 1.jpg|350px|right|thumb|Un 'Blinder' a Engels, Russia]]
IlEra il 9 luglio 1961, alla parata aerae del Tushino per la giornata dell'Aviazione. Gli occidentali che quel giorno stavano osservando la manifestazione ebbero di che stupirsi anche quella volta: improvvisamente, una formazione di ben nove grandi aerei dalla sagoma elegante ed aggressiva comparve nei cieli. Tanto erano snelli e affusolati questi aerei, che vennero attribuiti a Miashischev o Yakovlev, pensando che si trattasse di qualcosa di simile ad un cacciabombardiere. Invece, si trattava dell''ennesima realizzazione di Tupolev: il '''[[w:Tu-22|Tu-22]]''' (in cirillico Туполев Ту-22), nomeun inaereo codiceche NATOha 'Blinder')fatto discutere per decenni pressoché per ogni suo aspetto. Nato come sostituto del popolare Tu-16, esso era un bombardiere e ricognitore bimotore supersonico progettato dall'OKB 156 diretto da Andrej Nikolaevič Tupolev, sviluppato in Unione Sovietica negli anni sessanta ed evolutosi successivamente nel Tupolev Tu-22M. Data la potenza dei reattori sovietici, di fatto questo velivolo era l'equivalente del B-58, ma con solo la metà dei motori, come nel caso del Mirage IV; solo che, rispetto a quest'ultimo, era il doppio più grande e pesante, arrivando a proporzioni paragonabili sia a quelle del B-58 che dei V-Bombers.
 
===Origini===
Il Tu-22 fu inteso originalmente come un sostituto supersonico del bombardiere Tupolev Tu-16. Il progetto, designato '''Samolët 105''' da Tupolev, fu impostato nel 1954, ma il primo volo del prototipo non si ebbe fino al 21 giugno 1958. La disponibilità di un più potente motore a turbogetto e la scoperta del TsAGI della regola delle aree per minimizzare la resistenza aerodinamica in regime transonico, portò alla costruzione di un altro prototipo riveduto, il '''105A'''. Questo effettuò il primo volo il 7 settembre 1959.
Il nuovo progetto era stato deciso dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto 1954, era una gara della quale peraltro si conosce solo la proposta Tupolev, in quella vasta e nebulosa fase dello sviluppo dei bombardieri sovietici, ancora oggi fonte di discussioni e di sorprese, che è stato il periodo 1945-85, ovvero pressoché tutto il dopoguerra. Tupolev proposte il Samolet 103 o Izd.Yu, inizialmente una specie di Tu-16 con due potenti VD-5 o VD-7, sovrapposti in ciascuna delle radici alari. Presto si giunse al Samolet 105, disegnato dal gruppo diretto da S.M. Jeger, e totalmente diverso: infatti non discendeva dal Tu-98 'Backfin', una macchina da bombardamento leggero classe Il-54 e concepita nel '55 come sostituto dello Il-28; i progetti iniziali vennero finiti nel 1955, e si scelsero due motori assiali VD-7M. Per curiosità, vale la pena di ricordare che il Tu-98 sarà poi la base di un altro grosso aereo supersonico, l'intercettore Tu-128 Fiddler.
 
Per mantenere l'aereo aerodinamicamente più pulito possibile, senza né appesantire la fusoliera, né 'sporcare' le ali, vennero scelti degli alloggiamenti del tutto inconsueti. Mentre c'erano aerei come il DC-9 e il VC-10 con i motori posteriori, sotto la coda a T, qui però si scelse una sistemazione diversa, forse perché i tipi scelti erano troppo lunghi e pesanti. Così, se qualcuno notasse degli aerei con i motori alla radice del timone verticale, ecco, quelli sono senz'altro Tu-22, non ce ne sono altri che sono così disposti. Il primo Tu-22 uscì di fabbrica già a dicembre del '57, e volò a Zhukovsky il 21 giugno 1958, un ritardo insolitamente alto dopo il roll-out e primo segnale che qualcosa non andava per il verso giusto. Ad ogni buon conto, il Tu-22 era l'equivalente del B-58 e come tale, con una velocità nettamente supersonica. Per agevolarla, lo TsAGI aveva scoperto che la 'regola delle aree' era vantaggiosa nel ridurre la resistenza nei regimi transonici, e il Tu-22 divenne il primo bombardiere ad utilizzarla (almeno in URSS, del resto l'unico altro che l'aveva era il Buccaneer). Così nell'aprile del '58 venne autorizzata la costruzione del secondo prototipo e una cellula da usarsi per le prove statiche a terra, in versione Samolet 105A con i motori Kuznetsov NK-6 e una diversa torretta caduale DK-20 con un singolo cannone NR-23 (più probabilemente un AM-23 nda), mentre nel primo allestimento c'erano due TKB-494; il Tu-22, in nome della riduzione della resistenza aerodinamica, era così il meno armato dei bombardieri russi, anche se, all'epoca, anche il più difficile da raggiungere; il radar di tiro era il PRS-3 Argon 2, più telecamera TP-1 a circuito chiuso, per vedere a cosa si stesse sparando: il Tu-22, infatti, non aveva più la torretta abitata degli altri Tupolev e Ilushin. Il programma venne nel frattempo affidato all'ing. D.S. Markov e il Samolet 105A venne provato in volo il 7 settembre 1959, grossomodo quando il B-58 entrò in servizio. Per recuperare il tempo perso, subito la produzione venne iniziata a Kazan, alla Fabbrica aeronautica 22; i primi tre Tu-22B di preserie vennero consegnati nel luglio-agosto 1960 anche se volarono solo dal 22 settembre.
[[File:Tu-22 parked.jpg|thumb|Tu-22 in una immagine USAF dell'agosto 1982]]
Il primo '''Tu-22B''' di serie venne costruito nella fabbrica n°22 a Kazan e volò il 22 settembre 1960. Il modello fu presentato per la prima volta alla parata aerea di Tushino in occasione della "Giornata delle Forze Aeree Sovietiche" del 9 luglio 1961. Gli osservatori della NATO gli assegnarono inizialmente il nome in codice ''Bullshot'' (schizzo di toro) che fu però giudicato inappropriato, allora venne proposto ''Beauty'' (bellezza) in seguito scartato perché troppo celebrativo. La decisione cadde su ''Blinder'' (paraocchi), mentre gli equipaggi sovietici soprannominarono il velivolo ''Shilo'' (punteruolo) a causa della sua forma.
 
Con la potenza che aveva, paragonabile a quella dei quattro motori del B-58 messi insieme, e la sofisticata aerodinamica che psosedeva, il Tu-22 era un velivolo disegnato per mach 2, grossomodo come il B-58. Ma in realtà, la velocità massima era ridotta in pratica a 1,4-1,52 mach, a causa di problemi di stabilità. Fu un grosso problema per il successo dell'aereo, ma questo non mancò di colpire l'attenzione degli occidentali. Tanto più che ben nove aerei vennero avvistati in contemporanea. I primi 12 erano i Tu-22B, bombardieri atomici con ordigni a caduta libera, assegnati nel settembre del 1962 al 43 TsBP i PLS (ovvero, il 43imo centro d'addestramento al combattimento) di Dyagilevo, vicino Ryazan. Nel '63 vennero assegnati al 203imo Rgt bombardieri pesanti, 46ima Armata Aerea dell'ADD o DA, a Baranovici.
Il Tu-22 entrò servizio nel 1962 e nel 1963, ma si rivelarono considerevoli problemi, che portarono a una diffusa indisponibilità operativa ed ad un numero non trascurabile di incidenti. Fra i molti difetti, vi era una tendenza al surriscaldamento delle superfici a velocità supersoniche, il che comportava la deformazione degli organi di controllo con conseguente scarsa manovrabilità. La velocità di atterraggio era 100 km/h più alta di quella dei precedenti bombardieri e il Tu-22 aveva una tendenza ad alzare il muso e impattare conseguentemente con la coda durante la corsa di atterraggio, sebbene questo problema fu risolto alla fine con l'utilizzo di sistemi elettronici di stabilizzazione. Anche dopo la soluzione dei problemi iniziali manifestati dal progetto, il ''Blinder'' non fu mai un aereo facile da pilotare e risultò richiedere lunghe manutenzioni.
 
Alla NATO, il nuovo arrivato non mancò di fare impressione, anche se il nickname assegnatogli non fu esattamente lusinghiero (e del resto era così più nella norma che nell'eccezione), secondo wikipedia si trattava di 'bullshot' (già che c'erano, se solo avessero intuito i problemi dell'aereo, magari avrebbero suggerito 'bullshit'..), ma era troppo denigratorio anche per lo 'standard NATO' e così si passò a 'Beauty', sempre co la B di Bomber come caratteristica di riconoscimento; tuttavia, anche questo nome non piaque, per i motivi opposti (mai elogiare il nemico), e così alla fine divenne 'Blinder', letteralmente accecatore ma più spesso tradotto come 'paraocchi'. In effetti, come le cose stessero per questo programma non lo si seppe per molto tempo. Per i sovietici, il muso aguzzo del velivolo gli meritò il nome di 'Shilo', punteruolo.
[[File:Энгельс Ту-22РДМ-18 фото 2.jpg|300px|left|thumb|Dettaglio della cabina di pilotaggio e della postazione posteriore occupata dall'addetto alle armi]]
Il Tu-22 aveva un'ala a freccia di 55°. I due grandi turbogetto|motori a turbogetto, in origine i Dobrinin VD-7M, in seguito i Kolesov RD-7 M2, venivano montati sulla fusoliera in posizione posteriore da entrambi i lati del grande stabilizzatore verticale. Continuando una tradizione costruttiva della Tupolev, il carrello d'atterraggio era installato in pod posizionati al bordo posteriore di ogni ala. Le ali ad alto angolo di freccia riducevano sensibilmente la reistenza aerodinamica alle velocità transoniche, ma comportavano velocità di atterraggio molto alte ed una corsa di decollo lunga.
 
====Tecnica====
Il cockpit del Tu-22 prevedeva il pilota in posizione avanzata, leggermente spostato sulla sinistra, l'ufficiale agli armamenti in posizione arretrata ed il navigatore sotto, all'interno della fusoliera. La disposizione in cabina era pessima e comportava una ridotta visibilità (con gravi ripercussioni, viste le prestazioni difficili da gestire in decollo e atterraggio), posti scomodi e scarsa ergonomia nel posizionamento della strumentazione ed interruttori.
[[File:Энгельс Ту-22РДМ-18 фото 2.jpg|300px|left|thumb|Dettaglio della cabina diCabina pilotaggio, e della postazione posteriore occupata dall'addettoposto alledel armicannoniere]]
Il Tu-22 aveva un'ala a freccia di 55° sul bordo d'attacco, 45° sul bordo esterno dell'ala. I due grandi turbogetto|motori a turbogettoturbogetti, in origine i Dobrinin VD-7M, in seguito i Kolesov RD-7 M2, venivano montatierano sulla fusoliera in posizione posteriore da entrambi i lati del grande stabilizzatore verticale. Continuando una tradizione costruttiva della Tupolev, il carrello d'atterraggio era installato in pod posizionati alnel bordo posteriore di ogni ala. Le ali ad alto angolo di freccia riducevano sensibilmente la reistenza aerodinamica alle velocità transoniche, ma comportavano velocità di atterraggio molto alte ed una corsa di decollo lunga.
 
Il cockpit del Tu-22 prevedeva il pilota in posizione avanzata, leggermente spostato sulla sinistra, l'ufficiale agli armamenti in posizioneavanti arretrata(come nei vecchi bombardieri, insomma, era praticamente nel muso), ed il navigatore sotto, all'interno della fusoliera, tutti con sedili eiettabili K-22. La disposizione in cabina era pessima e comportava una ridotta visibilità (con gravi ripercussioni, viste le prestazioni difficili da gestire in decollo e atterraggio), posti scomodi e scarsa ergonomia nel posizionamento della strumentazione ed interruttori. L'elettronica era nel muso e in tre grandi 'armadi' dietro l'abitacolo, dopo di che seguivano serbatoi di carburante presssoché continui fino a davanti le prese d'aria dei motori, mentre le ali erano piene di cherosene in grandi serbatoi integrali. Sempre le ali avevano anche alettoni esterni, ipersostentatori interni alle gondole, antenne RWR nei fusi d'estremità, e alette antiscorrimento nel bordo d'entrata, infine delle antenne con i relativi dielettrici di protezione allaradice delle ali e sul dorso della fusoliera.
L'armamento difensivo del Tu-22, veniva comandato dall'ufficiale agli armamenti e consisteva in una torretta di coda posta al di sotto dei pod motore ed armata con uno o due cannoni da 23 mm Nudelman-Rikhter AM-23 ognuno con 250 colpi. Il puntamento della torretta avveniva grazie a un piccolo radar di tiro PRS-3A "Argon'" che sopperiva alla mancanza di visibilità posteriore. Il carico bellico del bombardiere veniva trasportato nel vano bombe ricavato nella fusoliera nello spazio tra le ali ed in grado di trasportare fino a 24 bombe convenzionali a caduta FAB-500, una bomba FAB-9000, o varie armi nucleari a caduta libera. Sul Tu-22K, il vano di carico fu riconfigurato per imbarcare un missile Raduga Kh-22 (AS-4 ''Kitchen'') semi annegato sotto la fusoliera. Il missile di notevoli dimensioni, era grande abbastanza per causare importanti effetti sulla maneggevolezza e sulle prestazioni dell'aereo oltre a rappresentare un problema di sicurezza.
 
L'armamento difensivo del Tu-22, veniva comandato dall'ufficiale agli armamenti e consisteva in una torretta di coda posta al di sotto dei pod motore ed armata con uno o due cannoni da 23 mm Nudelman-Rikhter AM-23 ognuno con 250 colpi. Il puntamento della torretta avveniva grazie a un piccolo radar di tiro PRS-3A "Argon'" che sopperiva alla mancanza di visibilità posteriore, più la telecamera. Il carico bellico del bombardiere veniva trasportato nel vano bombe ricavato nella fusoliera nello spazio tra le ali ed in grado di trasportare fino a 24 bombe convenzionali a caduta FAB-500, o una bomba FAB-9000, o varie armi nucleari a caduta libera. Sul Tu-22K, il vano di carico fu riconfigurato per imbarcare un missile Raduga Kh-22 (AS-4 ''Kitchen'') semi annegato sotto la fusoliera. Il missile di notevoli dimensioni, era grande abbastanza per causare importanti effetti sulla maneggevolezza e sulle prestazioni dell'aereo oltre a rappresentare un problema di sicurezza (a causa del serbatoio di propellente liquido).
 
[[File:Tupolev Tu-22 BLINDER.png|350px|right|]]
I primi Tu-22B avevano un sistema di puntamento ottico per il bombardamento ereditato dal Tu-22R con un radar di attacco/navigazione ''Rubin-1A''. Il Tu-22K aveva, invece, il radar ''Leinents PN'' (per la NATO 'Down Beat') per la guida del missile Kh-22.
 
Il missile di per sé era una notevole minaccia per le portaerei americane, almeno sulla carta. Il Kh-22, noto per l'ASCC come 'Kitchen' e per il Dipartimento della Difesa USA come AS-4, si basava sul K-12 di Beriev, con un motore Isaev R-201-300 a propellente liquido del tipo IRFNA (acido nitrico rosso fumante inibito, più idrazina) un composto altamente tossico e pericoloso, ma nell'insieme funzionale: con un autopilota APK-22A preprogrammato e un altimetro radar-Doppler, più radar attivo, o un sistema passivo per il tipo Kh-22P (che poteva avere carica nucleare), o il Kh-22N con guida mista inersziale e radiocomandata, carica da 300 kT, o ancora un radar attivo antinave. L'attacco era portato con varie modalità, inclusa quella d'alta quota, oppure a bassa quota ma con attacco in picchiata finale: il missile saliva fino a 12.000 m e poi attaccava a mach 1,2; oppure fino a 27.000 m e poi giù a mach 2,5, con portata massima dell'ordine dei 400-500 km, fino a 800 sfruttando la velocità e la quota (circa mach 3 e 24.000 m quando lanciato con profilo ad alta quota); quest'arma, difficilmente intercettabile, era lunga 11,3-11,6 m, diametro 90 cm, apertura alare di 3 m, e peso al lancio di 5,8-5,9 t, di cui circa 1.000 kg per la testata semiperforante o per quella nucleare. dal 1961-62 è stato lanciato, fino al 1999, in circa 600 occasioni.
 
Il Tu-22R era in grado di trasportare, nel vano bombe, in alternativa all'armamento, equipaggiamento fotografico o un sistema di disturbo radar (''jamming'') per la guerra elettronica APP-22. Alcuni Tu-22R furono equipaggiati con il sistema ''Kub'' per lo spionaggio elettronico ELINT e in seguito con un'antenna piana sotto la fusoliera per un radar a scansione laterale M-202 ''Shompol'', oltre che con macchine fotografiche e visori all'infrarosso.
 
[[File:Tupolev Tu-22 BLINDER.png|350px|right|]]
Un piccolo numero di Tu-22K fu modificato in Tu-22KP o Tu-22KPD imbarcando il sistema Kurs-N per il rilevamento delle emissioni radar nemiche e impiego del missile antiradar Raduga Kh-22P.
I Tu-22 normalmente erano dipinti in vernice alluminio (quindi attenzione: il fatto che avevano colore metallico non vuol dire che fossero lasciati senza vernice), spesso con parti in bianco lucido, come il radome inferiore, probabilmente onde disperdere meglio il calore. Non mancavano i soliti colori 'bronzo' per i cerchioni delle ruote e l'azzurrone per gli interni dell'abitacolo, come nella tradizione russa; ma i tipi usati in Afghanistan erano anche provvisti di disegni come bocche di squalo, che ben si addicono alla fisionomia dell'aereo.
 
Dal '62 tutti i Tu-22 ebbero la sonda IFR e questo gli meritava il suffisso D, ma proprio perché comune, spesso è tralasciato. Così abbiamo:
Furono costruiti 300 esemplari durante gli anni 1960|anni sessanta, esportati in Iraq e Libia.
[[File:Tu-22 parked.jpg|350px|right|thumb|Tu-22, in una immagine USAF dell'agosto 1982]]
 
*'''Tu-22B''' (Blinder-A), successivo ai Samolet 103 e 105, già visto
Del Tu-22 venne prodotta anche una versione talmente aggiornata da essere considerata un nuovo aereo, noto come Tu-22M nell'Unione Sovietica e come '''Tu-26''' "Backfire" in Occidente.
*'''Tu-22R''' (Blinder-C), ricognitore fotografico: questa versione, a motivo dell'elevata velocità dell'aereo, era stata costruita in una gran quantità di esemplari per gli standard di questa famiglia: inizialmente vennero ordinati ben 30 esemplari di preserie, ma poi questi vennero ridotti a soli cinque; ad essi seguirono 122 macchine di serie, aveva nel muso e stiva camere AFA-42 e NAFA MK-75, sistema ELINT 'Romb', o un apparato ECM del tipo APP-22. In seguito 62 aerei andarono alla Marina russa per la sua AV-MF, e successivamente, diversi esemplari vennero modificati con il sistema ELINT del tipo 'Kub', quello del MiG-25RB, diventando Tu-22RK o RDK; il Tu-22RDM, invece, era un aggiornamento del 1975 con uno SLAR M-202 Sciompol, altre due AFA-42 o 100 (in sostituzione di un serbatoio di carburante), lancia-chaff ASO-21, e sistema ECM SPS-151, o 152, o 153 Liutik.
 
*'''Tu-22U''' (Blinder-D): si riconosceva facilmente per il secondo abitacolo di pilotaggio, sistemato in maniera piuttosto sgraziata ma funzionale al di sopra della fusoliera, anzi pressoché al di sopra dell'abitacolo anteriore; non aveva il navigatore e la postazione difensiva. Primo volo alla fine del 1960, e una produzione di 46 esemplari.
[[Immagine:Blinder operators.png|thumb|right|300px|La diffusione storica dei Tu-22]]
 
*'''Tu-22K''' (Blinder-B): un tipo da attacco antinave, provvisto del missile Berezniak Kh-22 (AS-4 'Kitchen' per la NATO), più un nuovo sistema avionico tra cui il radar Leninets PN ('Down Beat'). In tutto costruiti 76, la maggior parte dei quali con la sonda nel muso per rifornirsi in aria, e quindi noti come Tu-22KD. Non fu facile metterlo a punto, specie il missile, e così, anche se venne prodotto già all'inizio del 1961, entrò in servizio solo nel 1964.
*Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya (Libia): tutti gli esemplari sono stati ritirati dal servizio operativo.
 
*'''Tu-22KP o KPD''', che è il precedente modificato per la caccia ai radar strategici, con il missile Kh-22M a guida radar passiva, e il sistema di analisi ESM tipo Kurs-N o Kurs-NM.
*Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya (Iraq): 12 esemplari, tutti distrutti in operazioni belliche o rottamati durante la guerra Iran-Iraq e la guerra del Golfo.
 
*'''Tu-22P''' (Blinder-E): la versione per la guerra elettronica, con sistema REB-K sistemato sulla deriva, un pò come l'F-4G o l'EF-111; e un 'set' di ECM, incluso in vari casi un SPS-100A Redeza al posto della torretta caudale. I primi esemplari erano i sottotipi Tu-22P-1 e 2, con motori RD-7M-2, ma poi vi furono delle sigle differenti, corrispondenti ai continui aggiornamenti subiti, che comportarono i tipi Tu-22P-4, 6 e 7.
*Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii: ritirati dal servizio operativo negli novanta.
 
Infine il Tu-22M, ma questa, in effetti, è un'altra storia.
*Viys'kovo-Povitriani Syly Ukrayiny:ritirati dal servizio operativo.
 
I Tu-22 vennero costruiti, inclusi i prototipi, in 309-312 esemplari fino al 1969. Un successo nemmeno paragonabile a quello del Tu-16, il quale continuò sostanzialmente indisturbato a prestare servizio attivo.
*Sovetskie Voenno-vozdušnye Sily
 
*Aviacija Voenno-Morskogo Flota:Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica i Tu-22 vennero ripartiti tra Russia ed Ucraina.
 
====Operatività====
Il Tu-22 entrò servizio nel 1962 e nel 1963, ma si rivelarono considerevoli problemi, che portarono a una diffusa indisponibilità operativa ed ad un numero non trascurabile di incidenti. Fra i molti difetti, vi era una tendenza al surriscaldamento delle superfici a velocità supersoniche, il che comportava la deformazione degli organi di controllo con conseguente scarsa manovrabilità. La velocità di atterraggio era 100 km/h più alta di quella dei precedenti bombardieri e il Tu-22 aveva una tendenza ad alzare il muso e impattare conseguentemente con la coda durante la corsa di atterraggio, sebbene questo problema fu risolto alla fine con l'utilizzo di sistemi elettronici di stabilizzazione. Anche dopo la soluzione dei problemi iniziali manifestati dal progetto, il ''Blinder'' non fu mai un aereo facile da pilotare e risultò richiedere lunghe manutenzioni. Un altro problema era la motorizzazione. I turbogetti VD-7M erano potenti, ben 16.000 kgs nei tipi originari, e in seguito gli RD-7M-2 arrivarono a 16.510, mentre il disegno delle prese d'aria e degli ugelli era sofisticato, con una sorta di estensione in avanti del condotto d'ingresso dell'aria, che creava una specie di presa d'aria ausiliaria al momento del decollo, aumentando il flusso d'aria; l'ugello è convergente-divergente. Tuttavia, il motore era idoneo sopratutto per il volo in supersonico, ed era poco efficiente per la crociera subsonica; il postbruciatore era usato al decollo, inevitabilmente, ma anche così la corsa era lunghissima (2.250 m) e così anche l'atterraggio (2.170 m, oppure 1.650 con il parafreno); la velocità supersonica era mantenibile fino a 13.300 m, il raggio d'azione era di 2.200 km ad alta quota, 1.300 a bassa; sia l'aerodinamica che i motori erano ottimizzati per il volo supersonico, ma il problema era che il 'Blinder' aveva delle difficoltà a mantenere queste velocità, almeno nell'intento originale di una macchina altamente supersonica: con una velocità inferiore di circa il 30% rispetto al previsto, di fatto era una macchina piuttosto sprecata, e oltre che vulnerabile, era anche meno durevole in termini di raggio d'azione a piena potenza. Peraltro, si poteva volare piuttosto bene a bassa quota, grazie al carico alare elevato, e alla struttura abbastanza robusta (in entrambi i casi, apparentemente era migliore del successivo Tu-22M).
 
I Tu-22 registrarono un fallimento che, malgrado la loro 'forza bruta' si può semplicemente definire 'completo' nel tipo da bombardamento, quando il B-58 rimase in azione fino al '69 e se si fosse voluto, forse sarebbe durato anche di più, pur avendo i suoi bei difetti. Date le prestazioni piuttosto elevate, però, fu naturale impiegarlo come macchina antinve e ESM o ECM, o ancora ricognitore, e in questo caso ebbe un discreto successo.
 
Dopo il 1988 l'uso dei Tu-22 divenne sempre meno frequente; all'epoca si ebbe il loro impiego in Afghanistan, per proteggere i Tu-22M impiegati nelle missioni di bombardamento alle basi dei guerriglieri. La loro fine avvenne in larga misura nel 1991-95, e nel 1999 c'erano solo pochi esemplari sperimentali,come a Zhukovski. In Ucraina c'erano invece ancora circa 50 aerei dei 58 ereditati dall'URSS, ma erano da radiare entro il 12 aprile 2001 secondo quanto dichiarato ufficialmente; la Bielorussia ne avevan 34 al 1991, con il 121imo Reggimento, e altri 32 con il 203imo; poi sono diminuiti a 55 e nel 1999 risultavano tutti demoliti anche se non è detto che questo fosse vero (quel che appariva sicuro, invece, era che fossero messi a terra da un certo periodo).
 
Cosa andò male nel caso del Tu-22? In effetti, la velocità era insufficiente, così come la tangenza: prendete il B-58, entrato in servizio attorno al '60, quindi qualche anno prima; esso era più veloce, con maggiore tangenza e superiore raggio d'azione, per giunta le difese sovietiche erano meno avanzate tecnologicamente di quelle americane, ed era davvero difficile raggiungerli e fermarli, qualunque cosa di tentasse. Ma un conto era fermare una macchina da mach 2 e 18.000 m di quota, un conto una da mach 1,4 e circa 14.000 m di tangenza. Del resto anche il B-58 aveva avuto molti problemi, e se un velivolo forse anche più economico come il Tu-22 fosse riuscito ad eguagliarlo, sarebbe stato davvero un affare per i sovietici. Ma se le prestazioni (e le ECM) dell'Hustler lo rendevano poco intercettabile persino dai missili SA-2, non era così per il 'Blinder', quando sottoposto all'attenzione di armi quali i Nike Hercules, o gli HAWK.
 
Lo Scilo era un aereo per chi aveva i 'muscoli': c'era un solo pilota, e i comandi erano per giunta, alquanto duri. I sedili K-22, come molti altri dell'epoca, erano eiettabili verso il basso e anche questo non aiutava a renderlo popolare, qualora vi fossero stati degli incidenti. Poi c'era il problema dei motori: i VD-7 erano potenti, ma consumavano troppo, sopratutto perché l'aereo non poteva arrivare a velocità realmente bisoniche, anche se teoricamente poteva sfruttare l'eccesso di spinta per mantenere la velocità anche con carichi esterni (ergo, essendo teoricamente capace di mach 2, il suo limite di velocità non era dovuto alla potenza disponibile, ma ad altre cause).
 
Ma, nonostante tutto, anche il Tu-22 dimostrò di valere almeno in parte l'ingente somma necessaria per mantenerlo. Anche all'estero.
 
L'Irak ricevette 12 Tu-22R (poi B) per la sua IrAF (Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya ), di cui quattro erano ancora in servizio nel 1999. Vennero usati ampiamente, per esempio il 22 settembre 1980, quando attaccarono Teheran decollando dalla base H-2. Pare che si trattò di una forza di ben otto aerei, atterrati poi a Ryad al ritorno, ma in ogni caso, almeno uno venne abbattuto da un missile HAWK iraniano durante le azioni contro la capitale, ripetute successivamente. In seguito i Tu-22 vennero impiegati in numerose altre occasioni, sebbene ad un certo punto dovessero essere portati fuori dai confini per evitarne la distruzione, come l'attacco del 1981 contro la grande base H-2, dove i Phantom iraniani, riforniti in volo, riuscirono a sorprendere gran parte della miglior aviazione irakena (Tu-22 e MiG-25) causando parecchi danni e perdite. A parte questo, il Tu-22 ebbe impiego contro bersagli d'alto valore, fino ad attaccare, nel 1988, due superpetroliere iraniane. L'azione venne eseguita con successo assieme ai MiG-25RB, ma in cambio gli irakeni ebbero perdite rilevanti per via della reazione degli F-14 Tomcat, nemici di cento battaglie. I Tu-22 Blinder, dunque, rimasero tutt'altro che 'elefanti bianchi' in quel conflitto. Si diffuse anche la voce che l'Irak possedesse i missili AS-4, ma questi non erano collegati ai Tu-22K, e tantomeno ai Tu-22B; si trattava dei tipi 'Wild weasel', a quanto riporta Cooper si trattò di 4 Tu-22P con un lotto di numerosi AS-4, forse addirittura 200. L'intenzione era di attaccare i centri radar iraniani, ma i risultati non pare fossero soddisfacenti e in seguito i missili Kh-22 vennero usati essenzialmente come 'Scud' aviolanciati, parte della 'guerra delle città'. Nel contempo, le pericolose difese iraniane causarono la perdita di uno o due Tu-22P. Questi, assieme ai Su-20/22 con gli AS-9 e ai Mirage con gli ARMAT (probabilmente consegnati anche all'Irak, ma non è chiaro) erano i principali 'asset' Wild-weasel irakeni.
 
La Libia (Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya )ne possedeva forse una mezza dozzina dei 12 ricevuti nel 1977 (altre fonti parlano di un paio di dozzine), versione B; essi sono stati immortalati in alcune ben note foto con una mimetica striata marrone-arancione, molto elegante (come gran parte degli aerei della LARAF, del resto, tutti molto spettacolari nelle foto), e le classiche insegne verdi. Ci si può chiedere da dove venissero tutti questi Tu-22 bombardieri ma la risposta, come accennato sopra, è che si tratta di Tu-22R modificati ad uno standard grossomodo pari al B originario. Nell'aprile del '79 i Libici mandarono 3.000 soldati per appoggiare l'Uganda di Amin contro la Tanzania, e alcuni Tu-22 vennero basati a Nakasongola, riuscendo poi ad eseguire diverse missioni d'attacco sulla nazione nemica, ma questo non impedì che l'Uganda perdesse la guerra. Nel 1981 i Blinder vennero invece usati per supportare la campagna d'invasione del Chad; nel 1986 attaccarono N'Djamena, la capitale del Chad, dopo la sconfitta di Uadi Dumm; tuttavia, un Tu-22 venne abbattuto da un missile SA-6 catturato dai ribelli. Un altro Tu-22 causò considerevoli danni con tre grosse bombe contro la base aerea da cui operavano i francesi, anche se inizialmente si disse che erano stati solo danni 'marginali' (in realtà l'aeroporto rimase chiuso per diversi giorni); ma in un'azione successivia, i Francesi presero le loro precauzioni, di fronte alle veloci incursioni dei Blinder: venne fatta arrivare una batteria del 403° Reggimento, con i missili HAWK, vecchia conoscenza del Blinder, e pochi giorni dopo aprì il fuoco contro uno dei due Tu-22 in avvicinamento, abbattendolo (l'altro si allontanò a tutto gas): dai documenti recuperati dall'abitacolo, che era rimasto pressoché intatto, ma dal quale l'equipaggio non riuscì ad uscire, si seppe che si trattava di tedesco-orientali. Curiosamente, sia l'HAWK che l'equivalente più diretto, l'SA-6, dimostrarono d'essere efficaci contro i Blinder libici.
[[Immagine:Blinder operators.png|thumb|right|300px|La diffusione storica dei Tu-22]]
 
I Tu-22 libici vennero usati in diverse guerre, sia da parte irakena che libica, e solo questi ultimi ebbero quattro perdite totali. Tra le tante leggende che all'epoca si erano accumulate al riguardo dei cieli del Meditterraneo, c'era la minaccia dei 'Blinder'. Quando vennero consegnati, diversi esemplari sorvolarono anche lo spazio aereo nazionale, e vennero spesso intercettati da F-4 della Marina o da F-104 dell'AM; si è detto anche che i Tu-22 penetrassero lo spazio aereo nazionale nascosti nell'ombra radar di aerei di linea, sfuggendo all'intercettazione. Infine, specie durante la crisi del 1986, quando l'Italia, forse per la prima volta, si interrogò seriamente sulla 'convenienza' di esportare armi in Libia quando rischiava di riceverle 'indietro', in quel caso i Tu-22 erano ancora la minaccia N.1, grazie al raggio d'azione che li poteva portare fino a Pisa, volando al meglio delle loro capacità. Una minaccia concreta, anche se non mancavano i mezzi per affrontarli era difficile sperare di annientarli prima che arrivassero e scaricassero una decina di tonnellate di bombe su qualche città o base italiana. Fu un brutto momento, anche se l'Italia non era affatto d'accordo con l'attacco americano alla Libia.
 
Nel frattempo i Tu-22 libici avevano anche altro da fare, come opporsi ai ribelli chadiani, che proprio in quell'anno, erano riusciti a sconfiggere ripetutamente i pur poderosi reparti libici mandati a sud del Paese.
Al 1999 i Tu-22 libici non apparivano più operativi.
 
Resta il fatto che, a differenza dei B-58, il Tu-22 dimostrò, malgrado una notevole carenza di prestazioni rispetto a quanto preventivato (e sopratutto, necessario), un'apprezzabile versatilità, essendo usato per un pò tutte le missioni, dallo 'strike' nucleare all'attacco antiradar. Moltissime missioni sono state volate largamente in azioni tattiche e strategiche con armi convenzionali e missili antinave o antiradar, grazie al notevole potenziale di trasporto dei carichi esterni.
 
 
'''Tu-22R'''
*Ruolo: bombardiere medio supersonico, a 3 posti (pilota, navigatore, addetto alle armi)
*Cronologia: primo volo 1959, in servizio a metà anni '60
*Prodotti: circa 311
*Motori: due turboreattori Dobryn RD-7M-2 da 107,9/161,9 kN
*Dimensioni: lunghezza 41,60 m (40,53 senza sonda), ap. alare 23,176 m (ali fisse a 55°), altezza 10,13 m, sup.alare 162 m2, allungamento 3,41:1, carreggiata e passo carrello 8,72 e 13,73 m rispettivamente
*Pesi: a vuoto 42.500 kg, tipico 85.000 kg, max 92/94.000 kg
*Prestazioni: v.max 1.510 kmh (mach 1,42) a 12.000 m, 1.163 (0,95) a quota zero, tangenza 1318.300 m, raggio 1.300-2.200 km, autonomia 4.900 km o 7.150 km con rifornimento in volo
*Armamento: 1 AM-23 da 23 mm, e 9-12 t di carico, tra cui (in alcune versioni) un Kh-22/AS-4; tra i carichi menzionati figurano anche 24 bombe FAB-500 da 520 kg l'una.
 
 
 
===L'enigmatico Backfire===