Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-13: differenze tra le versioni

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L'impiego bellico ha visto sopratutto l'Iran come utilizzatore, ottenendo decine di successi a scapito degli irakeni nel corso di battaglie a volte epiche contro i MiG-25, e poi contro i Mirage F.1 con missili Super R.530. Gli americani, pur utilizzando il missile dei tipi più moderni AIM-54C+ non ottennero successi invece contro i Foxbat irakeni. Nell'insieme il fatto più importante dei Phoeinx è che hanno dato una capacità di intercettazione effettiva formidabile alle formazioni aereonavali, ciascuna in genere con un centinaio di missili al seguito (come d'altro canto facile da considerare, con i missili ripartiti tra 15 stormi imbarcati, 13 dei quali in effetti dotati di F-14, e con i missili AIM-54A -alcuni dei quali forse forniti agli iraniani- sostituiti piuttosto che integrati dai C), contro gli altrettanto formidabili bombardieri supersonici sovietici armati con i missili supersonici antinave come l'AS-4. Sommando questi missili con il radar degli F-14, gli AEW E-2C e le navi AEGIS il tutto era davvero un formidabile deterrente antiaereo-antimissile. il fatto che con missili di questo tipo, nei tests, sono stati colpiti bersagli anche da oltre 150 km di distanza (il sistema d'arma normalmente si attiva a 166 km di distanza, ma vi sono tiri di prova anche da oltre 200 km, head-on) è stato poi confermato in combattimento (ma dagli iraniani), mentre gli americani sono rimasti a bocca asciutta con i loro F-14. Pare che poi gli iraniniani siano riusciti anche a clonare i missili americani, prodotti in pochi esemplari.
 
[[Immagine:USAF F-15C fires AIM-7 Sparrow.jpg|300px|left|thumb|]]
Sebbene in predicato di una rapida sostituzione con armi più moderne, quali l'AMRAAM, lo Sparrow è ancora un missile importante, e a maggior ragione, come vedremo, lo è stato durante il periodo 1960-1990. E vedremo anche perché lo Sparrow è in realtà, quello che conosciamo, il terzo della dinastia: come per il Mirage III, insomma, sarà necessario risalire indietro nel tempo per conoscerne tutta l'oramai dimenticata dinastia<ref>Da qui in poi, Lanzara, Leonardo,''Lunga vita allo Sparrow'', RiD Feb 04</ref>.
L'[[w:AIM-7|AIM-7]] Sparrow è un missile aria-aria (AAM - Air to Air Missile) a medio raggio con guida radar semi-attiva prodotto dagli Stati Uniti. Lo Sparrow e i suoi derivati sono stati i missili BVR (beyond visual range - con portata oltre l'orizzonte visivo) più utilizzati dall'Occidente nel periodo compreso tra gli anni 1950 e gli anni 1990.
 
Era il lontano 1947 quando la US Navy si interessò di un missile aria-aria per vettorare il razzo HVAR da 127 mm, il tipo HOT SHOT. Il progetto verteva su di un sensora di guida su fascio radar era noto allora come KAS-1, ma nel settembre del '47 divenne AAM-2 a settembre, e poi AAM-N-2 di lì a pochi mesi, ovvero all'inizio del '48. Ma ovviamente, il 127 mm era troppo poco e così, per ottenere un sistema pratico, venne aumentato da 5 a 8 pollici, un aumento del calibro che permise di immettervi sufficiente elettronica, mentre l'arma divenne la XAAM-N-2. All'epoca si faceva in fretta, e i primi test di volo avvennero già nel 1948. Tuttavia, i tempi erano immaturi e lo sviluppo si trascinò a lungo, tanto che i primi test di tiro veri e propri avvennero solo nel '52: o almeno, risulta che la prima intercettazione aria-aria avvenne il 3 dicembre 1952 (presumibilmente dopo altri tiri di prova).
 
Anche così, passarono circa quattro anni fino a quando l'AAM-N-2 Sparrow I entrò in servizio con gli F3H-2M Demon e F7U-3M Cutlass. Già questi nomi indicano che inizialmente, i vettori di questo missile fossero tutt'altro che riusciti, essendo tra i meno felici (seppure avanzati) caccia dell'USN. I caccia avevano un radar AN/APG-51B, modificato rispetto al precedente -A, e asservito ad un mirino ottico. Questo missile era quindi tutt'altro che 'over the horizon', anzi, richiedeva un'identificazione precisa per il lancio.
 
Insomma, il concetto, per non dire delle tecnologie, a nove anni dall'inizio dello sviluppo era lontano dallo svilupparsi. Nel mentre il 127 mm dava origine all'AIM-9 Sidewinder, ben più semplice e, tutto sommato, di successo.
 
Ma si fece in fretta, durante i 'favolosi anni '50', quel decennio che si iniziò con i caccia ad ali diritte e si finì con i progetti per macchine trisoniche. Il nuovo F-4 Phantom aveva il radar AN/APQ-50 e questo poteva essere usato direttamente, senza ricorrere al mirino di puntamento, perché poteva inseguire automaticamente i bersagli localizzati. Anche così, il missile SPARROW I non ebbe un grande successo, e ne vennero costruiti circa 2.000, radiati appena dopo pochi anni.
 
Nel frattempo la Douglas aveva voluto fare un salto quantico nella sofisticazione del progetto base. Questi primi Sparrow si riconoscevano dall'ogiva molto snella rispetto a quella che avrebbero avuto successivamente. Forse non sarebbe stato così per il nuovo sistema messo a punto, l'XAAM-N-2A SPARROW II, poi noto, dal '53, come XAAM-N-3. Con il sistema di guida Douglas, questo missile avrebbe dovuto armare il caccia leggero F5D Skylance, con radar AN/APQ-64. Cosa aveva di particolare questo missile? Il fatto che era a radar attiva. Oltre 40 prima dell'AMRAAM o degli studi sullo Skyflash -Aspide, già si pensava ad un piccolo radar di ricerca autonoma nell'ogiva. Forse troppo per l'epoca, in ogni caso, nel '58, la Marina lasciò perdere e il programma venne abbandonato. Concettualmente era una cosa già fatta, la bomba BAT era per esempio provvista di radar della Bell, ma si trattava di un sistema molto meno 'critico' di un missile aria-aria supersonico.
 
Nel frattempo, dopo avere esplorato i due estremi, radar su fascio e attiva, nel '55 si cominciò a pensare, da parte della Raytheon, ad un apparato più pratico ed efficiente, la guida SARH (semi-attiva, dove il missile vola verso il bersaglio illuminato dal radar); presto la Raytheon divenne responsabile del programma Sparrow e il suo modello ebbe la designazione di XAAM-N-6 Sparrow III. Dopo divenne noto come AAM-N-6, una volta superati i test di tiro, e infine venne posto in produzione nel gennaio del '58 e in servizio già quell'agosto.
 
Inizialmente aveva un motore Rocketdyne a propellente solido, bistadio, e una testata Mk-38 da 30 kg. Ne vennero costruiti 2.000, ma non era che l'inizio.
 
Infatti, nel '59 iniziò la produzione dell'AAM-N-6A. Gli Sparrow fino ad allora prodotti, a quanto pare, non erano supersonici, ma questo sì e come tale aveva il Thiokol Mk.6 Mod.3 o LR44-RM-2. Questo migliorò parecchio prestazioni e tangenza, però c'era un problema: era a propellente liquido, un grattacapo notevole per un'arma tattica. In ogni caso ebbe anche miglioramenti alle capacità ECCM e al sistema di guida in generale.
 
Adottato come AAM-N-6A, fu però da subito un missile per l'USAF e non per l'USN; serviva per l'F-110 Spectre, poi F-4C Phantom II, e inizialmente venne battezzato AIM-101.
 
Un progetto ulteriore, il più letale di tutti gli Sparrow, era l'XAAM-N-9 Sparrow X, che possedeva una testata nucleare a bassa potenza W-42. All'epoca era una cosa apparentemente normale, con la straordinaria miniaturizzazione delle armi nucleari dell'epoca (paragonabile alla corsa alla miniaturizzazione dell'elettronica di oggi); e c'erano in servizio armi come l'AIM-26 Falcon, con prestazioni forse assai inferiori, per cui la cosa sembrava normale. Tuttavia lo Sparrow nucleare venne cancellato già come progetto e non se ne sentì più parlare.
 
Nel '63 tutti gli Sparrow vennero considerati come AIM-7, e così, l'AAM-N-6B, proprio di quell'anno, divenne lo Sparrow IIIE. Questa era la prima versione realmente efficiente del missile (i precedenti erano stati ribattezzati: AAAM-N-2/AIM-7A; AAAM-N-3/AIM-7B; AAM-N-6/AIM-7C; AIM-110/AIM-7D), e al suo interno aveva finalmente un motore a razzo supersonico, ma a propengolo solido, del tipo Rocketdyne Mk.38, poi sostituito dall'Mk.52, che consentiva ben 35 km di portata nelle migliori condizioni.
 
I tipi da addestramento erano gli ATM-7E per i lanci, CATM-7E per addestramento aria-aria, ma senza motore a razzo (ma vi è anche una menzione di un tipo simile da addestramento con testata telemetrica, destinato al lancio), la DATM-7E per l'addestramento del personale di terra.
 
In tutto, vennero così prodotti: 2.000 AIM-7A, 2.0000 AIM-7C, ben 7.500 AIM-7D, e sopratutto, 25.000 AIM-7E. Il Phantom ne divenne il principale utente, e data la compattezza dell'arma, fu facile installarne quattro in altrettanti recessi sotto la fusoliera, a bassissima resistenza aerodinamica (e anche a basso impatto nella traccia radar, anche se all'epoca questo non era un vero problema), mentre per esempio, i missili sovietici e francesi dovevano essere portati in piloni piuttosto penalizzanti. I 5.000 Phantom prodotti hanno avuto quasi sempre come carico standard quattro Sparrow, oppure solo due nelle missioni cacciabombardiere. In pratica, per quanto numerosi, gli Sparrow sarebbero stati appena sufficienti per una 'carica completa' per ciascun Phantom, specie se si considera che queste armi vennero anche usate per altri aerei, come gli F-104S.
 
Questi ultimi vennero abbondantemente usati dall'USN e USAF in Vietnam, con un primo successo (duplice, in realtà) il 7 giugno 1965, con gli F-4B che distrussero due MiG-17. Ma nonostante quest'esordio felice (non certo per i 'nordisti') la situazione fu tutt'altro che rosea per gli utenti dello Sparrow, che pure erano immancabilmente i potenti Phantom, tra l'altro anche dotati di Sidewinder, e a un certo punto, di cannoni Vulcan. Lo Sparrow, in Vietnam, dimostrò una Pk bassa: era nato per intercettare bombardieri ad alta quota (come del resto lo era il Sidewinder) e non per i duelli aerei a quote medio-basse; inoltre le regole d'ingaggio erano troppo limitanti, per evitare fuoco 'amico', e quindi gli ingaggi oltre l'orizzonte diventavano pressoché impossibili. Per giunta, i radar dell'epoca erano tutt'altro che affidabili e a bassa quota erano quasi 'ciechi', a meno di non volare pressoché alla stessa quota. Cunninghan, per esempio, non aveva avuto esperienze 'buone' con quest'arma e così decise di usare i missili Sidewinder per i suoi abbattimenti. Gli Sparrow finivano per diventare una specie di missile da combattimento aereo, ma non di tipo 'fire and forget'; avevano maggiore velocità, distruttività e portata pratica dei Sidewinder, ma non erano altrettanto validi, pur costando molto di più. Nondimeno, nel gennaio 1967, quando gli F-4C sorpresero i MiG-21 nordvietnamiti 'simulando' d'essere una formazione di F-105 carichi di bombe, molti dei sette 'Fishbed' abbattuti vennero colpiti dagli Sparrow.
 
Malgrado tutto, però, la Pk del missile fu circa 0,07-0,08; alcune unità erano ben addestrate al loro uso, apparentemente, altre no e nel '67 il 367th TFW tirò 21 missili contro i MiG sotto i 4.000 m di quota, dove i caccia potevano manovrare al meglio e la portata dei missili era ridotta dalla resistenza dell'aria: ebbene, nessuno andò a segno.
 
Tuttavia gli Sparrow andarono incontro ad un'evoluzione e nel '69 divenne disponibile l'AIM-7E-2, che permetteva migliori prestazioni nel combattimento ravvicinato, iniziando dalla portata minima, troppo elevata inizialmente, ma qui ridotta di circa 1,5 km; in più aveva un miglior autopilota e spolette, e maggiore agilità di manovra. Poi vennero prodotti gli E-3 con altre migliorie, e infine l'E-4, destinato a caccia con radar ad alta potenza, ovvero gli F-14 e 15, e con prestazioni d'ingaggio non tanto diverse dal successivo AIM-7F. Del resto era naturale che gli Sparrow si evolvessero: anche se non sembra, i missili, specie quelli americani, sono sottoposti a continui aggiornamenti.
 
Un passo avanti decisivo vi fu con l'istituzione di corsi specifici per missioni aria-aria, che permettessero davvero di combattere i MiG (vedi 'Top Gun') con la conoscenza approfondita delle armi di bordo. Oggi sembra ovvio, ma all'epoca la guerra missilistica era ancora una relativa novità e gli equipaggi raramente sparavano i costosi missili (lo Sparrow valeva circa 25.000 dollari) in addestramento, e non ne conoscevano le caratteristiche operative.
 
L'arma stessa era tutt'altro che affidabile, e spesso nemmeno il motore al lancio si accendeva come previsto; per giunta, il 'clutter' rendeva molto difficile sparare ad aerei in volo a quote inferiori, anche per via dell'orografia vietnamita, piuttosto accidentata e montuosa. Alla fine, comunque, l'USAF totalizzò 50 abbattimenti con lo Sparrow (che richiesero presumibilmente non meno di 550-600 missili) contro 33 dei Sidewinder e cinque dei Falcon. La cosa era stata possibile anche per il miglioramento delle armi, radar e addestramento, ma come si è visto, i successi vi furono anche all'inizio della guerra, quando anche i Vietnamiti non erano certo consapevoli della minaccia.
 
Lo Sparrow, così usato, quasi sempre sul territorio vietnamita, inevitabilmente andò 'compromesso' e i sovietici ne produssero una copia, il K-25 che tuttavia venne sconfitto dal K-24 (AA-7 migliorato o R-24) dalle prestazioni (ma anche ingombro) superiori. Altrimenti, avremmo visto, dopo l'Atoll/Sidewinder, un altro clone russo di armi americane.
 
Nel gennaio del '72 la Raytheon iniziò lo sviluppo del nuovo Sparrow: l'AIM-7F; l'elettronica, in parte allo stato solido, permise di installare in avanti nella cellula la testata HE, che ora era la WAU-10/B, e questo diede il posto per il più potente motore Hercules Mk-58 (talvolta sostituito da un Aerojet Mk-65), sempre a doppio stadio (impulso-soustainer), con una portata notevolmente maggiore (più di 40-50 km, alcune fonti dicono 74); il sistema di guida era miniaturizzato, ma più capace, e questo lasciava spazio, in una cellula ancora formalmente uguale, sia al motore potenziato, che ad una testata Mk-71 da 39 anziché 29,5 kg, e ben più potente (non è chiaro, la WAU-10/B ne era forse un'altra definizione?); la produzione iniziò nel 1975, il servizio attorno al '76 (più o meno in contemporanea con l'F-15A), e durò fino al 1981.
 
Fu con questo missile che venne abbandonata la definizione di Sparrow III, limitata a 'Sparrow'; i tipi addestrativi erano un'infinità: ATM-7F, CATM-7F, DATM-7F, CAEM-7F, utili anche per i successivi AIM-7M, di cui poi si dirà.
 
Un tipo interlocutorio fu l'AIM-7G (secondo altre fonti, era il tipo D, almeno inizialmente) per l'avionica del sofisticato F-111D (che quindi tornava ad essere un 'cacciabombardiere'); ma esso, sviluppato già attorno al 1970 come prototipo, non entrò in produzione di serie.
 
Gli Sparrow fino ad allora prodotti in serie avevano sistemi di ricerca a scansione conica, facili da disturbare per le ECM nemiche; per ovviare a questo, si pensò già da molto tenpo a sistemi 'monopulse', che si abbinano anche a radar con capacità look-down (ricerca a bassa quota, eliminando il 'clutter' del terreno); la cosa cominciò ad essere pensata dalla BAe e dalla Selenia già nel '69, ma gli USA per il momento, sorprendentemente, non se ne curarono; tuttavia, saltando le versioni -mai assegnate- J-L (ma l'AIM-7E costruito in Giappone è talvolta noto come 'J', mentre l'Europa ha forse usato la versione H per designare i 'suoi AIM-7E, come il migliaio prodotti dalla Selenia e base del successivo Aspide), andarono anche loro, con diversi anni di ritardo, in questa direzione.
 
Il risultato fu l'AIM-7M, M per 'monopulse', più resistente alle ECM e al clutter, con computer digitale programmabile, autopilota per ottimizzare la rotta già prima dell'illuminazione del bersaglio (il che consente attacchi 'quasi multipli' con diversi missili in volo a breve intervallo), nuova spoletta, e testata WDU-27/B; le produzione partì nel 1982, dopo circa 3.000 (vi sono anche cifre più alte) AIM-7F, che vennero anche esportati in Israele, Spagna, Australia e Canada.
 
Lo Sparrow M divenne presto, entro la fine degli anni '80, il tipo più diffuso sui vari caccia di ultima generazione, ma l'AIM-7F era anch'esso in servizio sia su quelli più moderni, sia sugli F-4G e forse, E.
 
I tipi da addestramento erano i vari ATM-7M, CATM-7M, DATM-7M, CAEM-7M, tutte eccetto la prima usabili anche per il successivo AIM-7P.
 
Il modello N è un sottotipo, prodotto in pochi esemplari (tanto da essere passato inosservato) per i suoi F-15MSIP, e ricavato dall'aggiornamento dei tipi F.
 
Dal 1987 è in produzione l'AIM-7P, che tuttavia probabilmente non ha sostituito, non subito almeno, l'AIM-7M (che ancora nel 1996 era in fornitura in 600 esemplari a Taiwan); ha nuova elettronica, computer, sistema di guida, un nuovo LAG( Low Altitude Guidance) per l'impiego contro bersagli a bassa quota, e sistemi ECCM che sono stati definiti come 'particolarmente resistenti ai disturbi'. Anche dell'AIM-7P esistono aggiornamenti, i Block I e II, rispettivamente con sistemi di guida WGU/6D/B e WGU-23D/B, nonché un ricevitore posteriore (di che cosa non è chiaro), per i soli Block II.
 
All'inizio degli anni '90, il processo tipicamente americano di concentrare dentro cellule già sperimentate tutte le meraviglie della tecnologia moderna (lo Sparrow nacque all'epoca delle valvole, figurarsi di quanto le sue capacità sono aumentate con i transistor degli AIM-7F e i microchip degli M e successivi); così venne fuori l'AIM-7R (il Q non è stato adottato), che è stato basato sull'AIM-7P Block II più il Missile Honing Improvement Program. Esso si basava su di un sensore duale: un radar semiattivo, e un sensore IR; il computer è stato ulteriormente migliorato per gestire questi due sistemi in contemporanea. Si voleva aggiornare la maggior parte dei vari Sparrow M e P, e produrre il RIM-7R navale, ma questo micidiale ordigno, senz'altro il più letale degli 'Sparrow', venne giudicato troppo costoso dopo la fine della Guerra fredda, e infine cancellato nel dicembre 1996.
 
SI è accennato al Sea Sparrow: negli anni '50 l'USN voleva un sistema di difesa 'di punto' BPDMS (Basic Point Defense Missile System), un missile abbastanza piccolo per l'uso da parte delle navi minori, mentre all'epoca i grandi sistemi 'T' erano solo per unità specializzate e altamente costose. Prima era stato pensato il rivoluzionario RIM-46 Sea Mauler, per sostituire i cannoni da 40 e 76 mm, ma il costo superò il budget e nel '64 il programma venne cancellato. Allora venne chiesto un nuovo sistema e il RIM-7E-5 Sea Sparrow venne proposto come nuovo apparato. I britannici proposero il Sea Cat, meno costoso, ma molto più limitato, e lo Sparrow, oltre che essere americano, era anche in comune con le armi degli aerei: troppi vantaggi per non essere scelto, per non parlare di una gittata di 15-22 km contro 5,5 e mach 2+ contro mach 1, più la testata da 29,5 kg vs 10, e un sistema di guida ognitempo anziché radiocomandato, sebbene il Sea Cat fosse senz'altro superiore alle brevi distanze, per le quali era specificatamente concepito. La quota minima era apparentemente la stessa, 30 m nominali, ma il Sea Cat arrivava a quote pratiche di appena 900 m (anche se poteva essere tirato ben più in alto), lo Sparrow poteva arrivare a minacciare aerei ad alta quota, anche 10-15 km, quasi eguagliando un sistema ben più grosso come il Tartar a medio raggio. Il Sea Sparrow era però poco efficace contro bersagli a bassa quota; ma anche così, venne messo in servizio nel '67, inizialmente con lanciatori ottupli ASROC modificati. Era tuttavia un sistema rozzo, essenzialmente ad azionamento manuale e solo a metà anni '70 quest'arma, ben poco utile contro i missili antinave, venne migliorata, adottando il RIM-7F, che abbassava, grazie alla spoletta e testata, la quota d'ingaggio minima a circa 15 metri, grazie ad una migliore resistenza al clutter marino (che invece provocava la detonazione della testata dei missili più vecchi, data la forte impronta radar del mare); nel frattempo la NATO pensava ad un NSSMS (NATO Seasparrow Surface Missile System), con varie nazioni partecipanti tra cui Germania, Olanda, Italia e Norvegia. Questo possedeva adesso un sistema di direzione del tiro automatizzato, capace di ingaggiare i bersagli in maniera del tutto automatica, a tutto vantaggio della capacità di ingaggiare i missili antinave a volo radente: più rapidamente da parte del sistema radar, più velocemente e letalmente da parte del missile migliorato.
 
Il RIM-7H aveva alette più piccole per il lanciatore Mk-29, sempre ottuplo. Il notevole numero di armi previste al lancio era dovuto alla volontà di resistere agli attacchi di massa, e al voler evitare la complicazione dei sistemi di ricarica automatici (e lo Sparrow, pesante circa 200-230 kg, era assai difficoltoso da manovrare a forza di braccia); esso era leggermente meno avanzato dell'F, perché in realtà era antecedente, tanto che entrò in produzione attorno al 1973 come parte dell'NSSMS Block I. POi seguiranno altri tipi come i RIM-7F, M (con quota minima ridotta a circa 8 m), P. I tipi M e P, con apposita modifica (sistema JVC, Jet Vane Control) possono essere lanciati verticalmente dai sistemi Mk-41 e Mk-48, i primi un pò per 'ripiego', i secondi nati appositamente. Il Sea Sparrow e lo Sparrow sono anche utilizzabili rispettivamente dai sistemi ALBATROSS e SKYGUARD europei.
 
Il miglioramento delle prestazioni dei missili Sparrow, ma sopratutto delle procedure, radar, sistemi IFF e controllo aereo hanno permesso nel 1991 notevoli successi contro gli Irakeni, che già avevano avuto a che fare con le generazioni meno recenti che armavano F-4 e F-14 (lo Scià aveva comprato complessivamente migliaia di AAM americani), e che vennero massacrati dagli Sparrow americani, quasi sempre a segno sui bersagli designati: ben 26 vittorie con il consumo complessivo di 71 missili (secondo altre fonti, attorno a 85-88). Questo consumo include peraltro anche i missili persi con i loro aerei, abbattuti o persi, ma sopratutto i tentativi di intercettare i MiG-25. Mentre gli agili MiG-29 non ebbero spesso scampo, come la coppia che, avvistata e attaccata dagli F-15 del 32rd TFW, su distanze di circa 25-30 km, tentò di scappare scendendo a 150 metri di quota prima di essere colpita e abbattuta: una manovra che sarebbe riuscita senz'altro con i Phantom E e i missili AIM-7E e forse, anche gli F, ma non contro gli M (o forse i P) impiegati in tale occasione (da notare che l'esistenza del tipo P era ben poco nota all'epoca, ci si riferiva genericamente agli 'AIM-7M').
 
E Israele? Non ha mai avuto molta fiducia nei missili SARH, cercando piuttosto il combattimento ravvicinato: gli Sparrow hanno ottenuto, nel 1982, solo una manciata dell'ottantina di vittorie che gli israeliani si attribuirono, e non molti anche negli anni precedenti, come nel '73.
 
In tutto degli Sparrow sono stati costruiti qualcosa come 62.000 esemplari, più 9.000 Sea Sparrow (dati al 2003).
 
La descrizione dello Sparrow è semplice: vi sono quattro alette fisse di stabilizzazione, e altrettante, più piccole, di controllo. Il volo segue il lancio verso un obiettivo illuminato da radar con onda continua (CW). Vi sono cinque sezioni: radome con l'antenna di ricerca, sistema di guida, testata, sistema di controllo del volo e motore. La testa di guida ha una costruzione in moduli con radome, cavi di collegamento, antenna anteriore, spoletta, computer, e antenna ricevente posteriore. La sezione di controllo ha invece l'autopilota e un sistema idraulico per muovere le alette, mentre l'energia la dà una batteria: in mezzo alle due c'é la testata, attivata dal SAD (Safe Arma Device) al momento del lancio. La spoletta accende una prima carica 'Booster' che poi fa esplodere la testata nella migliore maniera possibile; il rivestimento esterno dovrebbe essere del tipo 'continous rod'. Se vi sono temperature elevate la spoletta Mk-38 Mod.2 è progettata per fondere senza detonare, cosa che ovviamente è stata voluta per evitare che, in incidenti e incendi vari, il missile esploda.
 
La testata è nella sezione WAU-10/B, con la sezione esplosiva Mk-71 Mod.0 e SAD Mk.33 Mod 0, con 'booster' Mk.33 Mod 1; la WAU-10A/B è simile, ma con booster Mk.33 Mod. 2. VI sono poi le tstate WDU-27B con la SAD Mk.33 Mod 9 e booster Mk38 Mod.1, e la WAU-17B/B con l'Mk.38 Mod.2
 
Quanto al motore, esso è in una lunghezza di 1513,8 mm, a doppia spinta, del tipo Mk-58 Hercules, con due contenitori fianco a fianco, uno per il lancio-accelerazione, un altro per il volo di 'crociera', anche se comunque durano solo pochi secondi in tutto. La gittata non è ben chiara: tra i 40 e i 90 km, a seconda delle fonti e delle condizioni (a bassa quota, il raggio difficilmente supera i 20 km): tra il lancio di un aereo in condizioni 'ideali', diciamo a 900 kmh e 10.000 m, contro un bersaglio in avvicinamento alla stessa quota e velocità, e il lancio a 60 m di quota contro uno in allontanamento, oppure un lancio supersonico a 15.000 m contro un obiettivo in avvicinamento, ci sono differenze sostanziali. La velocità di mach 4 vale per situazioni ideali: il Sea Sparrow ottiene circa 2 mach, con una velocità media di meno di mach 1 sulla massima distanza.
 
 
Il Sea Sparrow NATO attuale ha un NSSMS Mk-57, a rapida reazione, con un Guided Missile FCS Mk-91 con radar relativo, e sistema di lancio GMLS, l'Mk-29, il tutto gestito da computer che danno ordini ai lanciatori brandeggiabili, anche in modalità del tutto automatica; il tipo Mk-57 Mod. 6 ha circuiti in fibre ottiche per aumentare la velocità di reazione e il GMCFS è stato sostituito da un Tracking Illuminator System (TIS) Mk.9 Mod. 0, abbinato all'Mk-29 Mod.2 migliorato. La portata pratica dei Sea Sparrow è dell'ordine dei 12 km, ma non mancano valutazioni ben maggiori, fino a 26 km. Di sicuro, però, non all'altezza dell'ESSM, il nuovo RIM-162 che ha velocità raddoppiata, anche se non è previsto come arma aria-aria, e la sua fisionomia è più simile a quella di un piccolo SM-2 che ad uno Sparrow.
 
Dati:
*Dimensioni:
:AIM-7A, 3,74 x 0,203 x 0,94 m;
:AIM-7B, 3,66 x 0,203 x 1,02 m;
:AIM-7E, 3,66 x 0,203 x 1,02 m;
:AIM-7F, idem;
:AIM-7M e P, idem.
 
*Peso: AIM-7A, 143 kg; C, 172 kg; E, 197 kg; F, 230 kg; M-P, 231 kg
 
*Prestazioni:
:AIM-7A, mach 2,5/10 km
:AIM-7C, mach 3-4/11 km
:AIM-7E, mach 3/35 km
:AIM-7F, mach 4/40-90 km
:AIM-7M, mach 4/idem
 
*Motore e testata:
:AIM-7A, Aerojet 1.8KS7800, solido; 20 kg HE
:AIM-7C, idem, testata Mk-38 da 30 kg
:AIM-7E, Rocketdyne Mk-38/52, Mk38 da 29,5 kg
:AIM-7F, Hercules Mk-58 bistadio, testa Mk-71 da 39 kg
:AIM-7M-P, Hercules Mk58, WDU-27B da 40 kg
 
Lo Sparrow, per quanto dato inizialmente per 'finito' dalla fine degli anni '80, in realtà ha resistito fino ad oggi. Questo per varie ragioni: l'AMRAAM ha avuto molte più difficoltà del previsto, ed è entrato in servizio nel 1991, non nel 1986; il costo è maggiore, e infine l'AMRAAM quasi annulla la capacità di pilotaggio dei piloti, cosa che per esempio, ai 'manici' israeliani non andava giù, tanto da non volere l'introduzione di armi di questa classe nella regione d'operazioni, il tutto ha consentito ai missili Sparrow di evolversi, posta la guida SARH, meno valida per certi aspetti, ma per altri migliore, e alla fine è rimasto un valido concorrente fino ad oggi. Profondamente rinnovato in diverse generazioni, il suo futuro non è più garantito per lungo tempo, ma anche se attualmente non pare sia ancora in produzione, la sua carriera durerà ancora a lungo. Criticato a lungo per costo e mancanza d’efficacia, lo Sparrow è diventato un sistema temibile grazie al costante sviluppo di tecnologie e tattiche migliorate, anche se per il suo pieno riscatto dovette aspettare il 1991. Da allora anche il suo declino, un po’ alla volta, è cominciato: l’F-16ADF, per esempio, lo ha ottenuto per un tempo ridottissimo, ma dopo venne ottimizzato per l’AMRAAM.
 
Nel frattempo è sparito dal servizio il derivato inglese Sky Flash, che non ha avuto molto successo all’export, mentre l’altro figlio dello Sparrow, l’Aspide, è ancora in produzione, così come i ‘cloni’ cinesi sia SAM che AAM (PL-10/12, anche con sistemi di guida radar attiva), ma questa è un’altra storia.
 
Lo Sparrow è ancora in uso presso l'United States Air Force, l' US Navy e l' United States Marine Corps, nonché presso molte aviazioni militari mondiali, anche se è prevista la sostituzione con il più moderno AIM-120 AMRAAM, peraltro molto più costoso. Attualmente la versione più utilizzata è l'AIM-7M e il derivato AIM-7P con avionica più aggiornata. Il primo Sparrow venne realizzato negli anni '50, poi arrivarono modelli più recenti, e la generazione attuale Sparrow III è arrivata nel 1958, in una ulteriore serie di sottoversioni, come la E-4 per radar ad alta potenza, come quelli dell'F-14. La produzione raggiunse i 25.000 esemplari, poi fu la volta di migliaia di AIM-7F dal 1977, che introducevano una elettronica molto più compatta che lasciava molto più spazio per il motore a razzo Hercules, e anche per la testata, passata da 29 a 39,5 kg. La guida era ancora di tipo a scansione conica, piuttosto superato all'epoca in cui Aspide e Sky Flash, rispettivamente un missile derivato e l'adattamento dello Sparrow E, erano in fase di introduzione, entrambi dotati di testata monopulse. Questa comparve con lo Sparrow M del 1982, che era la versione totalmente maturata del progetto. In seguito sarebbe arrivato anche lo Sparrow P di cui sopra che peraltro non pare avere lasciato molta traccia di sè visto che in genere si continua a vedere impiegati missili del tipo M, apparenemte molto più diffusi, mentre l'R, con un seeker ausiliario IR non ebbe seguito. La produzione si è poi spostata verso le armi della generazione ESSM, ma questo non riguarda i missili AAM, ma solo la loro versione navale. Infatti lo Sparrow fu presto utilizzato in lanciatori ottupli come arma navale, capace di fornire una considerevole copertura in quota e distanza alle unità fino a livello di corvetta. La versione terrestre venne pure introdotta, sia pure con minor successo non essendo né abbastanza maneggevole né abbastanza potente, al più per la difesa di obiettivi strategici su lanciatori quadrupli. La sua eventuale versione a guida radar attiva è stata forse prodotta in Cina. In effetti lo Sparrow è stato prodotto come modello derivato e potenziato dalla BAe come Skyflash, mentre l'Italia ne ha ricavato l'Aspide, che notare bene, venne fuori non prima che 1000 AIM-7E NATO vennero prodotti dalla Selenia. La Cina ha anch'essa prodotto copie sia dello Sparrow (PL-10) che dell'Aspide (PL-11). In tutto, decine di migliaia di questi missili sono stati prodotti per utenti di quasi tutto il mondo. La versione con guida radar attiva sarebbe stata certamente migliore anche dell'AMRAAM, se non altro perché la massa di 230 kg consente un motore ben più potente del piccolo AMRAAM da 163 kg circa. Lo studio venne portato avanti dagli inglesi e italiani, con l'Active Skyflash e con l'Aspide Mk2 o l'Idra, ma l'arrivo dell'AMRAAM ha posto fine anche questi sviluppi. La dotazione tipica di ciascuno degli oltre 1000 F-15 e 4.000 Phantom prodotti vedeva 4 AIM-7 sotto la fusoliera, talvolta ridotti a due in missioni cacciabombardiere. Anche l'F-16ADF, l'F-18, l'F-104S e altri tipi ancora lo hanno avuto, in genere in 2 esemplari per missione. La sua carriera bellica in Vietnam non è stata nondimeno esaltante: per vari problemi, non solo relativi al missile, ha dato solo un Pk dell'8%, mentre il più piccolo Sidewinder è riuscito ad ottenere il 16%. Peraltro, lo Sparrow consentiva ingaggi con cattivo tempo, frontali, a distanze di decine di km, tutte capacità impossibili per l'AIM-9. Anche gli israeliani hanno ottenuto poco o niente dal suo impiego, con un numero ridotto di vittorie da parte dei loro Phantom e Eagle, molto secondario rispetto a quelle ottenute con missili e persino cannoni. Gli iraniani invece lo hanno utilizzato con successo contro gli irakeni anche con tiri a lungo raggio da parte degli F-14, mentre la definitiva consacrazione è avvenuta con gli F-15 USAF nel Golfo nel 1991. Poi, nei conflitti successivi, l'hanno sostituito sempre di più i missili AMRAAM, come sul Kossovo, oppure semplicemente non vi sono state occasioni di utilizzo degli AAM come nelle guerre del 2001 e 2003.
 
Tipo: AAM con guida SARH