Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Armi aeroportate: differenze tra le versioni

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Gli inglesi hanno ordinato anche gli '''AMRAAM''', i loro successori sviluppati negli anni '80 dagli USA. In questo programma NATO tra americani e inglesi, i primi si occupavano di missili a medio raggio, mentre gli inglesi di quelli a corto raggio, che sarebbero stati gli Advanced Short Range Air-to Air Missile, ergo gli '''ASRAAM'''. Ma poi le cose sono andate diversamente; mentre RAF e FAA hanno adottato effettivamente gli AMRAAM, gli americani hanno giocato ancora una volta 'in difesa' e non hanno mai adottato l'ASRAAM, finendo poi con adottare il Sidewinder dell'ultima versione, l'AIM-9X, che a parte la sigla non ha praticamente nessun punto in comune con i Sidewinder. Gli inglesi, notare bene, avevano un'alternativa preziosa anche sui missili avanzati: dopo avere adottato gli AIM-7E, migliorati con il programma Sky Flash e poi in versione 'Super Temp', ebbero anche modo di iniziare il programma 'Active Sky Flash': la miniaturizzazione dell'elettronica consentiva di usare una testata a guida attiva anche con i missili AMRAAM da 166 kg, un'arma da oltre 200 kg a parità di tecnologia avrebbe consentito di ottenere gittata e testata maggiori con una testa di ricerca analoga o più potente dato anche il calibro portato da 165 a 203 mm del corpo missile (=antenna di maggiore diametro, più spazio per il processore etc.).
 
 
===L'origine degli AAM inglesi e l'ASRAAM<ref>Paolo Gianvanni, RiD Mar 2004</ref>===
Il combattimento WVR (Within Visual Range) è una faccenda pericosa, ma sopratutto lo è dopo che è diventato disponibile un efficace armamento di missili aria-aria ad alte probabilità di colpire, e con un inviluppo di ingaggio particolarmente esteso. Il primo a dimostrare appieno questa realtà è stato l'AIM-9L nel 1982, ma esistono diversi altri concorrenti, dato che si tratta di armi relativamente semplici da realizzare. Tra i meno noti vi è l'ASRAAM, che pure avrebbe dovuto avere un florido mercato assicurato. Vediamo come sono nati i missili AAM inglesi in dettaglio, perché è senz’altro una storia poco nota, ma altamente interessante.
 
Era il primo aprile (data decisamente adeguata) del '59, quando il premier Macmillan visitò una base della RAF, con giornalisti al seguito. Erano alla RAF di Cottesmore, e a bordo di un caccia Javelin FAW.7 parcheggiato in bella vista, venne fotografato un allora segretissimo missile Firestreak, all'epoca ancora arma altamente 'classificata' della RAF, con la sua inconfondibile testata dall'ottica ottogonale, lasciata improvvidamente senza protezione. Quest'arma era tra le prime a guida IR mai entrate in servizio, dopo il Sidewinder entrato in servizio appena tre anni prima sugli F9F Cougar dell'US Navy.
 
 
Lo sviluppo di missili in Gran bretagna venne fatto solo nel dopoguerra, in particolare nel '47 iniziò una ventina di progetti, poi ridotti a quattro, tra cui il '''Red Hawk''' aria-aria, prima si perse molto tempo da parte del Ministero della Difesa nella guida su fascio radar, ma il '''Fireflash''' (ex-Blue Sky) della Fairey, ebbe nel maggio del '57 solo una qualifica 'limitata' sui caccia Swift F.7. Ma la guida IR era chiaramente una migliore soluzione, con una prima dimostrazione a terra già nel '51, presso il TRE, il centro di ricerca delle telecomunicazioni, e a questi ingegneri venne dato il compito di sviluppare un'arma a guida IR; nel '52 un sensore venne provato a bordo di un Mosquito, come bersaglio venne usato un Meteor. Un altro sensore andò alla D.H.Propellers, in base alla specifica OR.1117, impegnata nel progettare il Blye Jay, con un'arma da 90 kg per attaccare in volo un bombardiere a mach 0,35, fino a 13.700 m di quota, con contratto del marzo del '52, mentre nel '53 arrivò un altro contratto per completare il programma e nel '54 le prestazioni vennero ampliate fino a contemplare 16.760 m, mentre l'arma era prevista in gran numero come AW.274 per l'aviazione e la marina. C'erano da armare aerei di tutti tipi, come gli Scimitar e i Sea Vixen; i lanci di prova iniziarono da terra nell'aprile del '52 e il primo in volo fu del 16 aprile del '53, da un Venom NF.2; il 5 settembre venne provato un tiro completo contro un bersaglio Fairey Firefly radiocomandato, in gran parte il programma venne fatto in Australia, poligono di Woomera, con due Camberra modificati e poi due Sabre della RAAF in prestito. L'accettazione venne fatta nel settembre del '57 e finì a luglio del '59, con operazioni certificate fino a 9.140 m di quota, ma vi furono altre prove per la messa a punto e oltre 30 lanci presso la GTWS, la scuola di prova delle armi, fino al marzo del '62 quando venne dato il via libera a questo missile. 3,18 m per 22 cm, apertura alare di 74 cm e peso di 136 kg, 22,7 di testata, 1.800-7.600 m di portata, mach 2, sensore sotto un'ogiva trasparente ottogonale, alette fisse lavorate da un pezzo unico in lega leggera, alette posteriori di controllo, motore a propellente solido, monostadio; la produzione era iniziata dalla DH già nel '56, e fino al '69 lo stabilimento di Lostock produsse circa 2.500 esemplari nei tipi Mk.I (per aere i subsonici), Mk.II (sensore migliorato), Mk.III per aerei supersonici. Il primo aereo che li ebbe, nel '58, era il Javelin FAW.7 e il primo missile venne usato dalla RAF il 2 giugno 1960; in seguito, dal gennaio del '61, armò anche i Sea Vixen, ma sopratutto i Lighting, che li dovettero portare ai fianchi della fusoliera anziché alle estremità alari, dove la resistenza aerodinamica sarebbe aumentata del 36%.
 
Il tiro del Firestreak fu il più preciso degli AAM della sua generazione, con l'85% dei centri (5 su 6). L'Mk.IV divenne il RED TOP, con modifiche come il sensore IR raffreddato al tellurio, con ogiva sferica anziché ottogonale, maggiore tangenza operativa con motore potenziato, dimensioni 3,5 m x 22,2 cm x 90,8 cm, 149,7 kg di cui 30,8 kg di testata, portata 10,6 km, mach 3. Entrò in servizio nel '64 sui Sea Vixen FAW.2 del No.899 Sqn e sui Lighting F.3 del No.74, poi arrivò anche sugli Mk.6. Da notare che il Firestreak e il Red Top erano armi sì a corto raggio, ma con dimensioni e pesi paragonabili, o appena inferiori (testata inclusa) ai Matra R.530 francesi, che sono armi a medio raggio, se non addirittura l'AIM-7 Sparrow, specie i primissimi modelli. Per quanto efficaci, erano anche decisamente costosi e pesanti per il loro ruolo e una portata relativamente ridotta. Nondimeno erano armi molto avanzate, presumibilmente le migliori nel duello aereo durante tutti gli anni '70.
 
Si pensava a comprarne 2.000, ma l'abolizione del P-1154 e l'arrivo dei Phantom con i loro missili americani li mise in buona parte fuori uso. La De Havvilland divenne nel '69 la Hawker-Siddeley Dynamics, che dal '69 iniziò a riprogettare il missile Sparrow III come Sky Flash.
 
In realtà, le industrie del settore non si rassegnarono alla miopia dei politici e già a metà degli anni '70 diedero origine, con l'allora Hawker-Siddeley Dynamics, al progetto QC.434 Taildog. Quest'arma era non solo nuova, ma diversa dalle altre, avendo anziché le alette di controllo aerodinamiche mobili, delle superfici di manovra direttamente nel getto del motore, cosa tutt'altro che facile a farsi, anche se apparentemente semplice e funzionale. Chiaramente questo significava anche un motore a lunga combustione, per mantenere l'agilità durante tutto il percorso, altrimenti, se fosse stato come il Sidewinder (il modello B bruciava per 2,2 secondi) non ci sarebbe stata possibilità di manovra durante il volo. ad ogni modo, il Taildog era particolare anche perché, come i MANPADS terrestri, doveva essere trasportato in tubi di lancio. Anche il successivo SRAAM venne costruito così, e provato già nell'aprile del '77 (SRAAM significa Short Range Air to Air Missile).
 
Da quest'esperienze derivò un primo accordo con gli USA, che avrebbe avuto delle conseguenze particolarmente tribolate anche se, sulla carta, molto interessanti: loro avrebbero fornito un'arma a medio raggio comune ovvero l'AMRAAM, il missile aria-aria avanzato a medio raggio (questo significa la sigla), mentre l'arma a corto raggio era di competenza europea, in particolare inglese. Mentre l'AMRAAM è entrato in servizio nel settembre del '91, dopo non poche difficoltà (era previsto attorno all'86), come prima arma a medio raggio a guida radar attiva (prima c'era stato solo il Phoenix, ma quest'ultimo era un bestione da circa 450 kg). Nel caso dell'AMRAAM le cose sono andate diversamente. La definizione è stata fatta nel 1984-87, all'epoca con Germania, GB e Norvegia unite, un pò come la Germania (Occidentale) e Danimarca erano interessate al RAM, il missile da difesa antimissile navale. Gli americani lo denominarono YAIM-132A, con un tipico sistema di ricerca IR della Hughes, con cupola in zaffiro (quando si dice il costo dei sistemi militari), che era uguale a quello in studio per gli AIM-9X. Il disegno finale era da sviluppare tra BAe Dymanics e BGT tedesca, e rispondeva alla logica TOR (Tirlateral Operational Requirement), che, viste le prestazioni degli AAM del Patto, voleva evitare i combattimenti a corto raggio per privilegiare armi a lunga gittata, con sensori e velocità elevati, relegando ad un misero 3% il totale dei combattimenti manovrati. Il che rendeva possibile e necessario un missile a bassa resistenza aerodinamica, anche se questo aveva una minore agilità di manovra. Ma nell'estate del 1989 la Germania si ritirò dal programma, perché lo giudicava troppo costoso, e nel 1990 il programma, già congelato, venne abbandonato anche da USA e Norvegia. Ma nel 1992 la Gran Bretagna, non convinta dei programmi di semplice ammodernamento degli AIM-9L (AIM-9L/I) volle riprenderne lo sviluppo, cosa indubbiamente coraggiosa per un mercato che oramai era dominato dai prodotti americani e anche francesi. Era il maggio del 1991 che il MoD chiese all'industria un nuovo armamento con la proposta ripresa poi dalla BAE con il suo ASRAAM, la BGT con l'AIM-9L modificato, la Matra-GEC con il MICA ASTAAM; ma nel marzo del '92 venne data vincente la proposta inglese, con un contratto di 570 mln di sterline; la specifica era la SR(A)-1234; le prove di tiro erano da iniziare nel 1994, e l'arma avrebbe dovuto equipaggiare gli Harrier GR.7 dal 1998. Nel 1996 venne formata una joint-venture con la Matra (poi MBDA) Missile Systems, ma nella primavera del '95 i patner europei seguirono la via dell'IRIS-T( Infrared Imagery Sidewinder Tail controlled), con la GmBH (BGT), scelta che era stata fatta dopo le prove fatte (o 'subite') con gli AA-11 russi della ex-DDR, missili che sembravano, ed erano, superiori agli AIM-9L. Poi c'erano i problemi teorici: i missili AAM di che tipo dovevano essere? dopo tutto gli AIM-120 erano validi anche a soli 6 km, forse era la fine dei missili a corto raggio? I francesi fecero un lavoro simile, con i MICA che ebbero un modello IR per le distanze ravvicinate, mentre gli americani andarono con l'AIM-9X. Prima però valutarono altre vie: il PYTHON 4 israeliano, da poco entrato in servizio (1993) con tanto dell'elmetto HMS, si era rivelato solo di poco superiore agli AA-11, per cui nel 1994 venne autorizzato il programma AIM-9X. Questo anche perché il Python israeliano costava due-tre volte un AIM-9M. All'offerta presero parte varie ditte come la Raytheon e la Honeywell.
 
Grazie ad un programma rapido chiamato BOXOFFICE, voluto dall'USAF, fu possibile abbattere due bersagli con angolo di 60 gradi rispetto al lanciatore; Hughes e Raytheon presentarono quindi i loro cercatori IR, usandoli sia con i 'Boxoffice' che con i BOA (programma analogo dell'USN). Ora, però, rientrò in scena l'ASRAAM. Era il gennaio del '95 quando la BAE Dynamics ebbe un contratto di 11 mln di dollari per verificare se l'arma era compatibile con le specifiche dell'AIM-9X. Con un programma fatto negli USA e in GB, si sperimentò l'arma con un F-16, con 19 voli, quattro lanci, otto prove della carica HE e così via, e riuscì bene, come ECCM, boresight (angolo di tiro) e prestazioni, mentre un nuovo tipo migliorato chiamato P3I ASRAAM era previsto con il vettoramento della spinta e con una carica bellica ancora più potente. Però, dato che l'ASRAAM, come suggerisce la sua forma asciutta, senza alette di grosse dimensioni, non era così agile come voleva l'USAF, alla fine, vinse la Raytheon, che nel novembre del 2000 aveva eseguito 31 lanci; di questi 16 erano guidati, e ottennero 15 successi (un impressionante rateo di circa il 94%), così che venne iniziata la produzione a basso ritmo, con testate WDU-17B e motori Mk-36 degli AIM-9M, da cui venivano anche le spolette, riciclando questi materiali nella nuova cellula, per poi passare alla produzione di armi nuove.
 
L'USAF ha ottenuto la IOC con il nuovo AIM-9X nel novembre 2003 e già la Svizzera l'aveva ordinato per i propri F-18. Anche l'Australia sembrava una cosa 'fatta' con i suoi Hornet, ma sorprendentemente scelse i britannici nel febbraio 1998, con la MBDA (all'epoca subentrata alla BAE), con consegne nel 1999 e servizio dal 2003, una vittoria che ha anche incluso l'altro pretendente, il Python 4 israeliano. La RAAF ha ammodernato gli Hornet con il progetto AIR 5376, con la sostituzione del radar APG-65 con il -73, e i missili AMRAAM e ASRAAM, più l'HMCS; l'ASRAAM è stato ottimizzato con un programma a parte con l'aiuto dell'USN e in conto FMS, tanto che le prove sono state fatte anche a China Lake, California, con tanto di due lanci di missili all'inizio del 2002. Tuttavia vi sono stati dei problemi con le forniture di tali missili, che la RAF aveva già in fornitura per TOrnado F.3 e Harrier nel dicembre del 1998; il costo era già stato di 636 mln di sterline per l'ASRAAM, con una spesa prevista complessivamente di 800 mln per i vari sottoprogrammi e sistemi di supporto. A metà del 2001 erano già otto i lanci in volo, con tre QF-4 abbattuti, dal settembre del 2001 al maggio 2002 ne seguirono altri otto, ma nel frattempo l'entrata in servizio, prevista per il 2001, era in ritardo sui programmi. Nel gennaio del 2002 soltanto sono stati consegnati quantitativi crescenti di missili. A causa di falsi allarmi, il sistema di ricerca IR non era considerato interamente soddisfacente, e alla fine l'armamento è stato dichiarato operativo solo nel 2003, comunque ponendo fine ad un programma nato quasi 30 anni prima, e destinato a restare in essere come prodotto finito probabilmente per altrettanti anni.
 
Al settembre del 2002 i Tornado ADV della RAF erano già passati totalmente allo standard dell'ASRAAM, cosa che per gli equipaggi consisteva in una mezza giornata d'istruzione di prova e qualche prova all'OEU dei Tornado F.3 (unità addestramento operativo). Il Tornado ADV è stato aggiornato con i nuovi missili (incluso l'AMRAAM) dal marzo del '96, programma CSP da 140 mln di sterline per 100 aerei esatti; non solo, ma vi sono state anche altre migliorie, tra cui il sistema LINS/GPS di navigazione inerziale-satellitare e il nuovo IFF che è in realtà un SIFF, (Successor IFF), il primo della RAF, operante in Mode 4 (il nuovo standard dei caccia NATO e meglio integrato con il traffico civile). Per il 2004 il nuovo missile era già parte dell'equipaggiamento degli sqn. No.11 e 25 di RAF Leeming, e i No.43 e 111 di LEuchars, tutti con 16 caccia. Quanto a Coningsby, al 2004 chiusa per le modifiche per i nuovi EF-2000, i due squadroni erano il NO.5 (quadro dal settembre del 2002), e il No.56 (Reserve), responsabile delle valutazioni operative a livello di reparto e trasferito a Leuchars con i suoi 20 aerei non aggiornati con il CSP, e da ritirarsi entro il 2007. Nel frattempo gli altri caccia hanno avuto non meno di altre 65 modifiche in aggiunta a quelle principali. Quanto ai No.11 e 25 sarebbero passati all'EF-2000 nel 2006-7 e nel 2008-10 gli altri due avrebbero fatto lo stesso. Era in atto l'integrazione del 'mode' per il quale il Tornado lanciava il missile e questo acquisiva il bersaglio dopo il lancio, grazie ai dati passati dal radar Foxhunter; non erano ancora stati comprati gli HMS della Gec-Marconi che erano già in uso sui Jaguar GR.3A, con i missili AIM-9L collegati, e in fornitura ai Typhoon dal 2004. Questi HMS proiettano le informazioni nella parte riflettente del casco, semitrasparente, che ha due piccoli CRT ad alta risoluzione, e che forniscono angolo di attacco, prua, velocità ecc, con la stessa simbologia dell'HUD. I piloti, con l'EF-2000, avrebbero avuto anche le immagini dell'IRST Pirate proiettati sul casco. Si valutava di togliere totalmente l'AIM-9 dal servizio, con conseguenti vantaggi, cosa possibile se si sarebbe potuto dotare di tali armi anche i Tornado GR.4, come anche Harrier, Sea Harrier e Tornado ADV. Gli EF-2000 avrebbero avuto 4 ASRAAM e sei AIM-120, poi Meteor, e tre serbatoi (uno da 1.000 e due da 1.500 l). Quanto all'arma di per sé, è un sistema di responsabilità BAE Dynamics, ma con parecchi subcontraenti, come la Raytheon Systems per il piccolo ma efficace seeker del muso, la Thomson-Thorn per la spoletta, a DASA per la testata bellica, ecc. Esso è fornito in un contenitore sigillato dove può restare indefinitamente senza manutenzione; le alette cruciformi di poppa consentono manovre dopo il lancio fino a 50 g, e il missile è compatibile con tutti i sistemi di lancio, incluso il radar e i caschi designatori, data la possibilità anche di ricevere le coordinate di lancio, persino per agganciare il bersaglio dopo il lancio stesso. Il seeker ha 128x128 pixel che fornisce un'immagine reale e grande definizione (anche delle singole parti del bersaglio) e raggio di acquisizione, con lanci anche con 90 gradi di boresight, praticamente quasi alle spalle del pilota. Il computer di bordo può eseguire controlli su milioni di immagini e calcolare i dati di volo, il sistema di raffreddamento del sensore è utilizzabile con vari tipi di gas, come azoto e argon, o anche aria (!), vi sono accelerometri triassiali in fibre ottiche e allo stato solido, carica di scoppio a frammentazione e spoletta a impatto-laser, il motore da 6 pollici è a bassa emissione di fumo e gli attacchi sono gli stessi dell'AIM-9, ma per sfruttare l'efficacia dell'arma è necessario un sistema Mil-Std-1553B.
 
'''ASRAAM'''
*Dimensioni: 2,9 x 0,166 x 0,45 cm
*peso 88 kg, carica 10 kg
*Prestazioni e guida: velocità 3+ mach, gittata 300-15.000 m, guida INS strapdown e IIR, razzo solido a doppia spinta.
 
===ASM<ref>Quando non indicato diversamente, tratto da Armi da guerra N.74</ref>===