Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-9: differenze tra le versioni

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L' SS-N-22 è presente in due lanciatori quadrupli, del tipo KT-190, inclinati verso l'alto di 15 gradi e davanti alla plancia. I missili 3M80 (o 3K80) e iil lradarradar Mustang D/F 'Band Stand', operante su 1-4 GHz, fanno parte del sistema offensivo principale. Potrebbe sembrare poco per navi tanto grandi, ma del resto i missili pesano oltre 4 t l'uno. Azionati da potenti booster a propellente solido, poi da uno statoreattore, essi sono velocissimi e concepiti per volare nel minor tempo possibile verso il bersaglio, superandone 'di forza' le difese. La velocità max è di circa mach 2,6, ma pare che vari in funzione della quota e che a pelo d'acqua scenda a 1,5 mach: sempre molto, ma non è quello che si sente usualmente dire di queste armi, che dovrebbero essere capaci di volare a 2,5 mach a bassa quota. Non è chiaro se si tratta di un errore o di precedenti 'sopravvalutazioni', ma stando alle stesse dichiarazioni dei progettisti, la velocità del missile doveva essere enorme visto che si voleva colpire anche le navi AEGIS prima che avessero il tempo di aprire il fuoco. Il che, però, difficilmente si sarebbe potuto fare se il missile volava a mach 2,5 ma solo ad alta quota, dove era più facile da localizzare. Arrivato vicino al bersaglio sotto il controllo dell'INS, il missile attiva poi un sistema di ricerca radar sia attivo che passivo (HOJ, capacità anche di autoguidarsi sui disturbi); la velocità è talmente elevata, che in poco più di due minuti il missile è in zona, quindi nemmeno servirebbero delle correzioni di media corsa, del resto l'arma è dotata di una gittata non particolarmente elevata, variamente indicata in 90-120 km, poi incrementati recentemente a 220 grazie ad un quantitativo di carburante pressoché doppio; forse è stato sviluppato con una commissione passata dai Cinesi, le cui pur numerose e interessanti armi antinave, anche supersoniche, a quanto pare non reggevano il confronto con quelle russe (sebbene esse fossero vecchie di 20 anni), tant'é che poi le hanno comprate assieme ai cacciatorpediniere. Ad ogni modo, il sistema di designazione 'Light Bulb' ha anche capacità di correzione in corsa con il data-link di bordo. Il radar si attiva solo a 5-7 km dal bersaglio, davvero all'ultimo visto che significa circa 10-15 sec; la guida terminale sull'obiettivo è svolta con l'arma a pelo d'acqua e nondimeno, capace di manovrare anche a 10-15 g, con traiettorie ad S e quote di volo comprese tra sette e 20 metri a seconda dello stato del mare. Per saturare le difese nemiche, ammesso che possano fermare o ingannare questo sofisticato ordigno bellico, possono essere tirati 4 missili in appena 15 secondi. La testata bellica pesa 300 kg di cui 150 di HE (High-Explosive), ma vi era anche una versione con testata da 200 kT, probabilmente almeno un paio dei quali erano portati a bordo di ciascuna nave (il 25%). E nemmeno erano necessari: un missile di questo tipo, con un'energia cinetica decine di volte superiore a quella di armi tipiche come l'Exocet, può spaccare in due lo scafo di una nave di media grandezza. Una singola testata riesce ad assicurare un'elevata probabilità di distruzione (e la pressoché certezza della messa 'fuori servizio') di navi fino a 20.000 t. Ma spesso le testate dei missili antinave tendono a non esplodere o a non farlo correttamente (vedi Exocet), per cui la devastante capacità di distruzione della sola energia d'impatto (e del carburante residuo, esplosivo-incendiario, anche se non quanto i propellenti a razzo) è già una garanzia extra. Persino se il missile venisse colpito dai CIWS, i suoi veri nemici, questo non impedirebbe a frammenti e schegge anche molto potenti di propagarsi a distanze anche di 4 km, investendo la nave che viene difesa con danni potenzialmente elevati, magari quel tanto che basta per metterla KO mentre un altro missile si avvicina. Certo, sarebbe meglio deviare il missile a distanza di sicurezza o farlo passare vicino alla nave (non è facile dato il poco tempo che concede alle ECM; si pensi che molti tipi di missili antinave subsonici attivano i sensori ad almeno 10 km, per cui c'é quasi un minuto per ingannarli), facendolo esplodere lontano; ma il rischio che questo non funzioni è tale, che nemmeno i missili antinave normali possono essere lasciati avvicinare impunemente, anche se distruggerli in aria potrebbe causare quasi certamente danni alla nave che si difende da essi (e le navi moderne sono quasi sprovviste di corazze difensive, tornate in auge solo di recente).
 
 
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La nave ha anche due lanciamissili Altair 2R90 Uragan o Sthil, ovvero i sistemiparenti dei BUK (SA-11) terrestri, qui su rampa MS-196 capace di tirare 5 missili al minuto. Ve ne sono 24 a prua e altrettanti a poppa in un apposito tamburo, del tipo 9M38 o 9M38M1. Hanno velocità di mach 3 e simili in apparenza agli SM-1 e 2, ma senza la loro gittata massima: pur se con capacità antimissile (bersagli fino a circa 800 m.sec, grossomodo come gli SS-N 22), hano solo una portat massima di 32 km (minima di 3,5 in tutti i casi) contro aerei ad oltre 1 km di quota; sotto si limitano a 18 km, mentre contro i missili antinave arrivano a 12. Per la difesa ravvicinata sono disponibili 4 torrette AK-630M (M è il tipo migliorato, introdotto nel '79 dopo circa 3 anni di servizio e vari inconvenienti dimostrati dal modello base) ciascuna con una torre AO-18 a 6 canne da 30 e 3.000 colpi (1.918 kg). VI sono anche 2 lanciasiluri DTA-53 TT binati da 533 mm, due RBU-1000 (lanciarazzi ASW da 300 mm a sei canne), 2 ferroguide per posare mine e l'elicottero, originariamente un Ka-25, poi un Ka-27 del tipo PL ASW oppure RT per il targeting di bersagli oltre orizzonte. L'elettronica ha ottenuto miglioramenti sostanziali con il passare degli anni, con il radar 3D 'Top Steer' sostituito dall'MR-760 'Top Plate' lavorante in banda E (2-3 GHz) con portata di 50 km contro missili e 230 km contro aerei. Non vi è invece un radar bidimensionale a lungo raggio, come accade normalmente per i caccia AAW occidentali. Vi è invece il sistema 'Mineral E' (Band Stand) in cupola, per la designazione dei bersagli ai missili antinave. I sistemi per illuminare i bersagli ai missili antiaerei sono ben 6 'Front Dome', ovvero gli OP-3. Essi coprono tutti i lati, a differenza di quello che succede con i caccia occidentali classici (con due SPG-53 e una rampa, tutti a poppa o talvolta a prua). Il radar MR-184M LEV (il Kite Schreech) e i due Vympel MR-123 per il controllo CIWS ('Bass Tilt'), e 3 MR-201 e 212 'Palm Frond' da navigazione completano la schiera dei radar: ben 13.
 
 
 
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Il cannone AK-130 ha un minore potenziale distruttivo antinave rispetto ai missili, ma non è da meno quanto a complessità, potenza e 'impatto' sulla nave che lo ospita. In origine si voleva un impianto singolo per ovvie ragioni, ma, come nel Compatto OTO da 127 mm, si voleva anche una capacità di tiro efficace nel ruolo contraerei e persino antimissile. Visto che la cadenza di almeno 60 colpi non era praticamente raggiungibile, si è proseguito nei 'desiderata' al punto da accettare, piuttosto che una capacità di difesa inferiore, una torretta binata ben più pesante e costosa. E anche più lenta nel brandeggio, che resta comunque rispettabile, di 25 gradi al secondo in alzo e rotazione; l'alzo è di -12/+83°, il che dà l'idea (specie se si compara con l'Mk-45 americano e l'Mk-8 inglese) di come questa torre, dall'aspetto caratteristico 'quasi emiferico' e molto aggressivo (anche per la presenza di un sistema di tiro optronico locale) sia stata pensata per la lotta antiaerea, persino contro armi (Harpoon?) che attaccano in assetto pressoché verticale. Il peso è di ben 98 t; si confronti con le 34 del Compatto (singolo) e la ventina dell'Mk-45 e Mk-8. A pieno carico, la torre pesa 108 t, il che dà l'idea del perché la velocità a cui si muove non possa essere tanto elevata come si sarebbe voluto (con la torre singola). A bordo vi sono un gran numero di proiettili: ben 180 sono conservati nella giostrina di caricamento rapido (si pensi che il Compatto ne ha 66 e già era ben sopra la media della categoria; anche dividendo per due canne, sono pur sempre 90 proiettili per cannone) e 2.000 nei depositi (per ciascuna torretta?); le munizioni sono sparate a 850 m.sec, fino ad oltre 24 km; interessanti i tipi impiegati: per il tiro controcosta l'A-3-UZS-44 da 52,8 kg completo, 3,56 di esplosivo, e lunghezza di 1,369 metri. I proiettili A-3-UF-44 hanno funzione antinave e come tali sono SAP; anche se non ce ne sarebbe bisogno contro le navi moderne, più che vulnerabili a proiettili di quasi 35 kg, esse possono perforare fino a 80 mm a 45° di impatto (non è chiaro però a quale distanza). La maggior parte delle navi non ha che uno scafo da un paio di cm di spessore, per cui non c'é scampo da tali proiettili, capaci di perforare la cintura corazzata di un incrociatore leggero classico. Il costo da pagare, ovviamente, è una minore quantità di esplosivo, un sacrificio in nome della capacità di far giungere il proiettile ben dentro la nave. Come detto prima, per le unità navali moderne non è un problema, quindi meglio andare con le munizioni HE, molto più distruttive, settate con la spoletta attivata con leggero ritardo.
 
L'arma è controllata dall'MR-184, codice NATO 'Kite Screech', banda I/K, frequenza 10-40 GHz e portata massima di 75 km. Si tratta dunque di un radar con una portata ben superiore a quella che necessiterebbe un'artiglieria di questo tipo; la precisione di tiro è considerata tale da consentire un errore di appena 5 metri e, in direzione 0,5 millirad. Un rad è pari a circa 57 gradi, ovvero 360 diviso 2 x pigreco. Quindi, se si punta ad un obiettivo lontano 10 km, allora si dovrà considerare che esso sia colpibile con una precisione (almeno da parte del radar, poi è il proiettile che deve arrivarci, per esempio superando venti laterali di velocità apprezzabile; se non altro si tratta di una munizione pesante e veloce, quindi poco influenzabile dalle perturbazioni atmosferiche) elevatissima, pari a 5 metri: a tale distanza, in pratica, il radar darebbe lo stesso margine d'errore sia in distanza che in direzione. Per colpire una nave in superficie è molto più che sufficiente; per abbattere un aereo anche, perché i proiettili usati per il tiro a.a. hanno spoletta di prossimità con un raggio utile di parecchi metri. A distanza ravvicinata, anche il tiro antimissile è perfettamente possibile, del resto è per questo che il cannone, sebbene la cadenza di tiro sia di 40-45 c.min (molto inferiore rispetto ai desiderata sovietici e anche alle stime occidentali, che negli anni '80 parlavano di circa 130 c.min per tutti e due i cannoni di ciascuna torre), è stato concepito, tra le altre esigenze. Altrimenti sarebbe stato un valido armamento anche il vecchio pezzo da 130 mm a canna più lunga (20 c.min), con portata di circa 27 km, e che è ben noto, più ancora per l'uso con i cacciatorpediniere russi, per l'impiego a terra come M-46, un formidabile pezzo d'artiglieria a lungo raggio rimasto 'al top' delle prestazioni per decenni.
 
Il radar è potente e preciso, ma di sicuro la ricerca di prestazioni così elevate non lo ha reso compatto, specie se lo si compara con sistemi occidentali come l'RTN-30X (quasi 'invisibile' con la sua minuscola antenna, sulle sovrastrutture delle navi che lo portano). Esso ha un'antenna di 2 m di diametro, il che non è notizia di poco conto; ma sopratutto, il sistema ha un peso completo di otto tonnellate (l'antenna parabolica, dietro di essa, ha un pò tutta l'attrezzatura elettronica); così che persino i 'Sovremenny' non hanno che un solo radar di tiro per i cannoni, essenzialmente asservito alla torre di prua; quella di poppa, non avendo la possibilità di esercitare un tiro antimissile efficace, è obiettivamente un peso assai inutile per il caccia. Due cannoni da 130 mm, quelli a prua, sarebbero più che sufficienti per una nave moderna, oppure ci si potrebbe accontentare di un radar meno potente; di fatto, i 4 cannoni da 130 e altrettanti tubi da 533 mm, fanno somigliare queste possenti navi ad unità navali del periodo classico (II GM), anche se qui vi è anche una notevole capacità elettronica e missilistica. Per far funzionare l'MR-184 sono anche necessari quattro operatori umani, anche se in emergenza è probabile che sia possibile attivarlo con minor manodopera. Infine ogni AK-130 ha una camera TV-IR-telemetro laser, in un sistema chiamato Kondensor, e che provvede, per qualunque esigenza, al tiro locale, senza bisogno di dipendere dal radar principale; è anche utile per il tiro contro piccole unità navali o altri bersagli non visibili dal radar di bordo, perché sulla costa o coperti da forti ECM.
I Sovremenny, senza dubbio navi imponenti e impressionanti, hanno una selva di armi e apparati elettronici che costituiscono indubbiamente una delle materie più studiate dagli analisti NATO dal 1980 in poi, spesso senza afferrarne la sostanza e le capacità.
 
 
I sistemi elettronici comportano due ESM MP-405M o MR-410; due ECM MRP-11M e 12M ('Bell Shroud'), 2 'Bell Squat', 4 'Foot ball-B' e un MR-407. Oltre a ben 2 ESM e 7 sistemi ECM, vi anche due lanciarazzi PK-2M, a prua: essi sono impianti binati a tiro rapido da 140 mm, del tipo ZIF-121. Inoltre vi sono ben 8 lanciarazzi fissi PK-10 da 120 mm. Nel caso delle navi NATO, in genere, vi sono solo 1-2 ESM, 1 ECM, 2 lanciarazzi. Anche questo dà l'idea di come i progettisti di queste navi fossero consapevoli che esse non potevano avvicinarsi alle unità NATO senza dover combattere e quindi resistere agli attacchi missilistici e aerei nemici. Anche per questo vi erano tra 2 e 8 sitemi di allarme laser Spektr-F ('Half cup'), mentre ad integrazione dei radar vi erano sistemi optronici come quello TV-laser del 'Kite Screech', e un sistema indipendente chiamato 'Squeeze box' in ambito NATO, con sistemi TV, laser e IR, parte del sistema di visione 'Tall View'. Infine vi sono due datalink Princep (Light Bulb) e un sonar attivo a media e alta frequenza, tipicamente da autodifesa (anche antisiluro) tipo MG-335 MS ('Bull Horn').
Infine vi è l'armamento SAM. L'SA-N-7, ovvero lo Sthil, ha un radar di scoperta 3D 'Top Steer', poi sostituito dal 'Top Plate'; poi vi è il misisle 9M38 e il sistema di controllo del tiro MR-90 'Front Dome', banda D/E e con 300 km di portata massima. Il Top Plate, presente sulle ultime navi della serie e i tipi prodotti per la Cina, ha una portata di 50 km contro i missili antinave e 230 km contro aerei di grosse dimensioni. I lanciamissili sono 2 con 24 armi l'uno, e la rampa singola, simile a quella dell'Mk-13 ma più massiccia (con delle ringhiere per l'ispezione per ciascun braccio della rampa), con la rotaia di lancio sistemata sotto il braccio mobile, viene ricaricata ogni 10-12 secondi. Si tratta di armi moderne, che potrebbero essere definite una sorta di 'copia' del Tartar-Standard SM-1. Tuttavia la loro portata non è molto alta, forse per problemi con la FCS piuttosto che con missili decisamente prestanti. Infatti la velocità degli ordigni è di almeno mach 3, ben maggiore del mach 1,8 del Tartar e 2,5 dell'SM-1MR; la portata è di 32 km se il bersaglio vola sopra i 1.000 m; sotto ha una gittata di 18 km, e contro missili antinave ha una portata di 12 km. Evidentemente la portata dipende dal 'mode' di funzionamento e la gittata contro missili antinave è dipendente forse dalla RCS di questi. La guida ha un sistema semiattivo radar; sebbene la portata sia limitata, essenzialmente è un apparato nato come arma difensiva della nave e con una portata solo di poco maggiore di quella di un 'Goa' (SA-N-1), il sistema può gestire fino a 75 bersagli di cui 15 in maniera prioritaria. Ma anche più importante, su ciascun lato della nave sono presenti ben tre radar di controllo del tiro 'Front Dome' in banda H/I e con portata di 30 km (tipica? sarebbe questa dunque la vera limitazione della portata dei missili); questo consente di ingaggiare bersagli multipli entro un arco di 360 gradi, e di resistere ad attacchi anti-saturazione. E' un'arma a corto raggio, ma efficace. I suoi missili, dal caratteristico colore verde con muso bianco, hanno una forma pressoché identica a quella degli Standard, ma con la fusoliera ingrossata leggermente davanti alle 4 alette di stabilizzazione. Le loro capacità di ingaggio non sono solo multiple, ma consentono l'attacco di missili fino a 700 m.sec di velocità massima, praticamente uguale a quella del SA-N-7, quindi in teoria sarebbe grossomodo efficace anche contro obiettivi quali gli stessi SS-N-22. La quota massima è tra 10 e 14.000 metri. I sistemi SAM delle navi occidentali hanno in genere solo due, talvolta uno, eccezionalmente quattro radar di illuminazione, e tranne che in qualche classe di incrociatori americani (specie i 'Ticonderoga') non c'é modo di applicare una difesa a giro d'orizzonte, specie con un solo lanciamissili. Il Tartar-Standard ha una tipica configurazione di un solo lanciamissili, sebbene capace di 40 armi, e due radar di illuminazione (come nel caso degli 'Adams', 'Audace', 'De la Penne'); in effetti, i sistemi occidentali sono più portati per gli ingaggi a lungo raggio, ma no hanno la stessa reattività per le brevi distanze e attacchi simultanei, potendo attaccare solo due bersagli per volta (vedi le Falklands, per esempio). Gli ultimi tre caccia, uno retrofittato e il secondo lotto di due navi cinesi (aggiuntesi alle altre due) hanno gli equivalenti degli SA-17, che il tipo navale è SA-N-12 'Grizly'; i precedenti SA-N-7 erano l'equivalente degli SA-11. I nuovi missili 9M317, al posto del 9M38, hanno migliorato di molto le prestazioni, con un motore a doppio stadio; il peso è di 715 kg vs 690, la potenza del motore li spinge fino a mach 4 anziché mach 3; è uno dei valori più elevati per un'arma a medio raggio contraerea; la qualità di manovra, di circa 23 g nel caso degli SA-11, è senz'altro maggiore, tanto che si dichiara la possibilità di ingaggiare bersagli manovranti a 12 g (il che significa che solo questi missili potrebbero ingaggiare gli SS-N-22, almeno una volta che questi iniziano a manovrare per l'approccio finale; la velocità del bersaglio non è l'unico aspetto da considerare, se poi questo si mette anche a manovrare); la gittata massima arriva a 50-60 km, il che significa che i radar dovrebbero essere molto più potenti; in ogni modo, gli Standard SM-2 americani, anche nelle loro prime versioni, arrivavano ad oltre 70 km e quindi a loro confronto l'SA-N-12 resta un sistema molto meno prestante. Stranamente i sovietici non hanno mai sviluppato missili a lancio verticale nel settore del medio raggio, mentre li hanno sviluppati per quelli a lunga gittata (malgrado siano decisamente più impegnativi, gli SA-N-6 pesano circa 1,8 t) e a corto raggio (che non è un'esigenza assoluta, se si hanno lanciatori multipli con armi già pronte al lancio, come gli Sparrow). Naturalmente una capacità di lancio verticale sarebbe la benvenuta per sfruttare appieno le sei stazioni di direzione del tiro radar. Un modulo di questo tipo è stato sviluppato ma per mancanza di denaro, non implementato nella produzione in serie.
 
Infine il 'Sovremenny' può difendersi a breve raggio con i soliti quattro AK-630, minuscole torrette (decisamente 'miniaturizzate' anche rispetto ai tipi occidentali) con potenti cannoni da 30 mm a sei canne rotanti, capaci di 5.000 c.min e raggio pratico di 1-3 km antiaerei e antimissili, e fino a 5 km contro obiettivi di superficie. La direzione di tiro è assicurata da due MR-123 'Bass Tilt', banda X (8-12 GHz) e un sistema ottico alternativo con TV e telemetro laser. L'antenna è caratteristicamente inclinata a 45° nel suo radome di forma cilindrica, e ha un diametro di 1,2 metri. La Marina sovietica, la prima a realizzare la potenza offensiva dei missili antinave, è anche la prima che ne ha studiato gli antidoti, con l'applicazione di un gran numero di torrette difensive da 30 mm, le prime erano binate a canna singola, con munizioni di maggiore potenze (30 x 213 mm) e radar 'Drum Tilt'; la generazione successiva ha un solo cannone Gatling e il 'Bass Tilt'. Gli ultimi caccia hanno il KAsthan, o CADS-N-1, con modulo di comando e controllo 3R86E1 per la processazione dei dati e funzioni IFF, e il modulo di combattimento 3R87E, con due cannoni da 30 mm e sei-8 missili 9M311 o SA-N-11, portata di 8 km e quota massima fino a 3,5 km, testata da 9 kg azionata con comando radio e capacità di ingaggiare bersagli fino a 500 m.sec, mentre l'arma di per sé arriva a quasi mach 3, o 900 m.sec al termine della combustione. E' un missile bistadio e come tale, ad alte prestazioni perché il booster lo accelera e poi viene sganciato. Peso complessivo circa 40 km. Il radar di tiro 'Hot flash' ha due radar di scoperta e (il secondo) di guida, più un sistema elettro-ottico con telemetro laser e camera TV; è possibile ingaggiare fino a sei bersagli in contemporanea.
 
Infine vi sono i sistemi per la guerra ASW e di guerra elettronica. I primi, limitati all'autodifesa, hanno un sonar attivo a media-alta frequenza MG-335, due impianti binati da 533 mm per siluri ASW e due lanciarazzi RBU-1000 a sei canne, con razzi ASW e antisiluro con testata da 55 kg, essendo armi calibro 300 mm. Esiste poi un elicottero Ka-25 con radar di scoperta a lungo raggio, I sistemi ESM ed ECM non sono meno impressionati, con due sistemi ESM MP-405M o MR-410 per l'allerta passiva dei segnali radar; ma vi sono poi ben nove apparati ECM di cui due MRP-11M, due 'Bell Squat', 4 'Foot Ball-A' e un MR-407. Inoltre vi sono due lanciarazzi a tiro rapido calibro 140 mm, binati, con falsi bersagli PK-10, a prua della nave; e ben otto PK-10 fissi da 120 mm.
 
 
 
I 'Sovremenny', senza dubbio navi imponenti e impressionanti, hanno una selva di armi e apparati elettronici che costituiscono indubbiamente una delle materie più studiate dagli analisti NATO dal 1980 in poi, spesso senza afferrarne la sostanza e le capacità.
 
I sistemi elettronici comportano due ESM MP-405M o MR-410; due ECM MRP-11M e 12M ('Bell Shroud'), 2 'Bell Squat', 4 'Foot ball-B' e un MR-407. Oltre a ben 2 ESM e 7 sistemi ECM, vi anche due lanciarazzi PK-2M, a prua: essi sono impianti binati a tiro rapido da 140 mm, del tipo ZIF-121. Inoltre vi sono ben 8 lanciarazzi fissi PK-10 da 120 mm. Nel caso delle navi NATO, in genere, vi sono solo 1-2 ESM, 1 ECM, 2 lanciarazzi. Anche questo dà l'idea di come i progettisti di queste navi fossero consapevoli che esse non potevano avvicinarsi alle unità NATO senza dover combattere e quindi resistere agli attacchi missilistici e aerei nemici. Anche per questo vi erano tra 2 e 8 sitemisistemi di allarme laser Spektr-F ('Half cupCup'), mentre ad integrazione dei radar vi erano sistemi optronici come quello TV-laser del 'Kite Screech', e un sistema indipendente chiamato 'Squeeze box' in ambito NATO, con sistemi TV, laser e IR, parte del sistema di visione 'Tall View'. Infine vi sono due datalink Princep ('Light Bulb') e un sonar attivo a media e alta frequenza, tipicamente da autodifesa (anche antisiluro) tipo MG-335 MS ('Bull Horn').
 
[[File:Rastoropnyy&O'Bannon1992.jpg|420px|right|thumb|Un caccia sovietico in compagnia di un potenziale avversario: l'O' Bannon, classe Spruance. Era il 1992. Il destino della nave americana, molti anni dopo, sarebbe stato quello di finire come nave-bersaglio.]]
 
 
I caccia russi, oramai retaggio della Guerra fredda, hanno senz'altro costi e complessità notevoli, considerando che non sono nemmeno capaci, per esempio, di eseguire lotta ASW e molto limitati anche come capacità di difesa aerea d'area. Tra i miglioramenti,però, vi sono sistemi come il SAM YOZH, ovvero l'SA-17 Grizzly navalizzato, da 50 km di gittata. Ma il cantiere Severnaya 190 di S.Pietroburgo propone anche versioni modificate del progetto: per esempio una da 8.700 t che rimpiazza i missili SS-N 22 con 16 SS-N 25 Uran -oppure i più potenti Uranium da 250 km- che rendono finalmente disponibile anche per la Russia un sistema abbastanza piccolo ed efficace, simile ai missili occidentali e, sebbene meno appariscente dei supersonici Moskit, molto più economico e facile da usare (anche da elicotteri e cacciabombardieri). Siccome la torre da 130 poppiera è poco utile, la sua massa di quasi 100 t (98, circa 10 in più con le munizioni) è stata rimossa in alcune navi. Tra l'altro essa finisce per togliere spazio agli elicotteri, che sono costretti ad usare una piattaforma al centro della nave. Questa è in realtà ideale dal loro punto di vista, data la stabilità rispetto all'asse di beccheggio; ma è abbastanza angusta da richiedere un hangar telescopico per ricoverare l'elicottero. Nel caso dei nuovi progetti, la torre poppiera è stata anche sostituita con una variazione al progetto dotata di 24 missili KLUB o SSN-26, e 4 Kasthan/Kortik per la difesa ravvicinata al posto degli AK-630 e dei relativi radar (due cannoni e un radar a metà della sovrastruttura su ciascun lato). Il dislocamento sale però a 9.000 t. ALtre proposte parlano dei missili 3M55 Oniks. Ma è la piattaforma di per sé che è invecchiata, a meno di non trasformarla radicalmente. Anzitutto i motori sono obsoleti. Essi non garantiscono grande autonomia, e anche se questo valore non è tanto peggiore, per esempio, dei 'Burke' americani (7.200 km a 20 nodi), il problema è il peso, ingombro e scarsa reattività del sistema. Perché, mentre i diesel o le turbine possono avviarsi subito e passare alla massima velocità in pochissimo tempo, i motori a caldaia richiedono il riscaldamento del vapore, il che significa che l'approntamento per il moto richiede molti minuti se non ore. L'alternavitaalternativa è di tenere costantemente accese al minimo le caldaie, ma la pressione del vapore deve restare comunque entro certi limiti. Infine vi è il rischio di esplosioni delle caldaie in caso di colpi a segno. Altro problema, certamente -e sorprendentemente- non affrontato in sede progettuale, è la mancanza di qualunque accorgimento stealth, anche se molte grandi navi sovietiche dell'epoca avevano almeno dei criteri basici per ridurre segnature radar e anche IR (quando le navi occidentali non avevano nulla di simile, tra l'altro). In altri termini, se negli anni '80 queste navi erano una sfida per i vari 'Kidd', 'Spruance' e anche per i 'Ticonderoga', negli anni '90, di fronte al numero e alle capacità delle navi AEGIS statunitensi hanno senz'altro segnato il passo.
 
Insomma, i caccia Progetto 956 sono navi potentemente armate, ma superate nell'insieme e non facilmente aggiornabili per la specificità dei loro sistemi di bordo. Hanno rappresentato degnamente la Marina sovietica nel momento cruciale della guerra fredda, con il picco della corsa agli armamenti negli anni '80, ma adesso necessiterebbero di un successore interamente nuovo, magari molto più basato sull'Udaloy (navi molto moderne ma poco armate per le dimensioni). I Cinesi le hanno comprate probabilmente per fare esperienza con sistemi sofisticati, specie i missili, ma poi hanno tirato dritto con progetti del tutto originali e certamente più moderni e attuali, come i Type 51. Da notare come i 'Sovremennyy' erano tra le unità più temibili degli anni '80 anche per la Cina. Difficilmente all'epoca, in una fase di confronto per il dominio del Pacifico e anche dell'Oceano Indiano, ci si poteva figurare che un giorno la Cina avrebbe potuto invece fare shopping e comprare direttamente tali navi da guerra. Ma con il tempo e il crollo dell'URSS, la situazione è cambiata parecchio e Mosca ha bisogno di far cassa: il militare è una dei pochi settori in cui può ambire a conquistarsi fette di mercato importanti e i Cinesi si sono ritrovati con parecchi soldi da spendere, proprio perché hanno tralasciato uno sviluppo forsennato del settore militare e hanno puntato maggiormente su quello economico, il che ha provocato delle ricadute a lungo termine molto più positive. La fase di floridità delle casse cinesi è giunta giusto in tempo per approfittare delle macerie dell'ex-URSS.
 
Il contratto originale vide comprare gli incompleti 'Yekaterinburg' e 'Vdumchivyy' (rispettivamente al 65 e al 35%), le unità della serie N.18 e 19. Vennero consegnati il 15 agosto e il 25 novembre 2000 come Hang Zhou (136) e Fu Zhou (137), basati a Dinghai. Il contratto che consentì tale acquisto era del gennaio 1998 e riguardava un esborso di 667 mln di dollari. Non molto per la stazza e la forza delle due unità, ma come si è visto, per quanto nuove esse sono di un modello superato. Però sono piaciute, se per circa 1 mld di dolalri ne sono state comprate altre due del tipo migliorato 956EM, consegnate (totalmente di nuova costruzione) dal 2005 e inizialmente con altre due pianificate (poi annullate a vantaggio di costruzioni nazionali). Tutto questo fu molto convincente per la Marina di Taiwan che, senza navi altrettanto moderne, ebbe rapidamente dall'amministrazione Bush l'autorizzazione per comprare i 4 'Kidd' ex-USN, altri eredi della Guerra Fredda, originariamente costruiti per i Persiani.
 
NAVI in servizio al 2003:
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Insomma, i caccia Progetto 956 sono navi potentemente armate, ma superate nell'insieme e non facilmente aggiornabili per la specificità dei loro sistemi di bordo. Hanno rappresentato degnamente la Marina sovietica nel momento cruciale della guerra fredda, con il picco della corsa agli armamenti negli anni '80, ma adesso necessiterebbero di un successore interamente nuovo, magari molto più basato sull'Udaloy (navi molto moderne ma poco armate per le dimensioni). I Cinesi le hanno comprate probabilmente per fare esperienza con sistemi sofisticati, specie i missili, ma poi hanno tirato dritto con progetti del tutto originali e certamente più moderni e attuali, come i Type 51. Da notare come i 'Sovremennyy' erano tra le unità più temibili degli anni '80 anche per la Cina. Difficilmente all'epoca, in una fase di confronto per il dominio del Pacifico e anche dell'Oceano Indiano, ci si poteva figurare che un giorno la Cina avrebbe potuto invece fare shopping e comprare direttamente tali navi da guerra. Ma con il tempo e il crollo dell'URSS, la situazione è cambiata parecchio e Mosca ha bisogno di far cassa: il militare è una dei pochi settori in cui può ambire a conquistarsi fette di mercato importanti e i Cinesi si sono ritrovati con parecchi soldi da spendere, proprio perché hanno tralasciato uno sviluppo forsennato del settore militare e hanno puntato maggiormente su quello economico, il che ha provocato delle ricadute a lungo termine molto più positive. La fase di floridità delle casse cinesi è giunta giusto in tempo per approfittare delle macerie dell'ex-URSS.
 
 
 
 
Ma oltre ad essere impianti molto più sofisticati e pesanti, sono anche dotati di un sistema di tiro 'Kite Screech' con antenna da circa 2 m di diametro e portata di 75 km. Esso pesa però oltre 8 t e quindi è installato solo a prua; per la torre poppiera è necessario o essere puntata contro bersagli di prua o a lato, oppure affidarsi ai dati dei radar di navigazione o del sistema optronico locale.
 
 
Il radar è potente e preciso, ma di sicuro la ricerca di prestazioni così elevate non lo ha reso compatto, specie se lo si compara con sistemi occidentali come l'RTN-30X (quasi 'invisibile' con la sua minuscola antenna, sulle sovrastrutture delle navi che lo portano). Esso ha un'antenna di 2 m di diametro, il che non è notizia di poco conto; ma sopratutto, il sistema ha un peso completo di otto tonnellate (l'antenna parabolica, dietro di essa, ha un pò tutta l'attrezzatura elettronica); così che persino i 'Sovremenny' non hanno che un solo radar di tiro per i cannoni, essenzialmente asservito alla torre di prua; quella di poppa, non avendo la possibilità di esercitare un tiro antimissile efficace, è obiettivamente un peso assai inutile per il caccia. Due cannoni da 130 mm, quelli a prua, sarebbero più che sufficienti per una nave moderna, oppure ci si potrebbe accontentare di un radar meno potente; di fatto, i 4 cannoni da 130 e altrettanti tubi da 533 mm, fanno somigliare queste possenti navi ad unità navali del periodo classico (II GM), anche se qui vi è anche una notevole capacità elettronica e missilistica. Per far funzionare l'MR-184 sono anche necessari quattro operatori umani, anche se in emergenza è probabile che sia possibile attivarlo con minor manodopera. Infine ogni AK-130 ha una camera TV-IR-telemetro laser, in un sistema chiamato Kondensor, e che provvede, per qualunque esigenza, al tiro locale, senza bisogno di dipendere dal radar principale; è anche utile per il tiro contro piccole unità navali o altri bersagli non visibili dal radar di bordo, perché sulla costa o coperti da forti ECM.
 
Infine vi è l'armamento SAM. L'SA-N-7, ovvero lo Sthil, ha un radar di scoperta 3D Top Steer, poi sostituito dal Top Plate; poi vi è il misisle 9M38 e il sistema di controllo del tiro MR-90 Front Dome, banda D/E e con 300 km di portata massima. Il Top Plate, presente sulle ultime navi della serie e i tipi prodotti per la Cina, ha una portata di 50 km contro i missili antinave e 230 km contro aerei di grosse dimensioni. I lanciamissili sono 2 con 24 armi l'uno, e la rampa singola, simile a quella dell'Mk-13 ma più massiccia (con delle ringhiere per l'ispezione per ciascun braccio della rampa), con la rotaia di lancio sistemata sotto il braccio mobile, viene ricaricata ogni 10-12 secondi. Si tratta di armi moderne, che potrebbero essere definite una sorta di 'copia' del Tartar-Standard SM-1. Tuttavia la loro portata non è molto alta, forse per problemi con la FCS piuttosto che con missili decisamente prestanti. Infatti la velocità degli ordigni è di almeno mach 3, ben maggiore del mach 1,8 del Tartar e 2,5 dell'SM-1MR; la portata è di 32 km se il bersaglio vola sopra i 1.000 m; sotto ha una gittata di 18 km, e contro missili antinave ha una portata di 12 km. Evidentemente la portata dipende dal 'mode' di funzionamento e la gittata contro missili antinave è dipendente forse dalla RCS di questi. La guida ha un sistema semiattivo radar; sebbene la portata sia limitata, essenzialmente è un apparato nato come arma difensiva della nave e con una portata solo di poco maggiore di quella di un 'Goa' (SA-N-1), il sistema può gestire fino a 75 bersagli di cui 15 in maniera prioritaria. Ma anche più importante, su ciascun lato della nave sono presenti ben tre radar di controllo del tiro 'Front Dome' in banda H/I e con portata di 30 km (tipica? sarebbe questa dunque la vera limitazione della portata dei missili); questo consente di ingaggiare bersagli multipli entro un arco di 360 gradi, e di resistere ad attacchi anti-saturazione. E' un'arma a corto raggio, ma efficace. I suoi missili, dal caratteristico colore verde con muso bianco, hanno una forma pressoché identica a quella degli Standard, ma con la fusoliera ingrossata leggermente davanti alle 4 alette di stabilizzazione. Le loro capacità di ingaggio non sono solo multiple, ma consentono l'attacco di missili fino a 700 m.sec di velocità massima, praticamente uguale a quella del SA-N-7, quindi in teoria sarebbe grossomodo efficace anche contro obiettivi quali gli stessi SS-N-22. La quota massima è tra 10 e 14.000 metri. I sistemi SAM delle navi occidentali hanno in genere solo due, talvolta uno, eccezionalmente quattro radar di illuminazione, e tranne che in qualche classe di incrociatori americani (specie i 'Ticonderoga') non c'é modo di applicare una difesa a giro d'orizzonte, specie con un solo lanciamissili. Il Tartar-Standard ha una tipica configurazione di un solo lanciamissili, sebbene capace di 40 armi, e due radar di illuminazione (come nel caso degli 'Adams', 'Audace', 'De la Penne'); in effetti, i sistemi occidentali sono più portati per gli ingaggi a lungo raggio, ma no hanno la stessa reattività per le brevi distanze e attacchi simultanei, potendo attaccare solo due bersagli per volta (vedi le Falklands, per esempio). Gli ultimi tre caccia, uno retrofittato e il secondo lotto di due navi cinesi (aggiuntesi alle altre due) hanno gli equivalenti degli SA-17, che il tipo navale è SA-N-12 'Grizly'; i precedenti SA-N-7 erano l'equivalente degli SA-11. I nuovi missili 9M317, al posto del 9M38, hanno migliorato di molto le prestazioni, con un motore a doppio stadio; il peso è di 715 kg vs 690, la potenza del motore li spinge fino a mach 4 anziché mach 3; è uno dei valori più elevati per un'arma a medio raggio contraerea; la qualità di manovra, di circa 23 g nel caso degli SA-11, è senz'altro maggiore, tanto che si dichiara la possibilità di ingaggiare bersagli manovranti a 12 g (il che significa che solo questi missili potrebbero ingaggiare gli SS-N-22, almeno una volta che questi iniziano a manovrare per l'approccio finale; la velocità del bersaglio non è l'unico aspetto da considerare, se poi questo si mette anche a manovrare); la gittata massima arriva a 50-60 km, il che significa che i radar dovrebbero essere molto più potenti; in ogni modo, gli Standard SM-2 americani, anche nelle loro prime versioni, arrivavano ad oltre 70 km e quindi a loro confronto l'SA-N-12 resta un sistema molto meno prestante. Stranamente i sovietici non hanno mai sviluppato missili a lancio verticale nel settore del medio raggio, mentre li hanno sviluppati per quelli a lunga gittata (malgrado siano decisamente più impegnativi, gli SA-N-6 pesano circa 1,8 t) e a corto raggio (che non è un'esigenza assoluta, se si hanno lanciatori multipli con armi già pronte al lancio, come gli Sparrow). Naturalmente una capacità di lancio verticale sarebbe la benvenuta per sfruttare appieno le sei stazioni di direzione del tiro radar. Un modulo di questo tipo è stato sviluppato ma per mancanza di denaro, non implementato nella produzione in serie.
 
Infine il 'Sovremenny' può difendersi a breve raggio con i soliti quattro AK-630, minuscole torrette (decisamente 'miniaturizzate' anche rispetto ai tipi occidentali) con potenti cannoni da 30 mm a sei canne rotanti, capaci di 5.000 c.min e raggio pratico di 1-3 km antiaerei e antimissili, e fino a 5 km contro obiettivi di superficie. La direzione di tiro è assicurata da due MR-123 'Bass Tilt', banda X (8-12 GHz) e un sistema ottico alternativo con TV e telemetro laser. L'antenna è caratteristicamente inclinata a 45° nel suo radome di forma cilindrica, e ha un diametro di 1,2 metri. La Marina sovietica, la prima a realizzare la potenza offensiva dei missili antinave, è anche la prima che ne ha studiato gli antidoti, con l'applicazione di un gran numero di torrette difensive da 30 mm, le prime erano binate a canna singola, con munizioni di maggiore potenze (30 x 213 mm) e radar 'Drum Tilt'; la generazione successiva ha un solo cannone Gatling e il 'Bass Tilt'. Gli ultimi caccia hanno il KAsthan, o CADS-N-1, con modulo di comando e controllo 3R86E1 per la processazione dei dati e funzioni IFF, e il modulo di combattimento 3R87E, con due cannoni da 30 mm e sei-8 missili 9M311 o SA-N-11, portata di 8 km e quota massima fino a 3,5 km, testata da 9 kg azionata con comando radio e capacità di ingaggiare bersagli fino a 500 m.sec, mentre l'arma di per sé arriva a quasi mach 3, o 900 m.sec al termine della combustione. E' un missile bistadio e come tale, ad alte prestazioni perché il booster lo accelera e poi viene sganciato. Peso complessivo circa 40 km. Il radar di tiro 'Hot flash' ha due radar di scoperta e (il secondo) di guida, più un sistema elettro-ottico con telemetro laser e camera TV; è possibile ingaggiare fino a sei bersagli in contemporanea.
 
Infine vi sono i sistemi per la guerra ASW e di guerra elettronica. I primi, limitati all'autodifesa, hanno un sonar attivo a media-alta frequenza MG-335, due impianti binati da 533 mm per siluri ASW e due lanciarazzi RBU-1000 a sei canne, con razzi ASW e antisiluro con testata da 55 kg, essendo armi calibro 300 mm. Esiste poi un elicottero Ka-25 con radar di scoperta a lungo raggio, I sistemi ESM ed ECM non sono meno impressionati, con due sistemi ESM MP-405M o MR-410 per l'allerta passiva dei segnali radar; ma vi sono poi ben nove apparati ECM di cui due MRP-11M, due 'Bell Squat', 4 'Foot Ball-A' e un MR-407. Inoltre vi sono due lanciarazzi a tiro rapido calibro 140 mm, binati, con falsi bersagli PK-10, a prua della nave; e ben otto PK-10 fissi da 120 mm.
 
 
I 'Sovremenny', a quanto pare felicemente in servizio anche nella marina cinese grazie ad una certa flessibilità d'impiego (erano nati per scenari assai diversi, sebbene l'USN sia sempre uno dei possibili bersagli delle loro azioni), sono pur sempre navi di notevole impegno. Però hanno costi di gestione elevati, e un sistema di propulsione obsoleto, che necessita di notevole tempo per essere attivato se necessario, oppure di tenere le caldaie accese e in pressione, consumando carburante e aumentando la segnatura della nave, sia termica che sonora; questo per non parlare della struttura, pesantemente difesa delle ECM ma del tutto priva di sistemi di riduzione della traccia radar (e questo sebbene molte navi sovietiche avessero già strutture piramidali per ridurre la traccia radar complessiva); inoltre le tante antenne concentrate in spazi ridotti possono influire negativamente sulle capacità di scoperta delle ESM, e a differenza dei sistemi occidentali, il loro apparato di scoperta radar non ha un sensore secondario-complementare a due dimensioni, ma solo il 'Top Plate'.
 
Malgrado questo, i cinesi li hanno ben visti e ne comprarono due incomplete per 600 mln di dollari ; poi seguirono due Project 956EM, migliorate rispetto alle altre con gli SS-N-22 a lungo raggio e i Kasthan, consegnate nel 2005 per un costo di un mld di dollari. Altre due navi, inizialmente previste, sono state poi depennate dai cinesi, che hanno preferito continuare con i loro progetti nazionali.
 
Il contratto originale vide comprare gli incompleti 'Yekaterinburg' e 'Vdumchivyy' (rispettivamente al 65 e al 35%), le unità della serie N.18 e 19. Vennero consegnati il 15 agosto e il 25 novembre 2000 come Hang Zhou (136) e Fu Zhou (137), basati a Dinghai. Il contratto che consentì tale acquisto era del gennaio 1998 e riguardava un esborso di 667 mln di dollari. Non molto per la stazza e la forza delle due unità, ma come si è visto, per quanto nuove esse sono di un modello superato. Però sono piaciute, se per circa 1 mld di dolalri ne sono state comprate altre due del tipo migliorato 956EM, consegnate (totalmente di nuova costruzione) dal 2005 e inizialmente con altre due pianificate (poi annullate a vantaggio di costruzioni nazionali). Tutto questo fu molto convincente per la Marina di Taiwan che, senza navi altrettanto moderne, ebbe rapidamente dall'amministrazione Bush l'autorizzazione per comprare i 4 'Kidd' ex-USN, altri eredi della Guerra Fredda, originariamente costruiti per i Persiani.
 
L'unica stranezza di tutto questo è che la piattaforma degli 'Udaloy', meno appariscente forse, ma molto più moderna (pur essendo un progetto simile a quello delle 'Krivak' antecedenti), non è stata considerata. L'Udaloy II, rimasto esemplare unico, ha un impianto da 130 mm binato e missili SS-N-22 al posto dei 'Sylex'. Una piattaforma come questa, con un sistema d'arma come i Sovremenny, con i quali avrebbe potuto cooperare (fornendosi difesa reciproca, un pò come i caccia 'Spruance' e gli incrociatori 'California', o nella RN, i Type 42 e le Type 22) a suo tempo, sarebbe stata senz'altro superiore. Questo perché il sistema di propulsione è a turbina a gas, molto più piccolo, leggero e compatto, nonché capace di accelerare la nave partendo da zero al massimo senza praticamente soluzione di continuità; i motori a turbina o a combustione interna (diesel) hanno tempi di reazione ben inferiori a quelli delle turbine a vapore. Inoltre gli 'Udaloy' hanno una maggiore cura per la riduzione delle tracce, inclusa quella radar. Ma per gli anni '90 la marina russa, erede della marina sovietica (che fu all'avanguardia nella ricerca della riduzione delle tracce, sia con i sistemi di raffreddamento per le turbine e le strutture studiate per ridurre la riflessione radar), aveva adesso la necessità di un progetto nuovo per raggiungere le capacità occidentali che ora erano rappresentate dai 'Burke', LCF, F-100, Horizon ecc. Eppure, a tutt'oggi il confronto continua con diversi attori: i quattro 'Sovremenny' cinesi da una parte, e i quattro 'Kidd' taiwanesi (ex-USN) dall'altra. Tra l'altro, l'acquisto dei caccia taiwanesi fu contestato per il loro costo (del resto, i 'Kidd' sono un pò come la 'Sora Camilla', tutti li volevano ma ce n'é voluta per trovare un acquirente che se li potesse permettere, in fondo sono pur sempre navi tipicamente della Marina americana); peggio ancora, una simulazione al computer (per quel che vale) vide i 'Kidd' essere affondati in rapida sequenza dai missili 'Sunburn' lanciati dai caccia cinesi (A.Leung, RiD Feb 2004); così i vecchi caccia sovietici continuano ad esercitare un deterrente non trascurabile anche in Estremo Oriente, sia pure con un avversario diverso.